La condotta Feorestale Marsicana (seconda parte)

Avevamo concluso la prima parte della Condotta Forestale Marsicana con il fatto che la Commissione aveva confermato, per il quadriennio 1931/1934, Alla carica di Presidente SIPARI e quale supplente TAROLLA e che era stato esteso il periodo dal 31 dicembre 1934 fino al 30 giugno 1935, senonché la Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 1933, n.299 pubblicava il Regio Decreto-Legge 11 dicembre 1933, n.1718, portante modifica alle disposizioni relative all’ordinamento ed alla gestione dei Parchi Nazionali del GRAN PARADISO E D’ABRUZZO.

Con tale Decreto l’Ente Autonomo Parco Nazionale d’Abruzzo venne soppresso, come vennero soppresse le Commissioni Reali del Parco d’Abruzzo e del Parco del Gran Paradiso, le quali vennero sostituite con Commissioni consultive, rimanendo inalterati i confini e le finalità dei Parchi, nulla venne innovato, salvo i loro beni , contributi, privilegi, diritti e passività, e la gestione tecnica ed amministrativa passarono all’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali e il servizio di vigilanza venne affidato alla Milizia Nazionale Forestale.

L’Azienda delle Foreste Demaniali nominò un ufficiale della Milizia Forestale ad amministratore del Parco con residenza a Pescasseroli, rispettando quanto previsto dalla legge 12 luglio 1923, n.1511, riguardante la costituzione del PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, il cui regolamento stabiliva che gli uffici del PARCO dovessero essere ubicati a Pescasseroli e non a Roma.

Quindi Sipari si trovò ad effettuare il passaggio all’Amministratore in Pescasseroli del Parco e degli uffici di Direzione e di Presidenza e con sede in Roma, che venne soppressa.

Inoltre venne anche assicurato che il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste e presso l’Azienda Autonoma delle Foreste Demaniali che le gestioni dei due Parchi sarebbe state separate, in modo da conservare i beni e quelle attività che ogni Parco, con le rispettive Commissioni Reali avevano saputo creare a loro vantaggio.

L’art.4 del Decreto, innanzi citato, istituiva una Commissione Consultiva dove, secondo la nota del 29 dicembre 1933, indirizzata al Podestà di OPI ed agli altri Podestà, dei Comuni facente parte della Condotta, dovevano trovare posto, continua Sipari, come è stato autorevolmente assicurato, persone esperte dei luoghi, e delle Popolazione del Parco, che dovevano sostituire la soppressa Commissione Amministratrice, i cui territori sono ricompresi nel Parco.

Quindi dice ancora Sipari :” Essendo soppresso l’Ente e la Commissione Amministratrice del Parco  cadono anche  i nominati  in carica alla soppressa Commissione.”

SIPAR, TAROLLA e l’intero Comitato decadono dalla carica ricoperta fino ad allora. Lasciando la guida dell’Ente, SIPARI, si dice non disposto ad accettare una eventuale  nomina della Azienda Demaniale dello Stato e rivolgendosi ai Podestà dice che per undici anni ha amministrato con onore la Commissione, alla  quale augura un prospero avvenire.

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