Tagliacozzo. In merito al comunicato stampa sui cigli di via Marconi diramato dal sindaco, Vincenzo Giovagnorio, i due consiglieri de Il Paese che vorrei, Maurizio Di Marco Testa e Angelo Poggiogalle, hanno ritenuto «di dover nuovamente intervenire per ripristinare la verità dei fatti» e lo hanno fatto con una lunga nota.
«Mi dispiace di dover sottrarre ancora del tempo utile a Sua Maestà il Re, troppo impegnato nell’attività amministrativa per rispondere alle mie interrogazioni», ha dichiarato Di Marco Testa. «Ancora una volta il sindaco Giovagnorio si è dimostrato un abile giocoliere, raccontando una versione dei fatti personale che non combacia con la realtà. In consiglio comunale ho semplicemente chiesto dove fossero finiti i cigli dei marciapiedi che erano stati tolti durante i lavori in via Marconi. Alla domanda diretta, formulata durante l’interrogazione, il sindaco ha risposto di essersene occupato personalmente e che i cigli buoni, non rovinati, “si trovano nei magazzini comunali” mentre quelli rotti sono stati portati via. Da un accertamento presso il deposito comunale», continua il capogruppo de Il Paese che vorrei, «abbiamo appreso che non vi era traccia dei cigli in argomento, non risultandone depositato neanche uno. A confermare l’assenza di queste pietre nei depositi del comune, se si fa attenzione, è lo stesso sindaco, il quale nel suo comunicato dichiara che il discreto quantitativo di cigli recuperati “a breve sarà stipato nei magazzini comunali”. Ciò significa che al momento della mia interrogazione i cigli non si trovavano dove il sindaco ha dichiarato che fossero. Allora», prosegue la lunga nota, «dove è stata scattata la fotografia che ritrae i cigli in argomento, allegata dal sindaco al suo comunicato stampa? Forse in qualche altro deposito e non in quello comunale?»
«Ci domandiamo e vi domandiamo per quale motivo la ditta incaricata dei lavori non ha provveduto a scaricare i cigli buoni direttamente nel deposito comunale, invece di portarli via? Cosa che sarebbe stata più semplice e più naturale», affermano Maurizio Di Marco Testa e Angelo Poggiogalle. «Forse sarebbe stato meglio se il sindaco, Vincenzo Giovagnorio, avesse risposto in modo corretto all’interrogazione. Lo invitiamo, inoltre, a ragionare sui fatti e sulle cose che vengono dette, non su puerili elucubrazioni mentali come quella secondo la quale Di Marco Testa ha “subdolamente alluso” al fatto che i cigli fossero finiti a casa sua». A tal proposito, dichiara il capogruppo de Il Paese che vorrei, «respingo al mittente tali affermazioni. Non è necessario essere sindaci per sapere cosa si può fare con i cigli in questione anziché tirarli “in fronte” alla gente – come scritto da Giovagnorio – che non è d’accordo con il suo operato. Abbiamo, comunque, provveduto a fare richiesta al Comune di una copia di tutta la documentazione che riguarda questa vicenda».
«In merito ai materiali utilizzati», riprendono i consiglieri di minoranza, «ribadiamo che la scelta di usare mattonelle di cemento non è idonea poiché non hanno assolutamente continuità con gli altri marciapiedi del paese, per i quali è stata usata la pietra di Luserna. Sottolineiamo, però, che mai nessuno ha messo in dubbio la professionalità dei tecnici, esterni e interni al Comune, che devono attenersi al budget economico a disposizione per redigere un progetto. Non è necessario essere un sindaco per capire questo! Più volte insieme ai consiglieri di Tagliacozzo Unita», concludono Di Marco Testa e Poggiogalle, «abbiamo chiesto alla maggioranza -anche mediante le interpellanze- di riprendere i consigli comunali in diretta streaming, proprio per evitare false strumentalizzazioni. Tale proposta, come ormai è consuetudine per quelle avanzate dalle minoranze, è stata respinta. Come mai il sindaco, che dichiara di essere una persona corretta dentro e fuori il consiglio comunale, non vuole che vengano effettuate le riprese e che possano, quindi, essere direttamente i tagliacozzani a valutare le situazioni? Questo contrasta fortemente con le sue dichiarazioni».