Il matrimonio e il divorzio al tempo dei Marsi

Non ci sono tracce nel periodo paleolitico che permettano di risalire alle origini dell’istituzione del matrimonio. Tuttavia, considerando che tutte le popolazioni oggi conosciute, comprese le più primitive, usano il matrimonio come legame socialmente riconosciuto tra individui, si può dire che esso è un’istituzione universale comune a tutti i popoli e a qualsiasi livello di civiltà.

Nel codice di Hammurabi, che regnò in Mesopotamia dal 1792 al 1750 a. C., è scritto che il matrimonio è valido se c’è un contratto scritto, con il quale l’uomo compra la moglie. Con diverse varianti, questa caratteristica è presente in tutte le società. Dei tre tipi possibili di matrimonio, monogamia, poliginia (un marito con più mogli) e poliandria (una donna con più mariti), il primo è il più diffuso.

Nell’antico Egitto solo alle caste più elevate era consentita la poliginia e nel codice di Hammurabi era consentita solo se la prima moglie era sterile. In Grecia c’era molta differenza di età tra gli sposi: 18 anni per la donna e 37 per l’uomo. Il diritto romano assoggettava la donna alla potestà del marito. Nella popolazione dei Marsi, le testimonianze in nostro possesso sulle pratiche legate alla vita coniugale, non sono molte ma probabilmente seguivano la scia dei Sanniti dai quali in qualche modo discendevano. Essi erano monogami. La scelta dello sposo delle figlie non spettava ai padri, ma si affidavano ad una particolare cerimonia: ogni anno dieci vergini e dieci giovani venivano scelti, i migliori del loro sesso, e la migliore fanciulla veniva data al giovane migliore, la seconda al secondo e così via.
Il giovane migliore però poteva scegliere la fanciulla da sposare, invece di avere in moglie la fanciulla che era stata giudicata la migliore. Quale criterio venisse usato per la scelta dei migliori non si sa, forse gare atletiche o combattimenti, né viene specificato il periodo esatto in cui veniva celebrato questo tipo di matrimonio.

La rigidità poi del numero di coppie, dieci ogni anno, fa pensare che fosse comunque limitato ad una parte della popolazione, probabilmente appartenente all’aristocrazia.
C’era anche una specie di divorzio: se il giovane migliore cambia e si rivela indegno, lo disonorano e gli tolgono la donna che gli era stata data, non si sa però che cosa s’intenda per “indegno”, se quindi tale condizione sia dovuta alle sue azioni o alla posizione sociale.

La possibilità di sciogliere un matrimonio ci dimostra comunque l’alto grado di disciplina sociale raggiunto da questo popolo e forse di solidarietà di classe. Inoltre la moglie marsa godeva di rispetto ed esercitava la sua autorità nella casa, a lei spettava il compito di allevare i figli, compito che svolgeva con severità.

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