Avezzano – Ancora in corso le operazioni di spegnimento del vasto incendio avvenuto la scorsa notte, verso mezzanotte, nel piazzale di un centro di riciclo di rifiuti in via Newton ad Avezzano.
Le fiamme hanno distrutto il deposito e il tetto della struttura è crollato su una grande quantità di materiale ancora ardente.
I Vigili del Fuoco sono riusciti a domare le alte fiamme dovute all’alta infiammabilità della tipologia di combustibile presente nel piazzale e all’interno del centro e grazie al loro continuo ed ininterrotto lavoro svolto nella notte e nella mattinata di oggi sono riusciti a tenere sotto controllo l’incendio. Le operazioni non sono però ancora concluse, vista la presenza nei magazzini di materiale altamente infiammabile e molti focolai ancora attivi.
Un eccezionale lavoro dei Vigili del Fuoco, gli “eroi di tutti i giorni”, sempre in prima fila nelle emergenze al servizio della comunità.
Sul posto presenti oltre a diverse squadre dei Vigili Del Fuoco Di Avezzano e di altre caserme, anche le Forze di Polizia, i Carabinieri e la Polizia Locale per mettere in sicurezza l’intera area.
Ancora incerte le cause dell’incendio e in corso di accertamenti, le fiamme hanno interessato anche un capannone/magazzino della vicina azienda Italsav.
Al momento, a causa del rogo, Avezzano è invasa a tratti dall’odore acre e pungente della nube e le polveri si sono già depositate sulle macchine e sulle strade cittadine. Probabilmente il leggero vento che sta spirando in queste ultime ore sta favorendo lo spostamento rapido della colonna di fumo.
Già in passato, e precisamente nel luglio del 2019, si verificò un caso simile a quello di oggi. Un incendio nell’azienda di smaltimento e trattamento dei rifiuti Gea Srl di San Giovanni, nel Comune di San Vincenzo Valle Roveto. Intervennero i tecnici della squadra di pronto intervento dell’Arta per monitorare la qualità dell’aria. A causa dei fumi tossici il Comune chiuse in via precauzionale tutte le attività commerciali, invitando i cittadini a restare a casa ed a non aprire le finestre. Il monitoraggio della qualità dell’aria rivelò che i fumi tossici arrivarono fino a Sora e che le micro polveri rimasero in aria per quasi 4 mesi.