La riammissione dell’avvocato Arrigo Spina nel partito nazionale fascista, produsse «buona impressione nella cittadinanza di Avezzano» (1).
Lo storico De Felice, in questo contesto di ripristino delle vecchie cariche (nel nostro caso si veda l’epurazione dal partito di Panfili, De Simone, De Cesare e altri marsicani allontanati a suo tempo), afferma che se i vertici del partito non l’avessero fatto: «il regime ad un certo momento avrebbe visto inevitabilmente diminuire il consenso attorno a sé e avrebbe assistito quindi al riformarsi (prima al suo interno, poi nel paese) di correnti, tendenze, orientamenti che lo avrebbero indebolito e alla lunga minato irrimediabilmente. Certo per il momento questo pericolo non era ancora attuale e in ogni caso poteva essere contenuto con una politica di disciplina e di attento controllo (e, se necessario, di repressione) nei confronti sia dei fascisti inquieti e scontenti sia dei vari centri di potere nei quali si articolava il regime» (2).
Effettivamente, la nomina del nuovo direttorio «del fascio di Combattimento» da parte di Enrico Panfili (segretario politico del fascio di Avezzano), conferma il nostro assunto. Spicca, tra i primi nomi dei suoi fedeli collaboratori, il camerata: conte Alessandro Resta (vice segretario politico); il centurione Giacomo Colacicchi (segretario amministrativo); il ragioniere Francesco Tarquini (fiduciario sindacato agricoltori e capo manipolo della milizia); l’ingegnere Francesco Amorosi, Arrigo Spina, Manfredo Colasanti (ragioniere capo del Genio Civile); il ragioniere Guido Sulli (direttore del Banco del Sud); Giuseppe Mancini (presidente dell’Opera Nazionale Dopolavoro); Tito Toussan (capo stazione titolare); il centurione Umberto Iatosti (presidente della sezione combattenti); il centurione Guido D’Amico (presidente della sezione mutilati). Secondo le impressioni riportate dal cronista: «tale Direttorio non potrà non riscuotere il plauso di tutta la cittadinanza essendo composto di vecchi autentici fascisti, per la maggior parte combattenti e decorati. Al Direttorio del glorioso Fascio Avezzanese il nostro saluto augurale e deferente» (3).
Pur tra non poche difficoltà, finalmente anche ad Avezzano: «In applicazione delle recenti provvidenze legislative sull’ordinamento del Credito Agrario del Regno e sotto gli auspici del nostro Segretario Politico, dei rappresentanti le organizzazioni sindacali e del Direttore del Banco di Napoli, si è stabilito di costituire anche nella città una Cassa Agraria di Prestiti, allo scopo di fornire ai soci i mezzi necessari per l’esercizio dell’agricoltura e per l’incremento della produzione. Come è ben noto, i capitali occorrenti all’agricoltore in caso di bisogno, devono essere a saggio d’interesse assai mite ed a scadenza non breve, particolarmente per quanto riguarda i prestiti per l’acquisto delle sementi, dei concimi, delle macchine agricole, del bestiame, ecc». A tale scopo il governo nazionale, con decreto legge del 19 luglio 1927 (n.1509), aveva già incaricato il «Banco di Napoli», affinché con una speciale sezione di credito agrario e con le dovute agevolazioni, avesse provveduto a coordinare e indirizzare l’azione degli enti preposti, fornendo i capitali necessari. In proposito, venne subito indetta una riunione per il giorno di sabato 19 maggio 1928, nei locali della «Società Operaia», alla presenza del console Panfili e del consiglio di amministrazione della cassa agraria, presieduto da Alessandro Resta (anche vice presidente prestito agrario), Nicola D’Angelo e i consiglieri: Luigi Di Benedetto, Francesco Paciotti e Vincenzo Lanciani. Infine, il 29 maggio, in presenza del professor Rocco D’Alessandro, la «Cassa Agraria di Prestiti» venne costituita con rogito notarile redatto da Nino Paolini (4).
La notizia dell’arrivo nella Marsica di Edmondo Rossoni, per passare in rassegna le masse lavoratrici, fu: «accolta con segni manifesti di giubilo e da più parti sono già pervenuti al Segretario Generale Provinciale Maitilasso, telegrammi di compiacimento. Specialmente ad Avezzano ed in tutta la Marsica l’entusiasmo è veramente dilagante, perché si considera il particolare interessamento dell’on. Rossoni per la zona fucense, che specialmente sotto il punto di vista dell’agricoltura nazionale non è certamente seconda ad alcun altra nelle realizzazioni del fascismo. Uguale sentimento di soddisfazione è stato manifestato dalle autorità». Per preparare ancor più l’ambiente, Maitilasso, accompagnato dal segretario per i servizi assistenziali (Pietro Angelini) si recò a Collelongo, accolto dalla popolazione entusiasta e dalle autorità locali. In municipio, il podestà Luigi Cianciusi (membro del direttorio sindacato avvocati e procuratori per la circoscrizione del tribunale di Avezzano), presentò all’illustre ospite il segretario del fascio e tutti gli altri esponenti del comune. Dalla vicina Villavallelonga, giunsero i fiduciari dei sindacati, il podestà e il segretario politico per omaggiare Maitilasso che, in seguito, pronunciò un esaltante discorso dal balcone prospiciente la piazza principale gremita di agricoltori, braccianti e contadini (5).
NOTE
- Il Messaggero, Anno 50° – N.118 – Venerdì, 18 Maggio 1928, p.6, Cronaca degli Abruzzi, Marche e Molise, Da Avezzano. Riammissione nel P.N.F.
- R.De Felice, Mussolini il fascista, II. L’organizzazione dello Stato fascista, 1925-1929, Giulio Einaudi editore, Torino 2019, p.363. La vittima più illustre dei mass-media e degli storici di professione fu, a suo tempo, proprio il citato De Felice, che per noi rimane il maggior studioso del fascismo italiano e il primo a fornire (attraverso un’enorme documentazione) nuovi strumenti concettuali per l’analisi e la comprensione del ventennio fascista. I suoi studi suscitarono subito allarme e critiche pregiudiziali (Cfr. V.Vidotto, Guida allo studio della storia contemporanea, Manuali di base, Laterza & Figli, Roma-Bari 2004, pp.4-6).
- Il Risorgimento d’Abruzzo e Molise, Anno X – Num.798 – Roma, 27 Maggio 1928, p.2, Nomina del Direttorio del fascio di Combattimento. Oltretutto, il centurione della milizia Giacomo Colacicchi, fu nominato corrispondente da Avezzano de «Il Giornale d’Italia».
- Il Messaggero, Anno 50° – N.119 – Sabato, 19 Maggio 1928, p.6, Cronaca dagli Abruzzi, Marche e Molise, Da Avezzano. Costituzione della Cassa Agraria di Prestiti.
- Ivi, Anno 50° – N.120 – Domenica, 20 Maggio 1928, p.6, Cronaca dagli Abruzzi, Marche e Molise, Per la venuta dell’on.Rossoni. Manifestazione sindacale a Collelongo.