Il progetto #FreeZone si presenta alla città: cultura, comunicazione e formazione per dire stop alla violenza di genere

Avezzano La violenza di genere è un fenomeno radicalizzato all’interno della società civile, annoverato dalla convenzione di Istanbul come violazione dei diritti umani, che non può, né deve, passare più sottotraccia o essere affrontato con sufficienza e marginalità. Sensibilizzare i giovani e le generazioni tutte a una maggiore conoscenza e, quindi, consapevolezza dello stesso è conditio sine qua non per superare quegli ostacoli che si frappongono nel percorso di avvicinamento alla risoluzione di tali problematiche. Sulla base di queste considerazioni e necessità nasce il progetto #FreeZone, fortemente voluto dal Dipartimento per le Pari Opportunità alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e articolato in diverse aree di intervento che ha tra i suoi scopi quello di dare attuazione agli obblighi nascenti dalla sopracitata Convenzione di Istanbul.

E’ stato presentato e illustrato nel dettaglio ieri, martedì 21 gennaio, all’interno del castello Orsini di Avezzano alla presenza di circa 200 studenti provenienti dagli istituti scolastici coinvolti nel progetto e di una platea composta da giornalisti, addetti ai lavori ed esponenti della società civile. Un incontro di formazione e informazione, di approfondimento e studio, dove a esempi pratici, frutto di testimonianze audio e video del fenomeno in questione, se ne sono alternate numerose altre, riportate nei dibattiti e nei pensieri di chi si è alternato nell’esposizione del progetto. Contributi e dibattitti hanno dunque accompagnato l’intera mattinata.

Presenti Rosa Pestilli (rappresentante CPO Regione Abruzzo), Daniela Senese (responsabile della Casa delle Donne Marsica ed esponente dell’Ats per il progetto BeFree), Anna Paolini (Pereponitto Film), Claudia Paris (Sicurform), Donatella Iavarone (Associazione La Diosa), Filomena Aceto (associazione di promozione sociale I Girasoli), Maria Iovine (regista cortometraggio “In Her Shoes”), Marielisa Serone (filosofa ed esperta di comunicazione sociale), Oria Gargano (presidente Coop. Be Free contro violenza e tratta) e Luisa Betti Dakli (giornalista esperta in diritti umani). Assente, poiché impegnato sul su un set cinematografico, Lino Guanciale, direttore artistico del progetto #FreeZone, che non ha voluto far mancare il proprio sostegno alla giornata e, per mezzo della propria collaboratrice MariaSole Serone, ha inviato un video messaggio.

BeFree – Casa delle Donne nella Marsica, Peperonitto Film, Sicurform, I Girasoli, La Diosa, partner del progetto, a turno hanno esposto il proprio coinvolgimento e le modalità con le quali questo si esplica. L’incontro, moderato dal giornalista Federico Falcone, altresì collaboratore del progetto #FreeZone, ha visto la partecipazione dell’Ordine dei Giornalisti nella rappresentanza del consigliere regionale Daniele Imperiale il quale, nel corso del suo intervento, ha sottolineato la fondamentale importanza della comunicazione. 

Un ulteriore step di avvicinamento al cuore del progetto che nelle prossime settimane conoscerà il suo momento topico attraverso una serie di laboratori tecnici che si divideranno fra scrittura creativa e cinematografica, fotografia (statica e in movimento), sulle professioni dello spettacolo, regia, sceneggiatura, produzione esecutiva, montaggio costumi scenografia, nonché di comunicazione sociale e uso corretto dei social – riguardo cioè come si comunicano temi di importanza sociale. 

#FreeZone non è solo un progetto di comunicazione, sensibilizzazione e contrasto alla violenza di genere, ma è un’ambizione e una speranza: quella di credere nel cambiamento, nel rispetto, nell’infrangere quelle barriere di ignoranza e pregiudizio che minano la serenità dei valori presenti all’interno della nostra società. E’ il momento di guardare avanti e rifiutare l’idea che la violenza di genere possa essere normalità.

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