La Marsica e Polvere d’Archivio: alla ricerca della storia perduta. Documenti d’archivio di prima mano nella verità e nella memoria

Marsica – La storia che conosciamo è solo una parte del racconto che conosciamo. Spesso, ciò che è stato trasmesso alle generazioni successive è un frammento parziale, filtrato da prospettive dominanti e dalla convenienza di chi ha scritto il passato. In questo processo, siamo stati privati di qualcosa di fondamentale: la consapevolezza delle radici municipali, delle vicende che hanno definito i nostri territori e delle persone che hanno plasmato le nostre comunità.

Un testimone del nostro tempo e della nostra storia ci racconta come, durante gli anni della scuola, nessun insegnante abbia mai diretto gli studenti verso la scoperta della storia locale o di ogni genere di riflessioni che le ruotano intorno. Ogni studente, di fatto, è stato orbato della sua storia, privato del patrimonio culturale che avrebbe potuto definire la sua identità.

Questa lacuna ha ispirato il lavoro del ricercatore storico Fiorenzo Amiconi, che, attraverso la ricerca e lo studio dei documenti d’archivio, ha portato alla luce una realtà spesso ignorata. I suoi studi ci mostrano illuminandoci in maniera documentale una storia della Marsica e del sud in generale densa di sofferenze e trasformazioni, fatta di impiccagioni, fucilazioni e dure lotte per il cambiamento. Questi documenti non solo colmano il vuoto della narrazione dominante, ma offrono una chiave per rileggere il passato in modo critico e autentico.

“Polvere d’Archivio” nasce con lo stesso spirito: restituire dignità al nostro passato, esplorando frammenti di storia locale dimenticati e cercando di ricucire i legami tra persone, luoghi ed eventi. Ogni personaggio e ogni documento che emergeranno da questa ricerca rappresentano un tassello per comprendere meglio chi siamo stati e, di conseguenza, chi possiamo essere.

Parleremo di luoghi come le distese di Celano e Pescina, di vicende legate alla Carboneria e a quel fervore sociale che ha segnato l’Italia, documenti d’archivio di prima mano che ci permettono di approfondire queste narrazioni spesso trascurate.

Raccontare la storia perduta significa andare controcorrente, affrontando con coraggio il dato oggettivo dei documenti contro la percezione di una storia scritta da altri. È un viaggio nella memoria che ci permette di vedere il mondo con occhi nuovi, riscoprendo che il cambiamento inizia dalla conoscenza delle nostre radici.

“Polvere d’Archivio” non è solo una sconfinata rubrica, ma un progetto per restituire alla comunità il senso della sua identità. Un viaggio tra le pieghe della storia, dove ogni granello di polvere può nascondere una verità da riscoprire.

In questo primo articolo della rubrica, abbiamo scelto di iniziare pubblicando le prime 100 pagine di questa preziosa raccolta, che tratta alcuni degli eventi più significativi della storia di Celano e del suo territorio. Queste pagine ci accompagnano in un viaggio attraverso momenti cruciali, svelando le vicende che hanno segnato profondamente la Marsica e il Regno di Napoli.

La storia di Celano è un vivido esempio di come un territorio possa essere plasmato da eventi drammatici che segnano profondamente la sua identità. Dai conflitti tra l’imperatore Federico II e il conte di Celano Tommaso, alla distruzione della città castellana e la deportazione dei suoi abitanti, fino alle rivolte popolari come quella di Masaniello (1647-1648) e le insurrezioni del 1806, ogni episodio ha lasciato tracce indelebili nel tessuto della Marsica.

Come sottolineato nella Cronaca di Riccardo da San Germano, che con minuzia descrive episodi cruciali della contea di Celano, questi eventi non sono solo il racconto di un passato lontano, ma veri e propri frammenti di identità collettiva. La “damnatio memoriae” inflitta al nome di Celano, rinominata Cesarea da Federico II, e la deportazione dei suoi abitanti in Sicilia e Malta rappresentano moniti della brutalità di un potere assoluto e delle sfide affrontate da una comunità indomita.

Di seguito il testo integrale del documento.

Celano nel corso della sua millenaria storia è stata teatro, volente o nolente, di episodi che fortemente ne hanno caratterizzato la sua vita: fra i più eclatanti sicuramente sono stati la distruzione della città castellana con la susseguente deportazione dei suoi abitanti (1), la rivolta popolare propagatasi in tutto il Regno di Napoli nel 1647-1648, passata alla storia come la rivolta di Masaniello (2) ed, infine, oggetto di questo lavoro, le insurrezioni avvenute nei mesi di marzo  e settembre del 1806 in Celano e nell’intero comprensorio aquilano.

     Grazie alla minuta e brillante descrizione fatta da Riccardo da San Germano nella sua ” Cronaca ” (3) veniamo alla conoscenza dei passi più salienti del violento e cruento scontro fra l’imperatore Federico II (4) e l’indomito conte di Celano Tommaso ( 11??-post 1240) figlio di Pietro ( 11??-1212). In questo prezioso volume ( che dovrebbe stare in ogni biblioteca sia pubblica che privata ) infatti, apprendiamo le notizie di prima mano riguardanti la storia della contea di Celano in special modo quelle legate alla tremenda distruzione della citata città castellana, alla “damnatio memoriae” del nome di Celano mutuato in Cesarea ed, infine, alla triste deportazione dei suoi abitanti in Sicilia e nell’isola di Malta voluta dall’imperatore Federico II, lo “Stupor Mundi”, come duro monito per quanti avessero osato sfidare la sua persona ed il suo potere.

    Data la grande importanza che queste notizie rivestono non solo per la storia della nostra subregione marsicana, integralmente si riportano:

“[…]1191

[…]e allora per le terre del Conte Pie-/tro da Celano, sotto la sua fida guida uscendo dal Regno ( è l’imperatore Enrico VI figlio di Federico Barbarossa n.d.r.)/ritornò in Germania nel mese di settembre […]

1194

[…]L’imperatore, poi, il giorno/di Natale, tenendo a Palermo una riunione generale, per/consiglio di Pietro, Conte di Celano, fece prendere la detta/regina e suo figlio, molti prelati e baroni del regno, che egli/riteneva traditori, e di essi alcuni privò degli occhi, altri de-/stinò ad essere bruciati, altri impiccò ed altri ancora mandò/in esilio in Germania. Allora l’Imperatrice ( Costanza d’Altavilla, figlia di Ruggero II, il Normanno n.d.r.) in Jesi nelle Mar-/che generò un figlio di nome Federico ( è il citato Federico II che morirà in Fiorentino di Puglia, all’età di 56 anni, il 13 dicembre 1250 n.d.r.)[…]

1197

[…]L’imperatrice, che sta a Palermo, in veste nera/per la morte dell’Imperatore suo sposo (deceduto il 28 settembre 1197 n.d.r.), provvedendo alla/pace e quiete del regno, cacciò via dal regno, Marcoaldo, si-/niscalco dell’impero con tutti i Tedeschi e lo costrinse con/giuramento a non ardire di entrare nel regno o a rimanervi/senza suo ordine. Ed egli, passando con lettere dell’impera-/trice e con il salvacondotto nella Contea del Molise, che al-/lora si chiamava Marca ed era per lui, avendoglielo concesso/l’imperatore essendo morto Moscancervello, con il salva on-/dotto e la sicurezza dei cardinali e del Conte di Celano, sopra ricordato, cui per questo aveva ceduto Vairano, lasciato/nella stessa Contea del Molise i  suoi castellani e bauli, pas-/sò alla Marca di Ancona soggetta al suo dominio, dove con/i seguaci fece molti mali[…]L’imperatrice ordi-/na che suo figlio, lasciato nelle Marche nella città di Jesi/sotto la custodia del suddetto Conte di Celano, del Conte di/Loreto Berardo e di Conversano, fosse condotto da lei nel/regno e fosse fatto passare dalle Puglie alla Sicilia ( Costanza d’Altavilla morirà il 28 settembre 1198 n.d.r.)[…]In questo momento il conte/della Marsia, Pietro Celani venne nella Terra di Lavoro[…]

1200

[…]L’abate, che stava nella/st essa città, riparò ad Atina in mezzo alla fuga con suo fra-/tello Gregorio e di là si recò nella Marsica per chiedere aiuto/da parte del popolo al conte di Celano. Ma negandoglielo/costui si recò fiducioso da Rinaldo Sinibaldo, che gli conse-/gnò copiosamente tutto il suo denaro, con il quale nutrì al-/cuni servi e balestrieri, con i quali, ritornando attraverso/luoghi montani, entrò di notte nel Monastero[…]E il suddetto Diopolodo nel mese di giugno a Venafro si az-/zuffa con il Conte di Celano e lo mette in fuga con una battaglia campale e prese suo figlio Bernardo, che portò prigio-/niero a Roccadarce[…]

1201

Gualtiero di Brenna viene inviato nel Regno in odio/dei Tedeschi dal papa Innocenzo e, azzuffandosi con lo stes-/so Diopoldo nei pressi di Capua, il 10 del mese di giugno lo/sconfisse e lo mise in fuga. E di là venendo a Teano, che era/della sua fazione, con Rinaldo, allora arcivescovo di Capua (5),/figlio del Conte di Celano, si recò con il medesimo a Presen-/zano, dove andandogli incontro il suddetto abate di Cassino,/andarono insieme e andarono a Venafro, che lo stes-/so Diopoldo governava. Per timore il suddetto conte di Cela-/no si alleò proprio con il conte di Brenna e finalmente la/stessa città fu bruciata da parte dell’abate e di Malgieri di/Sorella nella vigilia di S. Giovanni Battista, mentre la Rocca superiore era tenuta da Diopoldo[…]

1202

[…]E per combattere il suddetto Con-/te il nominato Gualtiero di Palear con il fratello/Conte maierpo, con i conti Diopolodo e Oddone di Laviano,/riunite da ogni parte le soldatesche per il pretesto che diceva/che il conte stesso era del re e del regno ingaggiò con il me-/desimo una battaglia campestre a Canne, il suddetto cancel-/liere con il nominato Diopoldo fu sconfitto e messo in fuga/dallo stesso conte il 6 ottobre, essendo stati catturati molti/di loro e alcuni uccisi con la spada. E furono catturati/nel primo scontro coloro, che erano presenti, cioè Sigfrido/fratello di Diopoldo, il detto Oddone di Laviano e Pietro di/Celano, che era chiamato conte di Civitate. Essi poi uscirono con la fuga […]

1205

[…]Allora il suddetto Conte di Celano, che era entrato/nella città di Alife e assediava virilmente la rocca della città,/essendo pronto con l’aiuto di Diopoldo, saputo della cattura/del conte Gualtiero, incendiata la città partì da Alife[…]

1208

[…]Allor venen-/do da lui i Conti Pietro da Celano e Riccardo di Fondi, con/essi trattò del soccorso da dare al re Federico e della dife-/sa del regno nel modo seguente:

    Che li stessi Conti siano i Capitani, cui tutti debbo-/no obbedire da Salerno a Ceprano, come il tratto di terra si/estende da mare a mare, salvo lo statuto regio, col quale il/Conte di Celano fu creato Giustiziere delle Puglie e di Terra/di Lavoro, e salvo ancora l’ordine regio, che fu consegnato al/Conte di Fondi dalla città di Napoli perchè egli sia speciale/governatore della sua città, intelligendo ciò quanto alla fac-/cende della propria città; ma quanto al soccorso da dare al re/e alla difesa e alla pace del Regno, tutti intendano/comunemente questo due principi. Tutti coloro che riceve-/ranno questo comando, mantengano vicendevolmente la/pace tra loro, e se qualcuno venisse offeso da un altro, non/offenda subito di nuovo il medesimo, ma sporga querela a/detti conti, che secondo ragione e secondo la consuetudine/del regno la facciano pagare. Coloro, invece, che non vollero/accogliere quest’ordine o lo ricusarono, siano stimati come/nemici pubblici e vengano combattuti dagli altri. Siano in-/viati in aiuto del re duecento soldati fino al 1 settembre e/restino per un anno a spese di coloro, dai quali furono in-/viati. Siano poi distribuiti secondo il volere degli estimatori,/che sceglieranno specialmente per questo, dopo aver valutato/i dovuti servizi e le ricchezze dei conti e baroni ed anche/della città[…]Quell’anno il detto Conte di Fondi/conquista Capua con l’autorità e le forze del Conte Leopol-/do, chiamato dai capuani in odio del detto Conte di Celano,/il cui figlio Rinaldo era arcivescovo della stessa città[…]

1211

[…]e a Federico, mandato da parte del Monastero Stefano detto della Marsia,/allora Camerario di Cassino, ottenne per ordine di papa In-/nocenzo lettere e un ordine da parte del re ex castellano del-/la suddetta Rocca, perchè la restituisca al Monastero di Cassino[…]

1212

[…]Morì Pietro, Conte di Celano,/preso da languore[…]

1215

[…]Tra/questi essendoci uno noto al pontefice, un certo Stefano/della Marsica, di cui parlai più sopra, dopo che seppe che/l’elezione era divisa, lo elesse ad abate graziosamente, come/gli piacque, per i medesimi. Costui, ritornando al/Monastero, fu accolto con onore dai monaci e dal popolo[…]

1220

Il papa Onorio nel mese di giugno si reca da Viterbo/a Roma vecchia, ma verso la fine di settembre ritorna a Vi-/terbo e quindi a Roma. Federico re, chiamato dal papa, ven-/ne a Roma a prendere la corona con la consorte Costanza,/avendo lasciato in Germania il figlio Enrico, e tutti e due nel/mese di novembre nella basilica del principe degli Apostoli/vengono recinti del diadema imperiale abbastanza pompo-/samente, accolti con tutto il favore e onore dei Romani. E/alla incoronazione loro furono presenti Stefano, abate di/Cassino, i conti Ruggero dell’Aquila, Giacomo di san Severino, Riccardo di Celano, e alcuni del Regno, andando/dall’imperatore per averne il favore e gli regalarono i denari/che avevano, il quale denaro l’Imperatore elargì ai germani/che ritornavano in Germania. Allora anche Tommaso, conte/del Molise, inviò suo figlio dall’Imperatore per ottenere il/suo favore, ma, non potendolo ottenere, si ritirò nella Rocca/di Magenolfo ( è l’odierna Roccamandolfi, in provincia di Isernia n.d.r.) contro lo stesso Imperatore, avendo lasciato la/sposa nella rocca di Boiano con tutte le sue cose[…]

1221

[…]All’imperatore si arrese Boiano, dove essendosi riuniti i ba-/roni, che avevano dato una mano all’imperatore contro/Tommaso conte di Celano e del Molise, il conte in persona,/gettandosi su di loro, li mise in fuga, bruciò Boiano e ne for-/tificò la rocca, provvedendola di viveri, conducendo con sé/alla rocca di Magenolfo la contessa sua sposa. Ma il suddet-/to conte di Acerra, avvicinandosi alla rocca di Boiano con/l’esercito imperiale, è costretto ad assediarla, ma la ottiene/per l’imperatore dopo varie trattative; quindi prepara l’asse-/dio della Rocca di Magenolfo, in cui si era rifugiato il suddet-/to conte Tommaso[…]Si arrende /all’imperatore Celano, rifugiandosi alcuni nella sua torre e/in Obinolo ( è l’odierna Ovindoli (AQ) n.d.r.) altri fedeli al conte del Molise; perciò gli abitan-/ti di Celano chiamano in loro aiuto l’esercito dell’imperato-/re con il quale, pur assalendo virilmente la stessa torre, non riuscirono a prenderla[…]

1222

[…]Il Conte/Tommaso da Celano, quantunque fosse assediato strett-/mente, sotto guida fedele attraverso luoghi montuosi giunse/al  castello, che occupava il cugino Raniero d’Aversa, dal/quale ricevuti pochi cavalli e uomini, entra di nascosto in/Obinolo, e di là venendo contro Celano con i suoi, spinto/dalla speranza di coloro che lo soccorrevano e conoscevano/il suo arrivo, all’alba assale gli imperiali, che erano dentro/ Celano e assediavano la torre accanitamente, e alcuni di essi/mise in fuga, catturò molti e li mise in carcere; e allora ca-/valca per tutta la Marsica, la saccheggia, brucia Paterno, e/riunisce tutto il necessario per vivere in Celano. E saputasi/la cosa dal detto conte di Acerra, lasciati pochi all’assedio/di Rocca Magenolfo, con Stefano, abate di cassino, e Rinaldo, arcivescovo di Capua, marciò contro il conte medesimo/e contro Celano; lo stesso arcivescovo, preso durante la stra-/da da improvviso malore, morì. Il suddetto conte del Molise/fu stretto d’assedio dal conte di Acerra e Celano fu assediato/dal di fuori. L’imperatore trionfa su Mirabello in Sicilia e a /lui e ai suoi fece pagare il fio dei danni commessi. Le truppe/di Napoli e di Gaeta, fornite di corazze e scudi, vanno con-/tro Celano. Il suddetto conte di Acerra ritorna ad assediare/la Rocca Magenolfo. Allora la contessa, non potendo più a/lungo occuparla, ricevuto dal suddetto conte di Acerra la si-/curezza delle persone e cose per sé e i suoi, restituì per l’Im-/peratore allo stesso conte la rocca di Magenolfo, che poi fu/abbattuta dalle fondamenta[…]

1223

[…]L’imperatore,/avuto il permesso del papa, ritornando nel regno e passando/per Sora, va a Celano, facendo venire la contessa del/Molise, che ancora era rimasta nella Rocca di Maginolfo, e/suo figlio, li fece parlare con lo stesso conte, perchè si arren-/dessero all’imperatore. Ma non potendo ottenere ciò, ordinò/che si fortificasse moltissimo e si custodisse il Colle di S./Flaviano; egli stesso si trasferì nelle Puglie per ritornare/di qui in Sicilia, avendo lasciato nelle mani di Errico di/Morra, amministratore della Giustizia, la predetta contessa e/suo figlio. Dopo la partita dell’Imperatore, mentre ancora/questi operava nei territori delle Puglie, si venne a patti tra/Cesare e il conte del Molise per opera della Chiesa di Roma/in questo modo: lo stesso conte con le persone e cose, che/aveva, uscì sicuro dal regno, dando a Cesare, Celano, Obi-/nolo e le altre fortezze che aveva, per patto fu riservata la/Contea del Molise alla Contessa sua sposa. Allora avvenute/così queste cose, il suddetto conte con i suoi si portò a/Roma, la Contessa ricevette la contea del Molise, si ordina/agli abitanti di Celano di non abitare in clausura, uscendo/dai loro abituri con tutte le suppellettili. E, uscendo essi, Ce-/lano è tutto distrutto e bruciato, rimanendo in piedi la sola/Chiesa di S. Giovanni; e così cambiato nome, ciò che prima/si chiamava Celano, in seguito si chiamò Cesarea. Onde in/versi un tale cantò:

” Celano perde le forze, il nome e gli auspici,

è chiamata Cesarea, perchè distrutta fu rea “.

Fu chiusa la Serra di Celano e da questo momen-/to gli abitanti di Celano uscirono dai loro territori, nè fu più/loro concesso di abitarvi, perciò bisognò loro di emigrare in al-/tri luoghi[…]Il/quale ( è l’imperatore Federico II n.d.r.) ridusse a demanio la Contea del Molise, perchè il con-/te del Molise, chiamato dal maestro Giustiziere Enrico di/Morra, non volle presentarsi a lui per l’amministrazione del-/la Giustizia[…]Per ordine dell’imperatore Enrico di Morra/richiama gli abitanti di Celano dispersi qua e là, e, tornati, li/cattura e li spedisce in Sicilia. L’imperatore li manda a/Malta[…]

1226

[…]Quest’anno il lago della Marsica, detto Fucino, gelò  talmente/che gli uomini vi camminavano sopra, i buoi  vi trascinavano/travi e altra legna necessaria alla cucina[…](7)

1227

[…]Gli abitanti di Celano, che erano/tenuti prigionieri in Sicilia, sono tutti liberati per ordine dell’imperatore[…]Intanto sono presi ostaggi da/tutta la Marsica. Si pongono il castellano e i servi nella for-/tezza doi Gaeta[…]

1228

[…] Il suddetto Maestro Fe-/derico e Federico Berardo da Celano, chiamati dal papa, si/recano da lui e uno di essi, cioè Federico Berardo accetta in/Roma la cura della Chiesa di san Gregorio; l’altro, invece,/rifiuta l’abbazia di Farfa[…]Ma non riuscendo a trattenere il duca dalle/imprese incominciate, lo stesso papa pensò di spedire contro/di lui e i regnicoli una schiera di soldati, affinché, scompigliata la quiete del regno, ciò che il duca volontariamente/non volle fare, fosse costretto con la forza a fare, cioè andar/via dalle Marche, che fino a Macerata egli aveva sottomesse/al comando dell’imperatore. Infatti, riunite le forze da ogni parte/della campagna Marittima, approntò un esercito,/cui mise a capo il suo cappellano, Pandolfo di Anagni, che/allora era il suo legato, e i conti che erano stati scacciati dal/regno, Tommaso da Celano e Ruggero dell’Aquila, capitani/e conduttori di eserciti.

1229

Costoro, segnati dalle Chiavi, il giorno 18 del mese/di gennaio attraverso Ceprano nel regno presero con la for-/za Isoletta, che era la porta del regno, che un certo Adenolfo/Balzano governava al posto dell’imperatore, avendola pri-/mieramente espugnata e non potendo ormai tenerla. Bartolomeo di Supino, che occupava il castello di San Giovanni/incarico, e Riccardo, figlio del signore dell’Aquila,/che era Signore di Pastena, per paura si diedero spontanea-/mente alla Chiesa. E, facendo passare l’esercito attraverso il/fiume Sacco, si diresse a Fondi, che strinse d’assedio, aven-/do posto lì accanto l’accampamento[…]L’esercito papale, che portava le chiavi sui vessil-/li, cercò di assalire Roccadarce, in cui era castellano Rao-/ne di Anzio invece dell’imperatore, ma non riuscendo a/prenderla aveva dato alle fiamme le ville intorno, ritornò a/Ceprano non senza grave danno. E allora alcuni dell’eserci-/to, scorrendo per la terra di S. Benedetto, saccheggiarono i/villaggi di Rivo, di Vitellaro e le chiese di S. Pietro e di S./Paolo della Foresta, avendo posto in non cale il timore di/Dio. Il 3 dell’entrante mese di marzo, di sabato, l’esercito/papale, oltrepassata la città di Equino, entra nella terra di/S. Benedetto con i predetti fuoriusciti e, prendendo a/viva forza il castello di Piedimonte, benché coloro che vi era-/no dentro avessero resistito secondo le loro forze, destinaro-/no a custodirlo 40 giovani dello stesso castello. Essi, dirigen-/do le loro truppe la domenica seguente verso S. Germano,/vi giunsero fin dove la zona si dice il Monumento. E, partendo/di lì, non essendo riuscito contro di loro  nessuno dell’esercito/imperiale. avendo proibito il giustiziarlo, avviandosi attra-/verso Piumarola, che per paura era stata abbandonata/dagli abitanti, e attraverso il castello di Pignataro, che era/stato ugualmente abbandonato, dirigono i loro passi verso/Sant’Angelo in Theodice. Ma, non riportando nessun van-/taggio, perché il castello era ben fortificato e vi era giunto/Ruggero di Galluccio con 40 giovani inviati dal Maestro giu/stiziario, se ne andarono via di lì e si avvicinarono verso il/castello di Teramo; e presolo con la forza, benché gli abitan-/ti si difendessero egregiamente nella loro fedeltà all’imperato-/re; saccheggiando i loro beni, li consegnarono all’incen-/dio; e così pieni di spoglie se ne ritornarono nella Cam-/pagna[…]Il Conte di campagna muove contro Sora con un esercito di/Cavalieri e fanti e se ne impadronisce per conto del papa,/mentre il presidio superiore parteggiava per l’imperatore; gli si/ arresero anche Arpino, Fontana, la valle di Sora e tutta la/Marsica[…]L’imperatore, mutato il castel-/lo di Rocca Janula, la affida con i castelli di Pontecorvo/e di Castelnuovo ai signori di Equino, Pandolfo e Roberto./Nello stesso tempo invia duecento soldati nella/Marsica, che tornò in suo potere eccetto la Torre di/Foce ( esistono ancora oggi, presso le famose “Gole di Celano Aielli” i suoi ruderi n.d.r.). Per comando dell’imperatore, Bertoldo fratello del/duca di Spoleto, si porta nella Marsica[…]

1231

[…]Viene diroccata la Serra Sopra Celano, fortificata per ordine/dell’imperatore[…]

1240

[…]Lo stesso mese Tommaso conte del Molise è inviato con due-/cento soldati dal papa a Spoleto, che era custodita per lui[…]

1242

[…]Il mese di giugno Ascoli/si arrende e viene in potere dell’imperatore. Tommaso conte/di Acerra è fatto capitano e va in Siria. Bernardo, conte di Manoppello, si reca in Sardegna per ordine imperiale. Il pa-/triarca di Aquileia, che per il fatto dei tartari era venuto dall’imperatore, congedato da lui ritorna nella patria. L’imperatore dalle Puglie passa per Capua e. attraver-/so S. Germano e Equino, si recò a Civitanuova, dove, ferma-/tosi  alcuni giorni, ritornò verso Sora, dove si avviò verso la/Marca e per tutto il mese stette in Avezzano. Il mese di Lu-/glio, riunito un copioso esercito, l’imperatore muove contro/Roma, e devastati i suoi dintorni, il mese di agosto ritorna/nel Regno[…]” (8).

    Come abbiamo riportato nella nota 2 tutto il reame partenopeo fu attraversato dalla cruenta insurrezione avvenuta a Napoli nel 1647 contro gli spagnoli da parte dei “Lazzaroni” e, poi, incendiatasi in tutto il regno. Anche l’Abruzzo e, di conseguenza, la nostra contrada marsicana fu partecipe di tale sollevazione. Infatti, in una annotazione scritta nel ” Graduale ante 1457″ conservato nel Museo Civico di Cerchio e da me riportata (9) apprendiamo:

” Adì 19 di gennaro 1648 La matina circa le 14 hore mentre si celebrava la p.[rim]a messa fu un terri.[bile] terremoto più ter.[ribi]le degli anni passati. Nel qual tempo stava assediata la T.[er]ra di Celano Dal Pezzola per providere Gente della Sere.[nissi]ma Repubblica di Napoli in d.[ett]a T.[er]ra di Cerchio vi erano 150 Soldati “

e, alle pagine 486-498, della ” Reggia Marsicana ovvero memorie topograficho-storiche ecc.” (10) di Pietro Antonio Corsignani (11) apprendiamo ulteriormente:

“[…]In tempo de’ lodati Principi Peretti, era accaduto in Celano la seguente sedizione, oltre alcuni malviventi innanzi qui strozzati sotto il conte  Serano, e con intelligenza di Mirmidone e/Polifante. Tommaso-Aniello di Amalfi persona vile di nascimento, nell’Idioma Napoletano detto co- ( al margine sinistro si legge: ” Sedizione/del 1647. del/Masaniello ” n.d.r.)/munemente dal volgo Masaniello pose sossopra il Reame di Napoli nel 1647. sotto al fioritissimo governo del Duca d’Arcos Vicerè, il quale per ovviare alla di lui sollevazione aveva fortificate le Fortezze del Regno con quella dell’Aquila. Era altresì ambasciadore di Spagna nella Corte di Roma il Conte d’Ognatte, al quale fu suggerito, che contra il suo Re si fossero uniti negli Abruzzi e ne’ Marsi molti Baroni, e Nobili; talchè i nemici si facessero se-//creti discorsi in Roma co’ Franchi, massime col Fortuné Ambasciadore di Francia nell’istessa Città. Il D’Ognatte fece partecipe al Cardinale Peretti Signore della Regione Celanese, che volea Egli fornire di munizione il Castello di Celano col Regio presidio, e  soggiunse che dal suo crollo potea dipendere la perdita degli Abruzzi e de’ Marsi. Avvisò il Cardinale tutto ciò a’ Sindaci ed al Preposto Piccolomini, e n’ebbe in risposta, che senz’altra Gente i Celanesi avrebbero fedelmente difesa la loro Fortezza, come pure in voce attestarono al Capitano Cappelletti di Rieti, a Tergestino, ed a Niccolò Vanderpelleri, e con tal sicuranza il Cardinale acchetò l’Ambasciatore, facendosi d’ogni sinistro successo mallevadore. Venne dappoi un grande stuolo di Ribelli a Celano, i quali assediando le mura e bruciando le case del Borgo, depredarono la Campagna colla rovina de’ Villaggi, de’ Territorj, e de’ Giardini. Ciò accaduto, fu tal gente con inganno entro del Castello introdotta, e nessuno virtuoso Cittadino s’intromise in beneficio della Patria o in vigilanza della frode: dalla qual cosa, dice la Storia, che universa ditio Contestabuli Columnensis subseguuta est. Saputasi dal Vicerè la resa di questa Piazza in mano de’ nemici, scrisse una pesante Lettera al detto Ambasciadore, il quale molto adirato, in torbido ciglio lagnossi del fatto col Cardinale Montalto minacciandogli la confiscazione de’ Feudi e de’ frutti delle badie che nel regno possedeva. Per tal ragione, o per la perdita che avea fatta il Porporato di tutto il frumento che serbava in Celano, volle, che si esercitasse una rigorosa giustizia, e che il Duca//d’Arcos, da ciò argomentasse le sue discolpe. Per qual cosa fu da’ Regi Ministri mandato a Celano una compagnia di millecinquecento Archibugieri con gente malvagia e scellerata, e con ordine, che al primo ingresso uccidessero tutti i Celanesi, a riserba di que’ che non erano adulti e delle Donne. In fatti vi giunse col suo Capo Giulio Pezzola (12), il quale era stato Colonnello de’ Spagnoli giusta il Capriata, o secondo l’Oldoini nel ristretto delle Storie del Torsellini, un famoso Bandito; talchè circondato il Castello, si fortificò anche fuori delle mura nel Convento del Carmine, coll’assedio di quindeci giorni, sempre valorosamente respinto. Ma perchè i Celanesi ricorreano bene spesso al Patrocinio di S. Giovambattista loro Protettore, ed anche a quello de’ Santi Simplicio, Costanzo e Vittoriano con umili suppliche, è fama, che notte tempo fossero aggrediti invisibilmente rigettati dagli assalti. Tuttavia essi patirono qualche danno, e vari Famiglie rimasero in povertà: Cosicché avendo posti valorosi mediatori  presso a’ Suddetti Signori per l’imminente loro uccisione, ne furono poscia immuni, giacché cessò il tumulto in Napoli con la morte de’ Fautori e coll’esiglio de’ capi[…]”.

    Nell’Archivio della Diocesi dei Marsi, con sede in Avezzano, in un documento lì conservato apprendiamo ancora:

“[…]nell’anno 1647, e 1648 in tempo delle rivolutioni populari del Regno di Napoli, e nella sede vacante di Marsi per morte di Lorenzo Massimi, seguì l’incendio di molte scritture, e libri a mano, esistentino nella Cancelleria nel palazzo vescovale per la dimora in questo de soldati per alcuni mesi[…]” (13)

    Alla fine del ‘700 la città di Celano era il centro più importante della nostra contrada marsicana come chiaramente si evince da varie lettere conservate nel voluminoso carteggio conservato nell’Archivio di Stato dell’Aquila (Fondo Regia Udienza Provinciale e Doganella, Busta n. 227 ) infatti, il 12 magio 1780, in seguito ad una singolare querelle fra vari comuni marsicani, in primis Celano ed il nuovo Luogotenente e Giudice delle regie Doganelle, il cerchiese Geremia d’Amore ( 1742-1797 ) circa la sede di tale speciale tribunale asserendo, con diverse  argomentazioni, i celanesi, che Celano, come era nel suo solito, doveva essere la sede naturale del menzionato tribunale mentr’invece, il nuovo luogotenente Geremia d’Amore, asseriva, come lo avevano fatto prima di lui altri luogotenenti, che la sede del menzionato tribunale, era il luogo di residenza dell’eletto a tale incarico e così fece, durante il suo triennio ( 1779-1781 ), l’esperto e zelante “dottore in utroque jure” Geremia d’Amore ( è pronto per la stampa da parte dello scrivente un volume a lui dedicato ) e, da qui, ognuno cercò di portare acqua al proprio mulino. Piace riportare la testimonianza del mio quintavolo Barlaam Maccallini ( 1713 – 17??  ):

“[…]D.[on] Barlaam Maccallini della terra di Ajelli dice esser  D.[otto]r Fisico, di età/sua d’anni sessanta circa, ut d.[ixi]t Domandato sopra ciascun capo del foglio de lumi presentato p[er] parte dell’Università di q.[ue]sta Città di Celano, e p[er] essa  dagli attuali Ammi-/nistratori, sul fatto della Residenza del Luogot:[enen]te della Doganella Dixit Sig.[no]r Ill[ustrissi]mo ( è don Girolamo Potenza avvocato fiscale della Regia Udienza Provinciale, e Governatore Generale della regia Doganella della Provincia dell’Aquila n.d.r.). Coll’occasione d’esser pratico di questa Città di Celano, p[er] essermici più volte portato p[er] miei affari anche nella professione di Medico, ch’esercito, come pure in tutti i Luoghi della Vallata della stessa, di quella di Piscina, e Tagliacozzo, sò che q.[ue]sta sud.[ett]a Città di Celano è più cospicua più culta, e più numerosa di anime di altri Paesi che sono in q.[ue]sto Ripartim.[en]to sud.[ett]o delle anime, vi sono continuam.[en]te aperte cinque Osterie, ed alcune buone Locande: Vi sono cinque Comunità di Religiosi, cioè de P.[ad]ri Celestini, de Camerlitani, de Conventuali, de Reformati, e de Cappuccini. Vi sono varj titolati, fra de quali i ma.[nifi]ci Tomasetti Marchesi de Navelli, e d.[on] Giovanni Caruso amorosi Barone di varj Luoghi della Provincia di Chieti. Vi sono quattro Dettori esistenti oltre di altri Professori di legge, ed altre Persone dottorate che no[n] esercitano la professione. Notarj di q.[ues]sto luogo, e quattro forestieri, tre Medici, un Chirurgo, e molti prattici. Per tali prerogative che vi sono concorse, e concorrono a renderla come Sopra Città cospicua, e culta, ho inteso, che sempre in essa per lo addietro gli antichi Conti de Marsi hanno fatto qui Residenza, e quali vi ivi edificarono un famoso Castello, che attualmente esiste, in dove ho veduto che sia riseduto, e risiede il di loro Ministro, e non già in Piscina, o in altri luoghi dello Stato. In questa predetta Città, esiste un buon, e preciso Carcere, che no[n] vi è in tutto il Ripartim.[en]to; a riserba di Tagliacozzo, alla di cui Custodia è addetto un competente numero di armigeri, quali si pagano dall’Illustre Possessore. Tale Città ho inteso sempre chiamarla Capo di Ripartimento delle Dogane, e Doganelle; tanto vero che sempre ho veduto, che in essa hanno sempre risieduti i Luog.[oten]ti dell’una, e dell’altra, come attualmente vi risiede quella della Dogana di Foggia. In ogni settimana vi è il comodo della Posta di Napoli, e continuam.[en]te  p[er] la Città dell’Aquila, p[er] tal Beneficio le Parti Litiganti dovessero ricorrere nella Generalia, si esentano dal pagam.[en]to: e dispendio del Corriero apposta, che si dovrebbe p[er] colà spedire, e con tal comodo ancora il Luog.[otenen]te può rimettere le Relazioni, che occorrono farsi, e ricevere subito i Riscontri. quali comodi ho veduto, che non siano affatto in tutti gli altri luoghi del med.[esim]o Ripartim.[en]to e tale Città oltre che vien Chianata capo de Marsi, vien denominato ancora Capo di Ripartim.[en]to; e tiene a se soggetti tutti i luoghi dello Stato, ma anche quelli della Baronia di Piscina, e stato del Principe Barbarini (sic) a quali di Legge in tutte le assise di grani, Mosto, ed ogni altro comestibile tanto p[er] i prezzi che p[er] le zecche, e misure, ed anticam.[en]te ho inteso che teneva anche a se soggetto nel Governo l’anzid.[ett]a Città di Piscina (   infatti, il 29 giugno 1571, la duchessa d’Amalfi, Donna Costanza Piccolomini, graziosamente emanava il privilegio “[…] della Concessione dell’Offiziale alli Omini di Piscina fatta dall’Ill.[ustrissi]ma, et Ecc.[ellentissi]ma Signora e Duchessa d’Amalfi, senza pregiudizio delli Omini et Università di Celano[…]”-ASA, Fondo Regia Udienza Provinciale e Doganella, ff. 68 e 69. Amiconi F.:” Atto di concessione all’università di Pescina di un proprio giudice per l’amministrazione della giustizia: 29 giugno 1571″, Marsica Domani, n. 1, 31.1.1991 ), ed ivi essa dal principio di questo secolo, come ho anche inteso dire fino all’anno 1755 ( Qui il Nostro è alquanto vago in quanto il 31 luglio 1731, per volontà del re di Napoli, Carlo III di Borbone, veniva la città di Pescina munita di ” Offitiale estraordinario” inviando, “[…] nella diligenza & integrità della quale confidati, havemo fatto la presente, con la quale vi dicemo e  commettiamo, e ordiniamo, debbiate tenere particolare pensiere, e cura, che detti fidati, e sudditi della regia Dohana non siano angariati, nè maltrattati[…]”, la patente d’Offitiale Estraordinario della regia Dohana d’Apruzzo” al “magnifico Giuseppe Degni di Piscina” da parte di ” D.[on] Francisco Onofri Gobernatore Camerale della Regia Doganella”-ASA, Fondo Regia Udienza Provinciale e Doganella) tempo in cui la cattolica M.[aestà] S.[ua] determinò che l’uffizio delle Doganelle si esercitasse per conto proprio. Risiederono li Luog.[otenen]ti della Dogana e delle Doganelle, oltre a tutti i mentovati benefizii, e prerogative, gode questa Città anche dell’aere purgate, specialm.[en]te in tempo d’Inverno, che è esso docile, tanto in tutto il suo tenim.[en]to poco, o quasi niente vi persiste la neve, dal che conviene, che in questa Città, ed in tutto il suo tenim.[en]to più che che negli altri luoghi vi è una grande industri di Pecore (    ), e numero di Fidati (     ), e resta situato appunto quasi in mezzo e med.[esi]mi Luoghi dove vi sono gli altri Fidati della Doganella, cioè di Opi, Ortona (nei Marsi n.d.r.), Aschi ed altri luoghi dove prinicipia il Ripartimento, e finisce Androsano, Cappadocia, Pereto, ed altri luoghi; Cosicchè attente tutte le Sud.[ett]e Circostanze, cioè Concorrono in questa Città stimo, e giudico, che quante volte la Residenza del Luog.[oten]te delle Doganelle dovesse fissarsi nella terra di Avezzano, conforme ho inteso dire, che si pretende da quei Naturali, allora tale novità riuscirebbe d’incomodo a tutti i Fidati, i quali dovrebbero accudire p[er] le loro Cause nella Doganella, attesa la distanza che si frapone da tal luogo a quello del principio del Ripartim.[en]to; cioè dalle Terra di Opi, Aschi, Lecce ( dei Marsi n.d.r.), Gioja, Ortona ed altri, e situandosi all’incontro nella Città di Piscina, dove anche ho inteso che si pretende da quei Cittadini, s’incontrerebbe l’istessa Difficoltà, ed incomodo di Lontananza p[er] quei luoghi dal fine del Ripartim.[en]to med.[esi]mo, cioè di Cappadocia, Pereto, Oricola, ed altri, anche p[er] il motivo che le Strade che conducono in detta Città in tempo d’inverno sono inaccessibili, e pericolose p[er] la neve e p[er] gli venti; e nell’està il Clima della med.[esi]ma Città è assai sospetto di mal aria p[er] la cura del Canape, che si fà in quel fiume ( è il Giovenco n.d.r.), che la frammezza; tanto vero che p[er] tal sospetto nel principio di Luglio tutti i Forastieri incominciano, da essa a sloggiare, e si dismette il Seminario. Io Dottor Fisico Barlaa[m] Maccallini, ho deposto come sopra[…]”.

    Il 26 Marzo ed il 19 settembre 1806 Celano fu teatro di due cruenti insurrezioni filoborboniche contro le truppe francesi:
“[…]Sin dalli 26 del Mese di Marzo di questo corrente Anno ( 1806 n.d.r.) avvenne in questa Città la prima insorgenza, i capi insorgenti di quel tempo furono Costanzo Contestabile, Lorenzo Fantini, e gli altri che Seguirono detta insorgenza furono Simplicio Perleone, Francesco Perleone Odoardo Magnanti, felice di Vincenzo del Vecchio, Giuseppe del Vecchio, Orazio Paris, Baldassarre Orsogna, Vincenzo Fellini, Vincenzo Vicaretti, Simplicio Massaro, Giuseppe di Vincenzo Cerasoli, Vincenzo Fabj, Venanzio Torrelli, Baldassarre Baruffa, Angelo Nicola Accianelli, Venanzio Stornelli, Domenico di Donato Ca[va]sinni, Pietro di Luigi Tomassetti Nerone, Nicola Pitone, Anton[io] di Pietro, Alias Coccodrillo, Gaetano Piccone, Luigi Longo, Vin[cenzo] Angelone, Pasquale Paris, alias Rondello, Saverio d’Innocenzo, A.[nasta]sio Contestabile, Rocco de Sanctis, Giovanni Contestabile. Questi presero le Armi nella mattina dello stesso giorno del 26 Marzo, e nell’istessa Sera le depositarono in mano de’ Galant’Uomini, e Principali Benestanti di questa Città che continuamente si armarono per reprimere la baldanza di questi: Molti furono arrestati, e trovansi presentem.[en]te nelle Carceri della Città dell’Aquila, e Sono Venanzio Torrelli, Baldassarre Baruffa, Angelo Nicola Accianelli, Venanzio Stornelli, Vincenzo Fabj, Domenico di Donato, e Gio:[van]Antonio Cavasinni, altri fuggirono temendo il rigore della Giustizia, e Senza riprendere più le Armi si sono presentati per essere ammessi nella G.[e]n[era]le amnistia, e sono Costanzo Contestabile, Simplicio Massaro, Simplicio Perleone, Francesco Perleone, Odoardo Magnanti, Baldassarre Orsogna, Vincenzo Fellini, e Giuseppe di Vincenzo Cerasoli: altri Finalmente si riunirono, e seguirono la Massa Comandata da Ermenegildo Piccioli (14), il Capo di questa seconda riunione fù Francesco Saverio Celeste, e quei che lo seguirono, furono Pietro Luigi Tomassetti Nerone, Nicola Pitone, Antonio di Pietro alias Coccodrillo, il quale fu scarcerato nella notte de’ 19 Settembre, Gaetano Piccone, Luigi Longo, Vincenzo Angelone, Pasquale Paris alias Rondello, Saverio Giovanni Contestabile. Nel giorno 19 Settembre, nell’essers’intesa in questa Città l’avvicinamento della Massa vi fù una nuova insorgenza, i Capi furono Giuseppe Santucci, Pietro Taccone, Rocco del Monaco, che distribuiva le noccorde, e questi furono seguiti da Gennaro Ranalletti, Giuseppe Celeste, Felice Malsegna, Domenicantonio Antoniani, Venanzio di Luigi Tomassetti Nerone, Simone Rosati, Benedetto d’Innocenzo, Gaetano Ranalletta, Gio:[van] Bernardino  di Luigi Tomassetti Nerone, Giuseppe Perleone, Francesco Magnanti, Giuseppe Baliva, Gaetano Longo, Luigi di Cicco, Simplicio d’Alessandro, Pietro di Summo, Paolantonio Pacchiarotta, Costanzo Santucci, Luigi di Gio:[van] Domenico Piccone, Giuseppe Gaetano Barbati, Giuseppe d[e]l Vecchio, Felice Vincenzo del Vecchio, Orazio Paris, e Vincenzo Vicaretti. Essendo in Seguito venut’i Francesi in questa Città e nell’istesso giorno ed in Seguito si sono ritirati nella Padria, dove attualmente sono […]” (15)

“[…]Nota degli individui quali sono in sospetto per varj delitti commessi di Brigantaggio ed Omicidj

Nome e Cognome                                                                                                        Rubriche dei delitti commessi

Notaro Pietro Grisogono Antoniani (16)                                                            Capo fomentatore della insorgenza de 26

                                                                                                                     Marzo 1806, e di questa de 19 7[settem]bre

                                                                                                                     dello stesso anno, fu carcerato nella notte de

                                                                                                                   20 Gen.[naro] condotto in Solmona, ove fu 

                                                                                                                    scarcerato, ed esiste in Celano.

Lelisino Antogniani (sic) fratello del                                                    Sud:[ett]o, anche male intenzionato al presente

                                                                                                                 Governo, ed esiste in Celano

Giuseppe Santucci suo cognato                                                          Capo, fumentatore, dispensatore di Coccarde, e

                                                                                                               di Armi Sparlatore contro il Governo e

                                                                                                                complice nella insurrezione de 17 7[settem]bre

                                                                                                                d.[ett]o e fuggitivo

Giovanni Contestabile (17)                                                                   Suo Nepote incoccardato, ed armato nelle

                                                                                                                 due insurrezioni come sopra, e fuggitivo

Alessio Contestabile suo Fratello ( 18)                                                Incoccardato, ed Armato, nelle due insurrezioni

                                                                                                               ed ha seguito la massa di Piccioli, e fuggitivo.

