Il ritorno alle radici di Fernando Zuccaro, discendente di migranti di Tagliacozzo: rientra in Italia con l’antico veliero Goleta Gringo

Tagliacozzo – La storia della Goleta Gringo, un veliero costruito a Genova nel 1886, è un racconto che attraversa il tempo e le generazioni. Fernando Zuccaro, l’attuale proprietario della Goleta, si definisce “fiero nipote di Tagliacozzo in America“. Il nonno, Achille Zuccaro, figlio di Andrea Zuccaro e Margherita Piacente, era nato proprio a Tagliacozzo.

Fernando sente di essere custode di un’eredità familiare molto preziosa ed è orgoglioso di portare avanti la memoria dei suoi antenati e di un’epoca di grandi migrazioni. Fernando ha vissuto gran parte della sua vita tra Brasile e Argentina, ma il richiamo delle sue origini è sempre rimasto forte.

Ora, dopo anni di preparativi, Fernando si appresta a riportare la Goleta Gringo a Genova, in Italia, luogo da cui la sua famiglia proviene. Originariamente conosciuta come “Luigi Palma“, la Goleta Gringo è stata testimone di quasi cinquant’anni di viaggi transoceanici, trasportando migranti italiani in cerca di fortuna in Sudamerica e merci come il grano argentino verso l’Italia.

L’imbarcazione, nel 1974, restò sul fiume Lujan in Argentina, la nave è rimasta per anni dimenticata, fino a quando Fernando non ha deciso di recuperarla e restaurarla, riportandola alla vita all’inizio degli anni ’90. Oggi, la Goleta Gringo non è solo un’imbarcazione, ma un simbolo della resistenza e della storia di chi ha cercato nuove opportunità oltre oceano.

La prossima primavera è in programma il viaggio di ritorno a Genova, un evento di grande rilevanza per Fernando e la sua famiglia, che portano con sé non solo la nave, ma anche una parte della storia dell’immigrazione italiana.

Torniamo dove è nata la nave, a Pegli” scrive alla nostra redazione Fernando Zuccaro “Il capitano e la famiglia a bordo, discendenti diretti della regione di Tagliacozzo“. Il ritorno di una nave storica come la Goleta Gringo tiene in vita un legame con le storie di chi ha osato sognare, affrontando il mare per cercare una vita migliore.

Questo viaggio di ritorno in Italia, da parte di discendenti marsicani nati e vissuti in Sud America, non è solo un atto nostalgico, ma la celebrazione della resilienza, delle radici e dell’identità che continuano a vivere nonostante il tempo e le distanze.

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