In un libro di un giornalista originario di Avezzano, venti storie dei miti della montagna: da Bonatti alla polacca Wanda Rutkiewicz, da Reinhold Messner allo spagnolo Carlos Soria.
Con le illustrazioni dell’architetta Veronica Cristofoletti.
L’autore è Antonio Panei, nipote dell’alpinista abruzzese Gigi Panei.
Il lato umano delle leggende dell’alpinismo, da Walter Bonatti alla polacca Wanda Rutkiewicz, da Reinhold Messner allo spagnolo Carlos Soria. Imprese e sconfitte dei miti della montagna nel nuovo libro del giornalista Antonio Panei, dal titolo “In cima a sé stessi”, appena pubblicato dalla casa editrice La Bussola di Roma.
Venti storie brevi per ripercorrere, con le illustrazioni realizzate dall’architetta Veronica Cristofoletti, le vicende che hanno tenuto con il fiato sospeso gli appassionati della montagna e per tentare di tracciare il profilo psicologico dei protagonisti: le solitudini di Bonatti e Gervasutti, il mistero della sparizione di Wanda Rutkiewicz in Himalaya, le arrampicate allucinogene di Jim Bridwell nello Yosemite e le vertigini di Carlos Soria a quota ottomila metri.
Antonio Panei, originario di Avezzano, consigliere di Disciplina all’Odg del Lazio, è il nipote dell’alpinista abruzzese Gigi Panei, compagno di cordata di Walter Bonatti.
Nel libro vengono ricostruite alcune vicende entrate di diritto nella storia dell’alpinismo: la tragedia nel ‘56 dei naufraghi del Monte Bianco; il giallo di Cesare Maestri sul Cerro Torre; il folle viaggio con destinazione Everest di Maurice Wilson e la scalata dell’Eiger di Alison Hargreaves in stato di gravidanza. Tutte storie di uomini e donne che hanno dato la vita per la montagna