Lorenzo Fantini nipote del Sud.[ett]o                                                            Incoccardato, ed armato, uno dei Capi

                                                                                                                             della insurrezione de 16 Marzo come

                                                                                                            anche nella 2[secon]da ha seguito la Massa di

                                                                                               Piccioli, discole, facinoroso, e fuggitivo

Pietro Taccone (19)                                                                                         Incoccardato,l ed armato in detta insurrezione,

                                                                                                   fu carcerato nella notte de 20 Gennaro, e

                                                                                                  condotto a Chieti ove fu scarcerato senza

                                                                                  sapere come ed esiste in Celano

Felice Marsegnia (sic)                                                                                    Incoccardato, ed armato come Sopra, e

                                                                                                 ne fu carcerato, e scarcerato come quello

                                                                           di Sopra, ed esiste in Celano

Costanzo Santucci parente di Antoniani (20)                                            Incoccardato, ed Armato, come

                                                                        Sopra, ed esiste in Celano

Paolo Pacchiarotti (21)                                                                                  Incoccardato, ed armato come Sopra

                                                                                          nella Seconda insurrezione ed esiste

                                            in Celano

Giuseppe Perleone (22)                                                                              Incoccardato, ed armato come

                                                                                                                        Sopra nella insurrezione, ed esiste 

                                                                                                                        in Celano

Gaetano Ranalletta (23)                                                                              Incoccardato, ed armato nella

                                                                                                           2[secon]da insurrezione, ed esiste in  Celano

Luigi Longo (24)                                                                                 Incoccardato, ed armato nelle due

                                                                                                           insurrezioni, ed ha seguito la massa di

                                                                                                           Piccioli, fuggiasco

Venanzio Tomassetti (25)                                                                 Incoccardato ed armato in unione di

                                                                                                           Giovinotti di Ovindoli (26), compagno di

                                                                                                           Piccioli, discolo, e perturbatore della pubblica

                                                                                                           quiete, esiste in Celano

Giuseppe Baliva                                                                                Incoccardato, ed armato, ed esiste in

                                                                                                            Celano

Benedetto d’Innicenzo (sic) (27)                                                     Incoccardato ed armato, ed esiste in

                                                                                                          Celano

Gennaro Ranalletta                                                                          Incoccardato, ed armato, sonò la Campana

                                                                                                           all’armi nella venuta de francesi nel

                                                                                                            giorno 20 7[settem]bre e fuggiasco

Luigi di Cicco (28)                                                                               Incoccardato tirò delle pietrate al

                                                                                                           Com[an]d[an]te Francese Buliò nel

                                                                                                            dì 20 7[settem]bre Sud.[ett]o fuggiasco

Simplizio Falcone                                                                               Incoccardato, e Reo di Omicidio, e fuggiasco

Felice di Alessandro                                                                          Incoccardato, ed Armato, ha seguito la Massa

                                                                                                            di Piccioli, e fuggiasco

Pietro di Summa(29)                                                                             Incoccardato, ed Armato, e recisore di alberi,

                                                                                                             ed esiste in Celano

Ving.[enz]o Vicharetti (sic) alias Stellone                                         Incoccardato, ed armato nelle due

                                                                                                            insurrezioni, ha seguito la Massa

                                                                                                            Piccioli, Reo di Omicidio, fuggiasco

Francesco Landi                                                                                   Preso da Padre Domizio(29) (Iacobucci n.d.r.) per suo 

                                                                                                     per suo Servo, e lo seguì nella Massa, ed esiste in Celano

Luigi Villa                                                                                                    Incoccardato, ed armato, ed esiste in Celano

Simplizio Berleone (sic) (31)                                                                     Uno dei Capi della insurrezione de 26

                                                                                                                   Marzo 1806 discolo, ed inquietatore, ed

                                                                                                                    esiste in Celano

Francesco Berleone (sic)                                                                            Incoccardato, ed armato nella sopra

                                                                                                                    detta insurrezione, ed esiste in Celano con

                                                                                                                    Salvo condotto del Gene[ra]le Sciavarde

                                                                                                                     secondo asseriscono

Filippo Paris                                                                                                Incoccardato, ed armato, ha seguito la

                                                                                                                     massa di Piccioli

Francesco Magnante (32)                                                                          Incoccardato, ed armato nella insurrezione

                                                                                                                   de 19 7[sette]mb[r]e fu carcerato nella notte de

                                                                                                               20 genn[ar]i, e fu scarcerato dal Gen.[era]le

                                                                                                                Sciavarde

Giov[an] Bernardino Tomassetti                                                           Incoccardato, ed armato, ed esiste in

                                                                                                                Celano

Gasparo d’Ant.[oni]o Liberatore                                                           Incoccardato, ed Armato nella

                                                                                                                prima insurrezione, fuggiasco

Pasquale Paris alias Rindello                                                                 Incoccardato ed armato, ha seguito

                                                                                                                 Piccioli, Ladro, fuggiasco

Vincenzo Angelone                                                                                Incoccardato, ed Armato, e fuggiasco

Osservazioni

Nella Comune di Celano, vi sono state due insurrezioni, una ne 26 Marzo, e l’altra ai 19 7[sette]mbre 1806, cagionata dal Sopra segnati individui, che di concerto col Padre Domizio, e della Massa di Piccioli, tendevano alla distruzione della Gente attaccata a questo Governo, esistenti in Celano, ed aumentare le Masse formate contro il Governo./Nota/ Per D.[on] Pietro Grisogono Antogniani Commorante nell’Aquila nel tempo della insurrezione costa essere tale e quale disegnato nella sua rubrica per chè con questa venne descritto nella nota di quelli, che furono arrestati nella notte de 20 Gennaio./ Michelangelo Bernardi Corsignani (33) certifico come sopra= Giuseppe Venditti Certifico come Sopra/D.[on] Giuseppe Barbati (34) Certifico come sopra/Franc.[es]co Terralavoro de Audito Certifica come Sopra/Prospero Baliva de audito Certifica come sopra/P.o M.[ast]ro Giambattista Costanzi Certifica come Sopra, ad eccezione di alcuni da/me conosciuti, re di cose a me note, se non per auditura=/Le presenti firme sono state segnate in mia presenza= Iatta Tenente./Per copia conforme/A. della Valle Capit:[a]no di Gend:[armeri]a R:[eal]e[…]” (35)

“[…] Partj ( è il tenente e futuro capitano della Gendarmeria a Cavallo Errigo Alò (36) n.d.r.) dunque il giorno 19 ( settembre 1806 n.d.r.) sopra Gagliano ( l’odierna Gagliano Aterno n.d.r.) a dieci ore la mattina occupai le posizioni della montagna, fin dalle sette mi ero messo in corrispondenza con la colonna partita da Solmona, ma ingannato questa dalle guide, non fece la riunione, che due ore dopo mezzogiorno; si marciò sopra Colle Armeno, Ajello e Cerchio, colà e fatto notte presi posizione (37); fui informato che la sera a notte era entrata in Celano una piccola parte della Massa di Piccioli, alla quale si erano uniti i malintenzionati della Città, e che avevano occupato la Città medesima, e minacciavano al far del giorno il saccheggio. Mi affrettai la notte di mettermi in corrispondenza con la colonna partita dall’Aquila sopra di Rocca di mezzo, Rovere, Avindoli (sic), composta da due Compagnie di Cacciatori del 22°, ordinando, che al far del giorno si trovassero a Celano attaccando dalla parte Settentrionale, nel mentrecché io avrei attaccato dall’orientale, e merdionale. Marciando da Cerchio, al far del giorno 20 infatti fui al mio posto, ma dovetti attaccar solo, giacché la colonna di Rocca di mezzo ritardò per qualche mezz’ora; la campana a martello si fece sentire nell’apparire delle nostre truppe; io disposi l’attacco, ed in meno di mezz’ora m’impadonj della città, e distrussi il nemico, più di quaranta furono i morti, molti feriti. Il Distaccamento di Cavalleria Italiana venuto da Solmona sotto gli ordini del Tenente Battaglia si distinse; incaricato da me di attaccare il nemico, che sarebbe fuggito nella pianura di Avezzano, adempì così bene la commissione, che non fece scappare un sol Brigante. Io devo degli elogj, Sig:[no]re Intendente, al valore del tenente Battaglia; il Gendarme a Cavallo Peroni si distinse per la seconda volta; egli caricò il nemico con la Cavalleria sudetta; nessun morto, nessun ferito dalla parte nostra. Nel momento si restituirono in Città i sventurati proprietari, e salvatori i Francesi […]”(38).

    Nella stessa citata relazione apprendiamo anche i violentissimi cruenti scontri avvenuti a Gagliano Aterno, dove perirono 12 persone, a Celano 40 furono i morti e, nella pianura di Paterno e Avezzano le vittime furono 82 nel micidiale scontro più altri 40 furono fucilati (39): “[…] i luoghi da me percorsi sono oggi nella massima tranquillità; lo spavento il più grande occupa l’animo de’ malintenzionati; La strage de’ Briganti fatta in Gagliano, Celano e Avezzano ha restituita la calma ai paesi[…]” continua lo’Alò nella sua citata relazione. Tale “calma”, anche se per un breve periodo, verrà sovvertita dai principali capi degli insorgenti quali furono Ermenegildo Piccioli di Navalli, Padre Domizio Iacobucci di Aielli, Giuseppe Monaco d’Introdacqua (40), i fratelli La Rocca di Pacentro, Felice Ruggieri alias Giovinotti di Ovinadoli, Andrea Damiani di Navelli, Venanzio e Giovan Pasquale Ferrini di Goriano Sicoli, Silvestro Bianchi di Gagliano (41). Molti dei succitati insorgenti pagarono con la vita la loro animosità e, il comandante Alò nel suo “Rapporto storico” poté finalmente porre  fine alla sua campagna militare chiudendo, con malcelata soddisfazione: “[…] In oggi (1813 n.d.r.) la Provincia è tranquilla; essa ha perduti, colpiti sia dalla bravura della gendarmeria, e delle Truppe sia dalla Giustizia futti gli scellerati, che un tempo conteneva[…]”(42).

    Da Celano, dove risiedeva il “Governatore Caporiparto”, venivano inviate ai vari funzionari missive attraverso le quali studiare le decisioni per arginare l’irruenza e la temerità degli insorgenti filoborbonici contro i soldati dell’esercito francese i quali etichettavano i locali, gli autoctoni, in modo spregiativo, ” briganti”. Gli invasori, così come i filofrancesi che nel 1799 avevano combattuto sotto le armi dei Borboni, appellavano i partigiani del loro ‘giusto’ monarca, ” briganti, assassini ecc.”. Strano a dirsi i difensori della propria patria erano chiamati “briganti”, gli invasori francesi, invece, ” eroi, salvatori della patria! ” La patria di chi? Io penso che a più di 200 anni da quegli esecrandi e cruenti episodi dove, purtroppo, furono attori, volenti o nolenti, entrambi i contendenti debba la Storia ed il Tempo, sempre galantuomo, porre fine a questa insulsa diatriba: chi delle due parti aveva ragione, i filoborbonici o i filofrancesi? Certo, però, i difensori della propria patria non possono, in alcun modo, senza tema di smentita, essere etichettati “Briganti” bensì partigiani, eroi, amanti della propria storia, della propria religione, della propria famiglia i quali spesso volte entusiasticamente, senza secondo fini, hanno immolato la propria esistenza affinché il loro attaccamento ai veri ideali, o creduti tali, avesse il giusto riconoscimento da parte dei contemporanei e dei posteri. Non è questo forse la giusta aspirazione di chi va alla ricerca della “dritta via”? Non sta forse a noi posteri mettere nel giusto risalto i documenti attraverso i quali cercare di capire l’animus dei nostri antenati?

    Peccato però che noi, che a stento andiamo alla ricerca della Verità, non abbiamo a disposizione tutti i documenti prodotti, per quanto riguarda la nostra ricerca a causa dei tre sciagurati reali decreti emanati il 18 gennaio 1800, il 10 gennaio 1803 ed il primo novembre 1829 (vedi qui) dai re delle Due Sicilie. Furono distrutti tutti (o quasi) gli atti penali relativi all’ultimo quarantennio ( dal 1789 al 1829) e, di conseguenza, è difficoltoso se non impossibile cercare di ricostruire la storia della nostra contrada marsicana di quella epoca, anche per la mancanza dei relativi registri delle deliberazioni del Consiglio Comunale di Celano e, giocoforza, dobbiamo, per la nostra ricerca, servirci dei documenti conservati nell’Archivio di Stato dell’Aquila i quali, come chiaramente si evince, sono scritti dai vincitori, dagli inquisitori e, di conseguenza, non sono, è ovvio, documenti “super partes” bensì omaggiano ed esaltano le truppe vincitrici francesi. Comunque, anche nei citati documenti di parte, siamo riusciti a rintracciare, a intravvedere la forza, la temerità ed il tenace attaccamento ai propri ideali da parte degli insorgenti filoborbonici della nostra contrada marsicana e, qui, nello specifico, dei celanesi.

    Si ringraziano gli amici di Aielli Mario Palerma e Maurizio Di Censo che sempre gentilmente e logisticamente mi hanno supportato  nelle Nostre visite presso l’Archivio di Stato dell’Aquila.

    Cerchio, lì 18 settembre 2023

Fiorenzo Amiconi

Note

1)  Nel 1223 furono deportati nelle isole di Sicilia e di Malta.

2) Soprannome del capopolo napoletano Tommaso  Aniello ( Napoli 1620- ivi 1647 ), pescivendolo ed analfabeta. Capeggiò la rivolta antispagnola del 1647 provocata dall’inasprimento delle tasse. Il vicerè spagnolo ebbe appena la possibilità  di fuggire dal suo palazzo che era stato assediato, e di rifugiarsi a Castel Nuovo. Ben presto M., alla testa di 100.000 popolani, i quali si erano impadroniti di armi e di munizioni, agì veramente da capo; dopo essere sfuggito ad un attentato, rifiutò sdegnosamente il denaro della Spagna, gli aiuti della Francia e la costituzione di una repubblica. Accettò una transazione su queste basi: uguali diritti tanto al popolo che alla nobiltà; abolizione di tutte le imposte. Assistito da M. Vitale, G. Genoino e altri consiglieri, tutti appartenenti alla borghesia napoletana, governò per qualche giorno la città. Ma dopo essere stato nominato Capitano del popolo, diede eccessi di follia, probabilmente perchè inebriato dal potere; fu ucciso da elementi della borghesia, preoccupati delle sue stranezze ma il popolo minuto ottenne per lui solenni esequie. Scomparso M., gli Spagnoli ristabilirono la loro autorità. Nuova Enciclopedia Editrice Italiana di Cultura, volume IV, I-Mn, Arti Grafiche <<La Moderna>>, Roma, 1965, p. 2522.

3) Nel 1999 la benemerita Casa Editrice Francesco Ciolfi pensò bene di pubblicare nella sua “Collana di studi storici medievali”, l’importantissima e rarissima opera del ” cronista” Riccardo di San Germano (l’odierna Montecassino) ottimamente tradotta in italiano da Giuseppe Sperduti, dal titolo ” La cronaca” opera fondamentale per chi vuole conoscere da vicino non solo la storia del Sud Italia dal 1189 al 1243 ma anche della città di Celano.

4) Federico II ( Iesi 1194- Castello di Fiorentino, Puglia, 1250 ). Figlio di Enrico IV e di Costanza di Altavilla, fu incoronato re di Sicilia nel 1198, dopo essere stato sottoposto alla tutela del pontefice Innocenzo III; divenuto maggiorenne, sposò Costanza d’Aragona (1209), e nel 1212 fu eletto re di Germania a Francoforte. Ma soltanto nel 1214, dopo la battaglia di Brunswich contro Filippo Augusto di Francia, alleato di F. II, quest’ultimo divenne signore incontrastato dello stato germanico. Dopo essersi impegnato a tenere l’amministrazione della Sicilia separata da quella dell’Impero, fu incoronato imperatore da papa Onorio III (1220). Nel 1227 papa Gregorio IX, sotto l’accusa di differire una crociata, già a lungo sollecitata da Onorio III, lo scomunicava. Partito infine per la Terrasanta nel 1228, F. concluse le trattative con il sultano d’Egitto Al-Kamil per la restituzione di Gerusalemme, ottenendo di esserne incoronato re. Dopo essersi recato in Germania per sedare la ribellione capeggiata dal figlio Enrico, nel 1237 fece incoronare re dai Romani il secondogenito Corrado; nello stesso anno infliggeva a Cortenuova una dura sconfitta ai Comuni alleati di Milano, Alessandria, Novara e Vercelli. Nuovamente  scomunicato nel 1239 da Gregorio IX, mosse contro Roma, ma il nuovo pontefice Innocenzo IV rinnovò la scomunica e lo destituì nel concilio di Lione del 1245. Negli anni che seguirono F. condusse altre guerre con alterna fortuna; fu sconfitto a Parma nel 1248, e l’anno  successivo il suo figliolo prediletto, Enzo, fu catturato dai Bolognesi e tenuto in prigionia fino alla morte. L’imperatore F. morì improvvisamente in Puglia, per un attacco di dissenteria. F. fu sovrano coltissimo e amante delle arti, legislatore e riformatore politico, alla cui corte splendettero i vividi ingegni di Pier della Vigna e del giurista Roffredo di Viterbo.  Fu egli stesso poeta ( gli sono attribuite quattro canzoni ) e lasciò un trattato latino di falconeria ( De arte venandi cum avibus). In Sicilia assunse notevole  rilievo la sua opera di riorganizzazione del paese, secondo il concetto di una monarchia assoluta sorretta da una solida gerarchia di funzionari. Nuova Enciclopedia Editrice Italiana  di Cultura, Arti Grafiche << La Moderna >>, Roma, 1966, p.1432.

5) Fu eletto arcivescovo di Capua nell’autunno del 1199. Questi informava il papa Innocenzo II dell’andamento scolastico e psicofisico di Federico II.

6) “[…] Gli anni dal 1212 al 1220 sono molti oscuri nella storia del regno, e le notizie intorno alla famiglia del vecchio conte di Celano sono molte scarse. Il primogenito Berardo morì probabilmente prima del padre; Tommaso in quel tempo era già signore del Molise, e Riccardo aveva ereditato Celano e Tocco […]”. Jamison E.:” I Conti di Molise e di Marsia nei Secoli XII e XIII “, Casa Tip. Editr. Nicola De Arcangelis, 1932, p. 48.

7) Notizia interessantissima attraverso la quale apprendiamo che il lago Fucino, terzo lago d’Italia, completamente prosciugato nel 1876, dopo 24 anni di duri lavori, nel corso dei secoli diventava una lastra di ghiaccio. In un antifonario pergamenaceo, ante 1457, conservato nel Museo Civico di Cerchio infatti, leggiamo: ” Nell’anno di Nostro Sig[no]re Mille Seicento Ottanta tre furno grandissimi freddi con giacci estraordinary à segno tal/che si giaccio Tutto il laco di fucino, e comincio il primo giorno di S. Antonio Abbate durando detto ha giacciato due me[si]/Continui cioe insino a quindici Marzo senza poter pescare nè ent[ra]re con Barghe in detto Laco ma ben’si vi si anda/conforme si camtila per Terra et alcuni d’Hortucchio ch’avevano li pesci coniouvati nelli Mucchy, vi andavano à pigliar/Senza barghe e spezza[n]do il giaccio con l’accette facendo il buco à modo di sepolture di dove av[e]vano d[ett]o pesce, vi furno alcuni di/Terra di Trasacco che passorno il d[et]to Laco cioè partirno da Trasacco, et adarno a S. Benedetto, et al ritorno facerno La medema/strada, cosa mai più praticata da N[ost]ri trapassati. E si pigliorno gran quantità di foliche ed Anetri à fuga co i Cani, e senza sop[ra]/il d[ett]o giaccio e fuori per li Sementati, e prata che per la necessita scappavano fuori dal d[ett]o laco. Laus Deo 1683″. Amiconi F.:” I codici musicali di Cerchio e la loro importanza per la storia locale” in AA.VV.:” La musica sacra nella provincia dell’Aquila La Marsica”, Ianieri Editore, Pescara, 2009, pp. 280 e 291-292. Amiconi F.M.:” Storia della Madonna delle Grazie in Cerchio (Aq) (documenti)”, s.c.e. (ma De Cristofaro Editore, Roma, 1995, p. 46.

8) Amiconi F.:” La cronaca di Ricardo da San Germano”, www.terremarsicane.it, 20.8.2009.

9) Amiconi F.:” I codici musicali op.cit.”. Amiconi F.:” Appunti di archeologia cerchiese”, Arti Grafiche Fratelli Palombi, Roma, s.d. (ma 1987) qui, nella nota 52 di pag. 20, a cusa della difficoltosa lettura del testo avevo supposto che in quel frangente e cioè nel terremoto del 19 gennaio 1648 vi ” avrebbero 150 morti (così sembra leggersi)” in realtà con l’ausilio della lampada di Wood, il passo in questione, inequivocabilmente si legge ” vi erano 150 soldati “.

10) Reggia Marsicana ovvero Memorie Topografico-storiche Di varie Colonie, e Città antiche e moderne della Provincia de i Marsi e di Valeria: Comprese Nel vetusto Lazio, e negli Abruzzi, colla descrizione Delle loro Chiese, e Immagini miracolose; e delle Vite de’ santi, cogli Uomini Illustri, e la Serie de’ Vescovi Marsicani. Divisa in due parti Di Pietro-Antonio Corsignani vescovo di Venosa Parte I, In Napoli M.DCC.XXXVIII. Presso il Parrino. Con licenza de’ Superiori.

11) Valente storico e zelante religioso, nacque a Celano il 13 gennaio 1686 ed ivi morì il 17 ottobre 1751. Dottore in utroque jure, fu eletto alla onorevole carica di vescovo di Venosa( dal 1727 al 1738), poi, infine, a quella di vescovo di Valva e Sulmona. Oltre a svolgere l’attività forense fu anche un prolifico scrittore: dieci, infatti, sono le opere edite e ben trentaquattro quelle inedite di cui diciannove sono andate perdute, come ci assicura l’amico Giorgio Morelli nella sua ” Ricognizione bibliografica alla vita e alle opere di P.A. Corsignani”. Tra le principali il ” De viris illustribus Marsorum”, edito nel 1717 e la famosissima già citata opera “Reggia Marsicana”. Nel 1750, in occasione del Giubileo, diede alle stampe gli ” Acta Sanctorum Martyrum Simplicii, Constantii, et Victoriani”. La famiglia aveva, “ab antiquo”, vari possedimenti  di terreni a Cerchio in special modo il fratello Michelangelo ( nacque questi a Celano, l’ 8 dicembre 1700. Il suo nome esatto era Michele Angelo Constantino. Conseguì, presso l’università di Napoli, il 12 maggio 1722, la laura in “Utroque jure”. Archivio di Stato di Napoli, Collegio dei Dottori, 61, fasc. 75). Il corpo del Nostro fu solennemente tumulato nella chiesa principale di Celano (dove tuttora si trova) dai fratelli Michelangelo, Marco Lorenzo e Giovanni, in un austero e decoroso sacello ” in perennis amoris “. Amiconi F.: ” Viaggio Antiquario nella Marsica Relazione dei monumenti di antichità eseguita da Alessandro Mastroddi e Vincenzo Mancini il 30 aprile 1835″, Edizioni Kirke, Cerchio-Avezzano, 2018, pp.50-51.

12) Morelli G.:” Il brigante Giulio Pezzola del Borghetto e il suo “Memoriale” (1598-1673)”, Tipografia La Piramide, Roma, 1982.

13) ADM, C, b. 6, fasc. 152, f. 3r.Nel “Catalogo dei Vescovi della Diocesi dei Marsi” di Andrea Di Pietro, ristampa anastatica dell’edizione del 1872, Edizioni Kirke, Cerchio, 2011, p. 179, apprendiamo: ” […]1°. Seguita la morte del buon vescovo Lorenzo Massimi, la sede Vescovile dei Marsi restò vacante per circa 7 mesi, nei quali fu governata da D. Paolo Antonio Tomassetti creato Vicario capitolare. 2°. In questa vacanza l’Archivio Vescovile di questa Diocesi ebbe un’incendio parziale, come costa dal processo compilato per la Chiesa di Aielli tra il vescovo Diego Petra, ed il capitolo Lateranense(1)[…]1) Ita qualiter de anno 1647 et 1648 tempore revolutionis popularis Neapolitanae, Sede Episcopali Vacante ob mortem, b.m.  Laurentii de Maximis tunc Episcoli, steterunt in Palatio Episcopali diversae quantitates militum, qui majorem partem scipturarum Cancelleriae igni dederunt, quod testes sciunt, quia viderunt (si leggono queste parole nel citato processo[…]”.

14) Ermenegildo Piccioli di Navelli fu il capo supremo dell’insorgenza filoborbonica del 1806 contro le truppe francesi: ” Copia- Ferdinando IV per la Dio Grazia Rè[…]D.[on] Ermenegildo Piccoli Comand.[an]te il Corpo de’ volontari negli Abruzzi= mi ha S,[ua] M.[aestà] il nostro Augusto Sovrano Dio sempre feliciti, ordinato di formare un corpo de’ Volontarj tra li più fedeli suoi Sudditi, e di Ripristinare il Governo nel suo Real Nome: chepperciò vi dicemo, ed ordinamo che all’istante facciate pubblicare in cod.[est]a Terra, che siccome si noterà la fedeltà de’ buoni che verranno ad unirsi alle sue Armi, così verranno attaccati di infamia, e saranno considerati come felloni, quei, che non solo non s’armeranno, mà mostrarranno dell’ indifferenza in tal Rincontro. E’ dovere di ogni suddito prendere le difese del proprio Principe in caso di bisogno, mà moltoppiù di quelli, che hanno avuto l’onore di servire ne Reali Eserciti: su di questi specialm[en]te debbono dirigersi le di loro mire, se non vorranno sperimentare gli effetti della Sovrana giustizia = dal Quartier Generale li 12 /[settem]bre 1806_ Ermenegildo Piccioli Comandante = Domizio Iacobucci Seg.[reta]rio = Mag[nifi]ci Amm[inistrato]ri di Rocca di Mezzo = Rovere = Ovindoli = Aiellj = Cerchio = Il presente coll’ord.[in]e Relatato. Si benignino le Retro[scrit]te Uni[ver]sità di pagare il solito pedatico[…]” ASA, Gran Corte Criminale.Processi (Prima Serie), Busta 147, fasc. 2. Questi nacque intorno al 1772 (1768) da Giovanfrancesco e Teresa Piccioli. Era fratello di Luigi, ispettore della polizia francese il quale, nel 1806, fortemente si adoperò affinchè il sunnominato fratello abbandonasse ” il disonesto Mestiere di Capomassa”. Questi riuscì a ottenere, grazie ai suoi servigi, il relativo perdono da parte del governo francese, al sunnominato fratello germano, infatti, il 24 ottobre 1806, Ermenegildo Piccioli si presentò con tutta la sua massa e, alcuni giorni dopo, il 27 ottobre 1806, si ripresentò anche il suo segretario Padre Domizio Iacobucci, al generale Parteneux per ottenere la ” Real Munificenza ” che non solo fu concessa ma, addirittura, gli fu dato incarico di formare con gli ex insorgenti, una compagnia volante posta al suo comando. Ermenegildo Piccioli, il 15 ottobre 1807, fu arrestato in Napoli, accusato, insieme ai suoi fratelli ed altri accoliti, di cospirare contro il governo francese. Nel 1815, all’indomani del ritorno dei Borboni a Napoli, re Ferdinando I concesse a don Giovanfrancesco Piccioli, padre del Nostro, il titolo di marchese di Navelli per aver dimostrato fedeltà alla corona nel periodo dell’invasione francese. La famiglia, per questo motivo, aggiunse allo stemma gentilizio un simbolo di fedeltà al re: una mano che arde sul fuoco caricato da un sole ( il sole è la restaurazione e la mano sul fuoco la fedeltà ( http://www.storia di navelli.it/sito%20 Navelli/stemma piccioli.htm). Il 10 settembre 1822, all’età di 50 anni, fu condannato alla pena di morte, poi graziato assieme a 66 compagni di avventura per aver partecipato nella notte fra il primo ed il 2 luglio 1820, ai famosi moti insorgenti passati alla storia come i ” Moti di Nola”. Così, infatti, apprendiamo nella ” Decisione della Gran Corte Speciale di Napoli, specialmente delegata da S.[ua] M.[aestà] (D.[eus] G.[ratia]) nella causa contro i rivoltosi di Monteforte ed Avellino per la ribellione in detti luoghi, scoppiata nel 2 di Luglio 1820″, Nella Stamperia della Società Filomatica, Napoli, 1822. Amiconi F. ” Parasitt’ Il brigante che morì due volte”, Edizioni Kirke, Cerchio – Avezzano, 2015. Amiconi F.(a cura): << La repressione del brigantaggio nell’Abruzzo Ulteriore II nel ” Rapporto Storico” del capitano Alò (1806-1812) >>, Edizioni Kirke, Cerchio – Avezzano, 2019. Amiconi F.(a cura): ” la guerra de’ Paesani co’ Francesi. L’azione del capomassa Giovanni Salomone nell’invasione francese degli Abruzzi del 1799″, Edizioni Kirke, Cerchio – Avezzano, 2012.

15) ASA, Intendenza S I, Cat. 27, B. 4813 A, vedi appendice.

16) Nell’Archivio di Stato dell’Aquila si conservano del Nostro gli atti da lui stilati dal 29 luglio 1782 al 31 agosto 1810 ( in tutto sono 142 atti ). Speranza U.: ” Segnalazioni di Fonti Notarili inedite per la Storia della Marsica Anni 1506-1810″, BADSP, Annata LX-LXII=1970-1972- XCI-XCIII dell’intera collezione, Tipografia Labor, Sulmona, 1974, pp. 198-213.

17) Iscritto nella Vendita Carbonara del Comune di Celano : “[…]41. Contestabile Giovanni. Proprietario- Carbonaro zelante[…]”. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio e nei Distretti di Celano e Pescina- Fatti e Documenti”, Edizioni Kirke, Cerchio, 2012.

18) Iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]26. Contestabile Alessio- Proprietario- Carbonaro[…]”. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

19) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]229. Taccone Pietro – Ricevitore de’ Sali- Celano- Carbonaro[…]”. Archivio di Stato di Napoli (vedi qui in appendice II).  Amiconi F.: ” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

20) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]185. Santucci Costanzo – Bracciale – Celano- Carbonaro[…]”. Archivio di Stato di Napoli (vedi qui in appendice II ). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.Nell’Archivio Storico del Comune di Cerchio si conserva di questi una corposa missiva scritta il 29 agosto 1828 ” A Sua Eccellenza Signore Commentatore/Don Francesco Saverio del Carreto/Generale della Reale Gendarmeria ” dove denuncia vari personaggi appartenenti alla ” classe de’ perfiti Settarj” (vedi appendice). Amiconi F.:” Cerchio dal 1798 al 1867″, BDASP, Annata LXXXII (1992) (CIV dell’intera collezione), Litografia F.lli Cellamare, L’Aquila, 1994.

21) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]153. Pacchiarotta Paolo- Proprietario – Celano- Carbonaro[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

22) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]141. Pierleoni Giuseppe – Proprietario – Celano- Carbonaro[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

23) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]168. Ranalletta Gaetano- Sacerdote – Celano_ Carbonaro[…]”. Archivio di Stato di Napoli (vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

24) Fu giustiziato in Celano mediante impiccagione, nella pubblica piazza, il 15 agosto 1807 :”[…] Celano Luigi Longo Celano, Brigante 15 Agosto 1807 afforcato p[er] sentenza emanata dalla Commiss[ion]e Mili[tare]”. Alcuni celanesi per vendicarsi di tale cruento episodio si resero autori di un audace colpo infatti nella notte fra il 16 e 17 febbraio 1809 fu “spiantata La forca in questo Paese ( è Celano n.d.r.)” e, per questo misfatto furono arrestati i sopra citati Giovanni Contestabile e Gaetano Ranalletta ed il fratello del Nostro, Gaetano Longo, in quanto il menzionato Luigi “fu preso nella casa di detto Ranelletta, e p[er] che fù fatta La Forca sud.[ett]o, ed impiccato[…]”. “[…]Gaetano Ranelletta è Stato finora ristretto in cotesto Forte per essersi trovato in Sua casa un tal Luigi Longo convinto di Brigantaggio, e poscia qui giustiziato nella Stessa Forca, che fu gittata a terra- Gaetano Longo è fratello germano di Luigi[…]”. Vedi appendice. Non ci è dato sapere se veramente furono loro gli autori di tale eclatante azione

25) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]235. Tomassetti Venanzio- Celano-                                                              Bracciale – Zelantissimo[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.: ” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

26) Felice Ruggieri alias Giovinotti di Ovindoli, famoso e temerario capomassa del citato comune. Ferito in un violento conflitto a fuoco con le truppe francesi, riuscì temporaneamente a sfuggire alla cattura: dopo qualche ora, però, fu arrestato. E dopo un sommario interrogatorio fu condannato a morte mediante impiccagione. La sentenza fu eseguita all’Aquila, il 9 ottobre 1807 e la sua testa, come macabro trofeo e severo monito, fu esposta nella piazza di Ovindoli : “[…]A’ 9 ottobre 1807 fù afforcato il capo bricante Felice Ruggero dalla truppa Francese nella Città dell’Aquila e la sua testa fu ricondotta qui in Ovindoli, e posta nella pubblica piazza. Età sua di 47 anni in circa. Nel sudetto giorno 9 di detto mese ottobre 1807 fù anche portato al patibolo il suo nipote Nicola Vincenzo Rosato figlio di Geronimo Rosato e Palma Tatarelli età sua di anni dieciotto, ed anche la sua testa fu ricondotta nel paese, e posta in pubblica piazza[…]”. Archivio Parrocchiale di Ovindoli, Registro dei Morti (1802-1831), f. 11). Sempre nel medesimo giorno fu impiccato anche il capobrigante Andrea Damiani di Navelli ed anche la sua testa fu esposta nella pubblica piazza del comune di nascita: “[…]tutte le esecuzioni di Giustizia si dicono fatte per ordine del generale Huart. Ieri per ordine di questo stesso le teste di Giuseppe Monaco, del figlio furono trasportate in Introdacqua. La testa di Muscillo verrà trasportata in Pratola ( è Pratola Peligna n.d.r.), e quella de’ prezzani a Prezza[…]. Amiconi F.(a cura): ” La repressione del brigantaggio nell’Abruzzo op.cit.”. Amiconi F. ” Felice Ruggero alias Giovinotti di Ovindoli (1760?-1807)”, pro manuscripto.

27) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]78. Innocenzo Benedetto-Proprietario- Celano- Carbonaro[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( cvedi qui in appendie II). Amiconi F.: ” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

28) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]46. Di Cicco Luigi – Bracciale – Celano- Portinaro Pacifico[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

29) Dal ” GIORNALE/DEGLI ATTI/DELL’INTENDENZA/DELLA SECONDA PROVINCIA DI ABRUZZO ULTERIORE/Per l’anno 1809 ” apprendiamo: ” Aquila 16 settembre 1809./(N° 579) Premj disTribuiti per l’uccisione ed arresto de’ briganti./L’INTENDENTE DELLA PROVINCIA/A’ Signori Sotto-Intendenti, Giudici di pace, Sindaci, ed Eletti[…]I Legionarj di Rajano sotto gli gli or-/dini del sergente signor Donatangelo A-/prile di unita ad altri paesani nel dì 17/agosto suddetto arrestarono sulle montagne di quel Comune loro patria, un tal/Pietro Somma di Celano, ed uccisero un/tal Domenico Gelsomini di Rajano istesso/ambedue briganti. Hanno perciò ricevuto la ricompensa di duc.[ati] 45. quaran-/tacinque./Compiacetevi di pubblicare la di-/stribuzione di questi premj fatti à Bra-/vi che travagliano alla persecuzione de’/mostri del Genere Umano, i Briganti,/che con inaudite ferocie attentano alla/quiete, alla proprietà, alla vita, ed/all’onore de’ pacifici cittadini, senza di-/stinzione di condizioni, di sesso, e/di età, affinchè li costringono a rien-/trare nell’ordine o rinunziare alla e-/sistenza./Gradite i sensi della mia distinta stima. IL DUCA D’ALANNO./Il Segretario Generale dell’Intendenza/MEDORO MAZZA[…]”.

30) Padre Domizio Iacobucci nacque ad Aielli il 15 maggio 1769 da Filippo e Teresa Callocchia. Alla fine del secolo XVIII, lo troviamo frate nel convento di Scurcola Marsicana da dove, il 20 giugno 1795, scrisse una dettagliata missiva al re di Napoli per denunciare la poca edificante condotta dei suoi confratelli :”[…]nel suddetto Convento tutti i Religiosi ivi stanzianti non fanno altro che esercitare un vero dispotismo colle rendite di esso convento, attaccati ad arricchire i propri parenti, ed amici e niente pensando al proprio dovere, dilapidando le rendite e gli avanzi del medesimo[…]” Archivio della Diocesi dei Marsi. Il 28 febbraio 1799 lo troviamo a Roio, dove prese parte, quale comandante delle masse di Scurcola Marsicana, alla riunione di tutti i capimassa dell’aquilano per l’elezione del capo supremo della provincia, carica che fu assegnata a don Giuseppe Salomone (1759-1848) di Barisciano. Il Nostro prese parte attiva anche nella insorgenza filoborbonica del 1806 mostrando sempre coraggio e sprezzo del pericolo fino a quando, il 21 ottobre 1806, fece domanda per godere la “Reale Indulgenza”: ” Copia A S.[ua] E.[ccellenza] Il Sig.[no]r gen.[era]le Comand.[ant]e la legione d’onore, e Com.[andan]te la Prov.[inci]a di Apruzzo ultra  Goullus= Ecc:[ellenz]a = Il P.[ad]re Domizio Iacobucci di Ajelli, in q.[ue]sta Provincia Capo delle Masse, e Seg.[reta]rio del Com:[andan]te di esse Ermenegildo Piccioli de’ Navelli, con il più umile rispetto, si presenta avanti di V.[ostra] E.[ccellenza] depositando le Armi, domanda di godere della Reale Indulgenza, con essere Indultato, promettendo fedeltà e ubbidienza al nuovo Clementissimo Sovrano Giuseppe Napoleone Bonaparte re delle due Sicilie, e di ubbidire in tutto, e p[er] tutto alle sue Sacrosante leggi, giurandolo sul Vangelo. Dippiù promette de far subito rientrare nell’Ordine tutti gl’individui traviati che formeranno la di lui Massa, e di essere pronto a qualunque ordine e chiamata de V.[ostra] E.[ccellenza] ed altra grazia non implora, se nonche un passaporto p[er] presentarsi a Napoli a piedi de S.[ua] E.[ccellenza] Ministro della Polizia Gen.[era]le del Regno. E la grazia la riceverà Ut Deus = Io P.[adre] Domizio Iacobucci prometto q.[ua]nto sopra, e spero la grazia. Ajello 21 8[otto]bre 1806″.(ASA, Intendenza,, S I, cat. 27, b. 4813b). In un altro documento conservato nel su menzionato archivio apprendiamo ancora:”[…]P.[adre] Domizio Iacobucci frate Francescano- Ajello- Celebre capo brigante sotto gli ordini di Piccioli nel 1806, si presentò; nominato cappellano di un Reggimento, andò in Ispagna da dove dicesi essere disertato e che sia ora in Sicilia[…]” ( ASA, Intendenza, Serie I, Cat. 27, b. 4832).Amiconi F.:” La repressione del brigantaggio op.cit.”. Amiconi F.:” Padre Domizio Iacobucci alias Fra Diavolo Insorgente filoborbonico (1769-18??)”, pro manuscripto.

31) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano:”[…]160. Pierleone Semplicio – Barbiere – Celano- Carbonaro[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II).  Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

32) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]100. Magnante Francesco – Proprietario- Celano- Zelantissimo[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

33)  Michelangelo Bernardi Corsignani, nacque a Celano il         da         e da        il     1808 fu eletto alla onorevole carica di consigliere del Distretto di Aquila: ” Celano 26  Marzo 1808 Corsignani Consigliere Distrettuale di Aquila a S.[ua] E.[ccellenza] Sig.[n]r Duca di Alanno Intendente della Provincia di Aquila La ringrazio infinitamente dell’Onore ch’Ella mi à fatto in compiegarmi La pregiata letterea dell’E.[ccellentissi]mo Sig.[no]r Ministro dell’Interno col Decreto, con cui Sua M.[aestà] si è degnato di nominarmi p[er] uno de membri del Consiglio di questo nostro Distretto. Come Ella stessa m’impone, Le compiego La mia Responsiva pregandola a darle il dovuto Rispetto, Attendo le istruzioni, e con impazienza attendo il momento d’inpiegarmi con zelo, e con tutti i miei Lumi, onde poter corrispondere al poiacere, che Sua M.[aestà] mi à recato nel destinarmi, a simile impiego. Mi do l’onore di presentarle i sentimenti di vera Stima, e profondo rispetto Michelangelo Corsignani ” (ASA, Intendenza, Servizi Affari Generali, Cat. 19, anni 1808-1809 , b. 4584, fasc. 2). Il Nostro aveva una rendita annuale di 1400 ducati e nelle ” Osservazioni” risultava ” med.[iocre]”. Con lettera inviata dal Ministero dell’Interno del 3 settembre 1812, fu surrogato a tale carica dal dottor in “utroque jure” Vincenzo d’Amore ( 1767 – 1835 ) di Cerchio (ASA, Cat. 19, Anni 1812-1819, 4585). Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]18. Berardi Michelangelo – Proprietario – Celano- Oratore Antico Zelante, e fanatico[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

34) Giuseppe Barbati  nacque a Celano il 17 aprile 1759 da Bernardino e da Rosalia Marisci. Si laureò in “utroque jure” presso l’università di Napoli, il 2 maggio 1789 ( Archivio di Stato di Napoli, Collegio dei Dottori, 108, 99r). Nella ” Lista de’ maggiori Negozianti, Co[mmercianti] della Prov.[inci]a di Aquila” apprendiamo:”[…]129 Giuseppe Barbati Celano 129. D[otto]r di legge di mediocre abilità, e di buona morale[…]”(ASA, Intendenza, Servizi Affari generali, Anni 1809-1811, 4584 B).Dallo stesso citato fondo archivistico apprendiamo che il Nostro aveva una rendita annuale di 800 ducati. Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]9. Barbati Giuseppe – Titolare del regio bollo – Celano- Maestro Pacifico Zelante costituzionale[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”. 

35) ASA, Intendenza Serie I, Affari Generali, Categoria 27, Anni 1807-1808, 4815 B. Asa, Intendenza I, Cat. 27 b. 4813 A. Vedi appendice.

36) Errigo ( o Errico ) Alò originario di Popoli fu molto solerte nell’affrontare con determinazione ed efficacia le masse degli insorgenti filoborbonici dell’intero aquilano sia come ufficiale sia come inquisitore. Vedi di questi il << Rapporto Storico/del Brigantaggio della Provincia di 2° Abruzzo ultra/ dal 1806, Epoca dell’entrata dell’Arma/ta Francese nel Regno sino alla distruzione/de’ Briganti stessi ” conservato nella Bibliotéque Nationale de France rubricato alla voce ” Manuscrit Italien 1127 ” integralmente riportato nel mio citato ” La repressione del brigantaggio op.cit.”. La prima notizia che ho rinvenuto del Nostro l’ho appresa a pag. 59 dell’importante volume: ” 1799/PROCLAMI E SANZIONI/DELLA/REPUBBLICA NAPOLETANA/PUBBLLICATI PER ORDINE DEL GOVERNO PROVVISORIO/EDIZIONE/FATTA PER CURA/DI/CARLO COLLETTA/NAPOLI/STAMPERIA DELL’IRIDE/1863 dove apprendiamo che il ” Tenente Errico Alò ” faceva parte della prima delle quattro compagnie della Guardia nazionale:”[…]Esigendo il pubblico vantaggio ed utile che/si organizzasse una guardia Nazionale, la qua-/le dovesse con tutta la sua attività interessar-/si per i suoi concittadini, e consolidamento/della nascente Repubblica napolitana si è perciò colla massima scrupolosità ed ordine de-/venuto dal Comitato militare della Municipa-/lità alla organizzazione per ora di quattro/compagnie, le quali sono state già appro-/vate dal Comitato Militare del Governo prov-/visorio; e sono le seguenti/Prima compagnia./Capitano Pietro Mattia Grutter./Tenente Errico Alò./Aiutante Giacomo Filomarini[…]Napoli, 14 piovoso (è il periodo fra il 20 gennaio ed il 18 febbraio e, quindi, è il 2 febbraio 1799 n.d.r.) anno 1° (1799) della Repub-/blica napolitana./Il Comitato Militare/Cittadino GIUSEPPE PIGNATELLI./Cittadino FERDINANDO REGGI./Cittadino CLINO ROSELLI/Cittadino CONCORDIO DE MAJO, Seg.[retario][…]”.

37) Fu ospitato nel palazzo di Venanzio d’Amore Fracassi il vecchio (1772-1854). Amiconi F.:” La repressione del brigantaggio op.cit.”.

38) Amiconi F.(a cura): ” La repressione del brigantaggio op.cit.”.

39) Nel registro dei Morti della Chiesa di San Giovanni Battista di Celano ( Liber Mortuorum ab anno 1801 usque ad 1815) risultano esser morte, a causa di quel fatidico scontro, 5 persone:  Giuseppe Terralavoro di circa 69 anni; Luigi Cotturone di circa 33 anni; Giuseppe Laurenzi di circa 60 anni; Francesco Martorelli di Preturo, della diocesi di Sulmona, di circa 46 anni e Francesco del Cecato di Aielli di circa 39 anni.  Sempre nello stesso registro sono riportati altri due nominativi, uno legato sicuramente sempre a quel tragico evento: Giuseppe d’Ovidio di anni 25, ferito mortalmente, muore il 27 settembre 1806. L’altro invece, Pelino Petrella alias Muscillo di Pratola Peligna fu giustiziato il 9 ottobre 1807 e non nel 1806 come erroneamente riportato: “[…] nell’Anno 1806  a 9 ottobre fu Giustiziato Pelino Petrella alias Muscillo di Pratola; ricevuti i SS. Sacramenti necessari[…]”  come chiaramente si evince nei vari documenti qui riportati ed anche perchè il 5 ottobre 1807, in seguito alla sua cattura, il trentottenne Pelino Petrilli Muscillo di Pratola, fu interrogato dal comandante francese Fournier ( ASA, Gran Corte Criminale, Processi[seconda serie] 217) e quindi è un chiaro “error calami” da parte dell’allora parroco. Vedi anche qui la nota 33. Nel ” Liber Defunctorum” conservato nella cattedrale si S. Bartolomeo di Avezzano risultano morti a causa del sopracitato cruento scontro le seguenti persone: Agostino figlio di Giuseppe Toccotelli di anni 20; Michele Porcari marito di Giustina Serafini di Avezzano; Stefano di Andrea Lolli di anni 25; Francesco Tiburzio di anni 22; Gaetano jetti di anni 75; Luigi figlio di Giuseppe Jannotti di anni 27; Michele figlio del quondam Felice Antonio Buttari di anni 22; Andrea figlio di Massimo di felice di anni 18; Fortunato Lucci marito di Angela Maria Toccotelli di anni 32. Amiconi F.:” La repressione del Brigantaggio op.cit.”. Amiconi F.: ” Giuseppe Monaco Insorgente ( 17??-1807)”, pro manuscripto.

40) Giuseppe Monaco di Introdacqua. Fu <<Capitano delle milizie Provinciali nel passato Governo>> e <<Colonnello de’ Reali Eserciti e Comandante del Corpo Volante>> durante l’insorgenza del 1806. Venne ucciso insieme con il proprio figlio Pasquale, il 3 ottobre 1807, in un violento scontro a fuoco avvenuto nei pressi di Pescina, nel passo di Forca Caruso: qui, benché accerchiati dalle truppe francesi al comando del capitano Genot, non vollero arrendersi e preferirono combattere e morire con le armi in mano. Le loro teste, come severo monito, furono trasportate nel loro paese natio:”[…] le teste di Monaco, e figlio furono recise d’ordine del Sig.[no]r Gen.[era]le, e d’ordine del medesimo furono jeri trasportate dal distaccam.[en]to di questa truppa nel Comune d’Introdacqua Patria di essi due assassini, e gli altri due arrestati furono spediti in Celano, e jeri anche d’ordine del Sig.[no]r Gen.[era]le fu impiccato il celebre Pelino Petrella, e la di cui testa sarà trasportata in Pratola sua Patria[…]”. ASA, Intendenza S. I, cat. 270, B. 4815A, fasc. 4).”[…]Tutte le esecuz.[ion]i di Giustizia si dicono fatte p[er] ordine del Generale Huard, jeri per ordine di questo stesso le teste di Gius.[sepp]e del Monaco e del Figlio furono trasportate in Pratola (è un chiato error calami n.d.r.), e quelle de Prezzani in Prezza[…]”.ASA, Intendenza S I, cat. 270, B 4815A, fasc. 4. Giuseppe Monaco, alcuni mesi prima, il 18 luglio 1808, al comando di circa 150 insorgenti, ordinò, a Cerchio, il saccheggio del palazzo del filofrancese Venanzio d’Amore Fracassi il Vecchio. Amiconi F. (a cura): “La repressione del Brigantaggio op.cit.”. Amiconi F.:” Giuseppe Monaco Insorgente op.cit.”.

41) Amiconi F. (a cura): ” la repressione del Brigantaggio op.cit.”.

42) Amiconi F. ( a cura): ” La repressione del Brigantaggio op.cit.”.

APPENDICE

Archivio di Stato dell’Aquila

Intendenza, Cat. 27, B 4822

” Copia = Ill.[ustrissi]mo Sig.[no]re. Questa mattina circa le ore sedici del gior=( al margine sinistro è impresso a stampa il sigillo ovale dove è riprodotto una corona sormontata da gigli con sotto scritto: “1801/ GRANI DUE “, il tutto circoscritto da due rami di palma(?) con sotto scritto le lettere “F G” legate. Sopra al margine destro è riportato il numero “8” n.d.r.)/no, che si contano li 26 corrente Marzo 1806, tempo in cui li Citta=/dini si erano portati al lavoro in Campagna si sono quì condotti/cinque Individui uno della convicina T[er]ra di Cerchio, e quattro/della Città di Celano, i quali essendoci venuti attrovare, ci hanno fat-/to presente, che avessimo allestita la Razione per sessanta persone/di Massa, le quali sarebbero qui arrivati fra momenti. In sentire/siffatta novità abbiamo fatte segrete diligenze per unire qualche/numero di Cittadini, ma non è stato possibile all’istante per lo ras-/segnato motivo. In questo mentre sono infatti pervenute altre/trentasette persone armate con schioppi, bajonette, e patrocine/tutti di celano, all’infuori di quattro, che abbiamo ravvisato essere/tre di d.[ett]a convicina T.[er]ra di Cerchio, de’ quali non sappiamo pre=/cisamente il nome, nè il Cognome, e l’altro esser di questo luogo chia=/mato p[er] nome Benedetto Angelitti (vedi ancora qui n.d.r.), che attualmente domicilia in d.[ett]a/T[er]ra di Cerchio. Costoro non appena arrivati hanno lacerate/le due Copie degli Editti ultimamente per venuti, emanati/dal principe Giuseppe Bonaparte in nome di S.[ua] M.[aestà] Imperador/Napolione. Minacciandoci la vita per averli in buone maniere/fatto intendere non esser cosa benfatta. Successivamente hanno/presa la Ragione, per non esser trucidati da’ med.[esim]i abbiamo dovuto/Somministrargli pane, vino, ed una decina (1), e mezza di Salati. In/seguito hanno preteso, che da noi gli si fusse allestita quantità di/Uomini armati p[er] unirli con essi loro. Ed essendosi opposti/abbiamo passato pericolo di essere massacrati. Finalm.[ent]e abbiamo osservato, che sonosi uniti co’ med.[esim]i Pasquale, e Giuseppe di Gio:[van]/Loreto Maccallini, Dom.[eni]co Rossi, e Tommaso di Domenico Maccallini di q.[ue]sta/T.[er]ra di Ajelli = Si sono fatti leciti ancora, che li avessimo allestito un/uomo con Vittura per poterlo mandare in Celano a prendere schioppi/ed essendosi scusati, che non poteva rinvenirsi alcuno, abbiamo anche p[er] questo corso il pericolo della vita; in questo mentre trovandosi presente,/un tal Giuseppe Iacobucci, hanno obbligato il med.[esim]o di condursi in Ce-/lano, da dove non ancora non è tornato. Similmente hanno obbligato il/Balivo di questo Luogo di emanare Banni, acciò chiunque avesse/le armi, ossiano schioppi di calibro li avessero esibiti sotto la pena/dell’immediata fucilazione; ma non essendovi da niuno obbedito, alla pur/fine colla guida del prefato Domenico Rossi hanno perquisito le Case/ di Tommaso di Pietro, e di Giovanni Iacobucci, ai quali avendo rinve=/nuto uno schioppo di munizione per cadauno li hanno presi- da/sequela poi han preteso ducati dieci, indi li hanno aumentati/a ducati Cinquanta, e finalm.[en]te hanno preteso una decina di palle,/ ed una di polvere, e novellam.[en]te abbiamo passato rischio di vita p[er] non averli secondati. Alla pur fine sono da qui partiti circa le ore/ventitre, ed essendosi incaminati p[er] la volta di Celano in esclusione/de’ pred.][ett]i Naturali di Ajelli, all’infuori del rif.[erit]o Benedetto Angelitti./Dopo qualche tratto di Strada sono ritornati indietro, e passati sotto/l’abitato si sono condotti nella d.[ett]a vicina T.èer]ra di Cerchio, continuando=/vi le minaccie, che sarebbero qui ritornati nel giorno di di=/mani, e ci fucilarebbero se non gli facciano trovar pronta la gente/armata colla munizione = Vedendoci inabilitati a poter resiste=/re alle di costoro violenze, e di altre persone, che possono conosc.[er]e/complottarsi, abbiamo stimato rassegnarlo a V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma, affinchè/si compiaccia di dare le convenevoli disposizioni per sicurezza n.[ost]ra, e degli/altri Individui di questa T.[er]ra. Ed in attenz.[ion]e de suoi venerati comandi le/facciamo profondissima riverenza = Di V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma Ajelli li 26 Marzo/1806 = Sig.[no]r Pres.[id]e Gov.[ernato]re Gen.[era]le dell’Aquila = div.[otissi]mi obb.[ligatissim]i S.[ervitor]i V.[ostr]i Baldassarre Maccallini (2) Sindaco = Ferdinando Pertacca (sic) Sindaco = vi è impresso il sugello dell’Uni[versi]tà”/

Note

1) Unità di misura pari a 10 libre. Una libra è una unità di misura pari a kg. 0, 320759. in AA.VV.:” Raccolta provinciale degli usi <<Revisione e aggiornamenti eseguiti nell’anno 1985 “. A cura della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, OL’Aquila, Tip. Dominici Avezzano.

