Avezzano – “Non sappiamo ancora nulla, non abbiamo nessuna idea di cosa abbia potuto innescare questa catastrofe, ma vogliamo rassicurare la cittadinanza di Avezzano: il 98 per cento del materiale in magazzino era carta”. A parlare è Pietro Casinelli, figlio del titolare del centro riciclo, con sede nel nucleo industriale di Avezzano, andato a fuoco la notte tra il 14 e ii 15 luglio.
“Siamo – ha continuato – un’azienda a conduzione familiare, costruita da mio padre 45 anni fa e da ben 27 anni siamo ad Avezzano. Non vogliamo sapere chi e come, ma solo il perché. Noi lavoriamo in tutta la Marsica, ma non partecipiamo a gare pubbliche e non abbiamo mai ricevuto minacce in passato. Abbiamo 11 dipendenti e faremo di tutto per tutelarli nel migliore dei modi, di sicuro non li abbandoneremo.
Per quanto riguarda la struttura, attendiamo per lunedì l’arrivo dei periti. Ieri ho incontrato il commissario prefettizio del Comune di Avezzano, Mauro Passerotti, ed abbiamo ricevuto una telefonata dal vescovo Pietro Santoro che ci tengo a ringraziare. Il nostro grazie va, poi, ai vigili del fuoco, operativi giorno e notte, ad Aciam e Tekneko che ci hanno offerto un ufficio. Il nostro servizio per le aziende sta continuando e speriamo di poter tornare, il prima possibile, a lavorare a pieno regime perché un impianto come il nostro serve alla città”.