Canistro. Riceviamo e pubblichiamo dall’ufficio comunicazione della Santa Croce.
L’acqua che sgorga dalla sorgente Santa Croce Fiuggino di Canistro (L’Aquila) è acqua minerale oligominerale. A riconoscerlo è il ministero della Salute, con un decreto del 22 febbraio scorso, a firma del direttore generale Raniero Guerra, dando così ragione alla Sorgente Santa Croce Spa e torto alla Regione Abruzzo, che aveva chiesto e ottenuto la sospensione cautelativa della validità del decreto di riconoscimento.
Lo fa sapere in una nota la stessa società per azioni, proprietaria del marchio Santa Croce e dello stabilimento di Canistro che imbottigliava acqua della sorgente Sponga fino alla revoca della concessione, contestata dalla Spa, che ha attivato un serrato contenzioso con l’ente.
La Sorgente Santa Croce Spa attende ora il sopralluogo della Regione, fissato per domani, martedì 28 febbraio, più volte richiesto con diffide per ottenere la possibilità di captare acqua nella sorgente, riavviare, così, la produzione nello stabilimento di Canistro e assumere una decina di lavoratori.
“Ci auguriamo che il pronunciamento del ministero sia il prologo a una rapida e positiva soluzione di una vicenda che si trascina da mesi, procurando danni all’impresa e alla collettività”, ha spiegato il patron, Camillo Colella.
Risale al novembre 2016 la richiesta della Sorgente Santa Croce di utilizzare l’acqua della sorgente Fiuggino, di cui detiene la regolare concessione dal 2007 e fino all’ottobre prossimo.
Una sorgente finora, però, non utilizzata perché, fino a qualche mese fa, la società era titolare della concessione della sorgente Sponga, che ha una portata superiore, alla quale sono stati messi i sigilli al culmine di un duro braccio di ferro con la Regione.
La risposta della dirigente responsabile del dipartimento Attività estrattive dell’amministrazione regionale, Iris Flacco, è stata quella di comunicare il 25 novembre 2016 l’avvio del procedimento per la revoca della concessione.
E a seguito di un’ispezione del successivo 6 dicembre, la Regione ha contestato che, a causa di una tubazione interrata, “inserita nell’ultima vasca di decantazione del cunicolo di presa della concessione Fiuggino”, per collegare la sorgente allo stabilimento, l’acqua presentasse una “commistione con altre acque”, che ne metteva in dubbio il suo essere oligominerale.
L’ente pubblico ha pertanto chiesto al ministero della Salute di sospendere la validità del decreto di riconoscimento delle caratteristiche oligominerali della sorgente Fiuggino.
La Sorgente Santa Croce Spa ha contestato al ministero questa versione dei fatti ritenuta “palesemente errata e illegittima”, visto che la presenza di una tubazione interrata non poteva costituire elemento idoneo a sostenere la presenza di una “commistione di acque”.
E a conferma ulteriore di quanto sostenuto, ha inviato al ministero i risultati delle analisi chimico-fisiche e batteriologiche dell’acqua della sorgente Fiuggino, effettuate il 28 dicembre 2016 dall’Università Federico II di Napoli, alla presenza dei responsabili della Asl provinciale aquilana e dei referenti aziendali.
La società ha chiesto al ministero di ripristinare il decreto di riconoscimento, intimando alla Regione di effettuare con urgenza un nuovo sopralluogo.
Ora il ministero ha dato la ragione alla Santa Croce Spa, decretando a favore del riconoscimento dell’acqua minerale Santa Croce, sulla base anche del parere favorevole della III sezione del Consiglio superiore della Sanità del 14 febbraio scorso.