Avezzano – La festa dedicata a San Francesco d’Assisi, nel convento dei Frati Cappuccini di Avezzano, oggi anche santuario della Madonna del Silenzio, dopo dieci anni è tornata a vivere di spiritualità e d’interesse perso nel tempo, grazie all’arrivo di fra Emiliano Antenucci, rettore del Santuario.
Francesco era un sole così cantato da Dante nella Divina commedia nel paradiso, un uomo fatto di preghiera, donando alla chiesa Letizia e carità. Le terapie che ha lasciato e da seguire sono la fraternità, l’unità che non è uniformità e la coerenza. Il covid ha sviluppato in noi un virus più potente quello dell’indifferenza della rabbia e del rancore, che si può curare solo con vaccini infiniti di amore. È importante che alla base di ogni forma di relazione ci sia competenza umiltà e passione senza di quest’ultima si appassisce ed il coraggio.
Al termine dell’omelia si è rivolto all’amministrazione comunale con chiarezza chiedendo di intervenire con coraggio su una piaga che sta dilagando senza risoluzione, definita da lui polvere bianca, siamo tutti polvere di stelle al cospetto del Signore.
Il santuario del Silenzio fortemente voluto da Papa Francesco, ha in cantiere e di prossima realizzazione un progetto importante chiamato il sentiero del Silenzio con un giardino sensoriale, un percorso di meditazione per gruppi diocesani e provenienti da ogni parte del modo, oltre ad un laboratorio di bellezza con la collaborazione di due psicologi, e prossimi incontri già avvenuti in passato con importanti penne del giornalismo italiano. Ascoltare e comunicare, l’ascolto è lo spazio di vita e di amore che si dà. Papà Francesco.