Marsica – Il nome contiene e spiega, anche da solo, la valenza e la peculiarità di questo fiore. L’Iris Marsica, detto anche Giaggiolo Marsica, si chiama così perché è caratteristico del territorio marsicano. Esso è considerato uno dei pochi endemismi floristici delle montagne che ci circondano. Si trova spesso negli spazi dei Parchi della nostra Regione: il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nel Parco regionale del Sirente-Velino e anche nel Parco Nazionale della Majella. Ma a chiunque capitasse di salire sui versanti di molte delle colline e montagne marsicane, nei mesi di maggio e giugno, potrebbe facilmente accadere di notare la presenza di questo meraviglioso e profumatissimo fiore viola.
I primi a rilevare, nel 1973, che l’iris che cresceva sui nostri monti fosse speciale, quindi appartenente a una specie presente nella Marsica e non altrove, furono gli studiosi Maria Antonietta Colasante e Ignazio Ricci. Essi notarono che rispetto all’iris comune, il “nostro” iris è più piccolo e che il fiore è avvolto da foglioline screziate di colore azzurro-viola. L’Iris Marsica nasce da un nodoso rizoma sotterraneo, ogni anno genera nuove foglie e nuovi fiori che incantano per il loro colore vivace e per la loro forma raffinata.
Infine, vale la pena notare e sottolineare che l’Iris Marsica è incluso tra iridaceae a rischio di estinzione. Si tratta, infatti, di una specie floreale spontanea che va tutelata e protetta. Anche per questa ragione fa parte dei fiori compresi nelle Liste Rosse delle Piante d’Italia, sia nazionale che regionale, nella categoria “minor rischio” (LR), ed è tutelata dalla direttiva comunitaria “Habitat” e dalla Convenzione di Berna (Allegato I).