2) E’ il medico Baldassarre Maccallini, nato ad Aielli il 10 luglio 1775 dal medico Barlaam (vedi) e Lucrezia d’Amore, figlia del ricco proprietario cerchiese Fulgenzo (1701-1767).  Fu eletto varie volte alla carica di sindaco del comune di Aielli  ed anche, più volte, venne eletto sia alla carica di consigliere della provincia dell’Aquila e sia a quella di consigliere distrettuale di Avezzano: ” Oggi che sono li dodici del Mese di Settembre dell’anno/mille ottocento diciannove In Avezzano/Il Sig:[no]r D.[on] Baldassarre maccallini nominato da S.[ua] M.[aestà] con il/ Real decreto de 29 Luglio 1819 Consigliere Distrettuale di Avezza=/no ha prestato nelle mani di Noi Valentino Gualtieri Sott’Intend.[ent]e/del Distretto il Suo giuramento ne’ termini seguenti./Io Baldassarre Maccallini prometto, e giuro fedeltà, ed ubbidienza al Re Ferdinando I° e pronta ed esatta esecuzione degli ordini Suoi/Prometto e giuro che nell’esercizio delle funzioni che mi sono/stete affidate io mi adopererò col maggior zelo, e con la maggior/probità ed onoratezza./Prometto e giuro di osservare, e di fare osservare le Leggi, i De-/creti, ed i Regolamenti, che per Sovrana disposizione di S.[ua] M.[aestà] si tro-/vano in posservanza, e quelli che piacerà alla M.[aestà] S.[ua] di pubbloicare in/avvenire./Prometto, e giuro di non appartenere a nessuna Società/Segreta di qualsivoglia titolo, oggetto, e determinazione, e nel/caso che io appartenessi a qualcheduna di tali Società, prometto,/e giuro di rinunziarvi da questo momento. Così Dio mi aiuti[…]”(ASA, Affari Servizi Generali, Intendenza, Anni 1818-1820, 4586 B). Esercitò la sua nobile e filantropica missione medica a scavalco presso il limitrofo comune di Cerchio sin dal 1827:”[…]Avento le Signorie Loro unita la resoluzione per la Morte di D.[on] Baldassarre Maccalloini su’ la condotta medica con nquella della Cenzura degli Imbiegati e Stipendiati di nquesto Comune nel di 21 or caduto Mese questa deve esser fatta Separatamente da quella, e del perciò che io glie le proponco onde risolvono l’occorrente con suppletoria deliberazione Il Decurionato intesa la soprascritta proposta vista la Deliberazione de 14 Magio, vista l’aldra deliberazione de 21 Gennaro 1844 alle quali si rimette in tutto, Viene ora colla presente a spiegarsi meglio sull’appunto. Considerante che questo Comune, è stato sempre servito9 da tre Professori Sanitari e specialmente dal 1805 fino al 1842 cioè dal 1805 al 1821 venne servito dai professori D.[on] Antonio Maccallini ( 1756 – 1821 n.d.r.), D.[on] Francescanbtonio Ciaglia ( 17   – 18   n.d.r.) e d.[on] Francesco d’Amore ( 17  – 18   n.d.r.)  ambedue di Cerchio, dal 1822 al 1826 da D.[in] Saverio Ricci ( Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”) e dai suddetti Caglia (sic) e d’Amore; dal 1827 al 1837 da D.[on] Maccallini, e per esso il suo Figlio D.[on] Gaetano ( 1806-1881 n.d.r.) di Aielli[…]”(Amiconi F.:” Benedetto D’Amore Storia di medici nella Marsica del XIX secolo”, Museo Civico di Cerchio, Quaderno n. 1, Anno I, 1998). Piace riportare, in qualità di consigliere distrettuale di Avezzano, il suo intervento del 13 settembre 1821, in favore degli ospedali e dell’umanità sofferente: “[…] Sessione 5°/Art.[icol]o 6 del verbale/Il Consigliere Baldassarre Maccallini del Comune di Ajelli espone ai suoi rispettabili Colleghi il seguente importantissiomo oggetto, che credo meritevole della loro compiacenza Tutti gli Ospedali eretti nella Città dominante, e nelle altre Città cospicue, giacché il fine è lo stesso, e specialmente quelli con approvazione Sovrana. In dette Città, e precisamente in quella ove soggiorna ilo Religiosissimo Nostro Monarca, le rendite di essi non possono invertirvi ad altro uso, sre non in sollievo de Povderi, e degl’Infermi giacchè esttamente si corrisponde alloa istituzione ossia fondazione per essere officio inalterabile, non solo di umanità e clemenza, mà ancora di//perfetta Giustizia. Se tali principi di natura si osservassero ne Comuni, che la sorte li ha dotati di simili  luoghi di publica beneficenza, non si osserverebbe che gl’Individui Poveri di Essi passerebbero all’altra vita, ed alcuni che non ha potuto uccidere la violenza del male, restasrebbero d’infetta, e debole salute per la mancanza di assistenza medicinali, e nutrim.[ent]o conforme si scorge in questo distretto.ò Ciò è avvenuto, e sequita ad aver luogpo principalemte per li seguenti motivi./1° Perchè si è voluto limitare coi Stati Discussi la spesa di dette opere di pietà, ed incassarsi gli avanzi./2° Perchè l’amministrazione non è libera alle commissioni, le quali perchè nelle reddizioni de conti, vengono sindicate coll’eccesso de rigori//dai Consigli degli ospizii per non essere inquoietate, e dispendiate da manovenzi de Consigli medesimni, tralasicano il proprio disimpegno./3° Il Consiglio anzi detto opponendo che gli avanzi derivino dalla magior rendita degli esiti necessarii8, si fa lecito investirsi ad altre op0ere publiche e specialmente per le strade, le quali8 in questa parte entrano ad esser formate col sangue de Poveri, e degl’Infermi. All’incontro de li Comuni forniti di Ospedale facessero partecipare a loro componenti l’intiere rendite de rispettivi Ospedali, come loro mpatrimonio, sicuramente non rimarrebbero privi di tanti Individui, che mojono per mancanza di assistenza, e soccorso, nerimirarebbero altri come molti per il tampoco di croncchismo./Molto da questi principii, che la sensibilità della mia umanità, mi ha fatto, e tuttavia mi fa declamare nel mio animo, se altrimenti non vi aggrada; io sono a pregarvi di deliberare doversi provocare da Rè Nostro Signore, affinchè Sovranamente disponga  I° che l’amministraz.[ion]e degl’ospedali sia libera alle rispettive commissioni locali, e sogetta solamente al Consiglio deli Ospizii nel solo caso di dispotismo ed abuso dei membri della commissione. 2° Che le predette rendite di essi non siano investite a verun altro uso, che in sollievo ed, alimento degl’infermi, e poveri del proprio Comune per essere così conforme alla volontà de Fondatori ai doveri di Giustizia, e dell’umanità. Avezzano li 13 7[sette]mbre 1821 Bald.[assarr]e Maccallini[…]”(ASA, Intendenza, Serie I, Affari Generali, Categoria 19, Anni 1821-1823, 4587).   Si unì in matrimonio con Maria Restituta Gemma Nicolaa d’Amore figlia del ricco proprietario cerchiese Anselmo (1735-1797). La morte lo colse nel paese natìo il 27 novembre 1843.

Archivio di Stato dell’Aquila

Gran Corte Criminale, Processi (Prima Serie), Busta 147, fasc. 2

[…] f. 9r

Ill[ustrissi]mo Sig:[no]r Sig:[no]re P[adro]ne Col[endissi]mo ( al margine sinistro è riportato il già descritto sigillo ovoidale n.d.r.)/Con venerato foglio de’ 23 del corrente venni incaricato dal Sig:[no]r/Comandante delle armi di Celano di procedere all’arresto di Padre Do-/mizio ( è Padre Domizio Iacobucci n.d.r.), il quale si credeva essersi rivolto in queste Contrade per trovare/fautori al suo scellerato partito. Io mi sono impegnato con tutto fer-/vore a cercar notizie di Lui Niun indizio fin’a questo punto mi/è pervenuto, ed in questa Popolazione si vive con tutta pace, e tran=/quillità./Sul momento ho inteso, che la notte de’ 27 corrente si sono vedute scorre-/re fuori le mura di questo Paese due persone armate di Scoppetta, le/quali erano calate dalla Montagna. Sono assicurato, che tra queste vi era/un Naturale di Cerchio sopranominato Caporale (1) . Tra i Custodi dell’armamen-/to esaminai da me p]er] tale oggetto ve n’è stato uno, che mi ha riferito/di aver veduto nella Montagna la mattina di d.[ett]o giorno 27 corrente/il med.[esim]o Caporale con altre due persone armate di Scoppetta. Potreb-/bero queste accrescendo il loro numero fomentare la discordia, e portare/l’assassinio in questo Paese. E’ necessario perciò, che subito si tenti la/loro distruzione./Dodici individui di coraggio di questo Paese manifestando tutto il/possibile attaccamento(è scritto sopra n.d.r.) all’attuale governo si sono presentati in questa Corte, e di/loro libera volontà si sono esibiti per l’arresto, e distruzione non solo/ di questi assassini, ma anche di ogni altro, che tentasse disturbare la/pubblica pace. Sotto loro responsabilità Si obligano di render conto/di ogni inconveniente, che per loro colpa potesse accadere. Domandano/

f. 9v

insieme col permesso di portare le armi anche quello di essere au-/torizzati a una tale esecuzione./In questo punto ricevo il progetto, e subito spedisco l’espresso a consultare/l’Oracolo di V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma. Per mio adempimento ne ho fatta anche/relazione al Sig.[no]r Comandante in Celano. V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma disponga, e/prenda quelle misure, che de’ suoi estesi lumi si stimano più opportune./Io non tralascerò di eseguire puntualmente, e con tutta efficacia, quanto/mi verrà incaricato. Intanto con tutta la Stima, e rispetto le bacio la/mano/Gagliano ( è l’odierno Gagliano Aterno in provincia dell’Aquila n.d.r.) 29 Mag.[gi]o 1806/D.[i] V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma/D.[evotissi]mo Servo Ob[bligatissi]mo/Francesco Strozzi Luog.[otenent]e ( al margine sinistro si legge: ” Ill.[ustrissi]mo Sig.[no]r Preside della/Reg.[i]a Ud.[ien]za dell’Aquila” n.d.r.)[…]”

f. 58r

“[…]Celano li 13 7[settem]bre 1806/Il Gov.[ernato]re Caporip:[art]o di Celano/Il Sig:[no]r Gov.[ernato]re di Magliano ( è l’odierno Magliano dei Marsi in provincia dell’Aquila n.d.r.)/Sig:[no]r Gov:[ernato]re = Vi partecipo in fretta, che qui vicino nelle/falde di queste Montagne stanno accampati circa cin-/quecento Briganti, guidati da D.[on] Ermenegildo Piccio-/li, e dall’apostata Domizio ( è padre Domizio Iacobucci n.d.r.). Ieri, ed oggi son corsi in/Ovindoli, Rovere, ed altre vicine Uni[versi]tà i diloro ord.[in]i/di armarsi Gente per parte del passato Rè; Il Cor-/riere, che li portava è stato arrestato in Ajelli, e/trovasi Ristretto in q.[uest]o Carcere. Ho avanzate le con-/venevoli Relaz.[ion]i a chi si dovea. Voi intanto procu-/rate sul momento di Ristringere, ed armare Truppa/Civica di Cod.[est]o Circondario, e di man-/darla in soccorso dove bisognerà. Son certo del v[ost]ro/sperimentato zelo; compiacetevi di passare una tal/notizia ai Galantuomini, e Persone probbe dei vici-/ni Paesi, affinchè si dispongano a quel, che conviene,/e con stima vi saluto./Luigi Capoccetti Gov.[ernato]re Caporipar.[t]o”

f. 60r

“[…]Ill.[ustrissi]mo Sig.[nor]e Sig.[no]re P[ad]rone Col[endissi]mo/Si è risposto, che badino alla Custodia/de’ Rei, Specialm.[ent]e di Colasanti, inviando-/lo altrove, ,ma p[er] sicurezza maggiore./Si assicura il pronto invio delle Trup-/pe. Adì 14 Sett.[embr]e 1806 ( al margine sinistro sono impressi i due più volte descritti sigilli ovoidali n.d.r.) Dietro molte altre mie Relazioni in Rapporto alle insorgenze di mol-/ti Briganti in questa Vallata, debbo oggi Riferire a V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma,/che tali sicure notizie man mano si vanno verificano. Oggi/ non appena mi è Stato avvisto, che un Corriere spedito da Er-/menegildo Piccioli, e dal Padre Domizio girava per i luoghi/di questo mio departo, come con altra mia le partecipai,/hò dato le opportune disposiz.[ion]i per l’arresto del med.[esi]mo Felice-/m.[ent]e mi è Riuscito farlo arrestare nella convicina Terra di/Ajelli, e trovasi Rattenuto in queste Carceri: dal suo esame ho/Rilevato essere Egli Sebastiano Colasante della terra di Na-/velli, che essendo stato chiamato da D.[onn]a Teresa Piccioli mol=/ti giorni avanti, perchè fusse portato al di lei Figlio affin/di persuaderlo di presentarsi a V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma, lo avea Ritrovato/nelle campagne frà Secinaro, e Gagliano unitam.[ent]e col P.[adre] Domi-/zio, e con circa cinquecento Uomini di Masse: Che avendo/al med.[esi]mo Riferito quel tanto gli avea detto la Madre, ave-/va Risposto, che se si presentava era morto, onde gli tornava/miglior conto tirare avanti L’impresa, e morir glorioso; Soggiunge/il d.[ett]o Colasante, che fusse obbligato trattenersi con loro, e poi con/venti Uomini armati di accompagno girare con ortd.[in]e circolare/firmato da Esso Ermenegilgo, e P.[adre] Domizio del qual Rimetto co-/pia a V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma.

f. 60v

In tali circostanze ho spediti ord.[in]i per tutti i vicini Paesi, ed ai Gov.[ernato]ri/del mio Departo, affine si fusero posti nello Stato della più ri=/gorosa difesa comntro de nominati Briganti: Questi minacciano/di piombare per questa volta, e special.[ent]e in questa Città. La/med.[esi]ma si è già posta nelle difese, ha fatto atterrare una Porta,/che era debole, e le due altre, che la chiudono, vengono guar-/date dalla Truppa Civica, mà ciò non ostante, non è affatto/sufficiente a poter Resistere alla violenza, che si teme, tantop=/più, che qui vi sono de Parenti, e degli Amici di molti Bri=/ganti, che minacciano, e tutte le Persone oneste, e li Galan=/tuomini si trovano negli maggiori anfratti, che mai possano/immaginarsi, e dubitano di Restar vittima di tale Orda di/Assassini./Ciò posto, supplico, V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma di subito subito far piombare per/questa volta una sufficiente Forza Militare, la quale unita/nella Civica puole benissimo Resistere alle minaccie, ed/insorgenze, prevenedole di aver partecipato lo stesso al Sig.[no]r/Comand.[ant]e di Arme, che trovasi in Solmona./Anche oggi sulle ore ventuno mi è giunta lett.[er]a del Sig.[no]r Mag.[gio]r Moscati da Gagliano (vedi qui n.d.r.), a cui subito ho partecipato l’occoren-/te, pregandolo ad accorre qui subito colla forza./Ho spedito la lett.[er]a di V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma a D.[on] Aurelio Mattei (2), ed ho conse-/gnata  l’altra a D.[on] Luigi Tomassetti (3). Ed augurandomi il piacere di molti suoi venerati comandi, pieno/di Rispetto, e di stima mi dichiaro, immutabilm.[ent]e/Di V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma Celano 13 7[settem]bre 1806/Um.[ilissi]mo D.[evotissim]o S.[ervito]re Obl.[igatissi]mo/Luigi Capocetti Gov.[ernato]re ( al margine sinistro si legge: ” Sig.[no]r D.[on] Dionisio Corsi/Pres.[id]e in Prov.[inci]a dell’/Aquila” n.d.r.).

f. 61r

Copia. Ferdinando IV per la Dio grazia Rè[…]/D.[on] Ermenegildo Piccioli Com.[andan]te il Corpo de’ Volontari/negli Apruzzi = Mi ha S.[ua] M.[aestà] il nostro Augusto Sovra-/no Dio sempre feliciti, ordinato di formare un Corpo de’/Volontarj tra’ li più fedeli suoi Sudditi, e di Ripris/tinare il Governo nel suo Real Nome: Chepperciò vi di-/cemo, ed ordiniamo che all’istante facciate pubblicare/in cod.[est]a T[er]ra, che siccome si noterà la fedeltà de’ buoni,/che verranno ad unirsi alle sue Armi, così verranno at-/taccati d’infamia, e saranno considerati come felloni/quei, che non solo non s’armeranno, mà mostraranno/dell’indifferenza in tal Rincontro. E’ dovere d’ogni Suddi-/to il prendere le difese del proprio Principe in caso di bi-/sogno, mà moltoppiù di quelli, che hanno avuto l’onore/di servire ne Reali Eserciti: su di questi specialm.[ent]e deb-/bono dirigersi le di loro mire, se non vorranno sperimenta-/re gli effetti della Sovrana giustizia = Dal Quartier/Gen[era]le li 12 7[settem]bre 1806 = Ermenegildo Piccioli Coman=/dante = Domizio Iacobucci Seg.[reta]rio = Mag.[nifi]ci Amm.[inistrato]ri di Roc=/ca di mezzo = Rovere = Ovindoli = Ajelli = Cerchio =/Il pre[sen]te coll’Ord.[in]e Relatato = Si benignino le Retro[scri]tte/Uni[versi]tà di pagare il solito pedatico all’E.[missari]o = Rocca di mezzo/

f. 61v

Li 12 7[sette]mbre 1806 = Da noi Mag.[nifi]ci Ammi[nistrrato+ri di d.[ett]a Rocca si è/Ricevuto il dietro[scri]tto ord.[in]e, in fede = Giacomo d’Ora/zio Cancell.[ie]re = Rovere li 12 7[sette]mbre 1806 = Gli attua-/li Sindaci di d.[ett]a Terra hanno Ricevuto il Retro[scri]ttpo ord.[in]e/in fede = E. Natale cancell.[ie]re d’ordine scrisse = /Ovindoli li 12 7[sette]mre 1806 = Gli Ammi.[nistrato]ri di d.[ett]a T[er]ra han-/no Ricevuto il Retro[scri]tto ord.[in]e in fede = Berrnard.[in]o Fi =/lauro Cancell.[ier]ro d’ord.[in]e scrisse[…]

f. 64r

Ill[ustrissi]mo Sig.[nor]e Sig.[no]re P[adro]ne Col[endissi]mo/Dietro altre mie Lettere Scritte da me iersera ad/V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma, mi affretto a partecipargli, che/questa mattina mi è giunta notizia per mezzo/di un Sindaco di Ovindoli, che jersera circa/Le ore quattro passò per Ovindoli Stesso con/corriere, che disse di portare ordini del pas-/sato Rè, e che si armasse Gente contro L’/attual Governo, i quali ordini eran firmati/da Piccioli e da P[ad]re Domizio. Gli Parteci-/po tuttociò in fretta, perchè L’esibitore/Stà in procinto di partire, e perche Stò/allestendo gli ordini opportuni per farli/circolare per le Uni[versi]tà e Governadori di/questo Circondario affinchè Si armi Gente,/per respingere i Briganti, e col desiderio/de Suoi preggiati comandi sian di ossequio/mi dichiaro/Di V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma Celano 13 Set.[tembr]e 1806 /Um[ilissi]mo D[evotissi]mo S.[servitor]e Obl[igatissi]mo/Luigi Capoccetti Gov.[erntato]re”.

Note

1) Nicola Paneccasio, alias Caporale, nacque a Cerchio il 19 gennaio 1774. Morì afforcato il 4 settembre 1808 nel “Regio Forte” della città dell’Aquila : “[…] An[no] Mill.[esi]mo Octigentesimo Octavo Die quarta M.[ensi]s Septembris Nicolaus f[ilui]s Iacobi Antonii Panecasio huius T[er]re Circuli etatis sue Annorum triginta, quatuor mensium sept]em] et dier[um] sex in Civitate Aquile, appensus in furca ablatus est à vivis[…]” ( “Liber Mortuorum, 1801-1824″, Archivio Parrocchiale di Cerchio ora in Archivio della Diocesi dei Marsi, Avezzano). Nello stesso citato atto di morte era allegato, attaccato con uno spillo, il seguente documento dove viene erronemaente riportata la data di morte del Nostro:” Certifico io So[ttoscri]tto Can-(al margine sinistro scritto verticalmente si legge: ” Visto dal Presidente della Corte med.[esim]a/N. Canofari “; sotto è posto un sigillo circolare recante la seguente scritta. ” CORTE CRIMINALE DI AQUILA” n.d.r.)/cellliere della Corte Criminale del/Secondo Abruzzo ulteriore, come/Nicola Paneccasio di cerchio nel/giorno otto (sic) Settembre dell’anno/mille ottocento, ed otto morì af-/(forcato nel Forte di questa Città/d’ordine di una Co[m]messione Mi-/litare per aver tentato di evadere/da esso forte, ov’era detenuto/per causa di Brigantaggio. Aquila/li quattordeci Giugno milleotto-/cento Sedeci- 1816/Berardo[…] Capreti Sott[oscritt]o Canc.[ellie]re”. Nell’Archivio di Stato dell’Aquila ( Intendenza. SI,cat. 27, b. 48191) si conserva, addirittura, la nota delle spese occorse per l’impiccagiomne del Nostro insieme ad altri tre sfortunati insorgenti:” Aquilqa 17 7[settem]bre/Il Cap:[itano] Del Beato Comandante la/Gentarmeria Ausiliara/Al Sig:[no]r Inte:[ndent]e di questa Provincia/Signore Intendente/Per la giustizia eseguita nel Reg:[i]o Forte di Aquila sotto/il dì quatro Settembre nelle persone di Serafino Mustacci/Francesco di fabio, Gabriele Petrilli, e Nicola Panecasio/Si prevideno tutti i/generi descritti nella Annessa Nota/che ho l’onore ricapitarsi Che debbono essere pagati/attenore delle premure del Creditore/Compiacetevi disporre per il pagamento de medesimi affinche io/non venga ulteriormente premurato(In tale attenzione ho l’onore di riprotestarmi con tutto il rispetto/e considerazione/Del Beato//Nota delle spese nella giustizia eseguita nel reg:[i]o Forte/di Aquila sotto il dì 4 settembre 1808, per mano del Caporale di Gendarm:[eri+a Ausiliare Sabbate Iannella Vd=/Per due Capestri uno piccolo, ed uno grande, un Rosario per le mani,/una fune per le braccia, Sapone ed un chiodo serviti per/giustiziare Nicola Paneccascio–d[ocati]= = 1= 21/Item per giustiziare Serafino Mustacci- d[ocati] = 0 1=21./item per giustiziare Francesco di Fabbio- d[ocati] = = 1=21/Item per giustiziare Gabriele Petrilli- d[ocati] = = 1=21/Per trè mazzi di fune serviti per legare la Forca = 0=72/In unum- = 5=56/Aquila 19 Sett.[embr]e 1808/Al Sig[no]re Cap.[ita]no del Beato Co.[andant]e La Gend.[armeri]a Ausiliaria/Sig.[no+r Capitano/Di riscontro al vostro foglio de’ 17 del cor.[rent]e,/quale mi avete rimessa una nota di/spese effettuate p[e]r La giustizia esegui-/ta nel Reg.[i]o Forte di questa Città nel dì/4 del corr.[ent]e nelle persone di Serafino/Mustacci, Francesco di Fabio, Gabriele Pe=/trilli, e Nicola Panecascio, vi dico/che io non ho fondi per lo pagam:[en]to/delle medesime. Dovete dunque diri=/gervi all’Autorità, per ordine/della quale si è eseguita La giusti=/zia sudd.[ett]a/Vi saluto con istima (segue una illeggibile sigla n.d.r.)/Aq[ui]la 17 Sett.][embr+e 1808/Il Cap[ita]no Deòl beato per lo pagam.[en]to di/alcune spese occorse nella giustizia ese=/guita a 4 Sett.[emb]re nel r.[egi]o Forte”. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”, p. 65.

2)Aurelio Mattei nacque ad Avezzano intorno al 1763. Il Nostro , come d’altronde la maggior parte dei “galantuomini” del Sud, fu figlio del suo tempo: primo filoborbonici, poi filofrancesi, dopo ancora filoborbonici, filopiemontesi, e così via. Questi, infatti, all’indomani delle insorgenze del 1798-99. così come l’intera popolazione di Avezzano, si mobilitò a difesa del ” proprio Principe, la Patria e la Religione”. Otto anni dopo invece, con apposito decreto, il Nostro, divenuto filofrancese, fu nominato da Gioacchino Napoleone re di Napoli e di Sicilia,consigliere d’Intendenza infatti, con Regio decreto n. 162 ” Decreto con cui si nominano i Consiglieri d’Intendenza in undici provincie del regno ” emanato da Napoli il 5 settembre 1806, il Nostro risulta consigliere d’Intendenza in ” Seconda d’Abruzzo Ulteriore ” insieme con Andrea Gentileschi e Vincenzo Sardi. Sicuramente per questi motivi il Nostro, il 20 settembre 1806, dovette subire la terribile ira delle masse degli allora ex commilitoni filoborbonici al comando di Ermenegildo Piccioli e padre Domizio Iacobucci, le quali misero violentemente “a sacco e fuoco” il palazzo Mattei e i palazzi di altri “galantuomini” avezzanesi. Nel 1808 fu nominato presidente del Consiglio generale della Seconda Provincia d’Abruzzo Ulteriore e, nel 1821, fu nominato presidente del Consiglio Distrettuale di Abruzzo dal nuovo monarca borbonico, Ferdinando I. Fu sindaco di Avezzano dal 1821 al 1823 e dal 1828 al 1830. La morte lo colse nel paese natìo il 22 ottobre 1835 all’età di 72 anni. Amiconi F.( a cura) : ” La repressione del brigantaggio op.cit.”.

3)Luigi de Marchesi Tomassetti Maceroni, nacque a Celano  il             da         e da        . All’indomani della entrtata delle truppe francesi nel regno di Napoli si mette subito, così come gli altri galantuomini del Sud, a disposizione, quale comandante della truppa civica di Celano e capitano della Guardia Civico-provinciale, dell’esercito transalpino diventando nello stesso anno 1806 prima, Regio Governatore Caporiparto interino di Celano e poi titolare. Il Nostro nel 1811 fu eletto alla onorevole carica di consigliere del nuovo consiglio del Distretto di Avezzano istituito da re Gioacchino Bonaparte con il ” Decreto per la nuova circoscrizione delle quattordici provincie deol regno di Napoli”, n. 922, emanato il 4 maggio 1811 da Parigi. Il Nostro, nell’espletamento della sua carica di consigliere distrettuale di Avezzano, verrà proposto nella carica di consigliere provinciale e, al suo posto, fu proposto Cristoforo Tabassi (vedi) cosa che puntualmente avvenne (ASA, Servizi Generali, Intendenza, Cat. 19, Anni 1812-1816, 4585, fasc. 6).

Archivio di Statpo dell’Aquila

Intendenza Serie I, Affari Generali b. 1- 5033 

( 1806-1866)

” Aquila li 20 Sett.[embr]e 1806/L’intendente della Seconda Prov.[inci]a di/Abruzzo Ulteriore./A S.[ua] E.[ccellenza] il Ministro generale di Polizia del/Regno./Eccellenza (al margine sinistro vi è una vistosa cancellatura n.d.r.) La necessità della Forza permanente in/questa Provincia diviene semprep=/più imperiosa, ed ogni ulteriore/ritardo può produrre mal’in=/calcolabili./La Colonna Mobile, forte di ottantasei/Uomini comandata dal Gram Mag=/giore della Legione delle Guardie/Provinciali, ch’era bloccata da 300 (è scritto sopra n.d.r.) Bri=/ganti nel castello di Gagliano/uscì dal med.[esi]mo, e si restituì non ha/guari in questa Città con tre in=/dividui feriti; # ( è scritto sopra una cancellatura e, al margine sinistro, si legge: ” # Altra forza Militare/spostata da Solmona, ed/unit’a de Gendarmi si/attaccò pure con i Bri-/ganti, che ferirono un/ufiziale qua riportato/a curarsi” n.d.r.) I Briganti sotto la direzione di Ermene-/gildo, e del P.[adre] Domizio Ia=/cobucci sempreppiù ingrossano di/num.[er]o, e spargono il terrore da per/tutto con i loro delitti. In Gagliano dopo aver fatti de guasti/a varie Case si presero il Sig.[no]r Gia=/cinto Voce uno de principali Bene=/stanti di colà, ed un di lui figlio;/Condussero entrambi fuori dell’Abitato, e li massacrarono in modo crudele./In Celano i Briganti med.[esim]i spediron’ord.[in]/onde si foss’esplorata la volontà/del Popolo, poicche voleva il Pic=/cioli, con i suoi scelerati Compagni,/ripristinare il passato Governo, chie=/dendo doversele uscire incontro/per ricevderlo = Que’ Gentiluomini/spaventati dalle minacce, si sono rin=/chiusi nel Castello, non essendo Si=/curi della Plebaglia, sempre infe=/dele per malizia, o per inganno, e/chiedono soccorso./La Masnada di Piccioli dunque si aument’alla giornata – Ieri se ne portò/una//quota di circa trecento Indi=/vidui sopra la Scurcola ( é l’odierna Scurcola Marsicana in provincia dell’Aquila n.d.r.), ed altri/luoghi del Circondario della Valle/Marsicana, promuovendo da per tutto/della insurrezione, e ponendo in li=/bertà i Carcerati- Sono quindi/piombati sopra Magliano, di dove/sono fuggiti quasi tutti i Galan/tuomini, e venuti a prendere asi=/lo in questa Città, e se ne (è stato cancellato n.d.r.) ignora=/no le sventure degli altri/Il Sedicente Col.[onnell]o Pezza alias Fra’ Dia=/volo (1) da Sora avendo spedito una/Forza di circa duecento Assassini/suoi Compagni nella Vallata di/Roveto, ne ha posta la maggior/parte in insurrezione.  Quel Gov.[ernator]e/Caporiparto fù sorpreso di notte/con un Birro, e tradotti in Sora./Io fin qua sono all’oscuro della/di lui sorte, e solo mi è noto l’avvi=/limento di tutt’i Funzionarj pub=/blici che non vedendosi affiancati//dalla Truppa si son dati nella mag=/gior parte in fuga, temendo la fero/cità di tali Scelerati. In altri pun=/ti ancora della Prov.[inci]a si sentono/de movimenti rivoltosi, mà essen=/do di poco momento mi astengo/di dettagliarli./Dalle vicinanze d’Isernia si sentono (è stato cancellato mn.d.r.) si sono eccitate (è scritto sopra n.d.r.) con=/temporaneamente delle insorgense/non indifferenti, le quali si erano (è stato cancellato n.d.r.) comunicando (è scritto sopra n.d.r.)/già diramate (è stato cancellato n.d.r.) da quella parte in/questa Prov.[inci]a, e propriamente in/Barrea, che gli rimane non molti/lungi, mà ho notizia che accorsavi/la Truppa d’Isernia sia ora/tutto ritornato all’Ordine./In tanto il (è scritto da altra mano n.d.r.) Battaglione di Truppa di Linea, tante/volte promesso per mantenere la/pub.[blic]a tranquillità in questa Pro=/vincia non ancora si vede com=/parire. Sono però giunte alcune/Compagnie di Truppa da varj/punti//punti(sic), e già sono in marcia contro/i Briganti, (la lettera continua scritta da un’altra ulteriore mano n.d.r.) a tenore delle disposiz.[io]ni/di q[ue]sto Gen[era]le, col q[ua]le son sempre (è scritto sopra n.d.r.) di concerto in tutte/le operaz.[io]ni, ma il G[enera]le Dambousch (sic) Scrive/al med.[esim]o di fargliene subito ritornare la/ma.[ggio]r parte, p[er] accorrere alle mosse degl’/Inglesi dalla parte del mare./Vede + (al margine sinistro si legge” + dunque” n.d.r.) bene V.[ostra] E.[ccellenza] che una mano ignota, ma/potente regola, e promuove di lontano le/file delle insorgenze in questi Abruzzi,/che a quest’ora Sarebbero forsi tut’in ri-/volta se no si fossero rotte le file (è stato cancellato n.d.r.) quelle (è scritto sopra n.d.r.) che si or-/divano sin dallo scorso Luglio in Capistra-/no ( è l’odierna Capestrano in provincia dell’Aquila n.d.r.) + ( al margine sinistro si legge: ” + In conseguenza ” n.d.r.) ( segue una cancellatura n.d.r.) un’affare serioso, e meri-/ta tutta l’attenzione del Governo, di V.[ostra] E.[ccellenza]/chen’è alla testa./Gli Abruzzi, Sig.[nor]e, bisogna tenerli quiete. Rien-/trati generalm.[en]te nell’ordine occorre una/Forza, mai minore di 500 Individui di/Truppa, che li contenga in dovere. Io deb-/bo ripeterlo. Insorti generalm.[en]te una volta/potrebbero produrre un disastro irrreparabi-/le. I prodotti del Clima son sempre gli/Stessi./#/ (al margine sinistro è solamente riportato il segno # che generalmente veniva seguito da una annotazione qui mancante forse, sicuramente, volevano apporre una postilla che, comunque, però, non è stata scritta n.d.r.) In data de’ 13 stante io rassegnai a V.[ostra] E.[ccellenza] che/avevo spedito a Chieti al G[enera]le Dambrosck (sic)/p[er] avere prontamente la forza necessaria//unitam.[ent]e a q[ue]sto G[enera]le Goullus, con averglina/seguito ripetute le stesse premure ed ora/rimetto a V.[ostra] E.[ccellenza] la Copia della lett.[er]a a lui/scritta, e la seconda risposta che egli (è stato cancellato n.d.r.) mi ha/fatta pervenire. + ( al margine sinistro si legge : ” + Egli caratterizzava p[er] allarmanti  i miei rapporti” n.d.r.) Io non sono allarmi-/sta; io faccio il mio dovere come Inten-/dente della Prov[inci]a, la di cui tranquillità/si è degnata S.[ua] M.[aestà] R.[eale] affidarmi. Le operazioni Militari le ha tutte dirette que-/sto bravo Gen[era]le, con cui son sempre di/accordo. La Truppa l’ho reclamata/in vigore del decreto Sovrano, e nel caso/di mera, ed assoluta necessità, e se la/Truppa mi si fosse rimess’a tempo proprio, la Prov.[inci]a di Aq[ui]la Sarebbe stata sin-/golare, ed ardisco dire che si doveva ripe-/tere prima delle provvide Leg (è stato cancellato n.d.r.)q[ues]to mid.[esimo] ( è scritto sopra n.d.r.) G[enera]le, avendo unitam.[en]te inspirata/dalla fiducia del Governo negli Abitanti/di q.[ue]sta Prov.[inci]a med[esim]a. Egli dunque il/General Dambrousck ha deciso troppo/presto, e senza cognizione di Causa di/un Uomo di onori, che p[er] quanti anni/fa fatte le carriere Militari, e che ha ser/vito sempre lodevolm.[en]te lo stato. Io im-/ploro//da V[ostra] E.[ccellenza] che sia posto a giorno del/le mie qualità il Sig.[no]r Dambrousck, che/io son # ( al margine sinistro si legge : ” # diretto unica.[ent]e all’esatto/adempimento dei miei dovderi ” n.d.r.) reso a scrivere la verità, e ponderare le parole. E sono coll’usato rispetto ” (nel retro si legge: ” Napoli 20 7[settemb]re 1806/A S.[ua] E.[ccellenza] Saliceti/Si propone che la Forza è assolutam.[en]te/necessaria permanente nella Prov.[inci]a/Si dà Conto, che la Colonna Mobile asse-/diata nel castello di Gagliano era/uscita./Si dà parte che li Briganti Comman/dati da Piccioli, e P.[adre] Domizio sem-/pre più crescono […]”.

Note

1) Fra Diavolo al secolo Michele Pezza, nato ad Itri (LT) il 17 aprile 1771: il più famoso insorgente filoborbonico, colui che tenne in scacco per lungo tempo, le esperte e bene equipaggiate truppe francesi. Sconfitto dal colonnello francese Joseph Leopold Sigisbert Hugo ( raggiungerà durante la sua carriera militare il grado di generale ed, infine, fu insignito del titolo di conte ), padre del celeberrimo Victor, e fatto prigioniero il primo novembre 1806, morirà sul patibolo posto sulla piazza del Mercato di Napoli, dieci giorni dopo, l’11 novembre 1806: “[…]Il tribunale straordinario di Napoli si è radunato il/dì 10. a 10. ore. Il giudizio di Michele Pezza con altro/nome Fra Diavolo è stato l’oggetto della sua seduta. Due/ore innanzi che questa eseguisse, si cercava già invano un/luogo nelle sale di udienza: benchè reo notorio di colpe,/inaudite, atrocissime, sì recenti che antiche, il Governo ha/seco mantenute le forme dei giudizj ordinarj. Uno degli/avvocati più noti di questa Curia ha parlato in sua difesa/con quanto ingegno concedeva la causa infelice. L’avvocato/è stato scelto dal reo, il reo presente alla sua difesa, e libero di parlar se volea: ha taciuto. E’ stato condannato a/morir sulla forca. La sentenza è stata eseguita il dì 11./a ore 12. Finchè è rimasto nelle carceri a questo mal-/fattore qualche speranza di possibil perdono, egualmente che/quando, udita la sentenza di morte, non glie ne avanzava più/alcuna, in ambedue questi stati egli ha sempre con costan-/za uguale asserito di pagar’egli la pena delle colpe comandate espressamente e non sue. Di non aver egli invece che adem-/pire a metà le commissioni di orrore che gli erano state verbalmente affidate da Sydeney-Smyth a cui tutti i Capi-/Massa erano dall’ex-Regina inviati come al loro padre co-/mune per le istruzioni opportune; che gli ordini dell’am-/miraglio inglese eran questi Di sovvertire quanto più si potea gli ordini pubblici, di render mal sicure ed impraticabi-/li le pubbliche vie e i rapporti commerciali, di far tre-/mare ad ogni momento i tranquilli proprietarj per i lo-/ro beni; di distruggere sotto ogni rapporto le forme so-/ciali; di avere per già perdonati tutti i delitti e per buo-/ni tutti i mezzi che potessero condurre a un tal fine,/ ove egli operava che giunta la popolazione del regno, sa-/rebbe stata la disperazione costretta a sciogliere tut-/ti gli ordini attuali”( N° 39,/CORRI/ERE DI NAPOLI/Mercordì, 12 novembre 1806″). Amiconi F.:” La repressione del Brigantaggio op.cit.”.

Archivio di Stato dell’Aquila

Gran Corte Criminale di Aquila

Processi ( Prima Serie) n. 147

“[…] f. 74r

Celano 22 Settembre 1806 -/Al Sig.[no]r Intendente generale della provincia-/Il Comand=[an]te La Truppa Civica di Celano/Sig.[no]r Intendente = Dietro le altre mie  relazioni, e quelle di questo Sig.[no]r Governatore/dirette ad V.[ostra] S.[ignoria] Ill,[ustrissi]ma, debbo presentemente riferire che Mercoledì prossimo scorso, che Si con-/tavano li 17 del corrente Mese, circa le ore ventitre nell’atto, che Io con tutti gli altri/Galantuomini di questa Città stavano rinchiusi dentro il Castello. Si portarono qua il Bri-/gante Felice Ruggeri, alias Giovinotto di Ovindoli, con altri cinque Compagni armati di/tutto punto, e con Noccarda rossa, questi mi fecero fare la ricerca di due Carcerati Se-/bastiano Colasante di Navelli, e Antonio di Pietro, alias Coccontrillo (sic) a nome di Ermenegildo Piccioli, che con il resto della sua numerosa Massa stava un mezzo miglio distan-/te dalla Città. Mi viddi perduto a tale audace proposizione, a causa che li Galanuomi-/ni, che stavano con me nel Castello erano molti pochi di numero, ed il resto del Popolo non/voleva affatto acconsentire alle ripetute mie insinuazioni di prender le Armi contro/de Rivoltosi assassini. Ciò non ostante feci rispondere alla presuntuosa domanda, che/li Carcerati non Si potevano ristituire Senza ordine del Sig.[no]r Intendente della Provin-/cia, e che Noi eravamo pronti a difenderci contro la loro minacciata aggressione,/in questa Città. Tanto bastò, che questi se ne partirono, come fece all’instante anche tutta l’intiera Massa p[er] la volta di Scurcola la Sera stessa de’ 17, ed in Seguito il/giorno 18 in Avezzano./La mattina de’ 19 con rincrescimento non meno mio, che di tutti questi pochi Galantuomi-/ni ci avvedemmo, che il fermento andava crescendo all’avvicinamento dei Briganti, e/colle proprie orecchie Sentivamo le minaccie di Sacco, e di massacro delle nostre Perso-/ne: La notizia Sicura, che ebbimo, che la Massa Si era aumentata a dismisura/in Avezzano, dove Si erano uniti degli altri Briganti calati dalla valle Roveto, e/

f. 74v

Che la Sera senza ritardo Sarebbero venuti p[er] toglierci la vita, e le Sostanze, a causa di/non aver voluto ristituire li due Carcerati,. ci posero nel massimo Orgasmo: Circa la Sera/dell’istesso giorno alla voce dell’avvicinamento de’ Rivoltosi, moltissimi presero la Noccar-/da Rosssa, pèer] cui per evitare la morte, che a tutti li Buoni veniva minacciata, pen-/Sammo uscire dal castello, dov’era impossibile resistere alla moltitudine, ed al/crescere del tumulto tutti li Galantuomini uscirono dal Paese colle rispettive Famiglie/per la salvezza de’ proprii individui; così feci Io con tutta la Famiglia, così fece il/Governatore, che più di ogni altro Si vedeva perduto, così fecero tutti li Buoni Cittadi-/ni, che venivano minacciati. Alle due della Notte entrarono circa quaranta Brigan-/ti, la loro prima operazione fù quella di unire al lor Partito tutta la gente/mal’intenzionata, di andar perquisendo le Case p[er] l’esibizione delle Armi, minac-/ciando fucilazioni a chi non le dava, e di aprire le Carceri, e porre in Libertà li/due Briganti Colasante; e Coccontrillo, con tutti gli altri, che vi esistevano. Dal-/la voce del Carceriere ho rilevato, che l’apertura delle Carceri fù a Lui ordinata da/Felice Ruggieri alias Giovinotto di Ovindoli, e da molti altri Briganti armati, che/per l’oscurità non riconobbe, e che in Seguito dissero di voler andare a trovare il Go-/vernatore, il quale già dalla sera antecedente era fuggito: Cominciarono il Sac-/cheggio dalla Stalla del Sig.[no]r Barbati con prendersi trè Somari, e no[n] poterono tirar/innanzi, perchè gli venne sopra le spalle la Truppa Francese./La mattina del giorno 20 nell’aver inteso, che la Forza Militare era arrivata a Cerchio, mi partii da Ajelli, dove mi ero rifuggiato, e ritornai in questa Città contempora-/neamente colla medesima. Nell’approssimamento  della Truppa Francese due Bri-/ganti Gaetano Piccone, e Gennaro di Giustino Ranelletti ebbero l’attrivimento di/andare a mano armata nella Chiesa Colleggiata di S. Gio:[vanni] Battista, ordinare al/Sacrestano di Sonare la Campana ad armi, questo ricusò, e fuggì dalle Loro mani/per non essere massacrato, e li medesimi Si posero a Sonare./Li Briganti furono immediatam.[en]te sbanditio, e cinque Solamente ne rimasero morti den-/tro il Paese: Presentemente tutto è tranquillo./Il Sig.[no]r D.[on] Angelo Piccioli Commissionato p[er] la publica tranquillità, Stante l’assenso/

f. 75r

dell’ordinario Governatore mi ha incaricato provvisoriamente all’esercizio di Governatore/di Celano, e Sue adiacenze. Sin a nuovo ordine di V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma/Io ho fatto richiamare il Governatore D.[on] Luigi Capoccetti, mi dica dunque Se debbo nella/Sua venuta depositare l’officio nelle mani del medesimo./La Truppa interamente partì l’istesso giorno p[er] Avezzano all’istante p[er] la garanzia de’/Buoni, che Si viddero Smanizzati p[er] la partenza anzidetta, e p[er] mandere (sic) la publica/tranquillità, e pace ordinare la Truppa Civica generale, la quale Stà in attività./Le rimetto original,mente l’annessa Relazione, che mi han fatta pervenire li Sindaci, e/Deputati del buon Ordine della Terra di Ajelli./tanto mi occorre riferirle, e Sono con tutta stima/Luigi Tomassetti[…]”

f. 99r

Ill(ustrissi]mo Sig.[no]r Sig.[no]r P[adro]ne Col[endissi]mo/(sotto al margine sinistro vi è impresso il già descritto sigillo ovoidale da grani due n.d.r.)=Oggi li 14 del corrente ottobre Sulle ore 16 circa sono/giunti qui Sedici Individui Francesi della Truppa d’Ita=/lia unitam.[ent]e a più Vitture Somarine, c.r., e quindici In=/dividui di Avezzano provenienti da cotesta Città, qua=/li è Stato loro Somministrato, a richiesta, la Razione Suf=/ficiente di pane, vino, e formagio, e dopo tale rifucillaz.[ion]e,/fatto un miglio circa di viaggio per la Volta di Ovindo=/li, ho veduto io, e tutto il Popolo col massimo dispiace=/re di tutti uscire dalla parte di Secinaro circa trecento/Individui Briganti armati di tutto punto, questi, che,/al vedere l’aggruppo de’ sudetti in camino, si son po=/sti di tutta fuga ad inseguirli, precedento ad essi alcu=/ni a Cavallo, fra’ quali ho riconosciuto Felice Ruggie=/ri alias Giovinotto di Ovindoli, Padre Domizio Iacobuc=/ci d’Ajelli, Domenico de Rubeis, e Silvestro Bianchi (1)/

f. 99v

di Gagliano, i quali davano la voce di marcia forzo=/sa, per la quale si son posti in attacco coi sudetti Fran=/cesi, facendo più scarichi, che, ho risaputo fin qui/esser fatti tutti prigionieri, ed accampati alle falde/della convicina montagna grande detta di Celano, un/miglio da qu’in distanza. Tanto ho rilevato da un/Brigante audace qui mandato con altri quattro a pren=/dere una corrispondente Razione di pane, vino, ovi, e for=/magio, che ho dovuto Somministrarli all’istante, giacché/erano essi in Somma vicinanza à questo Abitato, come/ho umiliato, e minacciavano Sacco, e fuoco generale./Sig.[no]ri tutti di questo luogo siamo nel periglio del ferro, e/del fuoco, disarmati come si sa, e perciò inabili a far/petto. Essi i Briganti sono in gran numero, ed il peggio/si è, che corre voce, che vadano crescendo a momenti, e/frà l’altro che Piccioli sia sortito dalla Penna con gran=/dissima Truppa di essi. Anzi hò da notare con partico=/larità che la Casa del mio Fratello Paolo Milanetti at=/taccata al Governo vien minacciata di sacco, fuoco, ed/uccisione generale per aver dato Segno di ubidien=/za, nonche denunciato alla Corte di Goriano Valli il/trtansito fatto d’alcuni Briganti nella di lui Massaria/

f. 100r

di pecore ammantrata nella Montagna di detta Terra./Questa dinuncia si è fatta nota ai Briganti per mez=/zo di quel Gov.[ernato]re D.[on] Vincenzo Colantonj, il quale puol/essere, che un capo de’ Rivoltosi per far franto (è stato corretto n.d.r.) il Se=/greto, che interessa la vita di tutti, la Salute del Go=verno. E tutto questo  sià è detto, o Sig.[no]re qui pubblicamente/dai Sud:[dett]i Briganti./Se una Forza superiore non può superarli sollcitam.[ent]e/le conseguenze saranno per noi funeste, e più per questo/abbattuto da transiti continuati di Truppe, e soggetto/ad aggressioni improvise nascenti questi dalla prossimità/de Monti boscosi, e dal publico transito che solca (è stato corretto n.d.a.) questa/Provincia, e la Casa del mio Fra[te]llo è in pericolo di tal/conseguenza, anche per trovarvisi D.[on] Felice Milanetti mio Ni=/pote Go.[vernato]re di Lecce ( è l’odierno Lecce dei Marsi in provincia dell’Aquila n.d.r.), che pur venne (è stato corretto n.d.r.) assalito in quel Governo./Mi affretto rassegnarlo per Espresso ad V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma, perchè voglia/degnarsi prendere le giuste misure di nostra Salvezza. E col/desiderio de venerato Riscontro per attestato del adempi=/to dovere, e di molti venerati commandi, tutto stima/le bacio la mano, e mi rassegno./D[i] V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma Rovere 14 Ottobre 1806/Um[ilissi]mo D[evotissi]mo Obl[igatissi]mo Serv.[ito]re vero/Silvestro Milanetti Sindaco/(al margine sinistro si legge: ” Sig.[no]re D.[on] Dionisio Corsi/Intend.[ent]e G[e]n[era]le della Prov.[inci]a di/Aquila” n.d.r.).

