Ortucchio – Si è tenuta ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria in Capodacqua di Ortucchio, la «Via Crucis vivente», promossa dal parroco Riziero Cerchi, animata e interpretata da oltre trenta tra bambini e ragazzi della comunità parrocchiale. Sono stati proprio i bambini a condurre gli adulti e i presenti, lungo la Via della Croce e lo hanno fatto con serietà, semplicità, bellezza e partecipazione spirituale. Un’autentica esperienza di fede e di preghiera, presieduta dal vescovo Giovanni che, a conclusione, si è rivolto con queste parole ai ragazzi, tutti molto bravi e felici di aver regalato intense emozione.
“Carissimi ragazzi, – ha affermato il vescovo – questa Via Crucis che avete animato e rappresentato con tanto impegno e devozione non è stata semplicemente una rappresentazione teatrale bensì un momento forte di preghiera, di riflessione e di incontro con la Passione di Gesù. È stato un cammino che ci ha riportati nei luoghi e nelle emozioni di quel venerdì santo, dove il Signore ha portato il peso del nostro peccato, soffrendo per amore di noi tutti.
Gesù, nelle sue sofferenze, ci ha mostrato che la vera forza non risiede nella potenza fisica, ma nella capacità di amare anche quando sembra impossibile. Ogni stazione della Via Crucis ci ha ricordato che, nella vita, ci sono momenti di fatica, di prova, di dolore. Ma ogni passo che Gesù ha fatto verso il Calvario è stato un passo verso la nostra salvezza. Lui non è scappato, non ha evitato la sofferenza, ma l’ha accolta con amore. E così ci insegna che anche nei momenti di difficoltà, noi non siamo mai soli, perché Lui è sempre con noi. Mi auguro, cari ragazzi, che questa esperienza vi aiuti a crescere nella fede, ad amare il Signore con tutto il cuore e ad essere testimoni del suo amore nelle vostre vite quotidiane. Carlo Acutis, di cui qui custodite una sua reliquia, nonostante la giovane età, ha saputo affrontare le difficoltà della vita con uno spirito di fede straordinario. La sua vita è stata un cammino di fede vissuto nel quotidiano, proprio come quello che ci avete mostrato voi oggi. Ogni passo che Carlo ha compiuto ci insegna che la santità non è un sogno irraggiungibile, ma è una via che si può percorrere attraverso l’amore di Dio e l’amore verso il prossimo. Mi rivolgo a voi ragazzi: seguite l’esempio di Carlo Acutis. Non abbiate paura di essere santi. La santità non è fatta di grandi cose, ma di gesti quotidiani di amore, di preghiera e di dedizione. E a voi, cari genitori, catechisti e parrocchiani, che avete accompagnato e sostenuto questi ragazzi, vi esprimo il mio più sincero grazie. La fede si trasmette attraverso l’esempio, l’educazione e la preghiera. Continuate a camminare insieme a loro, affinché possano crescere nella conoscenza e nell’amore del Signore.”


