Avezzano – Si cercano volontari e operatori per i servizi Caritas. La Caritas di Avezzano, negli anni, ha moltiplicato strumenti di prossimità e di sostegno per quanti attraversano momenti di difficoltà. Servizi quotidiani resi possibili grazie alla sinergia tra operatori e volontari, che donano il loro tempo agli altri, mettendo in campo se stessi attraverso le proprie mani e il proprio cuore.

Dalla Mensa San Lorenzo, al Centro di distribuzione degli abiti usati, dal lavoro con i migranti, alla casa Fratelli Tutti per l’accoglienza notturna. I volontari preparano colazioni e pasti, ascoltano i bisogni delle famiglie del territorio, riforniscono di viveri gli scaffali dell’Emporio Solidale, aiutano nella distribuzione degli indumenti. «Perché per fare “il bene” bene – spiega Lidia Di Pietro, vicedirettore Caritas Avezzano – non forniamo solo assistenza, ma restituiamo diritti. Prima di tutto il diritto di essere visti, ascoltati, supportati e non scartati.

Attraverso il servizio ai fratelli e alle sorelle nel bisogno, testimoniamola concretezza di una società inclusiva e solidale. Essere volontario in Caritas vuol dire intessere relazioni con persone a volte lontane per background di vita vissuta, vuol dire mettersi di fianco, accompagnare e sostenere con pazienza ed attenzione, nella consapevolezza che la povertà non è una colpa. Essere volontari non vuol dire donare carità ma restituire la dignità e la giustizia perduta. Come in tutti gli ambiti, anche i volontari sentono, nell’esperienza della quotidianità, il bisogno della formazione del cuore e nelle tematiche specifiche.

E per questo sono attivi dei corsi di formazione permanente che accompagnano sia spiritualmente che nella praticità delle attività svolte. Essere volontario in Caritas vuol dire essere pronti ad un cambiamento culturale: perché aiutare gli altri, vuol dire essere aiutati a scoprire il senso vero della vita. Come annunciato da Papa Francesco: Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio, custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore».

Fonte: Diocesi dei Marsi