Note

1) “[…]Silvestro Bianchi – Gagliano -Capo brigante sotto gli ordini di Piccioli nel 1806, e da questi, sedotto: si presentò in ottobre detto anno, prese servizio nei volteggiatori abruzzesi; nella rivolta di questi in marzo 1807; salvò la vita a 22 solodati di Linea Italiani, ed all’Aiutante di campo del Signor Generale Digonet, arrestati in Navelli, la notte della rivolta; prestò segnalati servizi contro i briganti negli anni avvenire, per cui fu cancellato dal Ruolo dei briganti, ed oggi vive tranquillo nella sua patria[…]”(cfr. Amiconi F:(acura): La repressione del brigantaggio op.cit.”, p.68). Iscritto nella vendita carbonara del comune di Gagliano (Aterno n.d.r.):”[…]4. Bianchi Silvestro – Id[em]( Prop.[rietari]o” n.d.r.) Id[em] ( “Maestro”   n.d.r.) tesoriere[…]”. Archivio di Stato di Napoli, Ministero di polizia generale, Volume 4121-I ” Provincia del II apruzzo Ulteriore Registro di polizia”.

Archivio di Stato dell’Aquila

Intendenza, Serie I, Cat. 27 b. 4814 C, fasc. 5

f. 1r

” Aquila 26 Settembre 1806/( al margine destro, con mano posteriore, è stato scritto a matita il numero “1” n.d.r.) Alò Tenente della Gendarmeria Reale distaccato nell’Aquila/Al Sig:[nor]e Intendente della Provincia/La rapidità de’ movimenti, e delle operazioni non mi ha per-/messo, Sig:[nor]e Intendente, durante il giro da me fatto nella provincia; come/Comandante le Truppe Francesi per combattere i Briganti, d’informarla/dei combattimenti avuti, essendomi limitato per mancanza di tempo di/fare i miei rapporti al Sig:[nor]e Generale Comand.[ant]e La prov.[inci]a, sicuro, che avreb=/be dal medesimo ricevuto partecipazione di tutto./Rientrato però nella mia residenza, stimo mio dovere tenerla/informato con un rapporto generale delle mie operazioni./Partito dall’Aquila a sette ore di sera del giorno 15 venen=/do li 16 del cor:[rent]e per Solmona, ad oggetto di prendere le truppe, che il/Sig:[no]r Generale Comand.[ant]e la Prov.[inci]a aveva destinate a formare la colonna sotto/i miei ordini, giunsi alla punta del giorno a Popoli. Il Capo de Bri=/ganti Piccioni (scilicet Piccioli) aveva inviato nella sera medesima, da Gagliano, suo Quar=/tier Generale, un distaccamento di ventisei Briganti sulle volte di Popoli/per impedire la comunicazione con Solmona, la dirotta pioggia, l’oscu=/rità della notte fece sì, che siffatto distaccamento di canaglia pensas=/se a ricoverarsi nelle grotti, e lasciare così Liberamente la strada sud:[dett]a/a me, con due soli Gendarmi a Cavallo la traversai a quattr’ore/dopo mezza notte./Giunto a Popoli incontrai la vanguardia della 1^, e 2^ Com=/pagnia de’ Volteggiatori del 1° Reggimen:[t]o di Linea Francese sul far/del giorno che secondo gli ordini del Generale Comand.[ant]e erano partite

f. 1v

La notte da Solmona, ed erano dirette sopra L’Aquila, la feci rientrare/nel villaggio, e dal Sig:[no]re Capitano Beaullioux Comandante le medesime,/seppi, che della 3^ Compagnia di Volteggiatori, che doveva venire da/Civitella del Tronto non si aveva notizia, che il Battaglione del 3°/Reggimento di Linea Italiano non era affatto giunto a Solmona, e ne/anche le due Compagnie di Cacciatori del 22° Reggimento Leggiero,/truppe, che dovevano formare la mia Colonna; Più, che le due Com=/pagnie stesse de’ Volteggiatori non avevano, che sei cartucce per Uomo,/In tal stato di cose, Sig:[nor]e Intendente, ridotto alla sola forza delle/due Compagnie suddette, e conoscendo la necessità di marciare senza/ritardo sopra Gagliano per liberare il Sig:[no]re Moscadi grande maggiore/della Guardia Provinciale, che da cinque giorni senza viveri; e senza/munizioni, era bloccato nel palazzo Barberini a Gagliano Stesso,/dalla massa di Piccioli, e conoscendo la necessità d’inviare all’Aquila/minacciata, qualche truppa; spedj per la Città suddetta quaranta/Volteggiatori della 1^ Compagnia, ed io marciai immediatamente colla/rimanente truppa al num:[er]ro di 115 Uomini per la strada la più bre=/ve sopra Gagliano; Lasciando ordini a Popoli, ed inviandone a Sol=/mona, acciò le altre truppe giungendo, seguissero il mio movimento./Giunto in Rajano un colpo di fucile tirato da una banda di/Briganti del Paese stesso, segnalò agli avamposti nemici, che erano/sulla montagna di Rajano il mio arrivo, non potei prendere conto di/Ciò, e punire Rajano per non dar tempo al nemico, e per non tratte=/nermi in posizioni svantagiosissime./Volai sulla montagna di Rajano,  e quindi a Gagliano; ad un

f. 2r                                        ( al margine destro è scritto a matita da mano moderna il numero “2” n.d.r.)

Miglio di distanza, fui informato, che il grande Maggiore nella notte /con somma accortezza si era evaso facendo un buco in un muro, con/tutta la gente, ed aveva delusa la vigilanza del nemico, il quale occu=/pava tuttavia il villaggio con seicento Uomini circa; la campana/a martello contemporaneamente si fece sentire; ed era già mezzo giorno,/ed il nemico evacuando il villaggio prese le formidabili posizioni al/di fuori, sulla strada, che conduce nella marsica per Colle Armeno ( è l’odierno paese di Collarmele in provincia dell’Aquila n.d.r.),/ed Ajello ( è l’odierno paese di Aielli in provincia dell’Aquila n.d.r.); detti le disposizioni dell’attacco, e marciai a passo di ca=/rica; il nemico cominciò il fuoco, al solito, fuori la portata di due/tiri, accompagnato dagli urli li più feroci, tenendo sicura la vittoria/pel piccolo nostro numero, e pel vantaggio delle posizioni. Io marciai/sempre, ed in pochi minuti, con delle manovre ottimamente eseguite, e/col valore Francese presi le posizioni del nemico, che fù messo in fuga/e rovesciato, e che si ritirò sull’alta montagna; allora feci prendere/una posizione vantaggiosa sul nostro fianco diritto, che covriva il/ villaggio, e corsi ad accertarmi se il grande Maggiore era effettiva=/mente in salvo. Trovai il villaggio del tutto abbandonato; tutti/i Cittadini erano fuggiti con i Briganti parte armati, e parte nò./Avrei dovuto mettere fuoco al villaggio stesso, primo, che aveva/nella provincia inalberato lo stendardo della rivolta, ma facendo/uso della moderazione, che distingue il nostro Governo ne feci a meno./Nel mentre però si accordava un poco di riposo alla truppa fatigata, avendo il nemico ricevuto rinforzi da Ajello, patria del rinomato Padre Domizio segretario di Piccioli, ebbe l’ardire,/e la sciocchezza di venire egli stesso ad attaccarci di nuovo, fù/allora Sig:[nor]e Intendente, che il nemico conobbe la differenza, che passa

f. 2v

frà la più brava truppa del Mondo, ed una massa informe di cana=/glia; il temuto passo di carica fù battuto; il nemico fù scacciato dalle seconde e terza posizioni, rovesciato e battuto; dodici morti ebbe il/nemico, e molti feriti fra quali il Padre Domizio in una gamba./Io debbo degli elogj a tutti; i Volteggiatori del 1° Reggimento fecero/prodigj di valore; il Capitano Beaulioux si distinse col sangue/freddo il più marcato; il Gendarme a Cavallo Perrone meritò i miei/elogj. Noi ebbimo il dispiacere di avere pericolosamente ferito il/Tenente de’ Volteggiatori Ardit con colpo di fuoco alla coscia diritta/nessun morto, nessun altro ferito; Nell’azione riflettei, che i Briganti/tiravano direttamente sugli Uffiziali. Le  nostre poche munizioni erano/terminate, benchè risparmiate al più possibile; la bajonetta nostra te=/muta tanto, non poteva agire in montagne orribili, la notte era vici=/na, non potei in conseguenza inseguire il nemico, che a tutta gamba/fuggì sopra Ajello; Mi determinaj quindi di prendere posizione in/Luogo aperto, e facile a ricevere le munizioni richieste la mattina da/Popoli, marciai dunque la sera stressa de’ 16 sopra Navelli, e presi/quell’ottima posizione./Il Capo de’ briganti Piccioli aveva fin dalla mattina spediti/varj distaccamenti nella Valle dell’Aterno, e nelle convicine, in cerca/del Grande maggiore, e per far insorgere i villaggi, ma tutti si ten=/nero al dovere, per la nostra sola presenza/Il giorno 17 si passò in Navelli/La notte dei 18 ebbi le munizioni rimessemi dall’Aquila con/nuove istruzioni del Sig:[nor]e Gen:[era]le Comand:[ant]e la Prov:[inci]a, spedj corrieri a/Solmona, acciò il giorno 19 mattina si mettesse in marcia per la

f. 3r                                       ( al margine destro è scritto a matita da mano moderna il numero “3” n.d.r.)

per la volta di Rajano la piccola Colonna composta di 40 Caccia=/tori del 22° Leggiero, con venti Cacciatori a Cavalli Italiani; per/fare la riunione sulle alture di Gagliano, dove aveva battuto il nemi=/co, con la mia Colonna, che sarebbe marciata per Acciano./Fui informato, che il nemico da Ajello nel giorno 17 era marciato/per la Marsica sopra Scurcola, Magliano, ed Avezzano, l’attacco del=/le montagne di Gagliano, e Sicinara ( è l’odierno paese di Secinaro in provincia dell’Aquila), dette Serente (1), era inutile, perchè/evacuate dal nemico per la sconfitta dei 16./Partj dunque il giorno 19 da Navelli sopra Gagliano, a dieci/ore la mattina occupai le posizioni della montagna, fin dalle sette/mi ero messo in corrispondenza con la colonna partita da Solmona,/ma ingannato questa dalle guide, non fece la riunione, che due ore do=/po mezzo giorno; si marciò sopra Colle Armeno, Ajello e, e Cerchio; colà/fatta notte presi posizione(2); fui informato, che la sera a notte era en=/trata in Celano una piccola parte della massa di Piccioli, alla quale/si erano unti i malintenzionati della Città, e che avevano occupata/la Città medesima, e minacciavano al far del giorno dare il saccheggio./Mi affrettai la notte di mettermi in corrispondenza con la colonna/partita dall’Aquila sopra Rocca di mezzo, Rovere, Avindoli ( è l’odierno paese di Ovindoli in provincia dell’Aquila n.d.r.), com=/posta delle due Compagnie di cacciatori del 22°, ordinando, che al/far del giorno si trovassero a Celano attaccando dalla parte Setten=/trionale, nel mentrecché io avrei attaccato dall’orientale, e medidiona=/le./Marciando io da Cerchio, al far del giorno 20 infatti fui al/mio posto, ma dovetti attaccar solo, giacché la colonna di Rocca di/mezzo ritardò di qualche mezz’ora; la campana a martello si/fece sentire nell’apparire delle nostre truppe; io disposi l’attacco,/ed in meno di mezz’ora m’impadonj della Città, e distrussi il/

f. 3v

nemico, più di quaranta furono i morti, molti feriti. Il Distacca=/mento di Cavalleria Italiana venuto da Solmona sotto gli ordini/del tenente Battaglia si distinse; Incaricarto da me di attaccare/il Nemico, che sarebbe fuggito nella pianura  verso Avezzano, adem=/pì cosi bene la commissione, che non fece scappare un sol Brigante./Io devo degli elogj, Sig:[nor]e Intendente, al valore del tenete Batta=/glia; il Gendarme a Cavallo Perroni si distinse per la seconda/volta; egli caricò il nemico con la Cavall:[eri]a sud:[ett]a; Nessun morto,/Nessun ferito dalla parte nostra./Nel momento si restituirono in Città i sventurati proprietarj,/che n’erano fuggiti nella notte, essi trovarono le loro case intatte,/e chiamarono Liberatori, e salvatori i Francesi./Informato, che il nemico occupava in forza Avezzano, senza perdita di tempo appena giunta la terza colonna da Rocca di/mezzo volai in Avezzano sud:[dett]o, a mezzo giorno, ed a metà strada/si fecero vedere i Briganti, molti furono presi, e fucilati, molti/ammazzati dai fiancheggiatori. A due miglia da Avezzano incon=/trai il Corpo principale del nemico; questi informato del nostro/arrivo nel mentre era nel mangiare, ed ubbriacarsi in Avezzano,/ebbe l’ardire di venirci incontro; detti le disposizioni dell’attacco/in tre colonne; Lla Cavalleria sulla dritta fù incaricata di cir=/condare il nemico nel piano scoverto; si battè la carica, due ore/durò la caccia, più di ottanta Briganti restarono sul campo/di battaglia; circa quaranta fuirono presi, e fucilati; Giunto/alla Città feci mettere le guardie alle porte, situai in posizione/una riserva, e senza entrar dentro proseguj l’inseguimento./

f. 4r                       ( al margine destro è scritto a matita da mano moderna il numero “4” n.d.r.)

del nemico fino alla montagna; la notte impedì l’ulteriore macello/Occupai allora il castello del Contestabile Colonna ( ancora esistente n.d.r. ) che esiste/fuori Avezzano dalla parte della montagna; feci bivaccare al davan=/ti cento Uomini, che fornirono le guardie avanzate; la truppa aveva/bisogno di riposo, essa aveva percorso lo spazio di circa quaranta mi=/glia battendo due volte il nemico, ed avendo ricevuto mezza razione/soltanto a Cerchio (2)./Nell’azzione di Avezzano il tenente battaglia con i Caccia=/tori a Cavallo Italiani si distinsero di nuovo; il Cacciatore Orlando/ebbe ferito il cavallo da una palla. Il Sig:[nor]e Beaulliovox (sic) Capitano/della 2^ Compagnia de’ Volteggiatori, Comandante la vanguardia,/per la seconda volta fece rimarcare la saviezza, il sangue freddo,/ed il valore più deciso; gli Uffiziali tutti, volteggiaotri, cacciatori del/22° Reggim:[ent]o Leggiero, meritarono i più grandi elogj./La mattina dei 21 prima giorno marciai in tre colonne sulla/montagna, io stesso mi posi alla testa di quella di diritta incarica=/ta di occupare le alture, e prendere il nemico alle spalle, speran=/do di trovare gli avanzi dei Briganti battuti, ma questi col favore/della notte si erano salvati nelle alte montagne della vicina valle/di Roveto; spinsi le riconoscenze fino a Capistrello primo villaggio/della valle stessa; e quindi mi ritirai in Avezzano aspettando nuo=/ve istruzioni./Colà fui informato, che la massa da me battuta il giorno/innanzi era composta di una parte di quella del capo de’ Briganti/Piccioli; altra degli Avezzanesi, e l’altro terzo dei paesi componenti/la valle di Roveto. Più, che Piccioli col rimanente della sua masna=/da era marciato tre giorni innanzi al mio arrivo in Avezzano/sopra Luco, Trasacco, Gioja ( è l’odierna Gioia dei Marsi in provincia dell’Aquila n.d.r.), Scanno, da dove era stato già scaccia=/

f. 4v

to da un’altra Colonna delle nostre Truppe, e si era buttato sulle/montagne della valle Rovedo (sic) per unirsi all’altro Capo Massa/Fra Diavolo, che esisteva verso Balzorano (sic), e che era una gran parte/degli assassini, che lo seguivano si erano sbandati, e ritirati mal/conci, senz’armi, e fuggiaschi a piccole partite verso i rispettivi/paesi della vallata di Solmona, sbigottiti dagli attacchi compinati/delle nostre truppe, e dal macello accaduto in Avezzano./Più, che nel giorno dieciotto del corrente mese il menzionato/Piccioli con la di lui massa aveva dato il più terribile saccheggio alle/due case del Cavalier Mattei ( Aurelio Mattei. Vedi qui n.d.r.), e Minicucci di Avezzano, famiglie le/più ricche, le più rispettabili della Città, ed attacatissime al nostro/Sovrano. Il Cav:[alier]e Mattei Comand.[ante] la Guardia Civica della Città/si era opposto all’ingresso dei Briganti, aveva fatto fuoco sopra di/essi, ma sopraffatto dal numero aveva a stento salvata la vita con/la fuga in compagnia dei fratelli; la perdita di d:[ett]a famiglia Mattei/secondo le accurate informazioni da me prese ascende a circa/D:[ocati] 15 m[ila], e quella della casa Minicucci a D:[ocati] 10 m[ila], famiglie che/meritano i riguardi del Governo./Nel giorno 20 stesso in cui sono entrato in Avezzano li/Briganti avevano determinato di saccheggiare, e distruggere altre/sedici famiglie, secondo la nota trovata. E’ inespri=/mibile, Sig:[nor]e Intendente, il trasporto, e la tenerezza con la quale/i proprietari di Avezzano accolsero il nostro arrivo./Saccheggi consimili aveva dati il Capomassa Piccioli a Trasacco,/Gioja, ed una forte contribuzione, era sul punto di rubare a Scanno,/

f. 5r                              ( al margine destro è scritto a matita da mano  moderna il numero “5” n.d.r.)

allorché furne scacciato, le devastazioni, i massacri i più orrendi in tutti/i paesi toccati dalla canaglia Picciolana./Sul far della sera del giorno 21 ricevei lettera del Sig:[nor]e Gen:[eral]e Coman=/dante la Provincia con cui/m’informava, che la 3^ Compagnia de’ Vol=/teggiatori era finalmente giunta all’Aquila, e che era stata diretta sopra/Magliano, e Scurcola per osservare quei punti, e Tagliacozzo./Più fui informato da altra lettera del citato Sig:[nor]e Generale de’ 20; del prossimo arrivo nella marsica di una forte colonna di Truppe, coman=/date dal Sig:[nor]e Colonnello Cavagnac./Ai 22 mattina mi misi in corrispondenza colla compagnia de’/Volteggiatori arrivata a scurcola. I Briganti contemporaneamente/si fecero vedere sulla montagna sopra Luco; inviai il Sig:[nor]e Battaglia/colla Cavalleria, acciò marciando sulla pianura fin sotto la montagna/stessa procurasse tenere a bada il nemico, e di trattenerlo con diversi/movimenti, e dell’istruzione al Capitano della terza Compagnia de’ Vol=/teggiatori, acciò marciando inosservato da Scurcola, prendesse il nemico/sul fianco, ed alle spalle, nel mentre, che io ad ora stabilita l’avrei lenta=/mente attaccato di fronte; il Tenente de’ Volteggiatori,/ma il nemico sempre pronto alla fuga, ed avvertito da Paesani, fuggì/come un baleno ne’ boschi foltissimi dell’alta montagna./La mattina stessa nell’apparire il nemico aveva mandato un di=/staccamento a prendere i viveri, ed a fare tutto il danno possibile a Luco;/fugato quindi entrò a Luco stesso qualche Brigante della massa di Piccioli,/che l’aveva abbandonato, fuggendo per ritirarsi ne’ Paesi proprj; tre Paesa=/ni di Luco, chiamati Bonaventura Tonnina, Natale Tascione, ed Arcan=/gelo de Vecchis, ebbero il coraggio disarmati di correre addosso ai Scelerati,/e di arrestare, e di disarmare due, ed un altro di Luco stesso, che io/mandai a prendere per un distaccamento de’ Cacciatori del 22°, e feci/fucilare dopo averne preso i lumi sulla situazione del nemico; contribuì/

f. 5v

a siffatto arresto, ancora, ed ad animare i Luchesi il Sig:[nor]e D.[on] Leopoldo/Degni proprietario di Luco, che io nominai nel mo,mento Comandante di/una guardia Civica./Io non posso lodare abbastanza, Sig.[nor]e Intendente, una pruova di cotan=/to Luminosa di coraggio, e di attaccamento de’ suaccennati Luchesi; essi me=/ritano di essere conosciuti dal Governo, e dal Pubblico, e meritano tutti i/riguardi; io feci dare da quella Comune sei ducati a ciascuno ai due/primi, trenta carlini al terzo; sperando, che il Governo gli dia mag=/giore ricompensa. il Sig:[nor]e Degni poi dopo aver organizzati quaranta/Uomini circa di guardia Civica, spinse le sue gruardie avanzate, fin so=/pra la montagna; Questo bravo Luchese col suo zelo, attaccamento, ed/energia mi ha forniti inseguito molti Lumi; Egli merita tutti i riguardi del/Governo./Mi occupai nel rimanente del giorno de’ 22; e nella notte vegnente,/ad inviare de’ distaccamenti ne Luoghi circonvicini per distruggere in/dettaglio i Briganti isolati, che erano fuggiti su tutt’i punti; molti paga=/rono il fio della loro scelleratezza./Ai 23 ricevei, Sig:[nor]e Intendente; altra Lettera del Sig:[nor]e Gen:[era]le Com:[andant]e/La Prov:[inci]a in data de’ 22; con cui mi avvisava, che per nuove disposizio=/ni di S:[ua] M:[aest]a doveva giungere nel giorno 22 il Sig.[nor]e Colonnello Cavagnac/a Celano colla colonna di truppa, che (è scritto sopra n.d.r.) con altra mi annunciava (segue una cancellatura n.d.r.)/incaricato (è stato corretto n.d.r.) delle ulteriori operazioni, e mi determinava contempora=/neamente i Luoghi, ne’ quali io doveva accantonare la truppa/sotto i miei ordini, colle istruzioni corrispondenti, dandone il coman=/do al capitano più anziano, trattenni pel giorno 24 e 25 L’esecu=/zione de’ detti ( è stato corretto n.d.r.) ordini circa l’inviare le truppe negli accantona=/menti, giacchè vidi ritardare l’arrivo del Sig:[nor]e Cavagnac; diedi il/comando della colonna il giorno 24 al Sig:[nor]e capitano Beaullioux/Comandante la seconda compagnia de’ Volteggiatori il più anziano/

f. 6r                                            ( al margine destro è scritto a matita da mano moderna il numero “6” n.d.r.)

col quale convenni di non abbandonare le posizioni occupate fino a/nuovo ordine; infatti la sera de’ 25 pervenne Lettera del Sig:[nor]e Generale/Goullus colla quale determinava spingere il nemico nella Valle di Roveto/dalla parte di Capistrello, giacché la Colonna aspettata era ne contorni/di Sora, e Balzorano, e di osservare sempre Scurcola, e la linea finora/da me occupata; siffatti suoi ordini giustificarono il mio trattenimento nel=/la Linea stessa./Il 26 prima giorno il Capitano Beaullioux dette le disposizioni/confacenti; S’incaminò per Capistrello, ed io partj per restituirmi nell’Aquila mia residenza; anche perche mi rattrovava da qualche giorno con/febbre, e per ubbidire all’antecedente disposizione del Sig:[nor]e Gen:[era]le Com:[andant]e la/Prov:[inci]a/Devo in ultimo, Sig:[nor]e Intendente, prevenirla, che durante le mie/suaccennate operazioni, quaranta bravi Cittadini di Pescina della guardia/civica di quella Città erano sortiti dalla loro patria per andare in cer=/ca della mia Colonna, e dividere la gloria con noi; siffatta picciola/Colonna diretta il primo giorno da quel Governatore, e quindi dal Sig:[nor]e/D.[on] Alessandro Cambise mi raggiunse il giorno 21 ad Avezzano; io l’inviaj/ad occupare il castello di Celano, dove restò per qualche giorno; il Sig:[nor]e/Cambise ha travagliato con zelo, ed intelligenza nel dissimpegno di/molte commissioni da me addossategli; io le raccomando, Sig:[nor]e Intende:[ent]e,/un siffatto benemerito Cittadino, ed i quaranta bravi suoi compagni./I Luoghi da me percorsi sono oggi nella massima tranquillità;/lo spavento il più grande occupa l’animo de’ malintenzionati; La strage/de’ Briganti fatta in Gagliano, Celano, ed Avezzano ha restituita/la calma ai paesi./Le protesto, Sig:[nor]e Intendente, i sentimenti gli più decisi della mia/alta stima, e considerazione./Alò 

f. 6v

 Aq[ui]la 26 7[settem]b.[r]e 1806/Il T[ene]nte Alò/Da conto di tutte le sue operaz:[io]ni/contro i Briganti dal dì 15 che/si mise in marcia”. (5)

Note

1) Il monte Sirente è un monte abruzzese ( 2348 metri s.l.m.) facente parte dell’omonimo massiccio del Sirente. Nel 1970 , data l’innegabile importanza faunistica e paesaggistica del proprio habitat, il Ministero dell’Agricoltura e Foreste istituì il Parco Naturale del Sirente: il primo vero passo per la costituzione del Parco Regionale Sirente Velino che vedrà la luce nel 1989 infatti, dopo vari itinera, la Regione Abruzzo, la Regione Verde d’Europa, istituì il Parco Regionale Sirente Velino. 

2) Fu ospitato nel palazzo di don Venanzio d’Amore Fracassi il vecchio ( 1772 – 1854 ). Non si capisce perchè l’Alò non citi il suo nominativo nella sopra riportata relazione. Come mai? Eppure, come lui stesso afferma, fu utilissimo sia per gli opportuni ragguagli a lui dati e sia anche per la mezza razione, l’unica, data alla sua colonna. Sei mesi dopo, forse sollecitato dallo stesso citato don Venanzio, esattamente il 26 marzo 1807 l’Alò gli inviò il seguente certificato, conservato nell’Archivio Storico del comune di Cerchio, facente parte dell’Archivio privato dei d’Amore Fracassi di Cerchio:” Aquila 26 Marzo 1807/Gendarmeria Reale, 3° Squadrone/ 1^ Legione Comp[agni]a dell’Aquila/Alò Tenente della Gendarmeria Reale Comandante/la 1^ Luogotenenza dell’Arma nella Provincia/ Certifica, che il Sig:[nor]e D[on] Venanzio d’Amore Fracassi della/terra di Cerchio, nella notte de’ 19 ai 20 Settembre p[assat]o anno, allorché/io qui sottoscritto pernottaj nella terra suddetta con colonna/di Truppe Francesi, qual Comandante la medesima contro i Bri-/ganti, prestò dei servizj rilevanti, e dette pruova non equivoca/di attaccamento all’attuale nostro Governo, somministrandomi/quei lumi, che potevano contribuire alla buona riuscita della mia/commissione; alloggiando in sua casa una parte della/Colonna, e somministrandomi delle persone di confidenza per/servirmene di Corrieri./Una siffatta condotta del S[ignor]e d’Amore fu tanto maggior=/mente utile al bene del servizio di S[u]a M[aest]à, in quantocché que=/gli Amministratori non seppero, o non vollero prestarsi./Ed in fede della verità, gli ho rilasciato il presente cer=/tificato. Il Tenente/Alò”/ che il pre[se]nte Certificato sottoS[cri]tto di proprio pugno dal Sig.[no]r d.[on] Er-/rigo Alò Ten[en]te della Gendarmeria Reale, Comm.[andan]te La 1° Logot[enen]za/dell’Armi d[el]la Provincia, a me ben cognito, L’attesto Io Reg.[io] N.[otai]o Gio:[van]/Batt[ist]a Mancini di Borbona Cittad.[in]o Aquilano, richiesto L’ho seg:[na]to Lode/a Dio Semp.[r]e (segue il tabellione del citato notaio n.d.r.)”. Amiconi F.:” Cerchio dal 1798 al 1867″, BDASP, 1992, Litografia F.lli Cellamare, L’aquila, 1994. Amiconi F.(a cura): La repressione del brigantaggio op.cit.”.

3) Somministrata dal citato don Venanzio d’Amore Fracassi il vecchio.

4) Amiconi F. (a cura): ” La repressione del brigantaggio op.cit.”.

5) Amiconi F.(a cura): ” la repressione del brigantaggio op.cit.”.

Archivio di Stato dell’Aquila

Intendenza S. I, Cat. 27, b 4813 A

” Giuseppe Napoleone Per la dio Gr[azi]a Rè/D.[on] Luigi Tomasetti Maceroni Reg:[i]o Go=/v.[ernato]re Caporip.[ar]to Int.[erin]o di Celano ( al margine sinistro vi sono impressi i due sigilli ovoidali già più volte descritti n.d.r.) Per esecuz:[io]ne di dissimpegno di urgentis:]sim]o affare addossatomi/dal Sig:[no]r Intendente di q.[uest]a Prov:[inci]a mi necessitano/le Persone qui sotto annotate di q:[uest]a Città di Celano/Chepperò col p[rese]nte ordiniamo alle med.[esi]me di conferirsi/personalm.[en]te avanti di Noi in q.[uest]a Resid.[enz]a per il giorno/di domani, nove del corrente. Si guardino del/contrario sotto la loro più stretta Responsabilità/presso il sud.[dett]o Sig:[no]re Intendente. E così dato in/Celano li otto ottobre 1806/Tomasetti Governa[to]re/

Celano

R[everen]di Parrochi D.[on] Francescant=[oni]o Piperni                                   D.[on] Angelant=[oni]o Ciccotti (7)

e d:[on] Vincenzo d’Innocenzo                                                                            D.[on] Prospero Baliva

Sig=[no]ri Amm[inistrato]ri                                                                                Mag:[nifi]co Giuseppe di Stefano

Sig=[no]re Marchese D.[on] Vincenzo Tomassetti                                          Mag:[nifi]co Felice Marinucci

Sig=[nor] D.[on] Cristofaro Tabassi (1)                                                              Mag=[nifi]co Leonardo di Stefano (8)

D.[otto]r D.[on] Giuseppe Barbati  

D.[otto]r D.[on] Carlo Gaetano Piperni (2)

N.[ota]r Francesco Terralavoro (3)

N.[ota]r Francesco Tedeschi (4)

D.[on] Luigi Procarj (5)

N.[ota]r Angelant.[oni]o (è stato corretto n.d.r.) Coja (6)

Sig=[gno]r D.[on] Domenico Carusi “.

Note

1)  Cristoforo Tabassi è il padre del futuro onorevole del primo Parlamento Italiano  Panfilo (vedi in appendice). Fu eletto varie volte alla onorevole carica di consigliere provinciale e distrettuale. Il Nostro infatti, il 15 gennaio 1808 fu nominato da ” Giuseppe Napoleone Rè di Napoli e di Sicilia”, membro del Consiglio grenerale della ” Provincia 2.[second]a Abruzzo Ultra:” Copia- Estratto del Decreto di S.[ua] M.[aestà] del dì 15 Gennaro 1808 conte-/nente la  Nomina de Membri de’ Consigli generali e distrettuali/della Provincia Giuseppe Napoleone Rè di napoli, e di Siciolia/Visto le nostre Leggi degli 8 di Gennaro 1807.l Sul rapporto del Nostro/Ministro dell’Interno. Abbiamo decretato e decretiamo Il Sig:[no]r/Cristofaro Tabassi è nominato membro del Consiglio generale della/Provincia 2° Abruzzo Ultra sottoscritto Giuseppe da parte del/Rè’ il Segretario di Stato F. Ricciardi/Certifico io qui sottoscritto Segretario generale della Intendenza, che la presente copia è stata estratta, ed è conforme/al suo originale a me presentato./Aquila li 28 ottobre 1808/Il Segretario Generale della Intendenza/M.[edoro] Mazza” (ASA, Servizi generali, Intendenza, Cat. 19, Anni 1808-1809,4584, fasc. 3). ” Celano 5 Aprile 1808/Cristofaro Tabassi/Al Sig.[no]re Intendente della Provincia/Sig:[no]re Intendente/Ho ricevuto la lettera di S.[ua] E.[ccellenza] il Ministro dell’Interno, colla quale mi/partecipa di essere Io rimasto eletto da S.[ua] M.[aestà] per uno de Membri del Consiglio ge=/nerale di questa Provincia. Io rimetto a V.[ostra] E.[ccellenza] la risposta che ho diretta al detto/Ecc.[elletinssi]mo Sig=/[no]re Ministro, Onde possa avere un sollecito, e sicuro ricapito./Sto attendendo le disposizioni di S.[ua] M.[aestà] D.[io] g.[uardi] in rapporto all’epoca della convocazione/del Consiglio, e le necessarie istruzione per i travagli de’ qualoi dovrò occuparmi/con i miei colleghi./Gradisca intanto l’assicurazione della mia più  alta stima e considerazione/Cristofaro Tabassi” (ASA, Servizi generali, Intendenza, Cat. 19, Anni 1808-1809, 4584, fasc. 3). Nella missiva del 13 aprile 1810, inviata dal presidente del Consiglio generale della Provincia dell’Aquila all’Intendente dell’Aquila, Simone Colonna de Leca, apprendiamo: “[…] Cristofaro Tabassi di Celano gentil’uomo, distinto, riflessivo, residente in Celano, di lodevoli intenzioni, che prestò la sua assistenza nell’ultimna convocazione[…]”(ASA, Intendenza, Serie I, Affari generali, Categoria 19, Anni 1809-1811, 4584 B). Ed ancora, sempre nel citato fondo archivistico, aquilano apprendiamo:”[…] Cristofaro Tabassi 35 Galantuomo di non molta cultura ma di assicurata morale[…]”. L’8 settenbre 1810 fu nominato membro del consiglio generale della provincia dell’Aquiloa. Il 3 settembre 1812 fu nominato da Gioacchino Napoleone re delle due Sicilie, come consigliere distrettuale di Avezzano al posto dell’altro celanese Michelangelo Corsignani (vedi). Il 24 settembre 1813 è facente funzioni da presidente del distretto di Avezzano. In quel frangente il Nostro si uniformò al “progetto del Donativo di docati trentacinque mila da umiliarsi a S.[ua] M.[aestà] nelle presenti circostanze di Guerra” così come aveva deliberato il Consiglio provinciale dell’Aquila: ” Avezzano 24 7[settem]bre 1813/Crisotfaro tabassi f.f.(facente funzioni) da Presidente della provincia/di Aquila/Sig:[nor]e Intendente/Essendosi questo Consiglio con paicere uni-/formato al progetto del Donativo di Docati/trentacinque mila da umiliarsi a S.[ua] M.[aestà] nelle presenti circostanze di Guerra, io vi rimetto il Verbale di accettazione da/esso formato./Io spero che S.[ua] M.[aestà] voglia gradire quest’/attestato di attaccamento, e li sentimenti di fedeltà che caratterizza il Suo magna-/nimo cuore e li sentimenti di fedeltà/di questi Popoli//sono intanto con la solita stima, e Rispet/to nell’onore di salutare/Cristofaro Tabassi”// ” Regno di Napoli/Provincia di/Aquila/Sistretto di Avezzano/Oggi li ventiquattro Settembre 1813, alle ventire Ora/d’Italia in Avezzano, e nella Sala destinata al Consiglio Distre[ttual]e/Riuniti li Sig.[no]ri Cristofaro Tabassi ff.[facente funzioni] di Presidente, Maurizio Orlandi Segretario, Francesco mariani, Giuseppe Coletta/Vincenzo d’Amore, Giuseppe Vetuli, Giambattista Masciarelli,/Annibale Villa, Giovanni de caris Consiglieri: Il Sig.[no]r Presidente/avendo fatto dar lettura ad un Processo verbale del Consiglio/Generale di provincia de 15 Sett.[embr]e 1813, con cui si delibera/d’offrirsi in nome della Provincia stessa, un Donativo alla Maestà/del Nostro Augusto Sovrano Gioacchino Napoleone, nella Somma di ducati 35000- d[ucati] 154,000 p[er] gli attuali bisogni della/guerra dalo di cui flagello Siamo Lontani, mediante le provide/paterne cure della M.[aestà] S.[ua]; ha proposto il Sig.[no]r Presidente, che/prima di sciogliersi questo Consiglio Distrettuale, sarebbe/conveniente, che unendosi li nostri voti a quelli del prelodato/Consiglio Generale, delibarne (sic) p[er] la nostra parte. Quindi a pieni/voti, animati tutti dallo spirito di riconoscenza verso il n[ost]ro/provvido Padre, e Sovrano, che sa tenerci immuni, dai dissaggi/della presente desolata Guerra, interpreti del sentimento di tutta la Popolazione di questo Distretto, benche eccessivam.[ent]e//gravato col carico assegnategli dal Consiglio Provinciale/p[er] l’Anno 1814, sulla fondiaria, ànno deliberato uniformarsi/a quanto dal med.[esim]o Consiglio di è disposto Sopra tale oggetto/Seguendo il metodo da essi proposto. Delibera inoltre que-/sto Consiglio, di farsene indirizzo al Sig.[no]r MInistro dell’/Interno li Sentimenti, che anima questa Popolazione, pregan-/dola a farl’accettare da Sua Maestà./L’ora essendo avanzata il Presidente legge il Processo-Verbale della delibnerazione/presa, che trovatasi uniforme, è stato sanzionato, e firmato dal Presidente, e dal Segretario. Quindi il Consiglio si è disciol-/to alle ore ventiquattro Italiane./Cristofaro Tabassi/M.[aurizio] Orlandi Seg.[retar]io”// ” Avezzano li 25 Setten.[br]e 1813/N[umer]o 542/Il Sottintendente del Distretto/Al Sig.[no]r Cav.l[alier]e Colonna de Leca Intendente della Prov.[inci]a/Ill.[ustrissi]mo Signore/Il Consiglio del Distretto riunito ilo 22 del cor.[ren]te ha terminato Jeri le Sue Funzioni, e si è sciolto. Egli ha accolto con entusiasmo, e sanzio=/nato col suo voto l’Offerta proposta dal Consiglio Provinciale al Nostro/Augusto Sovrano per dargli nelle attuali difficili circostanze un riprova/del suo indelebile attaccamento, amore, fedeltà, rispetto, sommissione,/riconoscenza, e gratitudine, per le indefesse cure Paterne, che Egli si/compiace di prendere per il bene di questa provincia in mezzo a nuovi/Allori, che stà cogliendo contro i nemici dello Stato/Il Presidente del Consiglio si è incaricato di fargli passare il Verbale/di adesione unitamente alle altre carte compilate nel corso delle/sessioni del medesimo. Intanto io ho l’onore di accludergli una copia con=/forme del Verbale di apertura, e quello di ripetermi col solito rispetto./Di V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma./Dev.[otissi]mo Ser[vito]re/F. Casamara”(ASA, Affari Generali, cat. 19, 1812-1816, 4585). Nelle ” Osservazioni sulle proposte de Candidati per iol Consiglio Provinciale” del distretto di Avezzano apprendiamo: “[…]D.[on] Berardino Tommasetti Celano, D.[on] Gaetano Tommasetti id[em] D.[on] Giuseppe Barbati id[em] D.[on] Michelangelo Bernardi Corsignani id[em] carbonari tutti, sebbene proposti in Terna[…]Pescina D.[on] Stefano Tabassi Celano carbonaro[…]Cocullo D.[on] Cristofaro Tabassi Celano id[em][…]”( ASA, Intendenza, Serie I, Affari Generali, Categoria 19, Anni 1819-1823, 4587). Il Nostro nel 1828 e nel 1829 risulta come consigliere distrettuale di Avezzano. Il 28 agosto 1836 fu proposto, dal decurionato del comune di Cocullo, al consiglio provinciale dell’Aquila ( ASA, Intendenza, Serie I, Affari generali, Categoria 19, Anni 1836-1839, 4591 A).

2) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]133. Piperni Carlo Gaetano.- Proprietario- Celano- Maestro[…]”. Archivio di Stato dell’Aquila ( vedi qui in appendice II ). Amiconi F.: ” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

3) Nell’Archivio di Stato dell’Aquila si conservano  del notaio Francesco Terralavoro 35  atti da lui rogati dal 19.2.1784 al 2 105. Speranza U.: ” Segnalazioni di fonti notarili inedite per la Storia della Marsica Anni 1506-1810″, BDASP, Annate LX-LII= 1970-1972, XCI-XCII dell’intera collezione, Tipografia Labor, Sulmona, 1974, pp.214-217.

4) Nell’Archivio di Stato dell’Aquila si conservano del notaio Francesco Tedeschi 34 atti da lui prodotti dal 2.6.1788 al 18.1.1807. Speranza U.:” Segnalazioni di fonti op.cit.”, pp.217-221.

5) Luigi Porcarj fu allistato nella vendita carbonara del comune di Celano:”[…]155. Procarj Rossi Luigi- Proprietario – Celano- Maestro pacifico ma costituzionale[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

6) Nell’Archivio di Stato dell’Aquila si conservano del notaio Angelantonio Coja 31 atti da lui stilati dal 31 atti da lui rogati dal 27.11.1807 al 10.9.1810. Speranza U.:” Segnalazioni di fonti op.cit.,pp. 222-225. 

7) Angelantonio Ciccotti fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]29. Ciccotti Angelantonio – Medico – Celano- Maestro fasciato Cavalier di Tebe antico[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II) Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

8) Leonardo di Stefano fu rubricato nelle vendita carbonara del comune di Celano: “[…]196. Di Stefano Leonardo – Sarto – Celano- Carbonaro[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”. 

” Celano 9 8[otto]bre 1806/Il Gov.[ernato]r Caporip[art]o di Celano/Al Sig.[no]r Intendente d[ell]a Prov.nci]a dell’Aquila ( al margine sinistro è riportato il sigillo ovoidale di grani due n.d.r.)/Sig.[no]re Intendente = Questa mattina con sorpresa ho inteso/che due Briganti di questo Comune, che han fatto par/te della Massa di Piccioli, e che sono stati al saccheggio di/Avezzano, ed altri luoghi, Francesco Saverio Celeste, e Lorenzo/Fantini giravano impunem.[en]te per q.[uest]a Città, il primo con noc-/carda Francese al Cappello, ed il Secondo senza noccarda. Nel/mentre stavo dando disposizioni per il di costoro arresto, mi si è Riferito, che questi si erano ripresentati a D.[on] Filippo Cambise di Pescina, che qui Ritrovasi,/e che il medesimo gli/abbia assicurati della Reale Indulgenza./Io non sò di quali poteri sia Rivestito il Cambise, giacché non ha/mai a me mostrate le sue credenziali, nè mi fà alcun/rapporto delle sue operazioni, nè sò, sè abbia Egli l’autto=/rità (sic) di poter assicurare tal sorte de’ Briganti priachè non/si sappiano li termini del Reale intuldo (sic), e qual sia la/mente del Governo./Rassegno tuttociò a V.[ostra] S.[ignoria] Ill.[ustrissi]ma per mio discarico, e perche mi dica/come debbo Regolarmi. Hò l’onore di essere con tutta la stima/Luigi de Marchesi Tomasetti Governat.[or]e//Celano 9 8[otto]bre 1806/Quel Luog.[oten]te Tomassetti riferi-/sce, che i due Briganti Franc.[es]co Saverio Celeste, e Lorenzo Fan-/tini girano p[er] essersi presenta-/ti a Gambise ( segue una sigla illeggibile n.d.r.)”.

” Notamento di quei individui, che si sono presentati p[er] godere della Real/Indulgenza Pubbli/cata in Celano il dì 13 ottobre 1806./Adì 14 8[otto]bre Costanzo Contestabile di Celano Senz’armi perchè le depositò il giorno 16/Marzo 1806/adi 14 d[ett]o Giovanni Tarquinj della Villa di S. Benedetto ha depositato un Pistone in/mano degli Amministratori di Pescina/Adì 14 d[ett]o Pasquale Tarquinj Idem ha depositato un Fucile in mano degli Amm[inistrato]ri di Pescina/Adì 14 d[ett]o Lorenzo Fantini di Celano Senz’Armi, perchè presentate al Ten[en]te di Cavalleria Ber-/tuccini fin dal giorno 30 7[settem]bre 1806/Adì 14 d[ett]o Francesco Saverio Celeste idem Senz’armi, perchè presentate come Sopra/Adì 14 d[ett]o Gennaro Ranalletta Idem ha depositato un Fucile/Adi 15 d[ett]o Pietro Tomassitti alias Nerone ha presentato un Pistone, un Cangiarro, una/Baionetta, ed una Patroncina con sei Cartucci/Adi 15 d[ett]o Giuseppe Cerasoli Idem si è presentato Senz’armi, p[er]chè le depositò il giorno/25 Marzo 1806 Senza più riprenderle/Adì 15 d[ett]o Felice d’Alessandro idem si presentò co[n] un Fucile, Patroncina, e quattro Cartucci/Adì 15 d[ett]o Luigi Longo (vedi) Idem si è presentato co[n] un Pistone, , e trè Cartucci/Adì 15 d[ett]o Nicola Pitone  Idem si è presentato co[n] un Pistone, e trè cartucci/Adì 15 d[ett]o Simplicio Massaro Idem si è presentato Senz’armi, p[er]chè le depose il giorno/26 Marzo 1806 senza più riprenderle/Adì 15 d[ett]o Giuseppe Celeste Idem si è presentato con un Fucile/Adì 15 d[ett]o Gaetano Piccone Idem si è presentato co[n] un Pistone/Adì 15 d[ett]o Vincenzo Angelone Idem si è presentato con un Fucile/Adì 15 d[ett]o Vicenzo Fellini Idem si è presentato Senz’Armi p[er] averle deposte nel gior-/no 26 Marzo corr[ent]e anno 1806/Adì d[ett]o Nicola Iacobacci (1) si è presentato co[n] un Fucile, e trè Cartucci/Adì 15 d[ett]o Rocco de’ Santis di Celano si è presentato con un Fucile/Adì 15 d[ett]o Vincenzo Vicaretti Idem si è presentato con un Fucile//Adì 15 ottobre Felice del vecchio di Celano si è presentato co[n] un Fucile/Adì 15 d[ett]o Saverio d’Innocenzo Idem si è presentato co[n] un Fucile, e quattro Cartucci/Adì d[ett]o Giovanni Contestabile (vedi) Idem si è presentato co[n] un Fucile, Patroncina, ed otto Cartucci/Adì 15 d[ett]o Filippo Paris Idem si è presentato co[n] un Fucile/Adì 15 d[ett]o Pasquale Paris alias Rintello Idem si è presentato co[n] un Fucile, Patroncina, e/21 Cartucci./Adì 16 d[ett]o Orazio Paris Idem si è presentato co[n] un Fucile/Adì 16 d[ett]o Giuseppe del Vecchio (2) Idem si è presentato con un Fucile/Adì 16 d[ett]o Antonio di Pietro Idem si è presentato co[n] un Fucile, e Patrona/Adì 19 d[ett]o Carlo Matteo Sperandio (3) di Cerchio, ci è presentato con un Pistone/Adì 19 d[ett]o Odoardo Magnanti (4) di Celano si è presentato senz’armi p[er] averle deposte nel/giorno 26 Marzo 1806- Senza più riprenderle/Adì 19 d[ett]o Simplicio Perleone (vedi) Idem si è presentato senz’armi p[er] averle deposte nel/giorno 26 Marzo 1806- Senza più riprenderle/Adì 19 d[ett]o Francesco Perleone (vedi) Idem di è presentato come Sopra/Adì 19 d[ett]o Francesco Perleone (vedi) Idem si è presentato come Sopra/Adì 19 d[ett]o Baldassarre Liberatore Idem si è presentato come Sopra/Adì 19 d[ett]o Domenicant[oni]o Tiburzi di S.[anta] Iona si è presentato co[n] un Fucile/Adi 19 d[ett]o Felice Ruggeri alias Giovinotto di Ovindoli si è presentato co[n] un Fucile/Adì 20 d[ett]o Alesio Contestabile (vedi) si è presentato co[n] un Fucile/Adì 22 d[ett]o Lugi di Cicco (vedi) Idem si è presentato Senz’Armi p[er] aver tirato delle sassate/nell’entrare la Truppa francese ne giorni 20 7[settemb]re/Adì 22 d[ett]o Francesco Lanti (vedi) Idem di è presentato Senz’armi, perché seguiva P.[adre] Domi-/zio ( Iacobucci n.d.r.) in qualità di Giacchetto./Adì 22 d[ett]o Benedetto Olivieri di S.[anta] Iona si è presentato con[n] un Fucile/Adì 22 d[ett]o Francesco Magnanti (vedi) si è presentato con un Pistone/Tomassetti Governatore “.

