Avezzano – Ieri si è tenuto il Pellegrinaggio giubilare delle parrocchie della Forania di Magliano presso il Santuario della Madonna di Pietraquaria.
L’appuntamento è stato alle ore 16 quando don Paolo Ferrini, rettore del Santuario, ha tenuto una catechesi di presentazione del Giubileo e sul significato dell’Indulgenza plenaria. Alle 17 si è tenuta la Liturgia Penitenziale e alle 18 la Messa concelebrata dai parroci delle foranie.
«Ieri, grazie anche al contributo prezioso e all’accoglienza del rettore del Santuario, don Paolo Ferrini, il pellegrinaggio è stato un viaggio interiore verso la speranza e la riconciliazione, un atto simbolico e reale di cammino verso Dio. – racconta il vicario foraneo, don Antoniu Petrescu – Il pellegrino è colui che si mette in movimento, fisicamente e interiormente, per cercare un incontro con il divino.
Nell’Anno Santo della speranza, questo cammino assume una sfumatura particolare: è un segno di fiducia nel futuro, un dire “sì” alla promessa di salvezza nonostante le difficoltà della vita. Attraversare la Porta Santa significa passare dal peccato alla grazia, dalla disperazione alla speranza.
Per una forania, il senso si amplia: non è stato solo un viaggio individuale, ma un’esperienza collettiva che ha rafforzato i legami tra le parrocchie, rendendo visibile l’unità della Chiesa locale. In altre parole, non si cammina da soli, ma insieme, sostenendosi a vicenda come un corpo che prega e spera.
Ogni passo è un’occasione per riflettere sulla propria vita, sulle ferite da sanare, sulle intenzioni da offrire. Il Giubileo, con il suo invito alla conversione, ci ricorda che non siamo perfetti, ma siamo chiamati a rialzarci, a guardare oltre le nostre fragilità, come dice il motto “Spes non confundit”, la speranza non delude. La finalità del Pellegrinaggio giubilare è duplice: spirituale e pratica.
Spiritualmente, il suo scopo è ottenere l’indulgenza plenaria, un dono della misericordia divina che cancella le pene temporali dei peccati, a patto di confessarsi, ricevere la comunione e pregare per il Papa. È un’occasione di rinnovamento personale, un “reset” dell’anima per ripartire con slancio, serve a ravvivare la fede della comunità.
Una forania che si riunisce diventa un segno tangibile di vitalità cristiana, un momento per pregare insieme, riflettere sui bisogni del mondo e testimoniare la propria fede agli altri. È un invito a non restare fermi, ma a muoversi, insieme, verso qualcosa di più grande».
Fonte: Diocesi di Avezzano