L’impianto, previsto nei pressi del cimitero, vicino all’uscita del Nucleo Industriale di Avezzano della SS690, non molto distante dal sito dello stabilimento LFoundry, alimenta il dibattito sui social fra favorevoli e contrari
Avezzano – Antonello Santilli, presidente del WWF Abruzzo Montano, torna sulla questione del forno crematorio, la cui realizzazione, è stata approvata dal Consiglio Comunale della città. «Sono impressionato dalla velocità con la quale il consiglio comunale di Avezzano ha autorizzato il progetto. Magari si comportasse così per tutte le questioni che affronta. Ribadisco la pericolosità ambientale di tali strutture.»
A tal proposito, Santilli cita un caso emblematico di qualche anno fa che riguardò il forno crematorio di Cervignano del Friuli nella provincia di Udine, bloccato e chiuso per le troppe emissioni di diossina. In quella circostanza, 14 salme restarono settimane in attesa, in apposite celle frigorifere, prima di essere cremate.
Più recente il caso del forno crematorio del cimitero Sant’Anna a Trieste che quest’estate è stato fermato per un mese, per un’urgente manutenzione straordinaria, che ha interessato il ripristino integrale del rivestimento interno di mattoni refrattari e la riparazione dello scambiatore di calore riguardante i tubi e le sezioni di piastra anteriore e posteriore.
La delibera del consiglio comunale di Avezzano, prevede la realizzazione dell’impianto nell’area del cimitero, nei pressi dell’uscita del Nucleo Industriale della SS690, non molto distante dal sito dello stabilimento LFoundry, e già qualche lavoratore della multinazionale cinese, si chiede se si respireranno i fumi dell’impianto.
Sarà possibile prendere visione della relazione tecnica e sapere chi sarà l’ente che certifica l’impatto sull’ambiente dei fumi? Queste le preoccupazioni raccolte in queste ore sui social. Altro interrogativo attiene l’eventualità che LFoundry sia costretta a rivedere il proprio sistema di filtraggio delle emissioni rilasciate nell’ambiente.
«Naturalmente nel proseguo dell’iter amministrativo di approvazione definitiva del progetto proveremo a fermarlo utilizzando gli strumenti forniti dall’ordinamento giuridico.» Queste le parole di Santilli, al termine della dichiarazione rilasciata alla nostra redazione.