Note

1) “[…]Nicola Iacobacci o Jacobone di Cerchio brigante dal 1806 attualmente con le armi alla mano[…]” così è riportato a p. 335 nel ” Giornale degli atti dell’Intendenza della Seconda Provincia di Abruzzo Ulteriore del 1809 ” (vedi appendice). Nicola Iacobacci alias scarcitto nacque a Cerchio il 1 marzo 1777 e, purtroppo, di questo personaggio, così pure degli altri insorgenti, abbiamo scarne notizie. Vedi il mio ” Parasitt’ il brigante che morì due volte”, Edizioni Kirke, Cerchio-Avezzano, 2015, pp. 36,57-59, 62.

2) Fu allistato nella vendita carbonara del comune di Celano:”[…]242. Del Vecchio Giuseppe – Sacerdote- Celano- Carbonaro[…]”. Archivio di Stato Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

3) Carlo Matteo Sperandio, nacque a Cerchio il 14 novembre 1777. Anche di questo personaggio, purtroppo, abbiamo pochissime notizie. Vedi Il mio : ” Parasitt’ il brigante op.cit.”, pp. 36, 59-60,62.

4) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]98. Magnati (sic) Eduardo – Vaticale – Celano- Carbonaro […]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.: ” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

Archivio di Stato dell’Aquila

Gran Corte Criminale, Processi (Prima serie), Busta 147, fasc. 2

“[…] f. 27r

Celano 14 Ottobre 1806/Il Governatore Caporiparto di Celano/Al Sig.[no]r Intendente generale della provincia ( al margine sinistro vi sono impressi i più volte descritti timbri ovoidali n.d.r.)/Sig.[no]r Intendente = Giorni addietro spedii il Corriere Giuseppe Conte-/stabile di questa Città con ordini circolari a tutti i Governatori di questo Di-/stretto. Tra’ gli altri portava la proclamazione del Reale indulto. L’ordine per/risapere il numero preciso degli Armiggeri, e molti altri, che mi erano stati da V.[ostra] S.[ignori]a/Ill[ustrissi]ma rimessi. Questa mattina col ritorno di detto Corriere ho risaputo dalla viva/voce del medesimo, che jeri circa le ore 16 nell’atto era prossimo entrare/nella Terra di Gagliano gli si fecero avanti cinque Briganti armati, ed a Ca-/vallo: questi lo presero, gli domandarono se portava ordini, o lettere, e vedento,/che portava mie circolari, lo arrestarono, e lo condussero nell’aja di detta/Terra di Gagliano, dove trovavasi accampato Frà Domnizio Iacobucci alla Te-/sta di circa duecento Assassini, fù costretto ad esibirgli le lettere, e gli ordini, che/portava, e in sua presenza furono questi bruggiati. Dopo due ore in circa/essendo partita la detta massa per la volta di Secinaro, condussero con loro an-/che il detto Corriere. Vicino la ridetta Terra di Secinaro s’incontrarono con/una Colonna di Truppa Francese, e fecero un piccolo attacco, p[er] cui i Briganti/fuggirono, e si dispersero chi da una parte, e chi dall’altra; Gli Francesi gl’/inseguirono p[er] un pezzo, ed essendosi fatto tardi, jeri sera si ritirarono in det-/ta Terra di Secinaro, ed egli il Corriere venne trasportato da una por-/zione de’ Briganti nella Montagna detta l’Anatella, situata frà Secina=/ro, e Rovere, da dove questa mattina è fuggito, e si è riportato in Ce=/

f. 27v

lano. Io no[n] ho mancato di darne subito parte al Sig.[no]r Generale Goullous a/Tagliacozzo, a chi ho diretto l’istesso Corriere, perche dalla viva voce del me-/desimo Sentisse tutto, che gli era accaduto./Sig[no]re = Intendente, questo fatto fa sì, che Io non posso trovare altri/Corrieri p[er] quella volta, p[er] cui non deve Ella imputare a mia mancanza, se l’/esecuzione de’ suoi ordini, viene p[er] qualche tempo arretrata. Nella Terra/di lecce ( è Lecce dei Marsi (AQ) n.d.r.), ed in quella di Gagliano non vi è nè Gendarme, ne Luogotenente./Lo partecipo dunque a V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma, perché dia le convenevoli disposizioni,/dappoiche jeri mi pervenne lettera dei Sindaci di lecce, i quali mi partecipa-/vano, che p[er] l’assenza del Governatore, e la mancanza del Luogotenente no[n] si/erano potuti eseguire gli ordini, che Io gli avevo Rimessi p[er] la nota degl’In-/sorgenti, nè questi si erano fatti circolari p[er] le Terre annesse a quella/Giurisdizione./E Sono con tutta considerazione/Luigi de Marchesi Tomassetti Governatore.

f. 28r

Ill[ustrissi]mo Sig.[no]re, Sig.[no]re P[adro]ne Col[endissi]mo/( al margine sinistro vi è impresso il solito timbro ovoidale da ” GRANI DUE” n.d.r.)/ieri, e quest’oggi ho mandato per mezzo di persone di mia fidu-/cia procurare di risapere Le mire, operazioni, e mosse de’ Briganti: Ed ho/appurato, che i med:[esi]mi jeri mattina si erano diretti verso questa Terra/ne numero di circa cinquanta, fra quali ven’erano circa quindi-/ci disarmati, sette a cavallo, e chi armato di pessime arme, quasi/undici in una buona porzione, e giovinetti, e vecchi. Essi venivano per/caricare questa Uni[versi]tà della contribuz.[ion]e di ottocento docati, e di provi-/ste de’ viveri./Nell’approssimarsi a questa Terra, e propriam.[ent]e alle falde della montagna/di Serento, Luogo detto la Natella (sic) sopra la Terra di Rovere, riseppe-/ro, che quei puochi Francesi erano in Rovere, per cui divisi in tre co-/lonne inseguirono i med:[esi]mi, e dopo puochi momenti di fuoco, si resero pri-/gionieri, furono legati, e condotti nel piano di d.[ett]a Terra di Rovere, dove/i Briganti si accamparono, per passare oggi in questa Terra, ed indi por-/zione di essi nel Locale chiamato de’ Cervi. Risaputosi ciò da me,/feci subito alzar voce, che qui era giunto ordine per la razione di quat-/trocento soldati per la sera fra Fanteria, e Cavalleria./Sentita da Briganti tale voce, slogiarono da d.[ett]o piano, e si ritirarono nel-/la Montagna di Ajelli di fronte a Celano, dove fino a quest’oggi erano/riuniti, tenendo dodici individui di guardia avanzata vicino Ovindo-/li./Nell’attacco jeri Seguito con di puochi Soldati vi rimase ferito mortal-/mente il celebre Giovinotti di Ovindoli, che ora si crede nascosto in d.[ett]a Sua/Padria, dove fu ricondotto ferito./Nel passare per Rovere, presero de’ viveri, e per mezzo de’ Vitturali di d.[ett]o Luo-/go fecero asportarli nella indicata Montagna di Ajelli dopo che Slogiaro-/no dal piano Sud.[dett]o./Alle ore due della notte il P[adre] Domizio ( Iacobucci n.d.r.) stava scrivendo in d.[ett]a Mon-/

f. 28v

tagna vicino al fuoco lettera a Piccioli, communicandoli tutto il Successo, ed il/timore, in cui era. Indi dettò all’Ufficiale de’ Soldati Francesi lettera di-/retta al Gen[era]le Goullus, con la quale faceva sapere al med:[esi]mo, che i Briganti/erano contenti di far cambio de’ Prigionieri, per essere in mano della Trup-/pa Francese varj Briganti./In questa Popolazione ci conosco Persone molte propense verso i Bri-/ganti, a cui mai levo gli occhi sopra. L’esser privo di forza mi fa rimane-/re dal tentare di Scoprire i malintenzionati di questi Luoghi./Suppongo, che la notte anche traffichino delle Spie de’ Briganti: All’in-/contro da Pattuglie di persone di fiducia non mi riesce far’invigilare/d’intorno al Paese, per non esservi arme, atteso il disarmo Seguito;/ne le med:[esi]me Senza Le Arme, e monizioni Si fidano uscir di Paese. Io per/conseguenza senza la forza, che qui sarebbe necessariissima, mi vedo in un/continuo pericolo, ad onta del quale farò di tutto per mantenere il Buon/ordine, e speculare Le Masse de Nemici./Si compiaccia rimanere in tale intelligenza, mentre in attenzione de’ Suoi/oracoli, pieno della Solita perfetta stima passo a ripetermi/Di V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma/Rocca di mezzo 15 8[otto]bre 1806/D[evotissi]mo Serv.[itor]e V.[ero], Obl[igatissi]mo/Ferdinando Palanza Gove[rnato]re ( al margine sinistro si legge: ” Sig.[no]r Intend.[en]te Gen[era]le della Prov.[inci]a di/Aquila” n.d.r.)[…]

f. 60r

Celano 20 Ottobre 1806/Il Gov.[ernato]re Caporip.[art]o di Celano/Al Sig.[no]r Intendente Gen[era]le d[el]la Prov.[inci]a di Aquila/(al margine sinistro vi sono impressi i due più volte descritti sigilli ovoidali n.d.r.) Sig.[no]r Intendente = Sono a parteciparle, che sino alla gior-/nata dsi oggi si sono da me Ripresentati trentacinque/Briganti per godere della Real Munificenza, e si à/questi vi è’ il Celebre felice Ruggieri, alias Giovinotto/di Ovindoli, che si presentò jeri circa le ore 22: Nell’/istesso punto ne diedi avviso al Sig:[no]r Gen[era]le in Avezza-/no, dove attual.[ent]e si trova./Sento, che si è Ripresentato anche il famoso Nicola/Paneccasio , alias Caporale di Cerchio (vedi) al Comand.[an]te Fran=/cese, che trovasi in Ajelli./Padre Domizio (Iacobucci n.d.r.) dopo una trattativa di più giorni, che hà avu/ta con il Sig.[no]r Gen[era]le in ord.[in]e al presentarsi, mi si dice, che/jeri giornata fissata per la su presentaz.[ion]e in Ajelli/fece sentire, che non voleva più presentarsi, addu=/cendo vari pretesti, che non era da fidarsi del-/la parola Francese. Io credo con fondam.[ent]o, che tutto/

f. 61v

sarà stato per prender tempo per sentirsela col suo Ge-/nerale Piccioli./Ho l’onore di essere con tutta stima, e considerazione/Tomassetti Governatore”.

“[…]Relaz.[ion]e de’ Gov:[ernato]ri sul Brigantaggio nel/Num.[er]o di Ottantare[…]

f. 29r

Ill[ustrissi]mo Sig:[no]r Sig.[no]r[…]Col.[endissi]mo (al margine sinistro vi è impresso il più volte descritto sigillo ovoidale di ” GRANI DUE ” n.d.r.) Con altre due mie ame rassegnai ad V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma, che in questo luogo si minac-/ciava sollevazione di popolazione; tutti gli buoni, e q[ue]lli attaccati all’attual/governo si eran posti in grandis.[si]mo timore: parecchi galantuomini erano fug=/giti, dopo avermi assicurato di una valida difesa, ed’oggi si spettava/di ritorno, essendo da tre giorni fa ritornato il Capo Am[ministrato]re di q[ue]sta Un[iversi]tà: al=/tro di male però non vi è stato, che quello d’essersi veduti alc[u]ni Contadini/colla Noccarda rossa; ma al giungere d[e]lla colonna francese commandata/d[a]l Colonnello Cavaignac tutti la deposero, e doppo la partenza d[e]l d.[ett]o Co=/lonnello con esser rimasta una partita di Soldati Francesi si sono alcuni/p[rese]ntati al di loro Command.[an]te, come hà fatto bona parte d[e]gli Briganti di/Tremonti, e sono rimasti tutti aggraziati, in somma ora qui, e ne paesi con=/vicini si vive in perfetta pace, e tranquillità. Per mezzo d[e]lla spedizio=/ne di  più Corrieri in diversi luoghi da me fatta si è sempre risaputo per/dove le Masse transitavano, e permanevano; colle notizie poi avute l’alt=/ro jeri si è apppurato, che la Massa di fra Diavolo transitò per la Mon=/tagna di Tresulti, da dove passò alle Montagne di veroli verso la Valle di Rove=/to; ma che se ne spera la distruzione per messo d[e]lle Truppe Francesi, che/li siano avanti, e dietro, e la Massa di Piccioli, e P.[adre] Domizio (Iacobucci n.d.r.) abbia prese/le Montagne di Pacentro. Tanto le devo in discarico di mia obligaz.[io]ne, e Facen=/dole um[ilissi]ma riv.[erenz]a invariabilm.[en]te mi confermo/Di V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma Tagliacozzo 3 8[otto]bre 1806/dev.[otissi]mo Ser.[vito]re V.[ostro] Obl[igatissi]mo/Pietro Vicini Gov.[ernato]re Cap.[oripar]to/(al margine sinistro si legge: ” Sig.[no]r Intend.[en]te d[e]lla Prov.[inci]a di/Aquila” n.d.r.)

[…] Celano li 8 8[otto]bre 1806/Il Gov.[ernato]re Caporiparto di Celano/Al Sig.[no]r Intendente Gen[era]le della Provincia/(al margine sinistro vi è impresso il solito sigillo ovoidale da “GRANI DUE” n.d.r.)/Sig.[no]r Intendente = In punto su le ore venti mi è pervenuta/dal Colle ( è l’odierna Collarmele (AQ) n.d.r.)l’annessa Relaz.[ion]e; che rimetto a V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma, on=/de Resta intesa di tutto, che come le Rife-/rj con altra mia, il Corriere, che si annuncia in d.[ett]a Rela=/zione non è mai più qui capitato, nè ho potuto saperne no-/tizia, per cui non hò avuto il piacere di farlo arrestare./Il Sig.[no]r Beauliu (sic) Comand.[an]te la Piazza di Avezzano mi ha in-/caricato di chiamare presso di me gli Amm.[inistrato]ri di Ajello, e di/Cerchio, e di Rimproverarli per la loro iscitanza in non aver/arrestato il Corriere Benedetto Angelitti (vedi), e di farli Rimanere/in questa Residenza a disposiz.[ion]e di V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma. Io già ho dati/gli ordini opportuni a tale oggetto./Sono con tutta consideraz.[ion]e di V.[ostr] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma. Io già ho dati/gli ordini opportuni a tale oggetto./Sono con tutta consideraz.[ion]e/Luigi de Marchesi Tomassetti Governatore[…] 

f. 80r

Ill[ustrissi]mo Sig.[no]r e P[adro]ne Col[ensdissi]mo (al margine sinistro vi è impresso il solito più voklte descritto sigillo ovoidal da “GRANI DUE ” n.d.r.)/Su le ore dieci sette di questo giorno sette ottobre 1806 è qui pervenuto Bene-/detto Angelitti (1) nativo di questa T]er]ra, e fuggitivo della med[esi]ma p[er] causa/di Omicidio, e che non si era Riveduto fin dalli 26 Marzo di questo/cor.[ren]te Anno Associato colla Massa. Il med.[esi]mo ci ha esibito un ordine/coll’inserzione di una Lettera colla data de 20 settembre 1806 in/Palermo, che contiene la Riconoscenza d[e]l passato Rè, di esser stato dal-/lo stesso addossatogli il comando Ge[nera]le d[e]lle tre Provincie di Abruz-/zo, prescrivendoci di farlo pubblicare sul Momento. In atto, che/ci ha esibito L’ord.[in]e su.[dett]o, vi ha asserito, che fra due ore sarebbe/venuto il d.[ett]o Piccioli colla Massa di Mille, e sei cento Per-/sone p[er] castigarci, se ordivano pratticar al d.[ett]o Benedetto Cor.[rie]re,/ciò (è stato cancellato n.d.r.), che pretticesimo all’altro Cor.[rie]re parim.[en]ti spedito dal d.[ett]o Pic-/cioli, che arestassimo conf.[orm]e Le è noto. Avendo Rilevato in/d.[ett]o ord.[in]e di esser stato Ricevuto, e Relevato dalle Uni[versit]tà di/Gagliano, Colle Armele, e Cerchio, temendo d[e]l terrore/

f. 80v

minacciatoci dall’espressato Cor.[rie]re di d.[ett]a Massa, si è stimato/farsi la relata, e se gli è Restituito. Le Rassegnamo a V.[ostra] S.[ignori]a/Ill[ustrissi]ma p[er] nostro discasrico, e pronti ai suoi venerati Comman-/di, Le facciamo profonda Riverenza/Di V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma Ajelli Li 7 Ottobre 1806/D[evotissi]mo, ed Ob[ligatissi]mi S.[ervito]ri V.[er]i/Io Francesco Delcecato  Sindaco/Io Vincenzo di Pietro Sindaco ” (al margine sinistro vi è impresso il sigillo ovoidale dell’università di Aielli e, più sopra, si legge: ” Sig.[no]r D.[on] Luiggi Marchese Tomassetti/Gov.[ernato]re Int.[eri]no d[e]lla Corte d[e]l Caporiparto/Celano”n.d.r.)

f. 81r

Ill[ustrissi]mo Sig:[no]re Sig:[no]re e P[ad]ro[n]e Col[ensiddi]mo/In punto che sono le ore diciotto, Si è presentato in/questa Terra Benedetto Angelitti della terra di Ajelli,/alias Chiavarino (vedi) con lettera Circolare, che in Sostanza/eccita li Popoli ad armarsi Contro il Governo, ed è fir-/mata detta Circolare da un tal Ermenegildo/Piccioli, che si fa Com[m]andante delle tre Provincie/di Apruzzo, e da Domizio Jacobucci secretario/Hà/circolati molti Paesi, e molti altri ne hà da Circolare p[er] esser diretto, Gagliano, Ajelli, Colle, Celano, Cer-/chio, Avezzano, Cappelle Scurcola, e Tagliacozzo. Da/Cerchio il Corr:[ie]re è passato in Ajelli. La lettera porta la data = Dal quartier G[enera]le di Pesch’asseroli li 4/8[otto]bre 1806. Tutto è passato all’intelligenza di V.[ostra] S.[ignori]a/Ill.[ustrissi]ma p[er] n[ost]ro Positivo discarico, perche disponga quello/che Crede, e con sincera stima Si raffermano/Di V[ostra] S.[ignori]a Ill[ustrissi]ma = Cerchio li 7 8[otto]re 1806 /Devotis[si]mi Serv.[itor]i Veri/Li Sindaci di Cerchio (2) (al margine sinbistro si legge: ” Sig:[no]r Capo Riparto di/Celano” n.d.r.)

Note

1) “[…] Bened[ett]o Ant.[oni]o fig.[li]o di Arcangelo Angelitti/nato 26 Ap[ri]le 1769/ + Eleonora Moglie fig.[li]a del q.[uonda]m Generoso/di Natale 26 Giug.[n]o 1773/Maria Bened.[ett]a  n.[ata] 19 7[settem]bre 1773/+ Aloisia Rosa fig.[li]a n.[at]a 18 Apri]le 1806 ” (Stato delle Anime senza data- Archivio Parrocchiale di Aielli ora in Archivio della Diocesi dei Marsi in Avezzano).Questi così risultava nel ” GIORNALE/DEGLI ATTI DELL’INTENDENZA DELLA SECONDA PROVINCIA/DI ABRUZZO ULTERIORE/Anno 1809/N° CLXIX/Aquila 11 agosto 1809/(N° 545) Real Decreto del 1 agosto corrente per la definitiva distruzion de’/briganti già pubblicato in carta affissabile. Nota de’ briganti di-/chiarati fuor-giudicati, e de’ Capi-comitiva, anche pubblicata in carta affissabile, Premj di coloro che influi-/scono alla distruzione/de’ medesimi.[…]Benedetto Angelitti di Ajelli brigante/dal 1806, attualmente in rivolta[…]” insieme con l’inseparabile ” Nicola Jacobacci o Jacobone di Cerchio/brigante dal 1806 attualmente con/le armi alla mano[…]” con altri 20 insorgenti (vedi appendice); dai numerosi documenti da me letti risultano  i sunnominati  sempre insieme, l’Angelitti dimorava a Cerchio. Sicuramente dovevano essere parenti o molti amici. Amiconi F.:” Parasitt’ Il brigante op.cit.”, pp. 58-59.

2) Erano Benedetto Tuccieri ( 17    – 18    ) e Gervasio Continenza ( 17  – 18   ):”[…]Gervasio Continenza anche inimico di Don Venannzio d’Amore (Fracassi il Vecchio: 1772-1854, vedi ) per aver avuto delle legnate per ordine del Commandante Bliù a cui il Continenza commise alcune mancanze[…]”. Amiconi F.( a cura):” La repressione del brigantaggio op.cit.”, p. 64.

Archivio di Stato dell’Aquila

Intendenza, S. I, Cat. 27, b. 4813 A

” Giuseppe Napoleone per la Dio Grazia re/in esecuzione degli ordini dell’Ill[ustrissi]mo Sig=[no]re Intendente di questa Prov=/vinci]a/in data de’ 27 dello Scaduto Settembre si sono avanti di noi Governa=/tore Caporiparto di questa Città di Celano congregati li R.R.(Reverendi] parro=/chi della medesima Città d:[on] Francescantonio Piperni, e D.[on] Vincenzo/d’Innocenzo, gli Sindaci, ed Amministratori della Stessa D.[on] Luigi Mari=/nucci (1), e Mag=/nifi]ci Gio:[van]Batt[ist]a Letta (2), e Gio:[van]andrea Carusi, ed i Pri=/ncipali onesti Benestanti dello Stesso Luogo qui Sottoscritti, affine di/dichiarare affermativamente, o negativamente Su tutti gli Articioli pro-/posti dal d=[ett]o Si=[gno]r Intendente di questa Prov=[inci]a/Sul primo Articolo Se in questa Città di celano vi siano o no Stat’Insorgenti, hanno risposto, e dichiarato affermativam=[en]te esservene Stati./Sul Secondo Articolo. Se quali Siano i di Loro Nomi, e Cognomi, quali i Capi,/in che tempo Sono insorti, e Se attualm=[en]te Si Sono ritirati nella Padria,/o Sono tuttavia in Capagna, hanno risposto, e dichiarato che Sin/dalli 26 del Mese di Marzo di questo corrente Anno, avvenne in/questa Città la prima insorgenza, i Capi Insorgenti di quel tempo/furono Costanzo Contestabile, Lorenzo fantini, e gli altri che Seg[ui]/rono detta insorgenza furono Simplicio Perleone, Francesco perleone/Odoardo Magnanti, Felice di Vinenzo del Vecchio, Giuseppe del vec-/chio, Orazio Paris, Baldassarre orsogna, Vinenzo fellini, Vincenzo/Vicaretti, Simplicio Massaro, Giuseppe di Vincenzo Cerasolim Vincenzo/Fabj, Venanzio Torrelli, Baldassarre Baruffa, Angelo Nicola A-/cianelli, Venanzio Stornelli, Domenico di Donato, Ca[va]/sinni, Pietro di Luigi Tomassetti Nerone, Nicola Pitone, Anton[io]/di Pietro, alias Coccodrillo, Gaetano Piccone, Luigi LOongo, Vin[cenzo]/Angelone, Pasquale Paris, alias Rindello, Saverio d’Innocenzo, A[nasta-]sio Contestabile, Rocco de Sanctis, Giovanni Contestabile. Questi//presero le Armi nella mattina dello Stesso giorno de’ 26 Marzo, e/nell’istessa Sera le depositarono in mano de’ Galant’Uomini, e Prin=/cipali Benestanti dei questa Città che consecutivamente si armarono per/reprimere la baldanza di questi: Molti furono arrestati, e tro=/vansi presentem=[en]te nelle Carceri della Città dell’Aquila, e Sono Ve=/nanzio Torrelli, Baldassarre baruffa, Angelo Nicola Accianelli,/venanzio Stornelli, Vincenzo fabj, Domenico di Donato, e Gio:[van]An=/tonio Cavasinni, altri fuggirono temendo il rigore della Giustizia,/e Senza riprendere più le Armi Si Sono presentati per essere ammes-/si nella G[e]n[era]le amnistia, e Sono Costanzo Contestabile, Simplicio/Massaro, Simplicio Perleone, Francesco perleone, Odoardo Magnanti,/Baldassarre Orsogna, Vincenzo fellini, e Giuseppe di Vicenzo di Cera=/soli: altri finalmente Si riunirono, e Seguirono la Masssa comandata/da Ermenegildo Piccioli, il Capo di questa seconda riunione fù/Francesco Saverio Celeste, e quei che lo seguirono, furono, Pietro di/Luigi Tomassetti Nerone, Nicola Pitone, Antonio di Pietro, Alias/(Coccodrillo, il quale fu scarcerato dalli Briganti nella notte de’ 19/Settembre, Gaetano Piccone, Luigi Longo, Vincenzo Angelone,/Pasquale Paris, alias Rindello, Saverio d’Innocenzo, Felice d’Alessan=/dro, Filippo Paris, Lorenzo Fantini, Alessio Contestabile, Rocco de/Sanctis, Giovanni Contestabile. Nel giorno 19 Settembre, nell’/esers’intesa in questa Città l’avvicinamento della Massa, vi/fù una nuova insporgenza, i Capi furono Giuseppe Santucci, Pie=/tro taccone, Rocco del Monaco, che sitribuiva le noccarde, e que=/sti furono seguiti da gennaro Ranalletti, Giuseppe celeste, Fe=/lice Malsegna, Domenicantonio Antoniani, Venanzio di Luigi/Tomassetti nerone, Simone Rosati, Benedetto d’Innocenzo,/Gaetano Ranalletta. Gio:[van]Bernardino di Luigi Tomassetti Nero-/ne, Giuseppe Perleone, Francesco Magnanti, Giuseppe Baliva, Gaetano//Gaetano(sic) Longo, Luigi di Cicco, Simplicio d’Alessandsro, Pietro di/Summo, Paolantonio Pacchiarotta, Costanzo Santucci, Luigi di Gio:[van]/Domenico Picccone, Giuseppe Gaetano Barbati (vedi), Giuseppe d[e]l Vecchio, Felice Vincenzo del Vecchio, Orazio Paris, e Vincenzo/Vicaretti. Essendo in seguito venut’i Francesi in questa Città nell’Istesso giorno, ed in Seguito Si Sono ritirati nella Padria, dove attual=/mente sono./Sul Terzo Articolo. Se in questo Comune di Celano, vi Siano pene-/trate le Masse, ed abbiano cagionato danni al Pubblico, o/ciascheduno de’ Privati, hanno risposto, e dichiarato, che fuori delle/Sopradette insorgenze avvenute nella medesima, non vi nsono pene=/trate altre masse. Li danni causati, Sono docati venti, che Si/presero alli 26 Marzo d[a]l Sindaco di allora D.[on] Luigi Procarj/Rossi, come del recivo che ne formarono, e che esiste presentato/presso gli atti di diligenze prese dal Reg=/[i]o Uditore D.[on]/Maffei, ed oltre a ciò, altri commestibili con pane, e vino,/ascendentino alla Somma di circa docati diece. Nella notte de’/19 Settembre Si portarono nella Stalla d[e]l D=[otto]re D.[on] Giuseppe/Barbati, e gli rubarono tre Somari, i quali dopo molti giorni furo=/no rinvenuti nella Montagna di Curto./Sul quarto Articolo. Se in questa Città di Celano, qual Sia la nota/de’ Cittadini assenti, e quale la causa d[e]lla di loro assenza, han-/no risposto e dichiarato, che i Cittadini attual=[en]te assenti, Sono,/Cesidio d’Alessandro, con il di lui Figlio, Andrea Piccone, Luigi/Gizzi, Luigi Colantonj, Giovanni Pelagallo, questi Sono partiti per/la Puglia a Lavorare: Nicola Figlio del q.[uonda]m Venanzio d’Ales=/sandro, è fuggiasco per causa di Omicidio, e per l’istessa causa/Sono fuggiaschi Venanzio del q.[uonda]m Stefano Taccone, e Nicola//figlio di Angelantonio Ruscitti./Hanno dichiarato inoltre, che le qui So[ttoscri]tte Persone, che nel giorno 19 7[settem]bre in/tempo che avvenne l’ultima insurrezione forse vi potrebbero essere/degl’altri Insorgenti, i quali però non Sono a notizia, e perciò non/descritti nella presente dichiarazione, e così. Dato in Celano 9 No-/vembre 1806/D.[on] Fran.[cesc]o Ant.[oni]o Piperni Ec.[onom]o Curato/Luigi Marinucci Capo Sindaco/Gio:[van]Andrea Carusi Sindaco (al margine sinistro vi è incollato il sigillo del comune di Celano n.d.r.)/+ Segno di Croce di Gio:[van]Battista letta Sindaco Ill[ettera]to/Vincenzo Marchese Tomassetti Maceroni/Cristofaro Tabassi (vedi)/Prospero Baliva/D.[otto]r Giuseppe Barbati/D:[otto]r Carlo Gaetano Piperni/Francesco Tedeschi/Luigi Procarj Rossi/Francesco Terralavoro (vedi)/D.[otto]r Fis:[ic]o Angelantonio Ciccotti (vedi)/Leonardo di Stefano (vedi)/Io Felice marinucci/Io Giuseppe di Stefano/Angelant.[oni]o Coja/Luigi de Marchesi Tomasetti Regio Governatore”.

Note

1) Iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano:”[…]112. Marinucci Luigi- Proprietario – Celano-Carbonaro  Antico[…]”.  Archivio di Stato di Napoli (vedi qui in appendice). Amiconi F.: “La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

2) Fu allistato nella vendita carbonara del comune di Celano:”[…]84. Letta Giovan Battista – Proprietario – Celano- Zelante […]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

” Giuseppe Napoleone p[er] la Gr[azi]a di Dio Rè di Napo=/li, Sicilia Principe Francese Grande Elettore dell’/Impero ( al margine sinsitro vi è impresso il solito sigillo da grani due n.d.r.)/In esecuz.[ion]e degli ord.[in]i dell’Ill[ustrissi]mo Sig.[no]re Intendente di qu[e]sta/Prov.[inci]a in data de 27 dello Scaduto 7[settem]bre, Si Sono avan=/ti di Noi Gov.[ernato]re Caporip.[art]o di q.[uest]a Città di Celano, pre=/cedente ord.[in]e, congregato il R[evere]ndo Abbate Curato D.[on]/Felice Milanetti, gli Amm.[iniastrato]ri, e Sindaci della Commu=/ne di Rovere Pasquale Nusca, e Nicola Giancarlo, e/li principali onesti della med.[esim]a T[er]ra qui sottoscritti,/affine di dichiarare affermativam.[ent]e, o negativam.[ent]e su tut=/ti gli articoli proposti dal d.[ett]o Sig.[no]re Intendente di q.[uest]a/Prov.[inci]a/Su il p[ri]mo Articolo se nella di looro Padria di Rovere vi sia=/no stati insuirgenti, anno risposto, e dichiarato necati-/vam.[ent]e non esservene stati alcuno./Sul Secondo articolo; per l’istessa raggione di non esserve=/ne Stato alcuno non Sian denotare i loro No=/mi, e Cognomi distinquento il capo, e il tempo di cui So=/no insorti./Su il terzo articolo. Se nella Commune di Rovere via sia=//no penetrate le Masse, e abbiano cagionato dei danni/al publico, o à ciascheduno de privati, Si anno Risposti, e/dichiarati, che circa li tredidi di Ottobre passando p[er] il di lo=/ro Territorio la Massa comandata dal Padre Domizio iaco/bucci, e da felice Ruggieri, alias giovinotto di Ovindoli,/una porzione di q[ue]sta nel numnero di circa sei, sette/persone intrarono in d.[ett]a commune di Rovere, e doman=/darono la Razione per l’intiera Massa pèer] cui furono co=/stretti li Sindaci, e gli Amm.[inistrato]ri a somministrare loro una/Salma di vino, circa cinquanta decine di pane, e molto/formaggio, e così fecero d’interesse all’Uni[versi]tà circa docati/quindici./Su il Quarto articolo se in d.[ett]a Commune di Rovere qual sia/la nota de Cittadini attualm.[ent]e assenti, e quale la causa/della loro assensa, hanno Risposto, e dichiarato che molti/Cittadini sono assenti, porzione a lavorare in Roma, e/sono Lorenzo, Gio:[vanni] e Rocco fra[te]lli Natale, Gio:[vanni] di Nicola Mar-/tini, Felice, e suo figlio Fran.[ces]co Valerj, Ant.[oni]o, e suo figlio Do=/nato Lombardi, Alessio, e Nicola fr[te]lli Martini, Marco Pa=/gliuca, Gius.[epp]e di Venanzio Milanetti, Vincenzo Michele, Vin=/cenzo Giancarlo, Pasquale Giancarlo, e Gio:[van]Loreto figli Gian=/carlo, Ermenegildo Paglialonga, Giuliano e Nunzio fra[te]lli Va=/lente, Angelo Valente, Ponzio Michele, Gius.[epp]e, Gio:[vanni], e Pasque=/le fra[te]lli Martini con il figlio di Gio:[vanni] Martini nome Giuliano/Vincenzo, e Luigi Nusca, Gius.[epp]e Nusca, Nicola, ed Alessandro/Nusca, Saverio Lombardi, Marco Milanetti, Pie=/trant.[oni]o Milanetti, Pietro, ed Angelo fra[te]lli Pagliuca, Mar=/co Valente, Felice, e Nicola fra[te]lli Nusca, Ottavio, e figlio/Fedele; ed altri nel Reg.[i]o Tavoliere di Puglia, e sono/Mag.[nifi]ci Dom.[eni]co Ant.[oni]o, Carlo, Benedetto, e Gio:[vam]battista Milanetti,/Silverio, e Michele suo figlio Milanetti, Gius.[epp]e Milanetti,/Angelo, e Gaetano Suo Nipote Milanetti; Giustino Natale,/lodovico, e Gio:[vanni]/figlio di Giancarlo Colombo Milanetti, Carlo, e Biase Nu=/sca, Filippo Colagiacomo, Felice, Franc.[es]co, e Gius.[epp]e figli di Mi=/chele, Liberato, Fran.[ces]co, e Donato Michele, Benvenuto Pagliuca, Felice, Sab=/bino, e Nicola Michele, Nunzio Michele, e Giustino Nusca,/Nicola, ed Ant.[oni]o Carnicella, Arcangelo Fedele, Dom.[eni]co Co=/lilli, Fran.[ces]co, ed Arcangelo Nusca, Tomaso, e B[ru]no Rosa,/Luca, Nicola, e Pasquale Clemente, Pietrant.[oni]o Milanetti,/Donato, Ant.[oni]o, e Fran.[ces]co Fedele. Dato in Celano li 18 No=/vembre 1806./Felice Milanetti Abb.[at]e Curato ( al margine sinistro vi è impresso il sigillo dell’università di Rovere n.d.r.).

+ Segno di Croce del Sindaco Pasquale Nusca/io nicola giovancarlo sidico/gregorio milanetti/Gioacchino Nusca/Evangelista Natale/Tomassetti Governatore”. 

Archivio di Stato dell’Aquila

Intendenza, Serie I, Affari Generali

bb. 1-5033 (1806-1866)

” Eccellenza/il zelo ed attaccamento che à il Sig:[no]r Filippo Ant.[oni]o Tangredi (1)/della Città di Celano in Provincia di Aquila al buon ordine/ed all’augusto Sovrano, lo pone nel obligo preciso di passare/a notizia di V.[ostra] E.[ccellebnza], mà non le/sarà noto, che il capo di essa, e fumentatore fu il capo mas=/sa dell’epoca passata Giuseppe Santucci (vedi) di d:[ett]a Cittàè:L Uomo/che amerebbe la distruzione del intero genere umano per dare/sfogo alle sue private vendette:/Quattro suoi Nipoti furono gli strumenti de’ suoi infami di=/segni: Uomini questi rei di mille dilitti senza legge; e senza/fede perversi perturbatori delle pubblica quiete. Questi at-/tirarono altri individui./Nel suc:[cessiv]o giorno, in q.[uest]a Città non si respirava che lutto e terro=/re: Giuseppe santucci brillava, ed applaudiva con battimenti di/mani./da quest’orda di assassini fu arrestato il disgraziato d.[on] Luigi/Bernardi Corsegnani (vedi), perchè attaccato al governo din dall’epoca/passata, e Giuseppe Santucci avanti il Supplicante medesimo/proruppe a riso, ed inseguito avanti da tal Costantino Nolletti (2), e//Giuseppe Sanbenedetto al sentir tal notizia disse ànno preso/quel Giacobino di Luigi Bernardi e lo vonno fucilare, che/aspettano ora che non vanno appigliare Giuseppe Barbati? (vedi)/Nel giorno stesso Giuseppe Santucci inviò a Cerchio un/suo amico è Parente Pasquale Recina (3) di Ovindoli fratello/del capo Brigante Felice Ant:[oni]o (4) fucilato nel Aquila nell’epoca/passata, coll’incarico di prendere la lettera del giàè Principe/Ereditario, che dal Santucci si sognava essere stata lasciata/ad un tal D.[on] Venanzio D’amore (5) di Cerchio dal famoso Abate Mi=/carelli (6) incaricato dalla fù Reggina ad organizzare le Masse. Cio/lo depongono Giuseppe Mione Carlo felice Pietro Cicho,/Li fratelli stessi de Briganti fuggitivi asseriscono che causa/della diloro ruina sia stata Santucci, e che questi abbia fomen-/tato un sì orrendo misfatto./Saprà bene V.[ostra] E.[ccellenza] che il giorno stesso 26 molti galantio=/mini uniti al Supplicante colle armi alla mano fugarono/i Briganti, e riposero tutto min Tranquillità. Giuseppe Santucci/prese la fuga in onione degli altri./Vi vogliono pruove più chiare in contesto delle sue enor-/mi reità? e pure con la più inticibile sfrontatezza si vede/poggi passeggiare per le publiche piazze impunemente./Il peggio è che sequita ad essere ostinato nella sua Malvagità./Non conversa che con i consanguinei di quei briganti stessi, che/furono gli esecutori delle sue infamie, e forse per allarmargli/di nuovo. Questi che viene oggi a far presente a V.[ostra] E.[ccellenza] un simile/sconcio è quelli stesso che scovrì l’orribile congiura delo/famoso Padre Domizio ( Iacobucci n.d.r.) diretto al massacro della gente buo=//na facendo arrestare un di luii memissario Vincenzo Scipio-/ne, ed un Capo Massa di S. Iona Liberato Danselmo,ed il fù/Sergente Luigi di Avezzano, e colle proprie mani arrestò un/brigante di q:[uest]o luogo Angelo Romavecchia. Rileverà mol-/to bene V.[ostra] E.[ccellenza] da simili fatti se sia astio o livore; o zelo/ed attaccamento che ha indotto il Supp.[lican]e a far tutto p[rese]nte a V.[ostra] E.[ccellenza]/Se simili delitti rimangonono(sic) imponiti infallibilmente se/ne vedranno de più atroci. Le sostanze e le persone de/buoni saranno sempre in evidente pericolo di essere massa-/crate. Che perciò supp:[li]ca a V.[ostra] E.[ccellenza] intenta sempre a mantene=/re il Bon ordine di disporre che persona di sua fiducia/prenda esatto informo di ciò di è dedotto contro il Santucci/per indi provedersi quello sarà di giustizia. Ut Deus./Filippo Ant:[oni]o Tangredi supplico come sopra/Che il detto ricorso sia stato Scritto, e Sottoscritto dal Sig.[no]r Felippo Antonio Tan=/gredi di questa città di celano, lo attesto io Reg.[i]o Notaro Luigi Terralavoro(vedi)/della med:[esim]a Città, che richiesto l’ho Segnato Lode a Dio Sempre/Il predetto reg.[i]o Notaro mano p[ro]p[ri]a” (segue il segno del tabellione. Il sopra riportato documento è scritto su carta bollata di ” Granj due” e non reca alcuna data n.d.r.).

Note

1) Fu iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano:”[…]219.l Tangredi Filoppantonio – Usciere del Regio giudicato – Celano- Intimatore della vendita per sentimento[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”

2)Fu allistato nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]125. Nolletti Costantino – Caffettiere –  Celano-Carbonaro […]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II ). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

3) ” Pascalis Serafinus filius d.[ict]i Petri ortus 21 May 1771 […]” . ” DE Animarum[…]/Liber Anno 1765 die 19.a M.[ens]is May”. Archivio Parrocchiale di Ovindoli ora conservato nell’Archivio della Diocesi dei Marsi di Avezzano.

4) ” Aquila 25 maggio 1799/Nel Duomo si celebrarono i funerali a Don Feliceantonio Recina Comandante delle Masse di Ovindoli con tutta la pompa e con tutti gli onori militari. Ecco il tragico fine di costui: dopo d’aver date infinite ripruove del Suo coraggio e valore nella Guerra contro i Francesi, massime nell’assedio e nella ripresa dell’Aquila accadute nel mprossimo passato marzo, cadde infelicemente nelle mani de’ nemici, che lo condannarono a morir fucilato sotto gli occhi di tutto questo popolo. La presenza di spirito, e i sentimenti di fedeltà verso la Religione ed il Sovrano, che da lui intrepidamente si sostennero in faccia ai carnefici, e sino negli ultimi periodi della sua vita, se fecero impallidire i suoi giudici formeranno il suo encomio presso i posteri[…]” (cfr. Leosini A.:” Appunti di storia Abruzzese- Ms. 296 in Biblioteca Provinciale ‘ S. Tommasi ‘, L’Aquila. Amiconi F.:(a cura): ” La repressione del brigantaggio nell’Abruzzo Ulteriore II op.cit.”, p. 9.). Questi nacque ad Ovindoli, da Pietro e Caterina Piccone, il 23 maggio 1757. Perchè non dedicare al Nostro una strada?

5) Venanzio d’Amore Fracassi, il Vecchio, nato a Cerchio il 18 maggio 1772, da Pasquale e Maria Pressede d’Amore. In seguito al matrimonio con la tredicenne Rachele Fracassi di San Vincenzo Valle Roveto, avvenuto il 29.8.1795, assumerà anche il cognome della moglie. Nel 1793, all’età di 21 anni, conseguì, presso l’Università di Napoli, la laurea in “utroque jure” ( Archivio di Stato di Napoli, Collegio dei Dottori, busta/fascicolo 11, carta 152). Nella sette-ottocentesca società marsicana senz’altro fu una figura degna di nota. Amiconi F.: ” La repressione del Brigantaggio op.cit.”.

6) Partecipò attivamente, con sagacia e coraggio, alle insorgenze del Novantonove aquilano come comandante delle Masse di Cicoli e come segretario di don Giovanni Salomone ” Capo Generale ” di tutte le masse dell’aquilano riportando il tutto nel suo rarissimo volume : ” RELAZIONI ISTORICHE/DE’ POPOLI CICOLANI/IN PROVINCIA DELL’AQUILA/concernenti le loro imprese col Nemico/sotto il Comando in Capo/del generale delle Masse/D. GIOVANNI SALOMONE/E sotto la condotta del Sig: Abate/Curato di S. Nicola/del Sambuco/D. VINCENZO MICARELLI/ROMA/Nella Stamperia Salvioni l’anno 1799./Con licenza de’ Superiori.”.

Archivio di Stato dell’Aquila

Gran Corte Criminale di Aquila

Processi ( Prima serie) 147

“[…] f. 116r

Eccellenza/Dopo esere partiti di Aquila ci conducemmo nella/Rotta di Rocca di mezzo: colà si dispose l’occor:[ren]te p[er] la tranquilli-/tà d[e]l Paese, e d’ convicini: Alle due del giorno si mandaro-/no due cacciatori a Cavallo Scortati per aprire ala Comunica-/z:[io]ne coll’altra Colonna, che doveva essere a Secinaro: ma non la vedemmo tornare. Ricevemmo un co:/rrie]re alle  4 ore di Francia/la mattina, con cui da Cerchio (vedi) il Com:[andan]te Alò ci dava avviso/di condurci a Celano,p[er]ché i Brig.[an]ti erano fuggiti dalla Mon=/tagna di Secinaro: ci ponemmo Subito in marcia, e vicino al/paese Sud.[ett]o fummo avvisati, che mezz’ora prima Si erano Sen-/titi de’ colpi di fucile, e che la Comune era Rivoluzionata/dai briganti, che c’erano. Disposti in Battaglia, ed avvisati/dal tamburro della Colonna del Comand.[an]te Alò entrammo/nel Paese: La Cavalleria della sud.[ett]a Colonna ci Riferì, che/aveva disfatti circa 30 briganti, che fuggivano p[er] la pianu-/ra,/dopo avere ardito di tirare dal paese varj colpi di fucile:/Furono fucilati due che avevano la Noccarda Rossa, e dopo Re-/sa la tranquillità al Paese, Ristabilito p[er] Gov:[ernato]re il Sig:[no]r Tomassetti/passammo ad Avezzano: dove giungemmo alle 4 in circa/dello Stesso giorno. Furono uccisi dai Volteggiatori affiancati//alla Colonna varj Briganti per la Rotta, e fu fucilata/una Spia, che aveva una Coccarda Rossa. Nell’Avvicinarsi al/paese Sud.[ett]o cominciammo a Subire de’ Colpi di fucile, e/fummo avvisati, che vi erano circa 150 briganti armati, e/che il Paese era t[ut]to coccardato Rosso: Si dispose la Truppa in/Battaglia in t[ut]te le posiz:[io]ni, che il n[ost]ro bravo Comand.[ant]e Alò/credè vantag.[gios]e = Per cui un’ora, e ta in circa dovè la persecuz:[ion]e/de’ Scellerati, che dopo poche fucilate tutti li fuggirono/Tutta la Truppa Si battè con valore, e coraggio, che merita/essere ammirato: La cavalleria Si è distinta, e vi Sono/morti circa 60 Briganti. Dopo passati ai lati d[e]l Paese in/due Colonne; la Truppa Si Situò a piedi la Montagna, che/vi è dirimpetto: poco dopo vedemmo alla Cima d[e]l Monte Sud.[ett]o/una truppa di Briganti: all’arrivar della notte tirarono/vari fucilate nin gran distanza, ed insultarono con parole/dalla montagna: due palle cadute in mezzo alla Colonna/no[n] fecero la menoma offesa p[er] la distanza da cui veniva-/no. Bisognò Ritirarsi in un palazzo ad uso di Castello per la/notte dove t[ut]i i Soldati, ed offiziali Sono Stati allog.[gia]ti = que-/sta mattina al far d[el] giorno t[ut]ta la Truppa è partita/p[er] la montagna, e ne ha occupate le Alture dando dapper-/tutto la caccia ai Briganti = Io sono Restato con varj Soldati

f. 117r

di guardia[…]per la Tranquillità, dove sul/mom:[en]to Ristabilirò il Gov:[ernato]re = Sono circa le 10 di Fran.[ci]a di mattino/La Truppa si ritira qui tutta, Senza aver veduto alcun/Brigante nella montagna Sud.[ett]a = Tutti sono fuggiti col bene-/ficio della notte. Andremo avanti p[er] trovarli. L’Esempio de’/morti fa t[ut]ti tornare al dovere. Noi non abbiamo, che in/Cavallo ferito in una Spalla. Se non Si accorreva la Ri-/volta era G[enera]le, e terribile: in moltissimi paesi di q.[uest]a Co-/marca vi è Stata la Rivoluz:[io]ne = Credevamo finito già il/Gov:[er]no presente = Noi siamo fatigati coll’andare con-/tinuam:[en]te a piedi p[er] le Montagne./la prego far Ricapitare Subito l’annessa/Se avete ord.[in]e da darmi, li attendo. La Saluto/con consideraz:[io]ne, e le bacio le mani/D[evotissi]mo S:[ervit]or V.[ostr]o Obl[igatissi]mo/Angelo Piccioli ( nell’ultimo foglio, scritto su carta bollata da “Grani due” è così riportato: ” Beffi[…]1806/altri luoghi del Circondario/Relazioni, ed altre carte sul Brigantaggio di Ermene=/gildo Piccioli, P.[adre] Domizio Iaocobucci, ed altri ” n.d.r.)

