Abruzzo – Tutti ricorderanno lo strano incontro tra l’orso bruno marsicano Juan Carrito e un pastore tedesco senza guinzaglio. Abbiamo seguito la vicenda e abbiamo anche evidenziato come l’Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali, a seguito dell’episodio, ha sporto denuncia nei confronti della proprietaria del cane considerando il suo comportamento irresponsabile e pericoloso.
A distanza di qualche tempo dagli accadimenti, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nella persona del presidente Antonio Di Santo, rivolge, attraverso una lettera aperta, l’invito all’Enpa affinché non porti avanti la denuncia. L’intento dei gestori del PNALM è quello di non esasperare ulteriormente la situazione.
Scrive Di Santo: “Le finalità di protezione e di conservazione dell’orso bruno marsicano non passino attraverso la criminalizzazione di singoli episodi, o la persecuzione dei cittadini, ma attraverso la diffusione della cultura della tutela e del rispetto e, soprattutto, con la collaborazione attiva delle comunità dei cittadini e degli utenti del Parco, che si sono sempre dimostrate pronte a raccogliere le sfide di un territorio che scommette sulla convivenza tra uomo e natura, con orgoglio, determinazione e sensibilità”.
Come sappiamo, Juan Carrito è un orso confidente/condizionato e la sua presenza in alcuni centri abitati è una sorta di anomalia che deve essere in qualche modo gestita senza generare ulteriori disagi. “In un diverso contesto, anche di comunità, cittadinanza e territorio, probabilmente i destini di un orso come Juan Carrito sarebbero stati differenti, e se questo ha ancora una possibilità di condurre una vita libera e in natura lo si deve anche alle persone che vivono nel Parco, e che ne hanno preso a cuore le sorti”.
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