Marsica – Il tempo è di bilanci, pervaso anche dal vago sentore di schede elettorali. Niente di meglio dunque per favorire il profluvio di annunci o ‘rivelazioni’ più o meno sdegnate, com’è accaduto nei giorni scorsi quando, nel mirino di Domenico D’Antonio, ex sindaco di Carsoli ed attuale capogruppo di minoranza, era finita Velia Nazzarro, attuale sindaco della città, detentrice, secondo D’Antonio e il gruppo consiliare Futuro Certo, del primato di ‘sindaco più pagato della Marsica’.
Il dato era stato diffuso tramite manifesti affissi in città e tramite comunicato stampa. “Dopo tanto impegno l’amministrazione di Carsoli è riuscita a raggiungere la prima posizione”, aveva affermato Domenico D’Antonio,”Velia Nazzarro conquista la coppa di sindaco più pagato della Marsica con 22.840,00 euro annue, superando anche i colleghi dei Comuni più grandi…”, accompagnando alla rivelazione la reprimenda circa diversi aspetti dell’operato del Sindaco.
Ma le cose stanno veramente così? Non proprio. A fare luce sulla spinosa questione, interviene il gruppo consiliare ‘Uniti per Luco’ che, tra il serio e il faceto, rivendica per il sindaco luchese, Domenico Palma, miglior piazzamento nella ideale classifica.
La vicenda offre utili spunti per alcune considerazioni. Le indennità di carica sono stabilite dalla legge e sono calibrate su parametri precisi, quale il numero di abitanti amministrati, e sono dimezzate per gli amministratori anche lavoratori dipendenti.
Non è nelle facoltà degli stessi aumentarsi le indennità: possono solo rinunziarvi, in tutto o in parte, a favore della collettività o di una causa specifica, scelta per la verità non operata da un numero rilevante di amministratori.
Il dato, in ogni caso, è certo e deve essere pubblico, sempre a norma di Legge. Eppure, ‘l’amministrazione trasparente’, che tale dovrebbe essere in modo diretto e agevole anche attraverso i siti web istituzionali, come previsto dal d.lgs. n. 33/2013 e da ulteriori disposizioni di legge previgenti e successive, in una buona parte dei portali istituzionali dei Comuni marsicani è una chimera. Bastano pochi ‘click’ per verificarlo. Nelle sezioni ‘amministrazione trasparente’ o open data abbondano i reindirizzamenti a pagine vuote, non accessibili o che contengono solo il titolo di rimando al d.lgs. 33/2013. E sì che qui “la trasparenza è d’obbligo”, pena multe salatissime da parte dell’ A.N.AC., l’Autorità Nazionale Anticorruzione.
“ In merito alle notizie di stampa sulle indennità degli amministratori comunali apparse nei giorni scorsi è doveroso, per quanto ci riguarda, chiarire alcuni aspetti”, dicono i rappresentanti del gruppo consiliare Uniti per Luco, “Le indennità degli amministratori sono previste per legge e sono determinate per fasce di popolazione relative al numero degli abitanti amministrati. I Comuni di Luco, Carsoli e Trasacco appartengono alla fascia che va dai 5.000 ai 10.000 abitanti con una indennità massima prevista per il Sindaco di circa 2600 euro mensili. Celano appartiene alla fascia che va da 10.000 a 30.000 abitanti con una indennità di circa 3000 euro mensili e poi Avezzano , con oltre 30.000 abitanti, circa 3400 euro mensili. I valori indicati valgono per i lavoratori autonomi e per i pensionati mentre per i Sindaci che sono lavoratori dipendenti le indennità vanno ridotte del 50%.
Ci permettiamo di considerare che le attuali indennità degli amministratori sono state fissate nei primi anni 2000 quando la crisi economica era ancora lontana. Negli ultimi cinque anni la crisi ha colpito duramente tutte le attività economiche e tutte le categorie sociali e, come si sa, tanti sono stati i sacrifici richiesti agli italiani ed in particolare ai lavoratori e ai pensionati. Le tasse comunali sono cresciute notevolmente aggravando ancora di più le condizioni dei cittadini meno abbienti.
E’ in questa situazione che da molte parti si è chiesto agli uomini investiti di cariche pubbliche di dare l’esempio con la riduzione di privilegi e di indennità . Molti amministratori, i più sensibili, hanno deciso autonomamente di ridursi le indennità. E’ il caso del Sindaco e degli amministratori di Carsoli che le hanno ridotte del 30%. Nel caso del Comune di Luco, nonostante le molte richieste, da parte del Sindaco e degli amministratori comunali non c’è stata nessuna apertura tesa ad alleviare il peso che grava sui nostri concittadini e sul bilancio comunale. Possiamo quantificare per il Sindaco poco più di 31.000 euro annui, pari a circa 158.000 euro nei cinque anni.
A queste cifre vanno aggiunte quelle che riguardano gli altri quattro amministratori: il vicesindaco ( lavoratore dipendente, indennità al 50% ndr) con circa 650 euro mensili (7800 annui), un assessore lavoratore dipendente con circa 590 euro mensili (7080 euro annui) e due assessori lavoratori autonomi con circa 1180 euro ciascuno (14160 € annui). Il totale complessivo delle indennità ammonta a circa 75000 euro l’anno e a circa 375.000 euro nei cinque anni. E pensare che hanno rinunciato al finanziamento regionale per l’asilo nido che avrebbe gravato per soli 80.000 euro in cinque anni sul Comune.
E’ la prima volta che gli amministratori di Luco si comportano come una “casta”. Loro non hanno rinunciato a nulla e non si sono fatti mancare niente mentre i cittadini hanno dovuto sopportare sacrifici, diminuzione dei servizi e aumenti di tasse e tariffe.
Rileviamo infine che il Comune di Carsoli, in ottemperanza alle norme sulla trasparenza, ha provveduto a pubblicare sul sito del Comune i dati relativi alle indennità percepite dagli amministratori e dal Sindaco, cosa che non tutti hanno fatto. E’ l’inadempienza delle norme sulla trasparenza che permette di fare confusione a fini di polemica politica.
Sfidiamo “Futuro Certo”, carte alla mano, a dimostrare chi ha il primato in questa prestigiosa gara, Luco o Carsoli?
Lasciamo ai cronisti il compito della verifica dei dati che riguardano gli altri comuni ma abbiamo l’impressione che con la nota stampa la minoranza di Carsoli più che i dati abbia dato ‘i numeri’ “.