” Celano 2 X[decem]bre 1806. ( al margine sinistro vi sono impressi il solito timbro ovoidale da ” GRANI DUE” ed un altro recante dentro la seguente scrittura: ” CARTA/PER SOLO USO/FISCALE ” n.d.r.)/Il Gov.[ernato]r Caporip.[art]o di Celano/Al Sig.[no]r Intend.[ent]e Gen[era]le d[el]la Prov.[inci]a dell’Aquila/Sig.[no]re Intend.[ent]e = Nella sera de 30 d[el]lo scorso mese di 9[novem]bre di q.[uest]o cad.[ut]o Anno Lorenzo Fantini di q.[uest]a Città, uno degli In-/sorgenti de 26 Marzo, e che fece anche parte della/massa di Piccioli, e di P[ad]re Domizio (Iacobucci n.d.r.), ebbe l’attrivim.[ent]o d’insultare Giuseppe Ant.[oni]o de Sanctis di q.[uest]a stessa Città/nell’atto il med.[esi]mo se ne stava pacificam.[ent]e per fatti suoi/in un sito di q.[uest]a med.[esim]a Città, e p[ro]priam.[ent]e avanti il Convento/de PP.[padri] Carmelitani. Ripetè il sud.[ett]o Fantini per ben/due altre volte l’istesso insulto, minacciando contro il/nominato de Sanctis, dandogli de’ schiaffi a mano/Rivolta nell’istessa sera, come mi ha Riferito l’istess-/so offeso, che formalm.[ent]e ne ha esposto querela avanti di me/Nel giorno seg.[uent]e, primo del corrente Mese si è doluto anche/delle di costui procedure Stanislao Rosati di q.[uest]a stessa/Città, esponendomi, che nell’atto si Riportava in sua/Casa, lo stesso Lorenzo Fantini, unitam.[ent]e con Simplicio Perleone (vedi),/e Luigi Longo (vedi), i quali anche sono nel numero dei passa-/ti Insorgenti, e con Domenicant.[oni]o Santucci passarono borbot-/tando avanti di lui, e che il Simplicio Pereleone gli dicesse:/Questa sera devo mangiarmi un’Anima di Cristiano/dandogli nello stesso tempo uno schiaffo, ghe (sic) gli fece volare//il Cappello dalla testa, e che allora gli si accostasse an-/che Lorenzo Fantini, e che dicesse, che avesse, Egli Rin-/graziato Iddio, perchè non aveva lo Stocco sopra di sè,/sia il Simplicio Perleone accostandosi ad una Ragazza,/che portava un fascio di legna, ne tolse una per forza,/e diede un colpo al d.[ett]o Stanislao Rosati, che dovè/Ritirarsi dentro la di lui Casa, e che fù poi costretto/uscirne per una porta secreta per non Restar vitti=/ma de’ medesimi, che con colpi di pietra lo insultava-/no. In questo frattempo li nominati Fantini, Pereleone, e Longo andiedero a chiamare Giuseppe/Perleone, e Longo andiedero a chiamare Giuseppe/Celeste, e Francesco Saverio Celeste, ambedue anche/compresi nel Ruolo de passati Insorgenti: Questi/tutti uniti si armarono di Mazzocche, e Simplicio/Perleone di Sciabla, ed uscirono per incontrare il/nominato Stanislao Rosati, mà invece d’incotrar/Lui, incontrarono il di lui F[rate]llo Sacerdote D.[on] Anto=/nio Rosati, che venne posto in mezzo dalli medesimi,/dicendogli: Vogliamo tagliarti la Testa Prete ini-/guo. Riuscì al nominato Sacerdote di fuggire, avva-/lendosi dell’ajuto di Persone, che si posero in mezzo. Mi/ha esposto ancora il d.[ett]o Stanislao Rosati, che per tutta/la sera, sino alle due della notte li Riferiti Lorenzo/Fantini, Simplicio Perleone, Luigi Longo, Francesco/Saverio Celeste, e Giuseppe Celeste gli fecero le poste avan-/ti la di lui Casa per assalirlo di nuovo, mà siccome Egli non/uscì di sua Casa, così insultarono Egidio d’Andrea, che si//incontrò a Riuscire dalla casa di Esso Stanislao Ro=/sati, dandogli un colpo di Mazzocca./Sig.[nor]e Intendente, tuttociò mi si è Riferito formalm.[ent]e/tanto dal nominato Gius.[epp]e Ant.[oni]o de Sanctis, che/da Stanislao Rosati, domandando ambedue/giustizia per gli affronti Ricevuti, e per gl’insul-/ti, che si pratticano dagli passati insorgenti, i q[ua]li/abbusano della Real Clemenza. Io ne ho ordi=/nata l’informaz.[ion]e, e tradittanto mi è sembra-/to un dovere Rassegnar tutto a V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma per ciò/che crede di giustizia./Sono con tutta stima, e consideraz.[ion]e/P.[ost] S.[criptum] Dopo di aver stesa questa mia Relaz.[ion]e, mi è pervenuto un/altro Ricorso contro i nominati passati Insorgenti per altri/insulti da med.[esi]mi commessi in persona di Gaetano Ser-/chia, il quale si è doluto di essere stato dagli stessi as=/salito, e di esser stato minacciato specialm.[ent]e da Luigi/Longo (vedi). Lo Rassegno dunque anche a V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma, perché/disponga l’occorrente, e mi Ripeto coll’istessa stima,/e considerazione./Tomassetti Governatore/Aquila 8 Dicembre 1806/Il Sotto-Intendente di Sulmona prenda conto dell’Esposto, e rivenendolo vero, pro-/ceda subito all’arresto dei Rei./(esgue una firma illeggibile n.d.r.)/Il Segretario generale/Medoro Mazza//40/Celano X[decem]bre 16 (è scritto sopra n.d.r.) Polizia 1806/Quel Gov.[ernato]re rifesice dice (è stato cancellato n.d.r.) contro ta-/luni Individui Briganti perdonati,/e precisam.[ent]e p[er] delitti recenti/Si è (segue una cancellatura n.d.r.)/proveduta/B.”

” Nota di coloro che presero parte nelle insurrezioni seguite ne va-/rj Luoghi della provincia dell’Aquila ne diversi ultimi tempi,/cioè in Marzo, ed in Maggio scorso, giusta i processi esisten-/ti nel Tribunale Straord.[inari]o de tre Apruzzi/

Nomi                                                                     Cognomi                                                                           Patria 

Nicola                                                                 Panecascio                                                                        Cerchio

Giacomo                                                            Giusti (1)                                                                                Idem

Carlo                                                                   Matteo(sic) ( Sperandio n.d.r.)                                            Idem

N…(sic) (è Benedetto Angelitti n.d.r.)                     Chiavarini                                                     Ajelli ( è stato corretto n.d.r.)

Vincenzo                                                                      Ranelletta                                                                                      Celano

Odoardo                                                                      Magnante                                                                                         Idem

Costanzo, e

Giovanni   F[rate]lli                                   Contestabile Idem (al margine sinistro è scritto verticalemente “Canofari” n.d.r.)

Lorenzo                                                                   Fantini                                                                                                  Idem

Simplicio                                                                 Perlone (sic)                                                                                        Idem

Baldassarre                                                        d’Antonio di Carlo                                              Orsogna (è stato corretto n.d.r.)

Vincenzo                                                             di Domenico Fellini                                                                                Celano

Luigi                                                                             Longo                                                                                                 Idem

Vincenzo                                                                  Vicaretti                                                                                                Idem

Pietro                                                     di Luigi Tomassetti a.[lia]s Nerone                                                                      Idem

Nicola                                                                      di Paolo Pitone                                                                                       Idem

Pasquale                                                                Paris a.[lia]s Rindella                                                                               Idem

Saverio                                                                  di Simplicio d’Innocenzo                                                                          Idem

Loreto                                                                    Baruffa a.[lia]s Balducci                                                                           Idem

Antonio                                                                  Piccone a.[lia]s Limbusso                                                                        Idem

Felice…..(sic)

Vincenzo, e    F[rate]lli                                       di Tommaso del Vecchio                                                                            Idem

Giuseppe//

Orazio                                                                   di Antonio Paris a.[lia]s Cianchino                                                            Celano

Antonio                                                                            di Pietro                                                                                               Idem

Giuseppe                                                                 di Vincenzo Cerasoli                                                                                   Idem

Gaetano                                                                           Piccone                                                                                                 Idem

Vincenzo                                                                         Angelone                                                                                               Idem

Gio:[van] Donato                                                         Tommasetti Corvara                                                                      in Teramo

Camillo                                                                                 Testa                                                                                                 Pizzoli

Alessandro                                                                           Nobili                                                                                                  Idem

Filippo                                                                                    Pisanelli                                                                                             Idem

MJichele                                                                                 Merli                                                                                                 Idem

Giuseppe                                                                di Marcant.[oni]o d’Angelo                                                                          Idem

Berardino                                                                                Delj                                                                                                   Idem

Gregorio                                                                                Delj                                                                                                     Idem

Sabatino                                                                               Ponzj                                                                                                   Idem

Passio, ed                                                                         d’Angelo                                                                                                 Idem

Annunzio

Pasquale                                                                            Merocco                                                                                               Idem

Giovanni                                                                              Isidoro                                                                                                 Idem

Giovanni                                                                                Delj                                                                                                    Idem

Giovanni                                                                            Mansolini                                                                                              Idem

Giovanni                                                                           di Casimirro                                                                                           Idem

Domenico                                                                           Quintiliani                                                                                            Idem

Marco                                                                           d’Ant.[oni]o d’Angelo                                                                               Idem

Vincenzo                                                                               Reale                                                                                                  Idem

Giovanni                                                                               Merli                                                                                                   Idem

Luigi                                                                                      Delj                                                                                                      Idem

Filippo                                                                                Valentini                                                                                               Idem

Gio:[van]Francesco                                                           Nicolai                                                                                              Idem//

Domenicant.[oni]o                                                           de Julis                                                                                     Campotosto

Francesco                                                                 di Giovanni di Tommaso                                                                          Idem

Giuseppe                                                                          di Girolamo                                                                                         Idem

Berardino                                                                         Ciammotta                                                                                          Idem

Emidio                                                                                  Delj                                                                                                    Idem

Sabatino                                                                         Calandrella                                                                                             Idem

Giuseppe                                                                       Ciammotta                                                                                                Idem

Pietro Paolo                                                                 Calandrella                                                                                                Idem

Fiore  d(sic)                                                                 di Giovanni di Girolamo                                                                          Idem

Domenico                                                                     Pantolfo                                                                                                    Idem

Pietro                                                                            Piccari                                                                                                        Idem

Vincenzo                                                                     Cannavicci                                                                                                  Idem

Vincenzo                                                                     di Francesco Piccari                                                                                   Idem

Pietro                                                                            di Napoli                                                                                                    Idem

Mauro                                                                            Ponzj                                                                                                         Idem

Micchelle                                                                         Zilli                                                                                                           Idem

Leone                                                                             Ardingo                                                                                                     Idem

Berardino                                                                     di Napoli                                                                                                     Idem

Berardino                                                                      Federici                                                                                                     Idem

Francesco                                                                      Piccari                                                                                                        Idem

Angelo                                                                           di Loreto                                                                                                    Idem

Michele                                                                       di Domenico Zilli                                                                                        Idem

Biase                                                                             Ponzj                                                                                                           Idem

Giuseppe e

Felice                                                                           di Lelio                                                                                        Poggio Cancelli

Innocenzo                                                                 d’Innocenzj                                                                                                  Idem

Pietro Ant.[oni]o, e

Antonio                                                                       Berardi                                                                                                      Idem//

Carlo                                                                           di Gioacchino                                                                             Poggio Cancelli

Pasquale                                                                      Gloriani                                                                                                  Idem

Giuseppe                                                                     Correri                                                                                                    Idem

Carlo                                                                             Ranucci                                                                                                   Idem

Domenicant.[oni]o                                                       Correrj                                                                                                  Idem

Gabriele                                                                            di Febo                                                                                              Idem

Berardino                                                                          Fulvj                                                                                                    Idem

Antonio                                                                              Tiberj                                                                                                 Idem

Paolo                                                                                de Paolis                                                                                                Idem

Antonio                                                                            Anzuini                                                                                                  Idem

Francesco

Antonio, e                                                                      De Angelis                                                                                              Idem 

Berardino

Giovanni                                                                         Gentile                                                                                                    Idem

Francesco                                                                       Guidone                                                                                                 Idem

Giovanni                                                                        Roscelli                                                                                                     Idem

Gioacchino                                                                    Gioacchini                                                                                                Idem

Francesco, e

Liberato                                                                              Fiore                                                                                                    Idem

Giovanni                                                                             Murro                                                                                                  Idem

Paolo                                                                                  Ottavianj                                                                                             Idem

Angelo Ant.[oni]o                                                            Ovidj                                                                                                     Idem

Antonio Leombruni (sic)                                                Leombruni                                                                                    Mascioni

Lorenzo                                                                             di Matteo di Alessio di Alessio (sic)

Andrea                                                                              di Pasquale di Lelio                                                                     Mascioni

Pasquale                                                                             Adriani                                                                                                Idem

Pasquale                                                                             Carissimi                                                                                         Idem//

Domenico, e

Giovanni                                                                              Turconi                                                                                       Mascioni 

Marcello                                                                              Marcelli                                                                                             Idem

Antponio, ed

Emidio                                                                                  Pompilj                                                                                              Idem

Angelo                                                                                  Giangrazj                                                                                          Idem

Agostino                                                                                 Carissimi                                                                                        Idem

Pietro                                                                                        Manilj                                                                                           Idem

Giannicola, ed

Amadio                                                                                      Giangrazj                                                                                     Idem

Marco                                                                                         Paolini                                                                                         Idem

Giovanni                                                                                     Manilj                                                                                         Idem

Giuseppant.[oni]o                                                                    di Lelio                                                                                         Idem

Lelio                                                                                             Lelj                                                                                              Idem

Antonio                                                                                      Antonilli                                                                                       Idem

Loreto, e

Michele

Francesco                     Padre e Figli                                       Michelangeli                                                                          Marana

Francesco                                                                                  Cardarelli                                                                                    Idem

Antonio                                                                                      Sebastiani                                                                                   Idem

Eutizio                                                                                         Mariani                                                                                       Idem

Francesco                                                                                  di Giandomenico                                                                       Idem

Francesco                                                                                  di Onofrio                                                                                    Idem

Domenico                                                                                  Croce                                                                                            Idem

Lorenzo, ed

Emidio                                                                                        Paganelli                                                                               Amatrice

Mattia                                                                                        Cherubini                                                                           Villa Preta

Marcantonio                                                                             Blasj                                                                                             Idem

Marco                                                                                        Orazj                                                                                             Idem

Pietro                                                                                         Tomei                                                                                           Idem

Paolo                                                                                          Bifarj                                                                                             Idem

Giuseppe                                                                                  di Orazio Quattrocchi                                                                 Idem

Pietro                                                                                         Plinj                                                                                              Idem

Vincenzo                                                                                    di Giuseppe Ciaralli                                                                    Idem

Marco                                                                                        Perilli                                                                             Villa S. Giusta

Domenico                                                                              Gasparini                                                                                         Idem

Marco,e

Francesco                                                                              di Berardinoi Angelini                                                                   Idem

Pietrantonio                                                                           d’Onorio                                                                                         Idem

Antonio                                                                                    Angelini                                                                                         Idem

Ambrogio                                                                                Angelini                                                                                         Idem

Paolantonio                                                                            d’Onorio                                                                                        Idem

Giuseppe                                                                                di Costantino Angelini                                                                   Idem

Giuseppe                                                                               di Marco d’Alessio                                                           Villa Nomisci

Vincenzo                                                                                 Cesarei                                                                                           Idem

Sabatino                                                                                 di Pietro di Lorenzo                                                                      Idem

Faustino                                                                                  Cesarei                                                                                            Idem

Francesco                                                                               d’Angelo a.[lia]s il Bastardo                                                        Idem

Luigi                                                                                          Stazj                                                                                   Villa binaco

Giovanni                                                                                  Volpetta                                                                                        Idem

Marco                                                                                      di Vincenzo d’Ascenzio                                                               Idem

Bartolomeo                                                                             Fioravante                                                                                    Idem

Domenico                                                                                Plinj                                                                              Villa Capricchia

Giovanni                                                                                   il Francese                                                                                 Idem//

Domenico                                                                                 Perittilli                                                                                  Villa Scai

Gennaro                                                                                    Placidi                                                                                          Idem

Felice                                                                                         Paucio                                                                                           Idem

Giuseppe                                                                                  di Francesco Capra                                                                     Idem

Domenico                                                                                  Garzone di Lucia Perinelli                                                         Idem

Pietro Garzone                                                                         di Fran.[ces]co Alesiani                                          Colle gentilesco

Giovacchino                                                                               di Stefano Alesiani                                                                    Idem

Domenico                                                                                   Garzone di Fran.[ces]co Alesiani                                           Idem

Nunzio                                                                                          Mozzetti                                                                                 Barete

Francesco                                                                                     Mosca                                                                                       Idem

Francesco, e

Berardino                                                                                        Laurenzj                                                                                  Idem

Giuseppe                                                                                         di Silvestro                                                                            Idem

Biase                                                                                                 Cionni                                                                                    Idem

Giovanni                                                                                            Laurenzj                                                                               Idem

Giuseppe                                                                                           Federici                                                                                Idem

Filippo                                                                                                di Giacomo                                                                          Idem

Vincenzo                                                                                             Masci                                                                           Cagnano

Stefano                                                                                                Sacchetti                                                                            Idem

Giuseppe                                                                                             Tassi                                                                            Accumoli

Carlo                                                                                                   di Lodovicant.[oni]o di Mattia                                        Idem

Ermenegildo                                                                                      de Santis                                                                             Idem

Francesco                                                                                           Celantani                                                                          Aquila

Ferdinando                                                                                        Luci di Ferraro                                                          Fossadillo

Gio:[van]Pietro                                                                                 Gentile a.[lia]s il Gobbo                                                    Idem

Bernardo                                                                                           Lucidi detto Bernardone                                                Barete

Domenico, e

Luigi                                                                                                      de Acutis                                                                         Pizzoli

Ottavio                                                                                                  di Ottavio                                                                Marana//

dato in questa dell’Aquila li 17. Febraro 1807/Francesco Canofari Pres.[ident]e del/T[ri]b[una]le straord.[inari]o degli Abruzzi “.(2)

Note

1) Giacom’Antonio Giusti nacque a Cerchio il 22.7.1781, dal razionale dell’università di Cerchio Tommaso, originario di Rocca di Mezzo, e Maria Maddalena Jacobacci. Entrambi svolsero l’attività di mastro calzolaio (cfr. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”, pp. 66-68). La morte lo colse nella città dell’Aquila presso il locale ospedale (xenodochio) cittadino, il 27 ottobre 1809. Di questi, purtroppo, così come pure per gli altri quasi anonimi insorgenti, abbiamo scarnissime notizie attraverso le quali non riusciamo a capire il loro animus: sappiamo soltanto che entusisticamente abbracciarono indomitamente, senza paura,  la causa  borbonica e si comportarono, seppur armati non in modo adeguato,  coraggiosamente contro l’esercito invasore francese.  In una missiva conservata nell’Archivio di Stato dell’Aquila ( Intendenza, I, Cat. 27, b 4819) apprendiamo: ” Illustrissimo Signor Padrone Signor Colendissimo Rivolgendo sempre più le mire al mantenimento del buon ordine, ho trasentito, che in questo circondario vi sia un tale Mastro Giacomo Giusti della terra di Cerchio capo brigante, e reo di omicidio di un Caporale Francese. Io intanto nel prendere le più valide misure, per l’arresto, credo un dovere prevenire Vostra Signoria Illustrissima, affinché si compiaccia darmi dei lumi onde restino autorizzate le mie masse, che tendono alla tranquillità dello stato, col togliere i semi infetti, e perniciosi. Spero di meritare la considerazione dell’autorevole Sua protezione, e con tale fiducia pieno del solito rispetto, e vera stima, mi confermo baciandole la mano. Di Vostra Signoria Illustrissima, Balsorano 18 Agosto 1806 Devotissimo SS. Obb. Luigi Mariani”. E proprio in quel lasso di tempo, fu arrestato dal citato Mariani: ” Celano 18 Gen.[nar]o 1807/Il Reg[i]o Gov.[ernato]re di Celano/Ai Mag.[nifi]ci D.[otto]ri D.[on] Venanzio, e D.[on] Vincenzo d’Amore/Deputati del buon ordine d[e]lla T[er]ra di Cerchio./Da una vostra Relazione diretta a q.[uest]a Corte nel passa:/to Mese di Agosto ho Ravvisato, che sin’ d’allora/partecipaste, che Giacomo Giusti famoso brigante/era stato assicurato, e sorpreso in Pascosolito per/opera di D.[on] Luigi Mariani Gov.[ernato]re di Balsorano./Il Reg.[i]o Tribunale Straordinario delle tré Prov.[inci]e di A-/pruzzo m’inculca di prender conto di un tal fatto,/e nell’istesso tempo qual destino abbia avuto il/sud.[dett]o Giusti, e quali i delitti, che lo stesso avrà/commessi./V’invito dunque con la maggior sollecitudine Riferir-/mi l’occorrente sù tal particolare, acciò possa/Io farne distinto dettaglio al sud.[dett]o Reg.[i]o Trib[una]le/Straordinario. Sono con stima./Tomassetti Governatore”.  In un’altra lettera conservata nel più volte citato istituto archivistico aquilano apprendiamo:” Celano li 11 7[settemb]re 1807/Il Governatore di Celano/A S.[ua] E.[ccellenza] il Sig.[no]r Intendente della Provincia/di Aquila/Eccellenza/Ho l’onore rimetterle lo Stato nominativo di quegl’individui,/i quali trovandosi assenti da’ loro rispettiivi Paesi possono stare/attualmente uniti co’ Briganti, o possono unirvisi in appresso,/se non si giunge a reprimere la loro baldanza. Sento che in Roc-/ca di mezzo otto mascalzoni si unirono con Giovinotti. Questi/fu jeri incontrato nella montagna di Serenza. Qui non vi è/alcuna cosa di nuovo./Sono col più grande rispetto/Giuseppe Saliceti//Mappa nominativa di quegl’Individui del circondario di Celano, i quali trovansi assenti dalle rispettive comuni/Comuni – Nomi e Cognomi- dove e con chi attualm.[ent]e si trovano – Osservazioni/ Celano- Felice d’Alesandro al.[ia]s Paglialonga/Pasquale Paris al.[ia]s Rindello/Vincenzo Vicaretti/ Sono Probabilm.[emnt]e in Tivoli-  Si è detto sino a questo punto che Paglialonga era con Giovinotti. Ora si sospetta che/siasi ritirato in Celano. Ecco come si possono conciliare queste due opinioni. Paglialon-/ga mi si dipinge per Uomo temerario all’estremo: all’incontro Giovinotti sa minuta-/mente ciocchè qui si opera; Forse dunque il Paglialonga penetrando di notte nel bor-/go di questo Paese, rileverà da qualche aderente lo Stato delle cose, e servendo/da messaggiero il suo Principale lo informerà di tutte le osservazioni. Perciò non cre-/do che Stia di continuo in Celano tantopiù che si sarebbe scoverto dopo tante continuate/diligenze, ma che soggiorni alternativamente ora in Paese, ed ora fuori./Cerchio – Giacomo Giusti – nell’agro romano- manca dal suo Paese sin dal mese di Marzo del passato anno, e si dice per conto che/trovasi dove si è detto. Si è allontanato per sottrarsi dal rigore della giustizia, es-/sendo stato brigante./ S. Jona – sic- sic- sic/Paterno- Berardo Bozzelli (vedi appendice n.d.r.)- con Giovinotti/Mattia Stornelli (vedi appendice n.d.r.)/Lorenzo Bozzelli/Non si sa dove si trovano- Questi tre individui si unirono coi Briganti nel mese di Settembre del/passato anno in occasione del passaggio di questi ultimi per Paterno. Berardo/Bozzelli è stato sempre cogli assassini, ed attualmente trovasi, come si è accen-/nato con Giovinotti. Stornelli non si è più veduto, e trovasi probabilmente/nell’agro romano. Lorenzo Bozzelli restò unito co’ Briganti un solo giorno/e poi si ritirò in Paese: si presentò anche al Comandante della Civica di Pesci-/na Sig.[no]r Cambise, ma per timore forse di essere arrestato si allontanò dalla Patria,/nè più si è riveduto. E molto probabile che sta anche nella campagna/di Roma./S. Potito- sic- sic- sic/Rovere- sic- sic- sic/Ovindoli Felice Ruggieri al.[ia]s Gio-/vinotti- in campagna- Questo Capo-Brigante va infestando i vicini luoghi con una comitiva di/circa quindici assassini. Alle volte si unisce con quella di Monaco, e da ciò/nasce che l’orda di tali scelerati ora è grande, ed ora è piccola./Ajelli- Benedetto Angelitti al.[ia]s Chiavarino/Benedetto Angeloni/ambidue con Giovinotti/Felice Antonio Angelitti- sic-Si sospetta con  qualche fondamento che anche Felice ant.[oni]o Angelitti si trovi unito con/Giovinotti. Manca da più di un’anno dal Paese./Saliceti Gov.[ernator]e”. Notizie sporadiche queste che, purtroppo, non ci aiutano a tratteggiare le figure degli insorgenti marsicani i quali meriterebbero, senz’altro, più attenzione da parte di coloro che, come novelli Diogeni, vanno alla ricerca delle loro radici storiche.

2) Tutti i fogli escluso l’ultimo, sono firmati, verticalmente, dal citato giudice Canofari.

ARCHIVIO DI STATO DELL’AQUILA

Intendenza- Serie I- Affari Generali, Categoria 27

Anni 1807-1809, 4815 b

” S.[acra] R.[eal] M.[aestà]/Sig.[nor]e/Il Proc.[urato]re della Comune di Gioja in Prov.[inci]a dell’Aquila, sup:[plican]do/divotam.[en]te espone a V.[ostra]/M.[aestà], come per mezzo dell’Intend.[en]te, o/di altro Funzionario di quella prov.[inci]a dev’esserle pervenu-/to il Rapporto dei funesti.[ssim]i avvenim.[en]ti ai quali andò sog–/getto quel piccolo Paese nella notte de’ 10 del discor.[ren]te mese/di Sett.[embr]e in occasione della coraggiosa resistenza, che fece/per più tempo ad una Comitiva di Assassini briganti/composta di c.[irc]a 50 individui armati. Incendiarono al-/la fine costoro il Paese in varj punti, Lo saccheggia-/rono per molte ore, e finalm.[ent+e uccisero empiam.[en]te 13/persone quasi tutte delle primarie famiglie di tal Pae-/se, recando a ciascuna di esse una vera desolaz.[ion]e.//Non sarà però a notizia della M.[aestà]/V.[ostra], che quegli assassini eb-/bero il coraggio di tornare in d.[ett]a Comune nel dì 24 di d.[ett]o/cor.[ren]te Mese, facendo un novello saccheggio particolarm.[ent]e nel-/le case di quelle famiglie, le quali pel giusto timore di ri-/maner vittime della loro sperimentata ferocia,/ erano da/quel Paese Sloggiate, rifuggiandosi nella Città di Celano; e/molto meno sarà noto alla M.[aestà] V.[ostra], che quei Scellerati ebbe-/ro in tal rincontro anche L’ardim.[en]to di minacciar publi-/cam.[en]te la vita a tutti gli Uomini di d.[ett]o Paese, ove prote-/starono di voler seminar sale in vendetta di quella re-/sistenza, che da essi fu fatta./Questi fatali avvenim.[en]ti anno incusso tanto timore, e spavento/negli animi di quei miseri Naturali, che quasi tutti van/fuggiaschi, e sono risoluti di abbandonare quel Paese fin-/che non venga abbattuta, o fugata la Comitiva sud.[dett]a./E’ necessario, o Sig.[nor]e, che venga q[ue]sta dissipata all’istante non so-/lo perche ciascuno di quei Cittadini senza pericolo di vita/potrà di=//morare nella propria Casa, far la semina delle Vettova-/glie, assistere all’incominciata vendemmia, ed inviare/nel R.[egi]o Tavol.[ier]e di Puglia il meschino avanzo dei loro ani-/mali salvato dalle mani di d.[ett]a Comitiva; ma ben anche/perchè a questa non si dia tempo d’ingrossarsi, e fare/simili guasti in altri vicini Paesi, come sono Bisegna, S.[an] Seba-/stiano, ed altri, che non lasciamo di minacciare./Il Sup.[plican]te è sicuro, che la giustizia della M.[aestà] V.[ostra] non abbia tardato un/momento a mandare nelle contrade sud.[dett]e della Truppa, la/quale dissipar possa quest’empia Comitiva, e rendere in cer=/to modo sicura la vita di quei Cittadid.[in]i già divenuta precaria,/ma se mai la spediz.[ion]e non ancora eseguita si fusse, il Sup.[plican]te ne por-/ge alla M.[aestà] V.[ostra] le Sup.[pli]che più vive; riserbandosi d’implorar poi dal-/la V[ostra] R.[ea]l Clemenza a pro di quella Comune, e delle famiglie de-/solate quei soccorsi, che saranno più degni del Vostro/pietoso R.[eale] animo; ut Deus/Leopoldo Mascitelli Proc.[urator]e sup.[plic]a V.[ostra] M.[aestà] c.[ome] s.[opr]a ” nel retro si legge: ” All’I.[ntendente] della P.[rovincia]/dell’Aquila/p[er] le pronte provvidenze/di Giustizia”. Segue la sopra già riportata ” Nota degl’Individui quali sono in sospett6o per varj deliti commessi di Brigantaggio ede Omicidj” (vedi pagg.    ).

” Copia Aquila 26 Aprile 1807- Regno di Napoli. Il Capitano/della valle Comand.[an]te la gentarmeria reale nella provincia di Aquila- Sig.[nor]e Intend.[en]te/Dietro le disposizioni del Sig.[no]r G[e]n[era]le Digonet Comand.[an]te della Pro-/vincia, sono stati arrestati dalla gentarmeria reale in Celano./I Seeguenti Individui- N.[ota]r Pietro Crisogono Antoniani, delfino Antoniani- Pietro Taccone – Felice Marsegna – Paolo Pac-/chiarotta, Giuseppe perleone, Venanzio Tomassetti,- Simplicio To-/masso Alessandro,/Luigi Villa, Simplizio Perleone, e Gio:[van]/B[e]rar[di]no Tomassetti, de’ quali i tre primi sono in queste carceri,/da jeri sera, e gli altri devono arrivare in questa giornata scor-/tati da un distaccamento di Truppa di linea. Tutti formano/parte della nota da me rimessami sin dai 6 del corrente,/non meno che Pietro di Summa arrestato, e condotto a/queste Carceri il dì 14 corrente. Per mandati del/Sig.[no]r Proc.[utato]re del Trib[una]le straordinario si sono/arrestati anche dalla gentarmeria, e consegnati a queste/carceri Giovanni Merli, Domenico Ranolfi, Filippo/Valentini, Arcangelo d’Angelo, ed Emidio Delj/di Campotosto, come anche Emidio Richetti di/Coppito – Ho l’onore di salutarvi con distinzione, e/stima. A. della Valle”/ Nel retro si legge:  Mag.[gi]o 1807/Si è rimesso l’originale al Sig.[no]r Mel-/chiorre a 10 maggio 1807/sugli arrestati in Celano”.

” Aquila 2 Maggio 1807 ( al margine sinistro si legge: ” PROVINCIE/N./Si prega indicare nella/risposta il Numero sopra/riportato./Oggetto” n.d.r.)/IL GIUDICE/Del Tribunale straordinario degli Abruzzi/PAOLO MELCHIORRE/Al/Sig.[no]r Intendente della provincia di Aquila/Sig.[no]r Intendente/Trovasi da circa otto giorni astretti in questo Forte/Simplicio di Alessandro, Luigi Villa, Gio:[van] Berardino Tomasetti/Venanzio Tomassetti/Paolantonio Pacchiarotta, Simplicio/Pierleone; e Giuseppe Pierleone di Celano, i quali già ho/interrogati. Il Tribunale ignora la causa del loro arresto/quindi nel caso vi sia nota, vi prego di aver la compia-/cenza di manifestarmela./Accogliete intanto i sentimenti della mia stima,/e considerazione-/Paolo Melchiorre[…]”.

” Celano li 4 Giugno 1807/il Gov.[ernato]re Int.[erin]o di Celano/Al Sig.[no]r Intendente della provincia dell’Aquila/Sig.[no]r Intendente/Io sono penetrato di quanto vi compiacete dirmi nel pregiatissi-/mo foglio della data de’ 2. corrente. Con tutte le forze m’im-/pegnerò di tener lontano da questo circondario i tristi effetti/del brigantaggio, che il folle disegno di taluni scelerati potrebbe/mai rieccitarvi. Metterò simultaneamente in opera la persua-/sione, e l’esempio. Potrebbe molto confidarsi nella Guardia Civi-/ca di questo luogo, ma una circostanza fa si che resti morta/ogni sua attività. Non vi sono fucili, e la mancanza di tali/strumenti indispensabili per una pronta, e vigorosa difesa/produce uno smarrimento per quanto regionevole altrettan=/to tale./Io dunque vi prego con tutto il calore del mio spirito volere asse-/gnare a questa Comune almeno trenta fucili con una corrispon-/dente munizione e cartucci, onde potere armare altrettanti/individui della Guardia civica de’ più coraggiosi e decisi per Governo. Senza tale risorsa non so quanto efficaci possano essere/i mei sforzi, e quelli de’ bravi Soggetti per respingere qual-/che orda di assassini, che tentasse metter piede in questo cir-/condario. All’incontro posso assicurarvi, Sig.[no]r Intend.[ent]e, che/col soccorso delle armi Celano è inespugnabile per parte de’/briganti, e si può con felice successo attaccare qualsivolgia//masnada, cui piacesse accostarvisi./Riguardo alla corrispondenza, che m’insinuate mantenere/colle limitrofe autorità civili e militari, non mancherò/di fare che sia apertissima, ed eseguita con tutta l’atti-/vità,/Siate certo del mio zelo in tale rincontro, e pieno della/più grande Stima, e rispetto sono/Giuseppe Saliceti”.

Achivio di Stato dell’Aquila

Intendenza, SI, Cat. XXVII, b. 4815 A, fasc. 13

” Celano li 13 Giugno 1807/Il Louogotenente di Celano ( al margine sinistro vi sono impressi i già due descritti sigilli ovoidali n.d.r.)/Al Sign.[no]r Intendente della provincia di Aquila/Sig.[no]r Intendente//Questa mattina dalla partita de’ gendarmi esistente in questo/luogo si sono arrestati Luigi Longo, e Gaetano Ranelletta am-/bidue di questo Paese istesso. Il primo si rese famoso nelle in-/sorgenze qui avvenute ne’ mesi di marzo e settembre del passa-/to anno. E’ stato assente da quell’epoca in poi, e si era detto ri-/coverato in casa del Ranelletta, ove precisamente è seguito l’arre-/sto. Riguardo a quest’ultimo oltre di avere ricevuto in sua casa/il suf.[ferit]o Luigi Longo, esso è ancora intinto di brigantaggio./Saranno ambidue rimessi dal Sig.[no]r Tenente Iatta, comandante/la gendarmeria, alla giudicatura di cotesto Tribunale Straordi-/nario./Passo tutto ciò all’intelligenza di V.[ostra] S,[ignoria] Ill.[ustrissi]ma, e con tutto il ri-/spetto sono/Giuseppe Saliceti”

” Celano li 14 Giugno 1807/Il Reg.[i]o Luogot.[enen]te di Celano ( al margine sinistro vi sono impressi i più volte descritti sigilli ovoidali n.d.r.)/Al Sig.[no]r Intendente della provincia di Aquila/Sig.[no]r Intendente/Ricevo sul punto avviso del Governatore di Acciano che un/tal Casimirro Santilli di Castel vecchio essendosi di colà par’/tito per venire in Celano, nel vallone dettyo dell’inferno,/nelle pertinenze di Gagliano, da cui è distante circa due mi-/glia, venne sorpreso da una masnada di circa venti Brigan-/ti, tutti armati, e forniti di nocche rosse ai cappelli. fu/da medesimi legato strettamente colle mani indierto, e così/tenuto sino alle ventitre ore in circa. Quindi lo sciolsero, e lo/costrinsero a tprnarsene in Patria./Ho comunicato subito tale fatto al tenente della Gendarmeria,ed al capitano della guardia civica di questo luogo. Essi si dispon-/gono a parite sul momento colle ripsettiva truppe verso del/sudetto Vallone, che resta non più di sei miglia lontano da/qui. Mi farò un dovere rassegnare a V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustyrissi]ma l’esito di/tale spedizione, e di ogni altro che avverrà nel mio circon-/dario./Sono col più grande rispetto/Giuseppe Saliceti”.

“! Celano li 16 Giugno 1807/Il Luogot.[enent]e (al margine sinistro vi sono impressi due timbti ovoidali già descritti n.d.r.)/Al Sig.[no]r Intendente della Provincia di Aquila/Sig.[no]r Intendente/ieri sera ad un ora (è scritto sopra n.d.r.) di notte ritornarono in questa Città i/Sig.[no+r Tenente della Gendarmeria, e il Sig.[no+r Tomasset-/ti Capitano della Guardia civico-provinciale, i quali,/come ebbi l’onore di rassegnarle con una mia de’ 14 cor-/rente, si erano portati nel vallone dell’Inferno per/inseguire, e distruggere i briganti, che avevano sorpre-/so Casimirro Santilli di Castel vecchio, giusta il rap-/porto fattone dal Governatore di Acciano./I sud.[ett]i Signori Iatta e Tomassetti avendo colle loro rispettive/truppe attraversate le montagne esistenti fra questo/luogo e Gagliano non hanno incontrato neppure un/brigante, per cui può congetturarsi che il Santilli esagge-/rasse il fatto, o che i malvaggi abbiano preso altrta di-/rezione./La tranquillità si mantiene nel mio circondario. Io/di unita al d.[ett]o Sig.[no]r Capitano e Tenente mi darò la massima premura perchè non venga alterata. Ho l’onore di dirvi con tutto il ripsetto/Giuseppe Saliceti”.

” Popoli 17 Luglio 1807/Il regio Gov.[ernator]e del Circond.[ari]o di Acciano/All’Ill[ustrissi]mo Sig.[no]r Intendente della prov.[inci]a/Signore/Ieri, da Castelveccio Subjquo ( è l’odierno Castelvecchio Subequo (AQ) n.d.r.), mi diedi l’onore di rassegnare p[er]/espresso a V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma, che stando io in Gagliano aveva, col/mezzo di due Corrieri secretam:[ent]e Speditimi, ricevuta noti=/zia, che in Acciano erano piombati Cinquecento Cinquanta/Briganti, da q[ua]li veniva io Cercato avidfam.[en]te. Le imiliai/lo smarrimento de’ pochi buoni Cittadini di Gagliano, che/non potei Rattenere, ed i motivi che mi costrinsero ad/abbandonare quella posi.[zion]e, e ritirarmi in Castelvecchio sud.[ett]o,/donde Sarei passato a Solmona./Ora stimo di esporle, che stando in Castelvecchio, gli Esporatori, che avea fatti anche di Colà Situare nelle alture/de’ Monti adjacenti, pèer] essere avvertito delle Masse, e direzio=/ne de’ Briganti, a circa ore quindeci vennero di tutta/fug’a ad avvertirmi, che ni med.[esim]i Si avanzavano a gran passi//Verso Castelvecchio, preceduti da circa quaranta Cavalli/ed eran prossimi ad arrivarvfi; Io dunque partii sul mo=/mento dirigendomi alla Volta di nRajano, e jeri sera qua/mi Condussi./Questa mattina ho spedito ad Acciano p[er] avere notizia precisa dell’/accaduto colà, Se mi perviene pèri]ma il passaggio della/Posta, mi farò un dovere passarle all’intelligenza di V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma/Io deciderò da fatti avvenuti, e dalla Notizia della posizione/de’ Briganti, se mi convenga tornare in Acciano, e di tut=/to la terrò riscontrata./Sono intanto con rispetto./Il messo che ho spedito in Acciano non è tornato. Ho però/raccolte delle notizie, che riguardano i Briganti sud.[ett]i, e/mi fo affretto a comunicargliele./I Briganti sono nel numero di oltre trecento Individui, fra q[ua]li quaranta a Cavallo. Portano uno Stendardo Ros=/so, e sono diretti da Giuseppe dal Monaco ( è Giuseppe Monaco vedi n.d.r.), da un tal/Ventresca d’Introdacua (1), e da un Solmontino./Nella giornata de’ 14 furono in Collepietro, dove commise=/ro qualche insolenza./La Sera de 15 si portarono a S. Benedetto, e vi si tratten=/nero sino alle Ore Sei, allorchè ne partirono dirigge=/ndosi alla Volta di Vittorito forse p[er] ingannare le Per=/sone destinate a fare le scoverte, giacchè poi ripiega=//rono verso Acciano, in cui pervennero sulle Ore dieci/del giorno di jeri./Costrinsero quel Sindaco a dare loro cento ducati, dopo averlo/aspramente battuto: Vollero i Viveri p[er] tutta la Mas=/nada, la q[ua]le si diede pure a girare le Case del/Paese, facendosi somministrare delle biancherie, e delle/Scarpe. Saccheggiarono quella del sacerdote Ardini, che/Carcerarono, e Seco loro si ncondussero. Fecero delle Ricer=/che p[er] avere la mia Persona, del che s’interessava/specialm.[en]te il Ventrescha Uno de’ capi, mostrando tutto/il dispiacere di non avermi potuto avere nelle mani./Attenderò il Corriero che ho spedito in Acciano pèer] vedere se le/circostanze Combinano, ed esswendovi Cosa d’interessante/Io farò Sapere pèer] Espresso ad V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma, cui nuova=/mente mi Rassegno./Manca il tempo per dire le cose stesse al S.[igno]r Gen.[eral]e Comanda.[nt]e,/ad a’ Sig.[nor]i del Trib.[unal]e Straordinario. Prego V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma/passare loro la notizia-/Bernardino Muzi (scritto da altra mano n.d.r.)”.

Note

1) E’ forse, sicuramente “[…] Giovanni Ventresca – Introdacqua –  Feroce e rinomato capo brigante nel 1806, 1807, e 1808, ucciso ai 22 Luglio 1808 per insinuazione delle autorità della Provincia da due suoi compagni Vingenzo di censo, e Nicodemo centofanti d’Introdacqua con promessa di perdono[…]”, Amiconi F. (a cura): ” La repressione del brigantaggio op. cit. “.

” Celano li 19 Luglio 1807/Il Gov.[ernato]re Int.[erin]o di celano/Al Sig.[no+r Intendente ndella provincia di Aquila/Sig:[no]r Injtendente/Credo mio dovere di farle un dettaglio di quanto è accaduto in/questo circondario relativamente a’ Briganti./Essendosi saputo che questi scelerati aveano tolto il loro accampa-/mento da Castel di Jeri, e che per forca caruso prendevano la direzio-/ne della Marsica, questo Tenente di Gendarmeria colla sua bri-/gata, e colle guardie civiche di Celano, Avezzano, re Tagliacozzo/nella notte de’ 17 e 18 fu ad incontrarli per dar loro una carica./Avvenne l’incontro nelle vicinanze di Forca. Ma il numero/de’ briganti essendo molto maggiore di quello (è scritto sopra n.d.r.) delle nostre truppe, avendo/l’appoggio della gente a cavallo, e postati in vantaggiosa situa-/zione, ad onta del coraggio mostrato da’ Gendarmi e civici ripor-/tammo qualche perdita. manca il Comandante della CVivica di/Avezzano per nome Martau, che avea pure il comando di varj/Soldati di liena Napolitanoi. Dicesi che sia Stato fatto prigioniero. Alcuni de’ Soldati, che l’accompagnarono restarono/morti. Manca un tal Resta comandante della civica/di Tagliacozzo. Varj civici si sono imbarcati per Fucino (1), e/si sono ritirati nelle loro Patrie rispettive. I Briganti si portarono jeri in Cerchio. Vollero a forza delle/razioni, saccheggiarono alcune case (2), e si presero un Caval-//Lo all’oste della Taverna chiamata Stanca situata alle spon-/de del lago (3):/Questa mattina sono andati in Ajelli, paese da qui distante cir-/ca due miglia. Hanno esatte pure le razioni, e si sono quindi/situati in un luogo chiamata la difensa. Qui hanno fucilati/due prigionieri, de’ quali ho commessa la ricognizione, e poi/la sepoltura nella Chiesa madre di quel Paese. Sono restati in tale situazione sino all’arrivo del Sig.[no]r Generale/Digonet, il quale se non ha potuto coglierli tutti in un punto, e/distruggerli, ciò deve attribursi alla rapidità della loro fuga./Sono passati in quersto tenimento verso le ore quindici. Per un/calcolo, che si è potuto fare ad occhio, potevano essere circa due-/cento a piedi, e sessanta a cavallo. Hanno presa la direzione/di Ovindoli./Circa mezz’ora dopo del loro passaggio è qui facilmente/giunto il detto Sig.[no]r Digonet colla sua Truppa. Si è fermato un/monento alla Porta del Paese, ed avendo riunita la brigata/della Gendarmeria qui esistente ha continuato il suo viaggio/verso le montagne seguendo prossimamente la traccia de’/malvaggi fuggitivi.Tra S. Potito ed Ovindoli vi è una Strada posta nella valle,/dimodochè all’uno e l’altro lato si ergono delle monta-/gne quasi inaccessibili. In uno di questi lati, e propriam.[ent]e/in quello riguardante l’Oriente si erano riuniti i Brigan-//ti. Quando la truppa comandata dal Sig.[no]r Generale Digonet si era inoltra-/ta in detta Strada hanno cominciato a fare un vivpo fuoco, ch’è Stato/intrepidamente sostenuto da’ nostri Soldati, contro de’ quali si facevano ro-/tolare de’ grandi massi di pietra. I volteggiatori rampicandosi sopra que’/sassi hanno costretto i Briganti a fuggire. Sono dappertutto inseguiti/e speriamo snetirne di breve la totale disrtruzione./Il Comandante de’ briganti è un tal Giuseppe del Monaco d’Introdacauq/Uomo iniquo per tutt’i punti. Marcia con bandiera rossa spiegata, e con due casse battenti (4). In Cerchio diceva ch’era ritornato l’ex-Re in Napo-/li, e ch’era Stato Egli incombenzato a ripristinargli il Regno in dipenden-/za. A tale effetto ebbe la temerità di far sapere che si fossero a Lui ri-/presentati i militari del passato Governo. Ma non fu obbedito come/sono assicurato da rapporti in iscritto. Ecco quanto ho potuto rilevare. In appresso potrò darle altri ragguagli./Sono intanto col massimo rispetto/Giuseppe Saliceti””.

Note

1) Lago Fucino ex terzo lago d’Italia per estensione. Nel 1876 fu completamente prosciugato. Colossale opera per quei tempi fortemente voluta dal banchiere e poi principe Alessandro Torlonia (1800-1886) realizzata dai valentissimi ingegneri Frantz Mayor de Montricher, Enrico Samuel de Bermont ed, infine, da Alessandro Brisse. Opera, questa, che fortemente caratterizò insieme allla realizzazione dell’importante tratto ferroviario rRma-Sulmona ( inaugurato il 28 luglio 1888) e, ancora prima, l’unificazione del Regno d’Italia (1861) la nostra contrada marsicana portandola ad aprirsi verso innovativi fermenti socio-politici-culturali. Così Lorenzo Botti riporta nel suo ” Par la Storia Documenti sul Fucino”, Avezzano, Tipografia F.P. Angelini, 1893, p. XLII:”[…]Il prosciugamento del Fucino principiato nel 1854 fu compiuto nel 1876, cioè dopo 22 anni di lavorazione, impiegandovi bene spesso fino a 4 mila operai al giorno, i quali si provvedevano pei loro bisogni quasi tutti da Avezzano[…]”.

2) Sotto il comando di Giuseppe Monaco circa 160 insorgenti, il 18 luglio 1807, saccheggiarono, a Cerchio, il palazzo di Venanzio d’Amore Fracassi, il Vecchio (1772-1854). Amiconi F. (a cura): ” La repressione del brigantaggio nell’Abuzzo Ulteriore II op.cit.”.

3) Toponimo ancora attestato nel comune di Celano.

4) In quei frangenti gli insorgenti erano soliti cantare a squarciagola il Canto dei sanfesdisti: ” A lu suone de grancascia/viva viva lu populo bascio/A lu suone ‘re Tammurielli/sò risurte li puverielli/A lu suono ‘re campane/viva viva li pupulane/A lu suono ‘re viulini/morte alli giacubini./Sona sono/sona Carmagnola/sono i cunziglia/viva lo rre cu la Famiglia.Sono sona/sona Carmagnolas/sona li cunziglia/viva ‘o rre cu la Famiglia./A Sant’Eremo tanto forte/l’hanno fatto comme a’ ricotta/A ‘stu curnute sbregognato/l’hanno miso ‘a mitria encapa/Maistà chi t’ha traruto/chiutu stommaco chi ha avuto/’e signure ‘e cavaliere/te vulevano priggiuniere./Sona sona/sona Carmagnola/sona li cunziglia/viva ‘o rre cu la Famiglia./Alli trirece di giugno/sant’Antonio gluriuso/’e signure ‘sti birbante/’e facettero ‘o mazzo tanto/Sò venute li Francise/aute tasse ‘nce hanno miso/Libertè ….Egalitè/tuarrobbe a me/io arrobbo a te/Sona sona/sona Carmagnola/sona li cunziglia/Viva ‘o rre cu la Famiglia./Sona sona/sona Carmagnola/sona li cunziglia/via ‘o rre cu la Famiglia./Li Francise soì’ arrivate/’nce hanno bbuono carusate/evvualà evvualà/cavece ‘nculo alla libertà/Addò è gghiuta ‘onna Eleonora/c’abballava ‘ncoppa ‘o teatro/mo’ abballa miez’ ‘O mercato/inzieme cu mastu Donato./Sona sona/sona Carmagnola/sona li cunziglia/viva ‘o rre cu la Famiglia./A lu ponte ‘a Maddalena/’onna Lisa è asciuta prena/e tre miedece che banno/nun la ponno sgravà/A lu muolo senza guerra/se tiraje l’albero ‘nterra/afferraino ‘e giacubbine/’e facettero ‘na mappina./Sona sona/sona Carmagnola/sona li cunzilgia/viva ‘o rre cu la Famiglia”.

