Abruzzo – Si chiama Diana Di Meo, è una ragazza di Pescara che ha avuto il coraggio e l’intelligenza di denunciare un fatto molto grave. Si tratta di un caso di “revenge porn” ossia la diffusione online di immagini e di video privati e intimi di una persona senza il suo consenso. Spesso le vittime di questo abuso non hanno il coraggio di parlarne per vergogna o disagio, Diana no: lei ha denunciato tutto in maniera trasparente.
La sua vicenda è al centro delle cronache nazionali perché, nonostante la sofferenza, è una vicenda esemplare. Diana ha realizzato un video che ha condiviso su Instagram col quale spiega quanto accaduto: “io sono qui a parlarne, molti di noi non riescono a farlo e si nascondono“. Un atto di coraggio e di rispetto verso se stessa, prima di tutto.
Tante le persone, più o meno famose, che stanno offrendo la propria solidarietà a Diana che non ha alcuna colpa di quanto avvenuto. Qualcuno ha preso possesso delle sue immagini private e le ha pubblicate su diverse piattaforme internet senza che lei ne sapesse nulla, forse immaginando che Diana avrebbe taciuto, come fanno molte ragazze che si trovano o si sono trovate nella stessa situazione.
“Spero di dare voce a tutte quelle vittime che vengono colpevolizzate, quando in realtà il colpevole è dall’altra parte dello schermo, che riprende o ‘si limita’ a condividere” spiega Diana “oggi la vittima sono io, domani potrebbe essere una persona vicina a chi magari adesso sta guardando i video e sorride“. La giovane pescarese, studentessa universitaria e arbitro di calcio, ovviamente, ha sporto anche denuncia alla Polizia Postale.