L’evento, patrocinato dal Comune di L’Aquila, dal Consiglio Regionale d’Abruzzo e dalla Regione Puglia si è tenuto nel capoluogo sabato 26 novembre nella Sala Rivera di Palazzo Fibbioni nell’ambito del Festival del Tratturo. Tra i presenti i Vicepresidenti della Regione Abruzzo, Regione Puglia, e del Consiglio Regionale d’Abruzzo, il Senatore Gaetano Quagliariello e il Commissario per la ricostruzione, Giovanni Legnini.
L’antologia, nata per dare voce alle sensazioni ispirate da una natura che accompagnava uomini e greggi in un viaggio faticoso e pieno di imprevisti, rappresenta come ha sostenuto il Dott. Italo Radoccia nell’Introduzione: “una preziosa pubblicazione, ricca di stimoli, di ricordi anche personali e di contributi volti a mantenere vive le usanze pastorali delle nostre contrade”. Una edizione “gioiello”, questa, della Carsa Edizione della Prima Antologia del Premio Letterario “Tratturo Magno” con i testi dei primi tre classificati delle sezioni prosa e poesia del 2021-2022, oltre a quelli del Concorso Letterario “il Rovo” di Cagnano Varano ad esso gemellato.
Danilo Taddei, Presidente dell’Associazione Tratturo Magno, nella sua Pregiata Prefazione all’opera afferma: ”Abbiamo pensato che non c’era altro modo di ringraziare sentitamente, di cuore, concorrenti e giurati se non pubblicando questo piccolo scrigno antologico, che unisce le esperienze di entrambi i premi letterari, per poter portare in tasca e fermarsi a leggere un po’ di storia ed emozioni, nell’attesa di poter tornare a contare i passi su di un Tratturo Magno rigenerato, fruibile, magnifico”.
Tra i testi pubblicati nell’antologia la poesia della nostra conterranea ci invita a rivivere con l’immaginazione il viaggio dei pastori lungo i sentieri erbosi “erbal fiume silent”.
Tratturi.
La luna cammina sull’aria con zampe ovattate di luce chiara
E poi si posa stanca sulle lunghe vie erbose e scompare
Tra i riverberi dei fuochi accesi a riscaldar la notte.
Dormono tra gli steccati gli armenti inteneriti dal faticoso
Peregrinare sui giorni contati dove la vita trascorre veloce.
Così avviene con un dolore più vasto il trapasso del pastore
Quando ogni barlume di stella scompare dietro l’orizzonte.
Brancola la tenebra smossa dall’inquieto belare degli agnelli a rimuovere
Di domestiche memorie la gioia antica come ninnoli di fanciullo
Rubati anzitempo al gioco innocente degli aquiloni in volo.
Un’improvvisa attesa toglie il respiro dove s’adagia l’algida brezza:
il Tavoliere d’erba e di fiori diventa terra promessa sulle vie degli inediti slarghi.
Lungo i campi ai margini dei fossi fra le giunture della stoppia l’aurora
Adorna il nascente giorno con i gigli di stillante grazia.
Anche il cuore ha bisogno di saziarsi tra i pascoli della bellezza:
sopra il brusio dei lenti passi dolcezza soave di profumi.
Conosco la tua andatura, leggera nel calpestare la terra
Con passi misurati dalle stagioni di un’intera esistenza.
Con te i miei avi si sono dissetati alle fonti montane
A ricomporre l’affanno con calici di tenero azzurro.