Era il 6 maggio del 1976, un sisma sconvolse il Friuli causando un migliaio di vittime e distruggendo interi paesi.
Ben 29 erano alpini della Brigata, altri tre militari di altri Corpi ed il capitano canadese Ronald Mc Bryde, caduto con il proprio elicottero durante le operazioni di soccorso.
Il ricordo dell’artigliere di montagna Di Giacomo Giulio Gino di Sante Marie (AQ):
“6 maggio 1976, una data scolpita nel cuore.
Ogni anno, la settimana prima del 6 maggio, “sento qualcosa dentro” ; ricordi intensi riaffiorano nella mia mente, non posso resistere e non posso non pensare a Gemona del Friuli.
Ero lì come Artigliere di montagna e ad un mese dal congedo sopraggiunse il maledetto “Orcolat”, chiamato così dai friulani il terribile sisma di magnitudo 6,5 con la durata di un interminabile minuto, circa 1.000 morti, 3.000 feriti, 45.000 senza tetto e la “mia” caserma Goi Pantanali rasa al suolo con il suo tributo di Alpini morti. Invece di festeggiare gli ultimi giorni di naja, come era abitudine, iniziarono i giorni di “spostare le macerie a mani nude”, di vedere la sofferenza e di capire tutto quello che era successo.
Oggi, a distanza di 46 anni, come sempre, dedico queste poche righe ai Friulani, all’Alpino di Trasacco Pasquale Probo morto sotto le macerie e a tutti Alpini della Marsica”