Archivio di Stato dell’Aquila

Intendenza, Serie I, Affari Generali

Categoria 27,Anni 1807-1809, 4815 B

” Stato nominativo degl’individui periti in questa Provincia pèer] causa di brigantaggio, da Gennaro a t[ut]to li ….. int.e 1807

Distretti Circondari nomi, e Cognomi de’ morti Patria Qaulità epoca di morte specie della morte Osservazioni

Aquila (sic)

Aquila (sic)

Barisciano Nicola Barile Castel del Monte Brigante della/massa di Piccioli  (è stato cancellato n.d.r. ) S’ignorano Uccisi da’ Soldati francesi […]

Celano M.[ari]a Colabianchi Ovindoli       a 27 Luglio 1807 uccisa da Soldati Franceci Giunti i Francesci/in Ovindoli a’ 19 

                                                                         Luglio/1807/Inseguendo i briganti/tirarono alcuni colpi/di fucile contro la

                                                                         porta della/casa/di d.[ett]a Donna/p[er] aprirla, forse credendo/che die-/tro

                                                                         forse qualche brigante. La medesima/trovandosi dietro la porta istessa restò 

                                                                         ferita da una palla e morì dopo alcuni giorni.

C. 25

Celano Luigi Longhi Celano Brigante          15 Agosto 1807 afforcato p[er] sentenza emanata dalla Commis.[sion]e

                                                                            Militare “.

Archivio di Stato dell’Aquila

Intendenza, Serie I, Categoria 27, b. 4815 C

” Celano li 22 Agosto 1807/Il Governatore di Celano/A Sua Eccellenza il Sig.[no]r Intendente della provincia./Sig.[no]r Intendente/Ricevo sul punto notizia officiale da Cerchio ch’essendosi jeri/portato un Naturale di quel Comune a tagliare legna sopra/la vicina Montagna, e propriamente nel Luogo detto la Valle/della capra, trovò ivi ottanta briganti, che stavano scortican-/do vari animali pecorini. Fra essi briganti riconobbe bene/Giovinotti di Ovindoli, ed un certo Chiavurino (sic) di Ajelli./L’eletto di Polizia, che ciò mi scrive, soggiunse essergli Stato/riferito di sentirsi nel momento, in cui spedisco il Corriere,/de’ varj scarichi di fucile, e di essersi sentiti anche questa mat-/tina per tempo./Partecipo tutto ciò a V.[ostra] E.[ccellenza] per mio dovere, e mi segno col soli-/to rispetto/Giuseppe Saliceti”.

” Pescina […] Agosto 1807/Il Reg.[i]o Gov.[ernato]e di Pescina/A S.[ua] E.[ccellenza]/Il Sig.[nor]e Intend.[ent]e Gen[era]le della Prov.[inci]a di Aquila/Stà Mattina a buon ora è venuto da me il Sindaco di Colle Armele/per passarmi a notizia, che jeri Sera giorno de 27. dell’and.[ant]e Mese/di Agosto alle ore tre della notte, si portò all’improvviso in quel/Comune una Comitiva di c.[irc]a quaranta Assassini tutti a cavallo, e/tra questi eravi Gius.[sepp]e del Monaco, e Giovinotto d’Ovindoli: Fù esso/Sindaco obligato a somministrarli de viveri, e dell’orzo per li ca-/valli. Tal Comitiva non commise eccessi, e Subito se ne partì, pren-/dendo la volta della Strada del Conciatojo, che conduce a forca caruso/Tal notizia hò partecipato al Tenente di gendarmeria resid.[ent]e in Cela-/no, ed al Sottintendente di Solmona: Hò fatto Sentire al Comandan-/te di questa Civica di tener pronti in armi un buon num.[er]o di/Civici per esser a prontata di accorrere, ove il bisogno Lo Riche-/de, o almeno esser sul difensivo. Tanto ho stimato mio dovere/rassegnare a V.[ostr]a Ecc.[ellenz]a, affinche possa dare quelle più energiche/disposiz.[io]ni che creda opportune. Mi esibisco gli pronto a’ Venerati/Comandi di V.[ostr]a Ecc.[ellenz]a, e con tutta la dovuta Stima, e dovuto Rispet-/to sono/Giuseppe Russo”.

” Avezzano 28 Agosto 1807/Il Luog.[otenen]te d[e]l Circond:[a]rio di Avezzano/A S.[ua] E.[ccellenza] il C:[avalie]r Duca di Alanno Intend.[en]te g[e]n[era]le d[e]lla prov.[inci]a/Ecc:[ellenz]a/Sull’ore dodici di q[ue]sta mattina da Paterno mi è ar-/rivata la notizia, di esser colà passata una/Masnada di Briganti a punta di giorno d[e]lla/Compagnia di Giovinotti, a Cavallo, ed a pie-/di in num[er]o di c:[irca] quaranta, e presa avessero/d:[ett]i Briganti La direz:[ion]e d[e]lle Forme./ A circa le ore quattordici poi mi si è presenta-/to avanti Gius:[epp]e Novelli di q[ue]sta Città, recan-/domi L’altra notizia, che tal Masnada di/Assassini in n:[umer]o 25 erasi accampata nelle/vicinanze d[e]lle Forme, da dove esso era fuggi-/to, ed aveano chieste, e Ricevute Le raz:[ion]i p[er]/essi, e p[er] li Cavalli da q[ue]lla Co[m]mune, non che/buona so[m]ma di danaro./Siffatte notizie richiamarono L’attenz:[ion]e di q[ue]sta/sud:[ett]a Città; e sul timore di qualche Scorreria,/tutto è stato disposto a resistere a qualunque/invasione: frattanto non ho mancato io di Spedire/in Sora, chiedendo da quel Co[m]mand.[an]te Francese/ L’ajuto di qualche porz:[ion]e di truppa di linea colà/atrrivata, p[er] ptocurarsi L’esterminio di tal/rea genta, ed impedirsi li progressi à di loro disegni./Verso Le ore venti poi mi sono arrivati li anness-/si due rapporti tanto d[e]l Sind:[ac]o d[e]lla Co[m]mu-/ne d[e]lle Forme Sud.[ett]a q[ua]nto d[e]l Medico Condotto,/di d:[ett]a Com[mun]e, co’ quali mi hanno Riconfermato/quanto di Sopra con altre circostanze ne’/med:[esi]mi rapporti enunciate, e fra L’altro, che/ d:[ett]i Assassini Stavano p[er] piombare in Massa/All’ora avvanzata si è saputo, che li med:[esi]mi/erano stati battuti verso Forca dalle Trup-/pe Francesi, e che q[ue]ste erano arrivate/nelle vicinanze di questa Città p[er] andarli a/raggiungere, ed esterminare verso Massa/Fino a q[ue]sto punto non ho notizia veruna/d[e]lla buona riuscita d[el meditato disegno/di d:[ett]a Truppa. Arrivatomi appena non/mancherò rassegnarla all’intelligenza/di V[ostra] E[cccellenza]./E con l’usato rispetto, e consideraz:[ion]e mi confermo/Di  v:[ostr]o Serv:[itor]e vero ob:[bligastissim]o/Domenico Cini “.

Archivio di Stato dell’Aquila

Intendenza, SI, cat. 270, B 48154, fasc. 4

” A S.[ua] E.[ccellenza]/Il Sig.[no]r Intend.[ent]e Gen[era]le della Prov.[inci]a di Aquila/mi affretto di dare a/V.[ostr]a Ecc.[ellenz]a La consolante notizia della morte/del capo degli Assassini Giuseppe del Monaco, di/Entrodacqua: La/orda sbandata, e posta in fuga jeri il giorno tre del cor:[rent]e di 8[otto]bre nelle/Montagne di baulle, e Forca Caruso da una Co-/lonna della truppa Francese acquartierate in Celano; Egli/ con/de Seguaci si diresse per le Montagne di Colle Armele, in do-/ve trovavasi postato il bravo Capitano del Distaccam.[en]to; ch’è di guar-/nigione in questa Città; Il med.[esim]o Ordinò darseli Seguito dalla sua co-/raggiosa Gente, alla quale riuscì di ammazzare in distanza da/questa Città di meno di un miglio il Sud.[ett]o del Monaco a colpi di/fucile, ed il di lui figlio Pasquale, riconosciuti dall’altro arresta-/to Andrea Damiani. I cadaveri li ho fatti trasportare dalla/campagna in questa Città di Pescina, a quali non farò dare se-/poltura, Se prima di riscontro non ne Ricevo gli ordini del Gen[era]le/Comandante la prov.[inci]a, al quale hò il tutto rassegnato, Rimet-/tendoli il Portafoglio Rinvenuto ad esso del Monaco con delle car/te Rilevanti, e delle quali accludo a V.[ostra] Ecc.[ellenz]a il notam:[en]to/Il Comand.[ant]e di Celano dettaglierà ad esso Sig.[no]r gen[era]le L’avvenuto/nelle Sud.[ett]e Montagne di Baulle, e Forcaceruso(sic) nell’incontro Se-/guito coll’anzid.[ett]a Comitiva/In punto che sono le ore tredici una Partita di truppa francese/di qui unitam.[en]te a dei Civici di Ritorno dalla Campagna, hà Con-/dotto arrestato in queste forze Pelino Petrella altrimenti/Miscillo di Patola(1), e nello stesso tempo il Civico di Cri-/stofono del Comune di ortona de Marsi, unitamente ad un altro/Paesano ha arrestato, e tradotto anche in queste forze An-/drea Damiani di Navelli(2) anche della comitiva di del Monaco/Il med.[esim]o è nominato nella Lettera Scritta allo stesso del Mona-/co, scritta, e firmata con G. P. cioè da Germano Piccioli del/Comune di Navelli, come lo stesso Damiani ha desposto./li due Sud.[dett]o arrestati sul punto son trasportati nel castello di/Celano, per indi essere trasferiti in Coteste forze//prego V.[ostra] E.[ccellenz]a di passare notizia tutto cio che le ho rassegnato/al presidente di Cotesto Supremo Tri[buna]le Straord.[inari]o, e Procuratore Reg.[i]o/del med[esim]o; non potendo io ciò fare, poiche scrivo in fretta, e confu-/sam.[en]te Mi esibisco a’ Comandi di V.[ostr]a Ecc.[ellenz]a, e con tutta la dovuta/Stima, e dovuto Rispetto mi Rassegno/Giuseppe Russo (nel retro si legge: “Pescina 4 8[otto]bre 1807/Il Gov.[ernato]re di Pescina p[er] la morte/di Gius.[epp]e del Monaco, e fig.[li]o, e p[er] l’avviso di Pelino Petrelli, e di/Andrea Damiani” e, al margine sinistro continua: ” Si ringrazia il S.[igno]r G.[overnatore] I.[nterino] delle/notizie. Si prevenga ad esser/Sollecito sul dare le altre./Prevengo pure a presentare/gli augurj all’uff.[icia]le Comand.[ant]e/la truppa./a 5 8[otto]bre 1807 ad.” e, sotto, al centro del foglio, ancora si legge:” A Sua Eccellenza/Il Sig.[no]r Indend.[ent]e G[e]n[era]le della prov.[inci]a di/Aquila/del Gov.[ernato]re di/Pescina” n.d.r.).

Note

1)  ” Nell’Anno 1806 (sic) a 9 ottobre fù giustiziato Pelino Petrella alias Muscillo di Pratola, ricevuti i S[antis]s[im]i Sacramenti necessari[…]”,  dal “Liber Mortuorum ab anno 1801 usque ad 1815”, Archivio Parrocchiale san Giovanni Battista di Celano ( ora in Archivio Diocesi dei Marsi, Avezzano). Come chiaramente si evince il sunnominato Pelino Petrella fu giustiziato in Celano il 9 ottobre 1807 e non come è stato erroneamente riportato dall’allora parroco di Celano: è, senza alcuna tema di smentita, un palese “error calami”. La testa del Nostro sarà trasportata e posta in vista, come duro monito, nella pubblica piazza del suo paese di origine: Pratola Peligna. Amiconi F.(a cura): ” La repressione del brigantaggio op.cit.”.

2) “[…] Andrea Damiani – Navelli. Capobrigante nel 1806. Sotto gli ordini di Piccioli/fuggito nell’attacco dei tre 8[otto]bre 1807. Arrestato/la notte seguente dalla gend.[armeri]a con l’altro Capo/brigante Giovinotti ; fu impiccato con esso in /Aquila[…]”(ASA, S.I, Cat. 27, b. 4832). Dalle testimonianze del sessantasettenne Pasquale Sidonio, del sessantenne Angelantonio Elesio e del sessantacinquenne Pietro dell’Orso, tutti originari di Prata, avvenute il 3 ottobre 1808, vertente la figura del brigante “mastro scarapellino” Andrea Damiani di Navelli, tra le altre cose apprendiamo:”[…]Finalmente deponiamo che il Mastro Andrea Damiani de Navelli, perchè Bricante, e cospiratore contro l’attuale felice Governo fù per mezzo della giustizia contannato a morte, e la di lui testa esiste esposta nel Comune de Navelli sua Patria ed è la verità[,,,]” (ASA, Int. cat. 27, b 4013 A). Quindi chiaramente si evince che ancora un anno dopo che il Nostro fu giustiziato a L’Aquila ( 9.10.1807) e la sua testa esposta, come duro monito nella pubblica piazza di Navelli, era ancora posta, come macabro trofeo, alla visione di tutti. Dobbiamo immaginare, quindi, che lo stesso metodo sia stato usato anche per le teste di tutti i giustiziati per ordine dei vari comandanti francesi. Chissà quando queste teste orribilmente sfigurate dall’inclemenza del tempo furono spiccate e tolte alla vista di tutti. Dobbiamo supporre che, una volta tolte, fosssero sepolte in un luogo consono. E i resti dei corpi degli insorgenti giustiziati dove furono sepolti? Nel luogo dove furono impiccati o nella loro piccola patria? Amiconi F.(a cura): ” La repressione del brigantaggio op.cit.”.

” Celano li 4 ottobre 1807/Il Governatore di Celano/a S.[ua] E.[ccellenza] il Sig.[no]r Intendente G[enera]le della provincia di/Aquila/Eccellenza/Mi affretto a darle la consolante notizia della morte del/Padre e figlio Monaco, i cadaveri de’ quali stanno a Pe-/scina. Giovinotti è stato ferito dall’istesso Capitano Four-/nier Uomo di coraggio, e capace di mettere in ottima esecuzione/un progetto bene immaginato. La disfatta de’ briganti può/dirsi completa. Dodici fucili, tre pistole, una sciabla, una/bajonetta, e quindici cavalli sono il risultato della felice/spedizione fatta jeri per la Montagna di Curto. Speriamo/che Giovinotti stesso sia a quest’ora rimasto morto per/la ferita riportata, e che colla morte di questo Scelerato/torni la calma nella più grande estensione/della provincia./Mi dispenso dal farle il dettaglio della sudetta spedizione per-/chè il nominato Sig.[no]r Fournier ne scrive lungamente a/cotesto Sig.[no]r Generale, da cui ne sarà ragguagliato./Sono intanto con tutto il rispetto/Giuseppe Saliceti/Sono stati presi e qua condotti due famosi Briganti, cioè Pelino Petrelli/alias Muscillo di Pratola, ed Andrea Damiani di Navelli. Siccome questi scelerati hanno commessi il loro più grandi delitti in queste/vicinanze, e ciò sarebbe ben di farli giustiziare qui in Celano./Le supplico di insinuare ciò a cotesto Sig.[no]r Generale/Saliceti (nel retro si legge: ” Celano 4 ottobre 1807/Il Gov.[enrato]re di Celano p[er] la/morte di Gius.[epp]e del Monaco/e figlio, e p[er] la carceraz.[ion]e di/altri briganti” e, al margine sinistro, continua: ” Si ringrazj delle notizie, e/si attendono delle altre Spe-/cialm.[ent]e p[er]Giovinotti, che si/sper’anche morto; si pre-/venga a passare gli uffii/di congratulam.[ent]o al cap.[ita]no/Fournier, e gli Si augura/dal Governo i dovuti/avanzam.[en]to Avendo altre/notizie non attrassi darle/a 5 8[otto]bre 1807 ad” n.d.r.).

” Celano li 5 8[ottobre] 1807/Il Governatore di Celano/A S.[ua] E.[ccellenza] il Sig.[no]r Duca d’Alanno Intendente G[enera]le della/Provincia di Aquila/Eccellenza/la disfatta de’ briganti avvenuta jeri, e di cui le dai ragguaglio,/è stata di felicissimo presagio. Giovinotti è stato preso. ferito/in varie parti gli fù impossibile trascinarsi molto lontano./Questa notte unitamente a suo figlio, e ad un altro di Prezza/è Stato ritrovato dai gendarmi nella montagna di Arano (sita nel comune di Ovindoli n.d.r.),/e dai medesimi è stato condotto in questa Città. Tutti e tre/Stanno ristretti e ben guardati nelle prigioni./Con straordinario piacere le do questa notizia, e le rinnovo/i sentimenti della mia graditissima Stima, e rispetto/Giuseppe Saliceti ( nel retro si legge : ” Celano 5 8[otto]bre 1807/Il Gov.[ernato]re di Celano p[er] l’arresto/di Giovinotti, e fig.[li]o ed altro” e, al margine sinistro continua: ” Si ringrazi della notizia/a 9 8[otto]bre 1807 ad.” n.d.r.).

” Città Ducale 6 8[otto]bre 1807/( al margine sinistro si legge: ” Division/di/Polizia/1° Burò/Sommario/Relazione sulla/disfatta degl’as-/sassini avvenuta/nella montagna/di Celano” n.d.r.)/Provincia dell’Aquila/Il Sottintendente del Distretto di Città Ducale/All’Ill[ustrissi]mo Sig[nor]e/Quantunque avrà V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma saputa per altra via la/solenne battuta, che hanno avuta gl’Assassini nella/montagna di celano dal valoroso Capitano Fournier;/tutta volta essendomene pervenuto il rapporto del/diligente Governatore di Avezzano, mi affretto a/spedirmele una copia per il dovere, che mi lega al-/la di lei superiore comunicazione; oltre questa/fausta notizia, passo alla di lei intelligenza, l’al-/tra, che tutto è tranquillo in tutrto la linea di que-/sto Distretto; e col più costante sentimento di pro-/fondis.[sim]a stima mi riprotesto./Cesare M.a Boccanera ( nel retro si legge: ” Città Ducale 6 8[otto]bre 1807/Il Sottintendente dà parte della/disfatta de Briganti del Monaco/e Giovinotti” n.d.r..)”.

” Copia Avezzano li 4 8[otto]bre 1807 =/Il Reg[i]o Governatore Interino/di Avezzano=All’Ill[ustrissi]mo Sig[nor]e Sotto-Intend.[ent]e di Città Du-/cale.= Ho il piacere annunziare a V.[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma la faustis.[sim]a/notizia, che l’orda degli assassini comandata da Giusep-/pe Monaco, e da Felice Ruggeri alias Giovinotto, nella/notte passata su la montagna di Celano detta Moro,/è stata interam.[ent]e sbandata colla morte di tre briganti, e/colla ferita considerevole in persona del Giovinotto,/colla perdita del cavallo, e del suo ricco equipaggio,/oltre la perdita di quindici altri cavalli, e fucili ca-/duti in potere del valoroso capitano Fornieur.= L’/altro Capo brigante Giuseppe del Monaco nell’/istessa notte è stato ucciso unitam.[ent]e al di lui Figlio/nel passo di forca ( è Forca Caruso nei pressi di Collarmele (AQ) n.d.r.).Con maggior precisione, le ne/darò più distinto ragguaglio, subitocchè verrà/al comandante di questo luogo il rapporto Uffizia-/le. Speramo, che fra breve sarn distrutti gli avanzi/di questi malvaggi, e così resa la tranquillità a que-/sta Provincia.= E colla massima distinz.[ion]e, e rispetto/mi raffermo= D[evotissi]mo Serv.[itor]e vero Obl[igatissi]mo=Domenico/Cini”.

” Aquila le 8 8[otto]bre 1807/A Momnsieur Le du d’Alanno/Intendant de la province,/Monsieur Le Duc,/M.[onsieur] le Gèneràl Huard, me charge de vous/prevenir que L’Exècutiòn, de giovinotto et de/tous ses Complicu, avra lieu aujourd’huì à/Deux heures de l’après midì./J’ai L’honneur de vous Salue/avec le plus parfait Considèration/l’aiue de Camp ( segue firma illeggibile n.d.r.)”. Nel retro è così riportato : ” Aquila 8 Ottobre 1807/Il S.[ignor] Ajutante di campo del/Generale Huard p[er] l’esecuz.[ion]e/di Giovinotto, e Complici” e al centro, scritto verticalmente continua: ” A Monsieur/Monsieur Le Duc D’Alanno/Intendant de la Province/Aquila/leg.e S.hum.e ” n.d.r.)

” Celano li 8 8[otto]bre 1807/Il Governatore di Celano/A S.[ua] E.[ccellenza] Il Sig.[no]r Intendente della Provincia di Aquila/Eccellenza/Oggi a mezzo giorno è stato giustiziato in questa Città/il brigante Pelino Petrilli alias Muscillo di Pratola. Finalmen-/te la provincia è stata liberata da un mostro, che contando/venticinque omicidj (senza gl’ignoti commessi nel brigantaggio,/non avrebbe mancato, se fosse restato in vita, di rendere più grande la serie de’ suoi misfatti./Ho l’onore rinnovarli della più grande stima./Giuseppe Saliceti (nel restro si legge: ” Celano 8 8[otto]bre 1807/Da conto della Fucilaz.[ion]e ( è un chiaro error calami in quanto il Nostro fu impiccato n.d.r.) di Pelino/Petrilli a.[lia]s Muscilli di Pratola” n.d.r.).

” Aquila 8 8[otto]bre 1807/Al Sig.[no]r Gov.[ernator]e di Celano/Al Sig.[no]r Gov.[ernator]e di Pescina/Appena riceverete q.[uest]a mia per espresso vi/compiacerete fare il più dettagliato rap-/porto di quanto è avvenuto nella giorna-/ta de’ 3.4.5. Corr.[ent]e, relativam.[ent]e all’uc-/cisione di del Monaco, e figlio, e di altri,/ed al ferimento di Giovinotti, e di altri, e loro presa. Mi rileverete specialm.[ent]e/q[ua]le sia stato il distaccam.[ent]o in azione,/se vi fù spedizione espressa, o se il/med.[esim]o distaccam.[ent]o in azione,/se vi fù spedizione espressa, o se il/med.[esim]o distacca,.[en]to era stazionato in/alcun luogo da p[ri]ma, se esso era tutto/de’ Francesi, oppure vi erano nell’ultimo (è stato cancellato n.d.r.), epiù spezialm.[ent]e nell’attacco dei/Provinciali, e dei gendarmi, ed in che/num.[er]o i p[ri]mi, i Secondi, ed i 3.[terz]i, e d’on-/de erano; se per effettuar tale/spediz.[ion]e, ed attacco sia stato il distac-/cam.[ent]o guidato da alcuni de nostri/Provinciali, o di altri paesani I men-/tre dento, che un tale Silvestro/Bianchi (1) di Gagliano abbia diretta//La spediz.[ion]e I: in una parola mi/rileverete tutte le circostanze/dell’affare sieno le più minte,/facendomi conoscere in singolar/modo la parte, che gli armati vi/hanno avuto./Ove sono state messe le teste del/monaco, figlio, ed altri uccisi?,/per ordine di Chi è stato costì af-/forcato Muscillo, e chi ha fatto da/Bojo, ove è stata posta la testa/del p[ri]mo, e q[ue]sta del Secondo, che Sen-/to essere stato fucilato ( in realtà è stato impiccato n.d.r.).Vi acchiudo una lettera diretta/al Sig.[no]r Gov.[enrator]e di Pescina, cui ricapi-/terete per l’istesso Corriere, ed il/q[ua]le ripasserà p[er] costà a prendere la/Vostra risposta il med.[esim]o Corr.[ier]e dee qui/trovarsi Sabato di buon ora la mattina/Se vi ha novità, ne attendo Le no-/tizie/Pescina I Riceverete subito il Corriere//col rincontro, talchè possa il med.[esim]o/ritornare tutto al piu per Saba-/to La mattina per tempo./Egli dovrà ripassare per Celano/d’onde dee riportarmi un plico/Vi Saluto”.

Note

1) “[…] Silvestro Bianchi – Gagliano – Capo brigante Sotto gli ordini di Piccioli nel 1806/e da questi Sedotto; si presentò in 8[otto]bre d.[ett]o anno, pre=/se servizio nei Volteggiatori Abruzzesi; nella rivolta di questi in marzo 1807, salvò la Vita a 22. Soldati/di Linea Italiani, e all’Ajutante di Campo del Si=/gnor Gen.[era]le Digonet, arrestati in Navelli la notte/della rivolta, prestò Segnalati Servizi contro i briganti/negli anni avvenire, per cui fu Cancellato  dal Ruolo/dei briganti; ed oggi vive tranquillo nella Sua/Patria[…]” (A.S.A., S.I, cat. 27, b. 4832).

” Pescina li 9 8[otto]bre 1807/Il Reg.[i]o Gov.[eranto]re di Pescina/A S.[ua] E.[ccellenza]/Il Sig.[no]r Intend.[ent]e G[enera]le della prov.[inci]a di Aquila/in esecuzione degli ordini di V.[ostra] E.[ccellenza] in data de’ 8/del sudd.[ett]o andante mese di ottobre, sono nel dovere/di rassegnarle, che nel giorno 3 del corrente mese ver-/so le ore quindeci, il Ten.[en]te della gendarmeria Reale/Residente in Celano ricevè avviso da un naturale/di Ovindoli, che da me ignorasi, che le comitive/di Monaco, e Giovinotto erano nelle Montagne deno-/minate Arano: tal notizia partecipò subito al ca-/pitano Fournier Comand.[ant]e nella Piazza di Celano, ed/entrambi si disposero subito la loro gente, alla testa/ della quale si posero in camino, diriggendosi, il/Cap[ita]no con trenta Francesi, e tre Civici Celanesi,/che non ne so i nomi per la volta di Ajelli, ed/il Ten.[en]te con ventidue Gendarmi a cavallo a pochi/Francesi a piedi, ed un Civico si diresse vers’Ovin-/doli, per mettere tra due fuochi le Sud.[dette Comitive./Il Cap[ita]no Fournier camin facendo ricevè si-/cure notizie da varj Pastori della Rotta dei bri-/ganti, ed in poca distanza, ov’essi erano anni-/dati, incontro un Pastore chiamato Francesco an-/gelo di Ajelli, che con precisione additò il Locale,/in dove giacevano li briganti; e che il loro nume-/ro era di ventidue per lo più a cavallo. Allora il/Cap[ita]no anzid.[ett]o per lo stesso Pastore scrisse al Ten[en]te/della gendarmeria, che si fusse ritirato in Ovindoli,/proseguendo egli la marcia; e dopo breve tratto/scovrì un’uomo, che passeggiav’alla cima di un Colle,/per cui sospettò subito di esser la sentinella de’/briganti, e perciò si distese per terra, e lo stesso fe-/ce eseguire alla sua Truppa; e dopo alquanto/di tempo accorgendosi che tal Sentinella avea/abbandonato il Posto, e si era unito ai Compagni,/allora a marcia sforzata die’ sopra ai scellerati,/ed il tutto fu bene eseguito, poicche esso Cap[ita]no/fu il primo a sparare il colpo, e lo stesso fece tut-/ta la sua Truppa, in guisa che tutt’i brigan-/ti si posero in fuga, abbandonando quindici caval-/li, quattoridici fucili, ed altre armi corte: è d’avvertirsi però, che Giovinotto tirò una fucilata/al capitano, che non ferì, e questi gli corrispose/con un’altra, con cui lo ferì alla spalla sinistra./così dispers’i briganti furono inseguiti per più/tratto di strada, ma essendo essi prattici del Lo-/cale, ebbero campo di nascondersi, ed involarsi/alla//alla Truppa. Cinque di essi presero la Strada/della Montagna di Collearmele, e furono Giu-/seppe del Monaco, il di lui figlio, Pe-/lino Petrella, Andrea Damiani, e Ferrini, de’ quali es-/sendosi avveduto il Cap[ita]no Genot qui aqquartie-/rato, e che la mattina era partito per quella/volta di Collearmele, e sospettando che fussero/briganti, ordinò tirarsi due colpi di schioppet-/tate, al sentir de’ quali le sud.[dett]e cinque perso-/ne si posero in fuga: si accertò allora esso Ca-/pitano, che tali persone erano effettivam.[en]te bri-/ganti, ed in conseguenza ordinò alla sua Trup-/pa composta di trenta Francesi, di darle se-/guito; come di fatti avendoli inseguite dalla/Montagna sud.[dett]a, riuscì ad essa Truppa di am-/mazzare Giuseppe del Monaco, ed il di lui fi-/glio a colpi di fucile, in poca distanza da questa/sud.[dett]a Città di Pescina verso le ore ventiquat-/tro della sera del sud.[dett]o dì 3= Avuta una tal no-/tizia, spedj subito delle persone a prendere i/Cadaveri, qualin condottisi in questa med.[esim]a Città,/furono riconosciuti per gli anzid.[ett]i Giuseppe/del Monaco, e figlio, Pelino Petrella, Andrea/Damiani, e Ferrini s’involarono alla Truppa,/nascondendosi in una Selva in poca distanza/da qui; per la qual cosa compinai con questo/Cap[ita]no di spedire una Partita di Francesi ac-//compagnati da tre Civici di questa riferita Città,/che furono Sig.[no]r Emidio Cambise, Sig.[nor Giuseppe/Cambise, e Berardo Sabbatini (1), qual partita di/ritorno la mattina verso le ore tredici, condusse/arrestato in queste forze il nom.[ina]to Pelino Petrella,/e poco dopo fu condotto anche arrestato Andrea/Damiani di Navelli preso dal Civico Isidoro di/Cristofaro in una Vigna in poca distanza da/questa pred.[ett]a Città: il med.[esim]o merita una Rega-/lia, poicche, solo, e armato soltanto di una/falce, ebbe il coraggio di arrestare un tanto as-/sassino, e ciò anche affinchè si animano gli al-/tri alla distruzione de’ Scellerati./Le Teste di Giuseppe del Monaco, e figlio, fu-/rono recise d’ordine del Sig.[no]r gen[era]le, e d’ordine del/medesimo jeri furon trasportate dal distaccam.[en]to/di questa Truppa nel Comune d’Introdacqua/Patria di essi due assassini, e gli altri due arre-/stati furono spediti in Celano, e jeri anche d’or-/dine del Sig.[no]r Gen[era]le fu impiccato il celebre peli-/no Petrella, e la di lui testa sara trasportata/in Pratola sua Patria./la sera de’ 4 ricevè avviso il Ten.[en]te Comand.[an]te la Gendarmeria di Celano, che/Giovinotto con altri briganti erasi ritirato in/un determinato luogo, in dove essendosi subito/portato esso ten.[en]te con tutt’i Gendarmi sotto del/suo//suo Comando, gli riuscì arrestar Giovinotto ferito/nell’attacco del giorno antecedente, il di lui figlio,/ed un altro brigante di Prezza, il quale fu ferito/dalla gendarmeria, poicche si pose in fuga./la mattina de 5 dal Sindaco di Ovindoli/fu condotto in Celano il Nipote di Giovinotto ferito,/che volea presentarsi. Nello stesso giorno 5/fu arrestato altro brigante naturale di Scurcola/dal ten.[en]te Prov.[incia]le Valerio Berardi (2) di Ajelli, che/fu condotto anche in Celano: il med.[esi]mo disse vo-/ler manifestare L’Asilo di altri cinque briganti,/a condizione di esser pedonato: di fatti il Ten.[en]te/della gendaarm.[eri]a colla sua Gente guidato da esso/brigante si portò nelle vicinanze di Goriano Si-/coli nella notte de 5, a 6, ed in una Grotta a/bella posta formata trovò due soli briganti/naturali di Prezza, per nome di Desiderato Sfor-/za, e Domenico Stravatola, quali furono fu-/cilati a Castelvecchio il g[ior]no sei dalli stessi Gen-/darmi, e le di loro teste furono trasferite in Ce-/lano sud[dett]o/in tutte le spedizioni non vi ha avuto par-/te alcun Silvestro Bianchi di Gagliano, nè il/med.[esim]o trovasi in questi parti. Il Corriero è giun-/to alle ore tredici, e parte verso le ore diciotto/Tanto mi do l’onore manifestare a V.[ostra] E.[ccellenza] in rapporto ai fatti seguiti il 3, 4, e 5 Ottobre,/che ho potuto sapere da varie p[erso]ne degne di fede,/e con tutta la stima mi raff.[erm]o/Giuseppe Russo (nel retro è riportato: ” Pescina 9 8[otto]bre 1807/Il Gov.[ernato]re di Pescina per la/distruz.[ion]e de Briganti” n.d.r.)”. 

Note

1) Iscritto nella vendita carbonara del comune di Pescina: ” […]95. Sabatini Berardo- Brigadiere Forestale- Pescina Buona condotta e morale […]”. Archivio di Stato di Napoli. Amiconi F.: ” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

2) Iscritto nella vendita carbonara del comune di Aielli: “[…]14. Berardi Valerio – Proprietario- Ajelli- 1° Assistente Fasciato Antico[…]”. Archivio di Stato di Napoli. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”. Questi nacque ad Aielli, da Prospero e Rosa Galli, il 14.7.1784. Fu sindaco del comune di Aielli dal 1836 al 1839. Il di lui cugino, Enrico Berardi ( 1801 – 1862 ), venne eletto nel Parlamento Napoletano nel 1848 e, nel 1861, venne eletto al Primo Parlamento Italiano. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”, pp. 113-118. Con apposito decreto reale, emanato da Napoli il 15 maggio 1806, fu istituita la Guardia Civica Provinciale:”[…](N.°70) Decreto per l’organizzazione d’una guardia civica provinciale di ciascuna provincia del regno. Napoli  15 maggio[…]13. L’uniforme, armamento ed equipaggio saranno in tutto conformi al modello che sarà inviato alla residenza del general comandante della provincia[…]Per le provincie di Chieti, Aquila e Teramo, il fondo dell’abito sarà bruno. Il colletto, pettini, paramaniche, e gilecco celesti. Il Bottone d’oro[…]Su i bottoni vi sarà l’impronta G. P., e il nome della provincia in intiero[…]”.

” Celano li 9 8[otto]bre 1807/a S.[ua] E.[ccellenza] il Sig.[no]r Intendente della Provincia di Aquila/Eccellenza/Ho l’onore di racchiuderle in questa mia il richiesto rapporto di/quanto è successo in questi ultimi giorni relativamente all’ucci-/sione del Monaco, e compagni, ed alla disfatta della comitiva/di Giovinotti colla presa di quest’ultimo. Ho cercato di farne/un dettaglio il più completo che mi è stato possibile, menzionando/tutte le circostanze, che hanno accompagnato un successo di/tanto rimarco./Ho l’onore di riprotestarle i sentimenti del mio grande rispetto/Giuseppe Saliceti/Il Corriere è giunto jeri sera ad un’ora di notte, e parte in questo/punto che sono le ore venti (nel retro è riportato: ” Celano 9 8[otto]bre 1807/Quel Gov.[enrato]re p[er] li Briganti del/Monaco e Giovinotti e loro/compagni” n.d.r.)//Rapporto/Nel giorno 3 del Cor:[rente] venne avvisato al cap.[itan]o Four-/nier, che comandava in questa Città un Distaccam.[ent]o/Francese che i Briganti erano in Arano Montagna tra Celano, ed Ovindoli. Egli si partì Su=/bito per attaccarli con trenta Francesi, e tre Civici/di questa Comune, + (al margine sinistro si legge: ” + Chiamati Gaetano Serchia (1) Sarg.[ent]e/Luigi Rosati (2)/Berardino Subrani” n.d.r.) e si diresse per la montagna/di Ajelli; ordinò nel tempo stesso al Tenente/di gendarmeria Iatta, che con 22 Gendarmi/a cavallo pochi francesi, e un Civico Si fusse/diretto ad Ovindoli per così porre in mezzo la mas-/nada de Scelerati, ed avvisò nel tempo istesso/al capitano distaccato a Pescina la posizione de/Briganti, e che fosse stato all’erta per le ulterio-/ri mozioni, o disposizioni dietro L’attacco: il Ca=pitano Fournier camin facendo ebbe da vari pasto-/ri sicure notizie, che i Briganti cambiata posi-/zione, e che si erano portati tra i confini della mon-/tagna di Arano, e quella di Ajelli. Approssiman-/dosi al Luogo designato incontrò un Pastore Chia=/mato Francesco Angelo di Ajelli, il quale disse con/precisione che i Briganti erano Vicini, e che il lo-/ro numero era di 22 circa, e quasi tutti a cavallo,/e che dagli stessi era stato minacciato di Vita, e/che non avesse manifestato il luogo dove si trova-/vano, ed avesse p[er] Lo contrario pubblicata la Loro/partenza per una Rotta opposta al luogo. Il/Capitano allora per lo stesso Pastore scrisse a/Jatta, che si fosse ritirato a Celano, perchè in/quella circostanza era inutile la posizione di ovi-/doli, e proseguì La marcia in tutta diligenza, e/dopo duecento, o trecento passi scovrì un Uomo, che/passeggiava sulla cima di un Colle. Sospettò//che fosse la Sentinella de briganti, e perciò Si/distese boccone a terra, e lo stesso fece seguire/dalla sua truppa; in Seguito per accertarsene/fece uso di un cannocchaile, e col mezzo di esso/osservò un Uomo, che non Avea affatto Le divise di/Pastore, o Bifolco, e passeggiava Senza Schioppo/ma colla Patrona. Era questi come Si è saputo/dopo lo stesso Gius:[epp]e del Monaco, che mentre i com-/pagni terminavano di mangiare, facea una Sco-/verta. Il Cap.[itan]o Fournier aspettava con impazienza/un momento favorevole per attaccarli, e lo Spe-/rava, o dalla negligenza, o dalla Stanchezza del-/la sentinella, quando fortunatam.[ent]e Monaco ab=/bandonò il posto, e scese ai compagni colla notizia/che niuno si vedeva:Subito allora il cap.[itan]o Four-/nier a marcia Sforzatissima alla testa della/Truppa si fece sopra ai Scelerati, ed ordinò che/fossero attaccati in Semicerchio, e che il segno, e-/ra la p[ri]ma Sua fucilata. Fu tutto ben esegui-to: Il Capitano diresse il Suo colpo a Giusep:/pe del Monaco, e lo Scarico della truppa ferì/molti altri. I briganti presero subito la fuga/dopo aver corrisposto con due fucilate, che Si/dicono tirate da Muscillo, e figlio del Monaco./Giovinotto mostrò qualche coraggio, ed insultò/con una fucilata, e con parole il Capitano/Fournier, che gli era più Vicino nella lusinga/che dovesse nuovam.[ent]e caricare Lo Schioppo, e/così dargli tempo a fugire. Egli Restò Sorpreso/quando Vidde, che il Cap.[itano si disponeva nuova-/m.[ent]e a far fuoco, e più Sorpreso quando colla/fucilata si sentì ferito alla Spalla Sinistra./Allora tutto fu in Rotta. I Briganti abbando-/narono i Cavalli, quasi tutte Le Armi, muniz:[ion]i//carte, e tutto, che avevano. Furono inseguiti p[er]/due ore continue facendogli Sempre fuoco,/ma le balze, i Luoghi impraticabili, e Selvose,/P[er] i quali si doveva transitare ritardavano/Le Operazioni della truppa, e favorivano i Bri-/ganti pratici, ed assuefatti a caminare p[er] quelle rupi: Sopragiunta finalm.[ent]e La notte, pose/fine all’attacco. Tra le Ore 3, o 4 della not-/te si ritirarono a Celano quattro francesi con/tre cavalli tolti ai Briganti, dissero il fatto con-/fusam.[ent]e, e ci fecero sperare meno di quello era/accaduto. Essi inseguendo i Briganti si erano di-/spersi, e dimandavano con impazienza notizie del/di loro Cap.[itan]o, e della truppa. La mattina de 4/tornò il Cap.[itan]o con altri dodici Cavalli con 14 fu-/cili, quattro Pugnali, una coltella, ed una Sciab-/la, e disse che due briganti erano restati mor-/ti sulla montagna, e che molti erano i feriti,/che due cavalli si erano nella montagna stes-/sa anche dispersi. Circa il mezzo giorno della stessa giornata de quattro giunse in questa/Comune il Cap.[itan]o distaccato a Pescina portando/seco carcerati due Briganti, muscillo di Prato-/la, e Damiani de Navelli: Il P[ri]mo era stato ar-/restato in una Vigna Sopra Pescina dal Sarg.[ent]e/Maggiore F[rate]llo dello stesso Cap.[itan]o distaccato a esci-/na, il Secondo dai Custodi della Vigna di Ortona a/Marsi. Portò la notizia ancora che del Monaco/ed il figlio erano morti nelle Vicinanze di Pesci-/na per non essersi Voluto rendere alla Sua trup-/pa. Il fatto era accaduto nella Sera istessa de/tre nell’imprunire, ed i Briganti in numero di(sic)/erano discesi nelle Pianure di Pescina per-/chè inseguiti Vivam.[ent]e da una partita del Cap.[itan]o//Fournier non si erano voluto rendere: E nella se-/ra dello stesso giorno venne avvisato il luogo/ove Giovinotto con altri quattro Briganti erasi Ri-/tirato. Sul momento il cap.[itan]o Fournier ordinò al Te-/nente Iatta, che con i Suoi Gendarmi avesse Sorpre-/so il Luogo, ed Avesse arresato i Briganti designa-/ti. Fu eseguito, ma il bujo della notte dette/modo a due Briganti di fugire. Fu arrestato/Giovinotto ferito nel p[ri]mo attacco, e fu tro-/vato involto irvolto in una coverta bianca, che nell (sic) notte meativa tra le Selve una pietra./Fu carcerato il di Lui figlio, ed un brigante di/Prezza ferito dalla Gendameria, perchè Volle/fugire p[er] nome Francesco Antonio Tulliani. I/due dispersi furono il Nipote di Giovinotto ferito/che nel giorno 5 venne qua condotto dal Sinda-/co di Ovindoli, mi aveva detto volersi presentare,/è per nome Vincenzo Rosati, e Benedetto Pie-/tro Santo di Ajelli casato nel Comune del-/le Forme, che poi è stato carcerato nelle vici=/nanze di Avezzano, ed oggi Sento che Subisce/la pena di morte in Avezzano stesso. Nel gior-/no 5 fu carcerato un Brigante di Scurcola/dal Ten.[ent]e Provinciale D.[on] Valerio Berardi di Ajelli/qua condotto disse di voler Rivelare L’asilo di/cinque altri briganti a condizione di aver Salva/La Vita. Il suo nome è Francesco Antonio Roma-/no. Designò indi il Luogo nelle Vicinanze di Go-/riano Sicoli, e propriam.[ent]e in una grotta a bella posta/formata nella Vigna di Benedetto Cifani/di Goriano Sicoli. La notte de cinque Venerdì/e sei Il ten.[ent]e Iatta Spedito coi gendarmi dal Ca-/pitano Fournier Sorprese la grotta, ma non Vi/trovò che due Soli Briganti di Prezza Desidera-//to Sforza, e Domenico Stravatola, che furono/fucilati a Castelvecchio nel giorno Sei, e le Teste/qua condotte, ed esposte nel castello Baronale./Gli altri tre briganti designati per un timor pa-/nico dietro i Latrati di un Cane si erano allon-/tanati dalla grotta fino alle p[ri]me ore della/notte. Ieri fu impiccato Muscillo, fece da/Boja il Brigante di Scurcola, quello stesso/che designò La grotta, e che ricevuta la coltel-/la dal Capitano p[ri]ma di partire per Goriano/tagliò Le teste dei due Briganti di Prezza,/che Oggi eseguirà in Avezzano. Tutte le secuz.[ion]i di Giustizia si dicono fatte p[er] or-/dine del Generale Huart. Ieri per ordine/di questo stesso le teste di Gius:[epp]e del Monaco/e del Figlio furono trasportate in Pra-/tola (3), e quelle de Prezzani in Prezza. Si atteno/risulta dal generale p[er] far subire al fau-/tore, e Ricettatore de Briganti Benedetto/Cifani P[adro]ne della Vigna in Goriano./Nella spedizione non Vi à avuto aprte alcu-/na Silvestro Bianchi di Gagliano, anzi nep-/pure si sa dove trovisi tale persona. L’ono-/re di questa spediz.[ion]e Si deve al capitano/Fournier, che fulminò i Briganti nella mon-/tagna, li disperse, Li Scoragì, e le operaz.[ion]i sussecutive non Sono che una conseguenza della felice giornata dei 3/P.[ost] S.[criptum] Il Brigante Francesco Antonio Romano di Scur/cola fu arrestato da due Villani di Ajelli, e/consegnato al T.[enent]e Berardi/Saliceti//Notamento delle carte rinvenute nel Portafoglio ritrova-/to in una sacca della giacchetta di cui vestiva/il Capo brigante Giuseppe Monaco./Un borro di Proclama diretto agli Abruzzesi animan-/doli a sollevarsi contro li Francesi./Una lettera firmata G. P., con cui gli vien/scritte notizie false, ed insussistenti per/farlo continuare nel brigantaggio Scrit-/ta con caratrtere forzato/altro piccolo foglietto consimile al carattere del/Proclama firmato anche da G. P./Piccolo biglietto col q[ua]le gli si dava la notizia/di esser falsa la Pace seguita tra la Fra-/cia, e la Russia./Foglio scrittogli dal Coamnd.[ant]e della Vallata di/Solmona, invitandolo, e premurandolo/ad avvalersi della regal Indulgenza/Borro di risposta di monaco che fa la sud.[ett]o/comandante./lett.[er]a de 3 Settembre 1807 Scritta da penti=/ma ( è l’odierna Corfinio (AQ) n.d.r.) dal Sig.[no]r Francesco Giacchesi con cui/gl’insinua a deporre le armi, e di av-/valersi del Regal Perdono/Foglio in Stampa del monitore Napoletano/de 31 Luglio 1807//Foglio di ricatto Scritto agli amm.[inistrato]ri di Lucoli/Nota de ventisei Individui, che si credono della/sua compagnia/Lettera di Ermenegildo Piccioli scrittagli da Sol-/mona a 29 Settembre 1806, che gl’insinua/a deporre le armi/Un foglio con cui si da l’avviso di esserglisi/rimessi ducati 2000 e de ricevi per la/sottoscrizione/Un foglio di carta col bollo di sei grana/Sette biglietti per visite. In due de quali,/in uno vi è scritto= Girolamo Pagani; e nell’altro= Pietro Zanni/Un ricorso umiliato al R.[ea]l Trono del D.[otto]r D[o]n/Dom[eni]co Ottaviani di Luco relativa-/mente all’affitto de beni dello Stato di/Tagliacozzo/un altro proclama rinvenuto sul cadavere/di Pasquale figlio di Gius.[eppe] Monaco”(4).

Note

1) Iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]194. Serchia Gaetano- Sarto- Celano- Presidente di tutte le vendite. Si vuole che spargesse la falsa notizia della Costituzione in Roma[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.

2) Iscritto nella vendita carbonara del comune di Celano: “[…]70. Rosati Luigi- Fabbro- Celano- Carbonaro[…]”. Archivio di Stato di Napoli ( vedi qui in appendice II). Amiconi F.:” la Carboneria a Cerchio op.cit.”.

3) Da come abbiamo sopra riportato le teste di Giuseppe Monaco e del Figlio Pasquale furono riportarte nel loro paese di origine: Introdacqua e non in Pratola. A Pratola fu riportata la testa di Pelino Petrella alias Muscillo. Sicuramente è, senz’altro, un vistoso error calami dovuto alla concitatezza del momento.

4) Amiconi F.(a cura): ” La repressione del Brigantaggio op.cit.”.

