Luco dei Marsi – Si è rinnovato a Luco dei Marsi, come ogni anno, il rito più sentito dai cittadini, accompagnato da grande devozione e profondamente radicato nella memoria collettiva. E’ la festa dello Spirito Santo, la cerimonia che rende la Pentecoste luchese unica al mondo, documentata sin dal 1479, ma della quale si hanno tracce ancora secoli prima.
E’ la lingua degli antenati quella che parla questa cerimonia e i segni della tradizione – dalle fronde di bosso che addobbano la casa di colui che diventerà il nuovo Signore, alle tisichelle, ai biscotti, alle ciambelle, che vengono preparati e donati ai cittadini, tutti invitati a recarsi in visita alla casa del nuovo Signore nei dieci giorni che precedono la Pentecoste, alla preparazione della cunetta, l’edicola sacra in legno che accoglierà il crocifisso – richiamano il messaggio evangelico evocando, al tempo stesso, un senso di appartenenza alla comunità dallo spirito antico.
La tradizione.
I sette Signori che costituiscono la Compagnia dello Spirito Santo, agiscono con continuità nel complesso rito che ha culmine nel giorno della Pentecoste e momento cruciale nella sera dell’Epifania. E’ nella serata dell’Epifania, infatti, che i sette Signori in carica si riuniscono per pregare e chiedere allo Spirito Santo di illuminarli al fine di scegliere il nuovo membro della Compagnia; dopo aver stilato una lista di nomi di possibili candidati, si procede alla scelta. Il prescelto può accettare la nomina o rifiutare, ma nessuno può auto-candidarsi.
Dopo l’accettazione, il nuovo Signore dà il via ai preparativi per accogliere il simbolo dello Spirito Santo: un antico crocefisso sormontato da una colomba, che nel giorno della Pentecoste viene portato in processione in tutto il paese ed esposto al bacio dei fedeli; a lui anche il compito di far costruire una cunetta, un’edicola devozionale in legno o vetro dinanzi alla quale arderà, perennemente, una lampada alimentata ad olio di oliva.
Tutta la famiglia e il vicinato concorrono ai preparativi per la festa. Alcuni giorni prima dell’inizio del ricevimento, le donne di casa, con le vicine e le amiche, preparano le tisichelle, ciambelle e biscotti che saranno offerti a coloro che si recheranno nella loro casa a portare je present, cioè l’offerta per la festa – i dolci vengono portati anche ai malati, ai bisognosi e agli anziani – e cominciano a programmare il grande banchetto tradizionale, la Panarda; nel frattempo, si predispongono tovaglie, fazzoletti ricamati, centrini, guanti bianchi e vasi che serviranno per la cerimonia.
Nel corso della domenica antecedente la Pentecoste, ossia nel giorno dell’Ascensione, i Signori in carica decorano con rami verdi di bosso e d’alloro l’uscio di casa del nuovo Signore, le strade che conducono alla sua casa e le porte delle proprie abitazioni.
Dal giorno della Pentecoste il nuovo Signore farà parte ufficialmente della Compagnia dello Spirito Santo e vi resterà per sette anni. La Compagnia non può essere formata da più di sette membri, dunque il Signore che vi era stato accolto prima di tutti gli altri esce dal sodalizio.
La mattina della Pentecoste, i sette Signori, indossato l’abito di gala – nero, completato da camicia e guanti bianchi – partecipano alla Messa solenne. Dopo la celebrazione eucaristica, al suono festoso delle zampogne e della banda musicale, si conduce il Crocifisso a casa del nuovo Signore dove viene accolto e, al canto del “Veni Creator Spiritus”, viene deposto nella cunetta.
Subito dopo le preghiere rituali, ha luogo la Panarda, un bacchetto votivo destinato a circa 150/200 invitati: i Signori con le loro famiglie, parenti, amici e vicini di casa. La Panarda è una tradizione antichissima: nella Marsica la memoria di questa antica usanza sopravvive nella Panarda dello Spirito Santo di Luco dei Marsi e nella Panarda di Sant’Antonio Abate a Villavallelonga.
Dopo la Messa vespertina, i sette membri della Compagnia dello Spirito Santo percorrono le strade del paese per il bacio del Crocifisso.
La processione rientra in casa del nuovo Signore, dove il Crocifisso viene collocato definitivamente nella cunetta, e a seguire si consuma la tradizionale cena a base di colombi riservata ai Signori dello Spirito Santo, con la quale si chiude la giornata della Pentecoste.
La casa dove è “accolto lo Spirito Santo”, ospiterà, tempio aperto a tutti, le orazioni religiose per tre anni, senza eccezioni: qualora il capofamiglia e i familiari fossero impossibilitati, devono provvedere a trovare un sostituto che per quel giorno presenzi e reciti l’orazione in loro vece. I Signori dello Spirito Santo partecipano poi attivamente alla vita della parrocchia e alle iniziative poste in essere dal sacerdote, con particolare riguardo a quelle solidali nei confronti di famiglie o singoli della comunità in stato di bisogno, disagio o malattia. Della Compagnia dello Spirito Santo di Luco dei Marsi scriveva lo storico P. A. Corsignani: “ i cavalieri silenziosi, che proteggono il popolo di questa Terra che solenizza in ciascedun’anno la festa dello Spirito Santo che distinta divozione, per la quale fu pia credenza di persone di Spirito, che il medesimo popolo sia stato immune da molti pericoli“.
Anche Gabriele D’Annunzio ne fu colpito: il Vate assistette all’antico rito della Panarda, ospite del notaio Quirino Federico Ercole nel suo palazzo in Luco dei Marsi, e scrisse poi all’amico: “Caro Don Ercole, è bellissimo il ricordo delle ore trascorse a Luco. Nardelli mi aveva anticipato tutto sulla festosa Panarda. Grazie. Gabriele D’Annunzio”.
La Festa.
Anche quest’anno, la festa è stata accompagnata da grandissima emozione e dalla piena partecipazione da parte della comunità. Malgrado il tempo inclemente, i luchesi hanno formato due grandi ali di folla lungo tutta le vie principali per baciare il crocifisso. Alla grande attenzione dei cittadini, quest’anno ha fatto da amplificatore e mezzo di diffusione la piazza virtuale del social network più utilizzato; facebook e la pagina dell’associazione “ Luco dei Marsi è il mio paese” sono stati il filo diretto che ha permesso di seguire passo dopo passo i preparativi della festa e condividerne le emozioni.
Attraverso il web, dinanzi ai volti sorridenti delle cuoche Rita Venti e Carmela di Giamberardino, dei tanti che hanno voluto partecipare ai preparativi, dei tanti che si sono recati in visita alla famiglia Di Gianfilippo – Alfidi, che ha “accolto lo Spirito Santo”, e alla quale vanno gli auguri della redazione di Terremarsicane, e alla solennità delle immagini della processione e del rito, tutti i luchesi, non solo quelli lontani, si sono sentiti un po’ più ‘a casa’.
Foto di copertina della liuteria Sabatini