ARCHIVIO DI STATO DELL’AQUILA

” Celano li 22 Gennajo 1808 ( al margine sinistro si legge: ” Divisione di Polizia/Sommario/Si dà conto di un arresto/fatto in persona di un’/Amnistiato e dell’arresto di due altri” n.d.r.)/Il Gov.[ernato]re di Celano/A S[ua] E[ccellenza] il Sig.[no]r Intend.[en]te G[enera]le della Provinia di Aquila/Eccellenza/Inerendo su Comandi datimi da V.[ostra] E.[ccellenza] col veneratissimo foglio/de’ 9 correncte n° 92 ho l’onore di rassegnarle che gl’Individui/del mio circondario, i quali nelle differenti epoche sono stati amni-/stiati, si trovano attualmente ne’ propri focolari, all’infuori/di tre che sono assenti, cioè/Nicola Paneccasio (1) di Cerchio trovasi ristretto nelle carceri di cote=/sta Città, essendo Stasto arrestato dal Comandante di questa Piazza,/Capitano Genot per ordine del Sig.[no]r Generale Huard non so per quale/motivo, non essendomi riuscito rilevarlo. L’arresto seguì a 27 Di-/cembre del prossimom passato anno/Luigi di Cicco di Celano dopo aver ottenuta carta di sicurez-/za dal d.[ett]o Sig.[no]r Generale Huard è andato a travagliare nell’agro/Romano però è partito senza passaporto./Francesco Pierleone di Celano trovasi attualmente in Roma/ad imparare l’arte di Sarto. E’ partito senza passaporto. Questo/giovane insorse ai 26 Marzo 1806, ma rientrò subito in se stesso depositando la sera dell’istesso le armi nelle mani de’/Galantuomini del Paese, e d’allora in poi è vissuto sempre/da buon Cittadino./Ho l’onore di rimetterle con notamento di tutti gl’Individui, che/in diversi tempi hanno ricevuta carta di sicurezza/sono intanto col più grande Rispetto/Giuseppe Saliceti”.

Note

1) Vedi qui .

ARCHIVIO DI STATO DELL’AQUILA

” Gendarmeria Reale  Celano Li 17 Febbraio 1809/Il Tenente Coppon ( al margine sinistro  si legge: ” Copia” n.d.r.)/Ho l’onore di far Sapere Sig.[no]r Capitano, che nella Scorsa notte essendo stata spiantata La forca in questo Paese Senza poter Scoprire Li veri autori d’un/tal misfatto; questa mattina ho fatto procedere all’arresto de’ nominati/Giovanni Contestabile, figlio di Francesco, di Celano; Gaetano Ranalletta figlio del fù Berardino del medesimo Luogo, e Gaetano Longo figlio del fù Giuseppe,/pure di questo Paese, come dal qui annesso Processo Verbale, perchè Se non Sono i veri complici, da’ dubbj, che posso avere, conoscono i Colpevoli, e devono/palesarli, acciò La Giustizia Sia in grado di dare un’esempio a quelli che ancora/non vogliono Lasciar da parte Le idee Brigantesche, e rivoluzionarie./I tre Sopranominati Individui mi Sono caduti in Sospetto all’affare/descrittovi, perchè il primo mi è noto p[er] uno de’ briganti presentati, che/ne’ momenti di vino non ha potuto celare La sua propenzione per il/partito contrario al nostro Governo, coll’insultare chi mi serve a/spiare La Condotta di tutti i mali intenzionati; perchè nel Secondo/ho osservato un’uomo ben Legato con tutti i compromessi col/Governo, facendo Sempre qualche motto di disprezzo quando de’/Gendarmi gli passano a vicino, non avendo curato di presentarsi alla/Sua venuta qui a nessuna autorità Locale, come Individuo che deve/essere Sorvegliato, e perchè questo disordine non è mai Successo nel/tempo, che La rigidezza del freddo Li metteva a Loro comodo Senza/tema d’esser disturbati, (come lo sono stati adesso, da quel che pare,/mentre un travo è rimasto ancora piantato) ma bensì da’ pochi/giorni, che il Ranalletta è qui tornato; ed il terzo perchè come//Fratello di quello, che fu preso nella casa di detto Raneletta, e p[er]/chè fù fatta La Forca Sud:[ett]o, ed impiccato, subitocchè Raneletta/giunse strinsero una buona amicizia Seco Loro./Di detto detenuto ne ho passatoil rispettivo Processo Verbale/a questo Sig:[no]r Giudice di Pace, e gl’Individui Lasciati a carico del/Corriere./Per appurare, e con facilità La cosa genuinamente, bisogne=/rebbe che i presi fossero tradotti all’Aquila, allora Subito Se/non volessero dirlo Loro, i Parenti Sarebbero quelli che denun=/ciarebbero i Colpevoli, col metter tutto in opera per conoscere/il vero fatto, al quale devono essere Stati impiegati diversi/Ho l’onore di Salutarvi distintamente= Coppon=/Per Copia Conforme/Il cap.[ita]no commandante la Gend.[armer]ia reale/in questa Provincia/Lètache ( al margine sinistro è impresso il sigillo della ” GENDARMERIA REALE PROVINCIA DELL’AQUILA” n.d.r.)”

” Copia- gendarm.[eri]a R.[ea]le= 3° Squadrone= Luogot.[enenz]a di Celano= Compag.[ni]a di 2° Ab:[ruzz]o Ult.[erior]e/Processo verbale pell’arresto di Gaetano Ranaletta, Giovani Contestabile= e/Gaetano Longo tutti della Comune di Celano= Oggi giorno 17 Febrajo 1809./alle ore 14.Noi Brigadiere Clari, e Gendarmi Fammiani, e Lugi alla resi=/denza di Celano in virtù d’un’ordine del Sig:[no]r Tenente Coppon abbiamo pro=/ceduto all’arresto del nominato Gaetano Rannaletta figlio del fù Berardino,/Giovanni Contestabile figlio di Francesco, e Gaetano Longo figlio del fù Giusep:[p]e/perchè sospettati complici o d’intelligenza fra loro d’aver spiantata la/forca nella prossima passata notte in questo Paese; Indi li abbiamo/condotti avanti il suddetto Sig.[no]r Tenente, il quale gli ha fatti passare nelle/Carceri di questa Comune= fatto, e chiuso in Celano il giorno, mese ed/anno come sopra= Segnasti= Fammiani Gend[arm]e= Lugi gend[arm]e=Clari Brigad[ier]e=/Per Copia Conforme/Il cap.[ita]no commandante la Gend=[armer]ia Reale/in questa Provincia/Lètache (al margine sinistro vi è impresso il già citato sigillo della Gendarmeria Reale Provincia dell’Aquila ” n.d.r.)”

” Polizia Celano 19 Febbrajo 1809/Il Giudice di Pace del Circondario/A S.[ua] E.[ccellenza] il Sig.[no]r Intendente della Provincia di/Aquila ( al margine sinistro è così riportato: ” Spiantagione del-/la Forca eretta/in q.[uest]a Città ” n.d.r.)/Eccellenza/Nella notte de’ 16. a 17. del corrente fù Spiantata la Forca,/ch’era eretta in questa Città. La mattina per tempo/ne fù dato l’avviso a questo Sig.[no]r Tenente Coppon Co-/mandante la Gendarmeria Reale. Fece Subito ar-/restare tre Individui, Su i quali credè di far cadere/il Sospetto di tale attentato. Essi Sono Giovanni Con-/testabile, Gaetano Ranelletta, e Gaetano Longo, come/dasl processo verbale fatto da Suoi Gendarmi, quale/ho rimesso al Sig.[no]r Procuratore Regio presso il Tri-/bunale Criminale, cui ò riferito parimenti/l’accaduto. I dati che giudicò potere autorizzare/il Suo Sospetto Sono li Seguenti: Gaetano Ranelletta è/Stato finora ristretto in cotesto Forte per essersi tro-/vato in Sua Casa un tal Luigi Longo convinto di//Brigantaggio, e poscia qui giustiziato nella Stessa For-/ca, che fu gittata a terra: Gaetano Longo è fratello/germano del Luigi: Giovanni Contestabile poi si/dice essere amico di ambedue i nominati, ed è A=/mnistiato ugualmente che il Gaetano Longo. Detto/Sig.[no]r Tenente Sospettò che la vista di un patibolo,/Su cui era morto un Individuo, che colli medesimi/aveva dei rapporti di amicizia, e di parentela,/li avesse potuto indurre a Simile atto./Io però per quanto mi Sia impegnato per prenderte del-/le indagini, onde venire alla conoscenza di quanto/Sarebbe necessario per fondare l’istruzione pre-/liminare del processo, non mi è potuto riuscire di/venirne a capo. Mi limito perciò a riferirle, come/fo, il nudo fatto, attendendo da V.[ostra] E.[ccellenza] l’Oracolo pel/prosieguo di ciocché Stimerà necessario. Intanto non/mancherò di continuare le più esatte diligenze, per/potere Scoprire S’è possibile qualche cosa di preciso/Tanto devo rassegnare a V[ostra] E[ccellenza] in discarico del mio Officio,/e Sono col Solito ripsetto/Giuseppe Saliceti”

” Aquila 20 Feb:[brai]o 1809/IL PROCURATORE REGIO PRESSO/IL TRIBUNALE CRIMINALE ( al margine sinistro è così stampato: ” 2.[second]a PROVINCIA/DI/ABRUZZO ULTERIORE/Divisione/Oggetto” n.d.r.)/Al/Sig.[no]r Intendente della Provincia/Sig.[no]r Intend.[ent]e/Mi rapporta il Giud.[ic]e di Pace del Circondario di Celano/che la notte de 16 corr.[ent]e fù Spiantata la Forca, ch’e-/ra eretta in quella Città= Che un tal attentato es-/sendosene dato l’avviso a quel Sig.[no]r Int.[enden]te  di gendar-/meria Coppon, lo Stesso fece Subito arrestare/Giovanni Contestabile, Gaetano Ranelletta, e Gae-/tano Longo, sù de’ quali cadde il Sospetto; cioè con-/tro del Ranelletta per essere Stato ristretto in q.[uest]e/Forze, atteso Si trovò nascosto in Sua Casa un tal/Luigi Longo convinto di Brigantaggio, per cui/fù giustiziato nell’istessa Forca: Contro del Gae-/tano Longo per essere F[rate]llo germano del Giusti-/ziato anzid:[ett]o, e contro del Contestabile, come//Amico di Ambidue, e che Si e amnistiato, egualm[ent]e/che il Gaetano Longo./per siffatto attentato ho date delle disposizioni a oppor-/tune al Sud.[ett]o Giudice di Pace tanto per lo Scopri-/mento degli Autori, e del motivo che l’hanno in=/dotto, quanto Sulla legalità della loro Aministia,/e Se dopo di essa Si Sieno ben comportati./Intanto Stimo passare il tutto alla vostra intelligenza,/affinchè vi compiacciate, Sig.[nor]e Intend.[ent]e, individuar-/mi Se nel Ramo di Polizia vi Sia cosa contro/dei Ind.[ividu]i tre arrestati, per mio regolamento,/e di q.[uest]o Trib.[unal]e; nel mentre che vi riprotesto i/Sentimenti della mia perfetis.[sim]a Stima, e Consi-/deraz.[ion]e le più distinte./Pasquale Liberatore//Aquila 20 febb[rai]o 1809//Il Proc=[curator]e regio del Tribunale Criminale/domanda se vi Sono carte contro Gaetano/Ranelletta, Gio:[vanni] Contestabile, e Gaetano Longo/di Celano// Celano 19 febb.[rai]o 1809/Il Giudice di pace partecipa L’arre-/sto di tre ind.[ividu]i voluti rei di avere/Spiantata La Forca/A 20 febb.[rai]o 1809/Si è riscontrato che esegua le/disposiz:[ion]i che gli Si partecipe=/ranno Sull’oggetto p[er] parte/del Tribunale Criminale”.

” Aquila 20 Feb.[brai]o 1809/Al Sig.[no]r Pro[ccurato]re Regio del Trib[una]le/Criminale/Sig:[no]r Pro[curato]re Reg.[i]o/Nel parteciparmi l’arresto di Gaetano/Ranelletta, Giovanni Contestabile, e/Gaetano Longo, i quali si sono sospetta-/ti Rei di avere spiantata la forca in/Celano, Si è V[ostra] S.[ignoria] Ill[ustrissi]ma compiaciuta/domandarmi se in questa Intendenza/esistano Carchi contro i medesimi/Di riscontro ho l’onore di darle,/che come le è noto, il solo Giovanni/Contestabile è notato trà gli/ammnistiati. Gli altri nessun/carico portano nell’archivio di/Polizia (segue una firma illeggibile n.d.r.)”. 

“Aquila  2 Marzo 1809/Al Si.[no]r Cap:[ita]no Letache Comand.[ant]e

 la/Gend.[armeri]a Reale/Sig:[no]r Comand.[ant]e/Nel seno della vostra favorita lettera/de’ 24 febb.[rai]o ho ricevuto la copia della/lettera del Sig.[no]r Luogot:[enen]te Coppon, e q[ue]lla/del processo verbale p[er] l’arresto di/Gaetano Ranelletta e Giovanni Conte/stabile, e Gaetano Longo creduti/rei di avere spiantata la forca in/Celano. Son persuaso che la forza/del puro zelo abbia stimolato il/Sig.[no]r Coppon a procedere all’arresto/di detti Individui. Mi Piace però/che me lo abbiate partecipato/Vado intanto a dare delle dispo-/sizioni sull’oggetto./Sono (segue una illeggibile sigla n.d.r.”.

” Aquila 4 Marzo 1809/Al Sig.[no]r Giud.[ic]e di Pace di Celano/Sig.[no]r Giud.[ic]e/Con vostro rapporto de’ 19 febb.[rai]o ultimo/mi rassegnaste l’attentato commesso costà/di essersi spiantata la forca, che trovavasi/eretta in codesta Città: pervenendomi dell’/arresto seguito di tre indivisui creduti rei/di tal delitto, e di aver rimesso il processo/verbale al Sig.[no]r Pro[curato]re Regio del Trib[una]le Cri-/minale della Provincia, ed io di riscontro/vi dissi con mia de’ 20 che aveste su di ciò/eseguite le disposizioni del d.[ett]o Pro[curato]re R.[egi]o/Ora vengo ad invitarvi di disporre/che quante volte esistano i legni della/detta forca, sia ripiantata p[er] circa otto/giorni. Questa disposizione, come vede-/te, è diretta a non dare un autorizzaz.[ion]e/consegue[nteme]nte al delitto Commesso. D’al-/tronde ora che la calma della/Provincia si trova nel Suo corso/regolare, non sembra convenire di/far stare esposto l’aspetto del/terrore/vi saluto con istima “

ARCHIVIO DI STATO DELL’AQUILA

” Civita-Ducale 8. Mag.[gi]o 1809/IL SOTTO-INTENDENTE DEL DISTRETTO/DI CIVITA-DUCALE/Al Sig:[no]r Cav:[aliere Duca d’Alanno Intend:[ent]e della prov.[inci]a ( al margine sinistro è così riportato : ” PROVINCIA 2.[second]a/DI/ABRUZZO ULTERIORE/Polizia/N° 1126/L’ordine della corrispondenza/esigge, che la risposta tratti di/un solo oggetto./Oggetto/Rapporto di alta polizia ” n.d.r.)/Sig.[no]r Intend.[ent]e/Continuandole, Sig.[no]r Intend.[en]te, le notizie di alta Polizia”,n.d.r.)/Sig.[no]r Intend.[ent]e/Continuandole, Sig:[no]r Intend.[ent]e, le notizie di alta polizia, e de’ delitti comuni in riguardo a/questo distretto di mio carico, ora rassegno a V[ostra] S[ignoria] Ill[ustrissi]ma sul proposito de’ Briganti/penetrati nel Circond.[ari]o di Carsoli, che il Giud.[ic]e di pace di Tagliacozzo mi assicura,/che anche una colonna Francese proveniente dallo Stato Romano stia ora per-/sequitandoli. Mi dice ancora, che essendo capitato nelle mani della Giustizia un/Brigante dissarmato, avere desposto innanzi al Giudice di Pace di Avezzano di/esser egli Marcheggiano, e che il numero dei briganti è di 34, de’ quali venti-/quattro armati; che costoro fuggiti dal Circondario di Carsoli passarono in Cap-/padocia, e Petrella in quello di Tagliacozzo, e quindi in Luco ( è l’odierna Luco dei Marsi (AQ) n.d.r.), e poi in Collelongo./Il Giudice di Pace di Avezzano di poi mi assicura, che i Sud.[ddett]i briganti Sieno di Pa-/centro, Goriano (è l’odierna Goriano Sicoli(AQ) n.d.r.), Cerchio, e Celano./Rispetto ai delitti Comuni, il Giudice di pace di questa Città mi hà fatto il/rapporto, che una tale vedova Colapicchione di cantalice luogo di questo/Circond.[ari]o ai 18. aprile ult.[im]o, perchè gravida, sgravatasi, commise//l’infanticidio dentro il vicino territorio dello Stato Romano, che la Rea tro-/visi già in arresto; sia già confessa, e che la prova generica a dilui pre-/venzione sia Stata compilata dal Governo di Rieti,/Sono con il dovuto rispetto./Francesco Cancrimiro”

ARCHVIO DI STATO DELL’AQUILA

”  Provincia di Aquila       Distretto di Aquila/Circondario di Celano/Stato degli Individui Briganti, o sospetti di brigantaggio, che al presente Sono lontani dalla Patria/

Nomi, e Cognomi Patria Età Messtiere Epoca del brigantaggio, o altro delitto, o mo-/tivo che lo rendono sospetto di brigantag/gio Osservazioni

Felice d’Alessandro, alias Paglialunga Celano 36 Uomo di Camp:[agn]a in 7[settem]bre 1806. sotto il comando di Piccioli, P[ad]re Do-/mizio  ( è padre Domnizio Iacobucci di Aielli n.d.r. ), e Giovinotto  Da tale epoca è assente dalla Patria, non è più tornato, non si è mai presentato/ed è Uomo di mala intenzione, capace di turbare l’ordine publico, e si vuole/arrestato in Tivoli, Stato Romano./

Pasquale Paris, Alias Rondello Celano 40 Ide[m] In Marzo, e 7[settem]bre 1806, sotto il comando de Sud=[dett]i Ide[m]./

Vicenzo Vicaretti, alias Tellone Celano 43 Ide[m] Ide[m] Ide[m]/

Pietro di Sulmo ( di Summo? n.d.r.) Celano 22 Pastore Ide[m] Sono circa otto mesi che è assente dalla Padria, perchè il Trib[una]le Straordinario/lo abilitò col mandato, e richiamato dalla Corte Crim[ina]le della Prov=[inci]a fuggì. E/soggetto di cattivo talento, e riputato Ladro da tutti, e (sic)/ 

Filippo Paris Celano 24 Uomo di camp=[agn]a Ide[m] Si presentò a 5 8[otto]bre 1806. fuggì in 8[otto]bre 1808. p[er] causa di furto, uomo capa=/ce di turbare la publica tranquiillità, facinoroso, e di mala intenzione, e Si/vuole nell’Agro Romano./

Benedetto Angelitti, alias Chiavarino Ajelli 40 Macellajo Brigante fin da 7[sette]bre 1806. dell’orda di Piccioli, indi/di Monaco, di Giovinotto, e reo di Omicidio nel 1804  E’ assente da circa tre anni, uomo di pessima indole, capace a turbare la/publica quiete, ora si vuole nello Stato Roamno ai lavori./

Cesidio Mancini Ide[m] 26. Lav.[orato]re di Camp-[agn]a Fu p[er] tre giorni nell’orda di Piccioli, costretto  d[a]l/P[ad]re Domizio Iacobucci nel 1806. ad andare Seco/per riportare un cappotto. E’ assente da circa tre anni; Si trova nella Puglia, ove Si portò ai lavo-/ri appena gli riuscì fuggire dalla comitiva de Briganti, ne S’ è intesa altra/reità/

Berardo Buzzelli Paterno 30 Ide[m] Brigante dell’orda di Piccioli, e Pèad]re Domizio d[e]l/1807. e dell’orda di Giovinotto dell’anno 1807. Da tale epoca è assente dalla patria: No[n] è mai tornato, si vuole nello Sta-/to R[oma]no, e Soggetto di cattivo talento, capace di turbare la publica tranquilli-/tà/

Mattia Stornelli Ide[m] 20 Studente Brigante nel 1806. di Piccioli, e P[ad]re Domizio E’ assente da tale epoca; non è mai tornato, non Si Sa dove/ Si/trova, ma è Soggetto di cattiva volontà, e facile a turbare l’ord.[in]e/publico/


Nicola Iacobacci Cerchio 30. Uomo di camp.[agn]a Brigante nel 1806. soto gli ordini di Piccioli, P[ad]re/Domizio, e Giovinotto  E’ soggetto di cattivo talento, capace di trurbare l’ordine publico, cir-/ca da 7]settem]bre 1806. Non è più tornato, e Si dice Sia nello Stato Romano/Fatto in Celano oggi 25, Luglio 1809. nella Gistizia di Pace/.//. Luigi Squarcia Gid.[ic]e di pace”.

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” Gioja li 9 ( è stato corretto n.d.r. ) Agosto 1809/Il Sindaco di Gioja/Al Sig.[no]r Intendente della Provincia/sig.[nor]e/Il Sig.[no]r Comandante attuale di questa Provincia per non si sà qual/fatalità à dati fuora ordini al Distaccamento di Gentarmeria/qui accantonato di abbandonare questa Comune, e patugliare/continuamente i Paesi da Pescasseroli sino a Alfedena. Questa/disposizione ci à fatto stare più di nove giorni senza Forza, e/continuamente in moto, giacchè ai cinque del corrente diece/Briganti nel colmo della notte si portarono ad un Paesano Cu-/stode di questa nostra Fontana; e dal medemo volero risapere se/vi era un qui truppa, quanta G[e]nte era sull’armi, ed il nome mio,/del Giudice, e del Percettore della Fondiaria./Quì debbono dissimpegnarsi diversi incarichi di Cotesta Reg.[i]a Intendenza;/si attende a momenti la venuta del Vostro Incaricato per la finaliz-/zazzione de conti: insomma vi sono moltissimi affari da disribrigarsi,/che non ammettono dilazione. Per poterli eseguire si richiede una/costante e perfetta tranquillità di Spirito. Questa non si otterrà/se un Distaccamento di Truppa non ci difenda di notte, e di giorno./Io dunque mi diriggo a Voi Sig.[no]r Intendente, per che riduciate Cotesto Sig.[no]r/Comandante a farci assistere da un Distaccamento almeno di/quindeci Uomini, per che questi uniti con i Cittadini ben’inten-/zionati//possano assicurare la nostra esistenza. I Civici si sono/fortificati in cinque case del Paese, ma le rimanenti sono scover-/te, ed alla discrezione della gente inimica dell’umana esistenza./Cinquanta Briganti a cavallo sono a circa venti miglia Lontano da noi,/cioè ne primi Paesi di Terra di Lavoro, dico nelle Montagne/ a noi più vicine di Terra di Lavoro. Potrebbero Costoro con una/sortita esserci addosso, e dare L’ultima nao alle ruine di questo/Paese./Sento, che nella provincia entri della truppa; e con tal sicurezza io ri-/corro a Voi, perche un piccolo Distaccamento della stessa sia ac-/cordato ad una Comune Capo di Circondario, e che in ogni rin-/contro à sofferto per essere stata troppo attaccata al Governo./Questa considerazione deve commovere L’animo vostro per in-/clinazione pietoso ad impegnarvi, perche siano esaudite le/suppliche di questi buoni Cittadini. Ed io m i auguro in/risposta gli effetti delle vostre premure./Gli Decurioni di Ortucchio ai replicati inviti, non sono stati in/grado di qui portarsi in seduta, per non esporsi a cimento/di qualche assalto Brigantesco. Compiacetevi dirmi cosa debba/io fare: ricordatevi che di tutta la Provincia, questo solo Cir-/condario trovasi esposto agl’insulti de nemici del Governo./Sono con tutto il rispetto/Vincenzo Nicolai//Gioja 8 Agosto 1809/Il Sindaco di Gioja chiede la forza/Al Signore/Il Sig.[no]r Intendente della prov.[inci]a di/Aquila/Dal Sind.[ac]o di/Gioja”.

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” Aquila li 26 Agosto 1811/Alò, Capitano Comandante la Gendarmeria/Reale nella Provincia di 2° Abruzzo ultra (al margine si sitreo si legge : ” GENDARMERIA REALE/DELLE DUE SICILIE/1.a LEGIONE/2° SQUADRONE/3:a COMPAGNIA/N° 1362″ nd.r.)/ Al Sig.[no]r Intendente/Mi affretto Sig.[no]r Intend.[ent]e, di mettere alla vostra conoscenza, che la sera de’ 24. dopo le ventiquttr'( sopra è così scritto da altra mano: ” 2.a Div[isio]ne/cogli altri del proposito/30″ n.d.r.)/ore, un’Orda di circa quindici Assassini penetrarono nel Comune di Rendinara, uccisero quell’/Eletto, saccheggiarono la Casa del Sig:[no]r Ernesto Conti, e si trasportarono il di lui Figliolo con/la minaccia di ucciderlo, se per le ore 20. del giorno appresso non tenevano pronti 2000 D:[uca]ti/Il Sig.[no]r Ten.[en]te Tornabene partì subito da Civitella, ed in unione col Sig.[no]r Giud.[ic]e di Pace dette-/ro tutte le disposizioni, che convenivano per l’arresto, o distruzione di quegli Scelerati con/quelle regole di prudenza necessaria per la vita di quel disgraziato, che si trova nelle/loro mani. Il Sig.[no]r Tenente succennato non ha bisogno di altra forza, perchè ne ha/a sufficienza. Ho scritto nell’istesso Senso anche a questo Sig.[no]r Seg:[reta]rio Gen:[era]le d’Intendenza/Ho l’onore, Sig:[[no]r Intendente, di protestarvi i sentimenti della mia perfetta Stima, e consi=/derazione distinta/Alò ( con altra mano a sinistra è così scritto: ” P. Ho già subito preparati quei altri quindeci/uomini pronti a partire a Secondo delle notizie;/essi sono Gend:[ar]mi R:[er]li ed ausiliarj; fo di tutto per multiplicare la forza/ della gend.[arme]ria Sotto i miei ordini, ma gli oggetti sono infiniti ai quali/bisogna accorrere” n.d.r. )//Civ.[tell]a Roveto 1811./Carte relative all’aggressione fatta da’ briganti in Rendinara:/uccisione dell’Eletto Sig.[no]r Giovanni Altarozzi: Saccheggio fatto al/Sig.[nor]e Erneste (sic) Conti, e trafugam.[en]to del di lui Figlio Francesco nella/Montagna. N.° a 24 Agosto 1811., e condanna del T[ribuna]le/di 1.a istanza contro il d.[ett]o Comune per lo ristoro de’ danni/causati alle dette due famiglie col saccheggio” n.d.r.).

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S.I., Cat. 27, b. 4832

” F. 4832/Napoli 7 9[novem]bre 1811./Polizia generale/il Ministro domanda Lo Stato de’ capi Brig=/ganti esistiti in questa Provincia dall’Ingresso delle armi/Francesi nel Regno.”

” Napoli li 27 9[novem]bre 1811/Ministero della Polizia Generale ( al margine sinsitro si legge: ” REGNO DELLE DUE SICILIA/1.[prim]a Divisione/Perv.[enuta] al 30/2.[second]a d.[ivisione]” n.d.r. )/Al Sig.[no]r Intendente di Aquila/Signore. Ora che Sembriamo giunti all’epoca di una Stabile/tranquillità nella Sua Provincia, vorrei ch’Ella per memorie ch’Ella conservi/o che potrà facilmente procurarli Mi dica quanti Sono Stati i Capi di/Comitiva meritevoli però di questo Nome, che Sono Stati uccisi, o arrestati/nella sua provincia dal primo ingresso delle armi Francesi nel regno. Ben-/chè Sia questa una notizia di semplice cusiosità, desidererei, che non/mancassi al mio Ministero e che come vi esiste l’elenco di tutti i briganti/comparsi in Campagna durante quest’intervallo vi esistesse, l’altro/ugualmente de’ loro condottieri che il Ministero non possiede che imperfet-/tamente./Sono con distinta Stima/Il Consigliere di Stato Prefetto di polizia/Inacaricato del Portafogli (segue firma illeggibile n.d.r.)”

” Aquila 10. X[decem]bre 1811./A S.[ua] E.[ccellenza] il ministro della Polizia/gen.[era]le/Eccellenza ( al margine sinistro è riportato:” 360 2=[secon]da Divis.[ion]e/Vi rimetto il Quadro de’ Ca-/pi Briganti”. n.d.r.)/A S.[ua] E.[ccellenza] il Ministro della Polizia/gen=/erale/Eccellenza/Rileverà dall’annesso Stato quali sia-/no i Briganti di questa Prov=/[inci]a/che han figurato da Capi di Comi-/tiva. Quantunque Ella mi chieg-/ga l’Elenco di quelli solo che so-/no Stati uccisi, o arrestati, Io ho/compresi in esso tutti gli altri/Capi ben’anche, che hanno infesta-/ta la Prov.[inci]a affinchè abbia cam-/po di osservare la respet-/tiva lor parte, e rilevare, che/un Solo di questi Scellerati esiste/ attualm=[en]te in Campagna./Adempio con ciò ai di lei ordini de’/27. scorso/Gradisca ( segue una illeggibile sigla n.d.r.)// Prov=[inci]a di 2° Abb=[ruzz]o Ultra ( al margine sinistro è riportato: ” 2.a D.[ivisio]ne” n.d.r.)/Stato nominativo dei Capi Briganti, che Sono esistiti nella Sudetta/Prov.[inci]a dal 1806. in Avanti nativi della medesima./

Nomi e Cognomi            Patria                                                                     Osservazione

Erminegildo Piccioli     Navelli                                        Antico cap[ita]no di Ferdinando, Capo, ed autore prin=/

                                                                                         cipale della Cospirazione, rivolta, e Brigantaggio/

                                                                                                   della Prov.[inci]a nell’Estate del 1806. Si presentò, dopo essere

                                                                                             Stato varie volte battuto, nel mese di 8=[otto]bre di d.[ett]o Anno/

                                                                                                al Sig[no]r Gen.[era]le Parteneaux; e fu nominato Cap[ita]no/

                                                                                               Comand.[an]te di due Compagnie di Volteggiatori Abruz=/

                                                                                                zesi, formate dei Briganti presentati, che si misero/

                                                                                                in rivolta di nuovo in Navelli nel marzo del 1807./

                                                                                                Arrestato nuovamente in Napoli per nuovi Cari=/

                                                                                          chi nel 1807, e giudicato per essi dalla Corte Crim.[ina]le/

                                                                                          di Napoli, Sortì in libertà sotto la Sorveglianza/

                                                                                          della Polizia./

Luigi Bussi                        Cicolano                              Capo brigante nel Marzo del 1806; arrestato quin=/

                                                                                         di dalla Gend.[armeri]a nel 1807, Fu impiccato per Sentenza/

                                                                                         del Tribunale Straordinario.

Giuseppe Monaco      Introdacqua                            Antico Capo brigante nel 1799; Seguace di/

                                                                                         Piccioli nel 1806, e capo Subalterno del medesimo,/

                                                                                         ricusò di presentarsi in 8=[otto]bre di d.[ett]o anno, e divenne/

                                                                                 Capo isolato; Fù ucciso insieme col figlio Giuseppe ( vistoso error calami

                                                                                  in quanto il Nostro si chiamava in realtà Pasquale n.d.r.)/

                                                                                   in attacco avuto dalla Truppa di Linea, e Gend.[armeri]a/

                                                                                   ai 3. 8[otto]bre 1807. Vicino Forca Caruso, e distrutta nel/

                                                                                   medesimo giorno la Sua banda./

Silvestro Bianchi     Gagliano                                  Capo brigante Sotto gli ordini di Piccioli nel 1806,/

                                                                                    e da questi sedotto; Si presentò in 8=[otto]bre d.[ett]o anno, pre=/

                                                                                     se Servizio nei Volteggiatori abruzzezi; nella rivolta/

                                                                                     di questi in Marzo 1807, Salvò la Vita a 22. Soldati/

                                                                                    di Linea Italiani, e all’Aiutante di campo del Si=/

                                                                                    gnor Gen.[era]le Digonet, arrestati in Navelli la notte/

                                                                                    della rivolta, prestò Segnalati Servizi contro i briganti/

                                                                                    negli anni avvenire, per cui Fu Cancellato dal Ruolo/

                                                                                    dei briganti, ed oggi vive tranquillo nella Sua/

                                                                                    Patria//

Bernardo Tancredi      Civitellaroveto                  Capo Brigante nella Valle di roveto nel 1806., arresta-/

                                                                                    to quindi dalla Gend.[armeri]a, ed impiccato nella Sua/  

                                                                                    Patria per Sentenza del Tribunale Straordinario/

Luigi Allegritti                     Idem                              Celebre, e sanguinario Capo brigante nel 1806./

                                                                                      nella Valle di Roveto; arrestato quindi dalla Gend.[armeri]a,/

                                                                                   condannato ai ferri dal Tribunale Straordinario,/

                                                                                   perì per istrada, allorchè fu Condotto in Napo=/

                                                                                   li./

Matteo Giorgi                                Idem                Capobrigante nella Valle di Roveto nel 1806, ar=/

                                                                                  restato dalla Gend.[armeri]a; Condannato ai ferri dal/

                                                                                  Tribunale Straordinario; perì per istrada/

                                                                                  Come l’antecedente/

P.[adre]Domizio Iacobucci     Ajello                   Celebre Capo brigante Sotto gli ordini di Piccioli/

frate francescano                                                  nel 1806, Si presentò; nominato quindi Cappella=/

                                                                                  no di un Reggimento, andò in Ispagna, da dove di/

                                                                                  cesi essere disertato, e che Sia ora in Sicilia./

Felice Ruggieri                        Avindoli (sic)        Celebre e feroce Capo Brigante nel 1806, e 1807:/

alia(sic) Giovinotti                                                  Antico Capo brigante nel 1799. per cui ebbe il grado/

                                                                                  di Tenente nella passata dinastia; ferito nell’at=/

                                                                                  tacco de’ tre 8=[otto]bre 1807, ed arrestato nella notte de’/

                                                                                  quattro dalla Gend.[armeri]a; fu impiccato in Aquila/

Andrea Damiani                  Navelli                      Capo brigante nel 1806. Sotto gli ordini di Piccioli/

                                                                                 fuggito nell’attacco dei tre 8=[otto]bre 1807. Arrestato/

                                                                                 la notte Seguente dalla Gend.[armeri]a con l’altro Capo/

                                                                                 brigante Giovinotti; fu impiccato con esso in/

                                                                                 Aquila./

Pelino Petrella                   Pratola                      Celebre Scorridore di Campagna Sotto il/

alias Muscillo                                                        passato Governo; Aggraziato dal Governo attuale/

                                                                                divenne Capo brigante, e capo dei Rivoltosi di/

                                                                                 Rajano in 7[settem]bre 1807. arrestato dalla gend.[armeri]a nel=/

                                                                                l’attacco dei 3. 8[otto]bre d.[ett]o anno; fu impiccato in/ 

                                                                                Celano./

Venanzio Ferrini            Goriano Sicoli              Feroce Capo brigante nel 1806; ferito quindi/

                                                                                in una Spalla nel 1808; fu arrestato, a condan-/

                                                                                nato dal tribunale Straordinario, ai ferri./

Giovanni Ventresca        Introdacqua              Feroce e Rinomato Capo brigante nel 1806,/

                                                                               1807, e 1808, ucciso ai 22. Luglio 1808. per in-/

                                                                               Sinuazione delle autorità della Prov.[inci]a da due/

                                                                               Suoi Compagni Vincenzo di Cenzo, Nicodemo/

                                                                               Centofanti d’Introdacqua, con promessa di perdono//

Giovanni la Rocca          Pacentro                     Antico Scorridore di Campagna; Capo Brigante/

                                                                               Sotto Piccioli nel 1806, e quindi Capo brigante nel 1807./

                                                                              1808, 1809, e 1810, nella Prov.[inci]a di Molise, Capitana=/

                                                                              ta, e Basilicata; ucciso nell’Inverno scorso in/

                                                                              Calabria dalle truppe Comandate dal Signor/

                                                                              Generale Manhes.

Emidio Bevilacqua          Rajano                      Fu Capo di una parte della Comitiva penetrata da/

                                                                             Tivoli nel 1809. allorchè questa si divise in due bande./

                                                                             ucciso da Crescenzo Bianchi di Scanno a dì 5  8[otto]bre 1809/

Francesco Fioravanti      Cicoli                        Capo della Comitiva sud.[dett]a nel momento che penetrò/

                                                                            da Tivoli. Impiccato p[er] Sent.[enz]a della Com.[mission]e Mil.[itar]e/

                                                                            del dì 8 gennaro 1810./

Nota/

Hanno figurato nella Prov.[inci]a nel 1806, e 1807. Similmente i celebri Ca=/pi Briganti Massimo Nicola Masciarelli di Penne, e Dell’Orso di Brittoli,/Celebri Capi Briganti nella prov.[inci]a di Teramo, che hanno invaso la prov.[inci]a/Di Aquila varie Volte con numerose orde. Uccisi, il primo, in Maggio/1806. nelle Vicinanze di Penne, il Secondo nel 1807, in Civita Sant’Angelo/

Gregorio di Sisto Bucci     Alfedena             Compagno dell’assassino Matera di Terra Lavoro, ed attualm.[ent]e/

                                                                           in Campagna alla testa di una picciola Comitiva./

Estinti                   uccisi n.[umer]o 6/

                           giustiziati n.[umer]o 6/

Viventi            Fuori regno senza/

                        Sapersene la dimora n.[umer]o 1/         17

                       Liberi n.[umer]o 2:/

                      In Campagna n.[umer]o 1/

                 Cond.[ott]o ai ferri n.[umer]o 1/

Aquila Li 10 dic.[emb]re 1811″

” Napoli 18 X[decem]bre 1811 ( al margine sinistro si legge: ” REGNO DELLE DUE SICILIE /1.a Divisione/Perv=[enuta] ai 21/2.[Second]a/Ricevo dello Stato de’ briganti che/han figurato come capi nella Provincia” n.d.r.)Ministero della Polizia generale/All’Intendente dell’Aquila/Signore ( al margine sinistro si legge : 3768″ n.d.r.)/Di unita alla Sua de’ 10. del Corrente ho ricevuto lo Stato de’/briganti di cotesta Provincia, che han figurato da Capi di Comiti-/va, ed ho rilevato con piena Sodisfazione che sono descritti in/esso non Solo i briganti uccisi, o arrestati, ma bensì anche tutti/gli altri Capi, che hanno infestati cotesta prov.[inci]a de’ quali un Solo/di questi esiste atualmente in Campagna. Un tal fatto/prova lo zelo, con cui da cotesta Intedenza, e dalle altre Au-/torità della prov.[inci]a è Stato assunto l’impegno di distruggervi il/brigantaggio/Sono con Stima distinta/Il Consig:[lier]o di Stato Incaricato del Portaf:[ogli]o d:[ell]a Pol:[izi]a G[enera]le (segue firma illeggibile n.d.r.)”./ 

APPENDICE II

ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI

Ministero di polizia generale, II numerazione Provincia del II° apruzzo ulteriore

Registro di Polizia volume 4112-I

“[…]N[umer]o d’ordine (sic) Cognomi e Nomi            Condizione             Vendita                                    Osservazioni

Comune di Celano/

A

1. Adrianelli Angelo                                                                 ”                        Celano             Carb.[onar]o  ascritto in Roccavivi

 2. D’Andrea Domenicantonio                                        Bracciale                      ”                   Carb.[onar]o

 3. Antoniani Filippo                                                      Prop:[rietari]o                 ”         Maestro Zelantissimo, e costituzionale

4. D’Alessandro Semplicio                                                    ”                                ”                 Carb.[onar]o

B.

5. Biocca Angelo (1)                                                             ”                                  ”        2° assistente Antico entusiastico

6. Di Bernardino Angelant[oni]o                                       ”                                  ”         Carb:[onar]o

7. Balestra Aldo                                                                    ”                                  ”                    Id[em]

8. Bonini Francesco                                                              ”                                  ”                    Id[em]  fanatico

9. Barbati Giuseppe                               Tit:[olare] del Reg:[i]o bollo                 ”     M[aest]ro Pacifico Zelante costituzionale

10. Biocca Gio:[van] Ant:[oni]o                              Brac:[cial]e                            ”     Cab:[onar]o Pacifico, ma zelante

11. Baliva Gio:[vanni]                                                         ”                                    ”               Id[em]

12. Di Berardo Gio:[vanni]                                                ”                                    ”               Id[em]

13. Bonaldi Giacomo                                                          ”                                    ”               Id[em]

14. Bacchetta Gius:[epp]e                                                 ”                                    ”               Id[em]

15. Bonanni Ignazio                                                    ”                                ”             Id[em]

16. Bacchetta Dom:[eni]co Ant:[oni]o                Brac:[cial]e                      ”              Id[em]

17. Berardi Lugi                                                     Prop:[rietari]o                  ”             Id[em]

18. Berardi Michelangelo                                            ”                                ”            Oratore Antico Zelante, e fanatico

19. Bonini Marco                                                Guardaboschi                   ”           Carb:[onar]o pacifico

20. Barbati Pietro                                                     Vaticale                       ”                   Id[em      Zelante

21. Biocca Pasquale                                                       ”                               ”                                          “

22.Baliva Semplicio                                             Prop:[rietari]o                   ”               Tesoriere Antico

23. Barbati Vincenzo                                                      ”                              ”                 Carb:[onar]o

252/N.[umer]o d’ordine […]

C

23.(sic) Contestabile Cesidio                               Prop:[rietari]o                   ”                  Carb:[onar]o

24. Costanzi Andrea (2)                                       Prop:[rietari]o                   ”                   M[aest]ro

25. Casale Andrea                                                          ”                               ”                   Carb:[onar]o

26. Contestabile Alessio                                                ”                               ”                   Id[em]                         

27. Contestabile Ant.[oni]o                                           ”                               ”                   Id[em]                         

28. Carusi Angelant:[oni]o                                             ”                              ”                    Id[em]

29. Ciccotti Angelant:[oni]o                                       Medico                            ”    M[aest]ro fasciato Cavalier di Tebe/Antico

30. Ciccotti Beda                                              Prop:[rietari]o                    ”              Carb.[onar]o Zelante

31. Costanzi Costanzo                                              ”                                 ”                       Id[em]

32. Contestabile Davide                                           ”                                 ”                       Id[em]

33. Carusi Filippo                                             Suddiacono                         ”               Id[em]  Zelante , e costituz:[ional]e

34. Cotturone Ferdinando                                     ”                                   ”                    Carb:[onar]o

35. Ciccotti Giacinto                                        Sacerdote                           ”                    M[aest]ro Cavaliere di Tebe

36. Costanzi Giacinto                                               ” ex Frate                   ”                     M[aest]ro Terribile

37. Cajone Gius.[epp]e                                   Prop:[rietari]o                     ”                     Carb:[onar]o pacifico

38. Ciccotti Gio:[van] Franc:[esc]o                                ”                             ”                      Id]em]

39. Ciccotti Gius:[epp]e Ant:[oni]o                              ”                             ”                       Id[em]          

40. Catalano Gaetano                                           Brac:[cial]e                    ”                       Id[em]         zelante

41. Contestabile Gio:[vanni]                             Prop:[rietari]o                   ”                      Id[em]

42. Cicarelli Gius:[epp]e                                               ”                              ”                      Id[em]          

43. Carusi Gennaro                                                       ”                             ”                       Id[em]

44. Cotturone Giacinto                                                 ”                             ”                       Id[em]         

45. Di Cicco Luigi                                                    Brac:[cial]e                    ”                      Portinaro pacifico

46. Corsignani Lorenzo                                         Prop:[rietari]o               ”                       3° M[aest]ro Antico

47. Contestabile Luigi                                                        ”                          ”                           Relatore segreto

48. Ciaccia Luigi                                                                  ”                          ”                             Carb:[onar]o

N.[umer]o d’ordine (sic) […]

49. Ciccotti Massimo                                               Pro:[prietari]o               ”                               Relatore

50. Corsi Michelangelo                                               ”                                   ”  M[aest]ro S’ignora se antico. Visitatore/

                                                                                                                              in Avezzano

51. Ciccotti Nunzio                                                    ”                                   ”       Carb:[onar]o Zelante

52. Catalano Pietro                                               Brac:[cial]e                      ”          Id[em]           Id[em]               

53. Chiaravalli Pietro                                                     ”                              ”          Id[em]

54. Corradini Pasquale                                                  ”                              ”          Id[em]       

55. Cotturone Pietro                                                      ”                             ”          Id[em]

56. Di Cicco Semplicio                                                    ”                              ”         Id[em]         

57. Ciccarelli Vincenzo                                                    ”                             ”         Id[em]

58. Contestabile Vincenzo                                             ”                              ”         Id[em]          

E.

59. Evangelista Concezio                                               ”                              ”              Carb:[onar]o

60. Evangelista Gius.[epp]e                                           ”                              ”                   Id[em]

61. Evangelista Niccola                                                  ”                              ”                    Id[em]

F.

62. Felli Berardo                                                             ”                             ”                     Id[em]

63. Falcone Giacomo                                      Sacerdote Curato                  ”                  Gran M[aest]ro

64. Fegatilli Gius:[epp]e                                          ”                                     ”                    Carb:[onar]o

65. Falcone Ignazio                                       Prop:[prietari]o                       ”                 Spia segreta Antica

66. Fantini Luigi                                                         ”                                   ”                  Carb:[onar]o

67. Fegatilli Lorenzo                                                   ”                                  ”                       Id[em]

68. Falcone Michele                                      Prop:[rietari]o                         ”                       Id[em]

69. Falcone Pasquale                                                ”                                   ”                       Id[em]     

70. Fantini Pasquale                                                 ”                                   ”                          Id[em]

71. Foiacci Pasquale                                                  ”                                  ”                    Spia Antico

72. Fallabollito Pasquale                                        ”                                        ”                    Carb:[onar]o

73. Falcone Vincenzo                                              ”                                        ”                        Id[em]

254/N.[umer]o d’ordine […]

74. Fabiani Vincenzo                                               ”                                    Celano                  Carb.[onar]o

G.

75. Giusti Costanzo                                                  ”                                         ”                       Id[em]

76. Graziani Donato                                                 ”                                         ”                        Id[em]

77. Guida Gio:[vanni]                                               ”                                          ”                       Id[em]

I.

78. Innocenzi Benedetto                                          ”                                           ”                      Id[em]            

79. Iannacone Domenicant.[oni]o                            ”                                         ”                       Id[em]

80. Iannuzzi Gius:[epp]e                                         Prop:[rietari]o                 ”  Visitatore in Avezzano à 6 7[settem]bre 182..

81. Innocenzi Innocenzo                                    Brac:[cial]e                   ”               Carb.[onar]o

L.

82. Liberatore Francesco                                          ”                              ”                   Id[em]   

83.  Letta Giacinto                                           Prop:[rietari]o                 ”                   Id[em]         Zelante

84. Letta Gio:[van] Batt[ist]a                                     ”                              ”                 Id[em]

85. Lanti Gaetano                                                      ”                              ”                  Id[em]        

86. Lanti Gelasio                                                        ”                              ”                  Id[em]

87. Liberatore Liberato                                         Artista                          ”                 Id[em]            Zelante

88. Lorenzini Lorenzo                                                 ”                               ”                 Carb:[onar]o

89. Leonardi Paolo                                                      ”                               ”                Id[em]              

90. Lorenzini Semplicio                                               ”                               ”                Id[em]

M.

91. Marinucci Angelo di Gius.[epp]e                 Prop:[rietari]o                  ”                         M[aest]ro Antico

92. Marinucci Angelo                                                     ”                            ”                         S’ignora il grado. Antico

93. Marinetti Baldassarre                                              ”                            ”                          Carb:[onar]o Antico

94. Marinetti Berardino                                                 ”                            ”                                  Id[em]      Id[em]           

95. Muzj Cesidio                                                         Brac:[cial]e                ”                              Zelante e Ciarlone

N.[umer]o d’ordine[…] 255/

96. Mitildi Costanzo                                                ”                                        ”                      Carb:[onar]o

97. Marinetti Dom:[eni]co                                 Vaticale                                  ”                 Antico, e Zelante

98. Magnati Eduardo                                               ”                                        ”                    Carb:[onar]o

99. Marinucci Fran.[ces]co Maria                            ”                                        ”                       Zelante

100. Magnante Fran:[ces]co                         Prop:[rietari]o                             ”                      Zelantissimo

101. Miloni Franc:[es]co                                             ”                                     ”                       Carb:[onar]o

102. Marinetti Franc.[ces]co                                      ”                                      ”                             Id[em]

103. Milanetti Feliciant:[oni]o                                   ”                                      ”                             Id[em]

104. Marinucci Giuseppe                                 Prop:[rietari]o                          ”                   M[aest]ro Antico

105. Montiglioni Gio:[van] Dom:[eni]co           Brac:[cial]e                              ”                       Zelante

106. Magnante Giuseppe                                 Prop:[rietari]o                          ”                    Zelantis[si]mo

107. Masciotti Gaetano                                                ”                                     ”                    Carb:[onar]o

108. Muzj Gaetano                                                       ”                                      ”                          Id[em]

109. Moreschi Gius.[epp]e                                           ”                                      ”                          Id[em]

110. Marinetti Gio:[vanni]                                           ”                                      ”                           Id[em]       

111. Moreschi Ignazio                                        Prop:[rietari]o                          ”                  Pacifico; ma costituzionale

112. Marinucci Luigi                                                        ”                                   ”                    Id.[em[ Antico

113. Marinetti Loreto                                                     ”                                    ”                    Carb:[onar]o

114. Moreschi Nicola                                          Prop:[rietari]o                          ”                Pacifico; ma costituz:[iona]le

115. Marinucci Pierluigi                                                   ”                                   ”                        Antico

116. Marinucci Prisco                                             Sacerdote                              ”                    M[aest]ro Antico

117. Magnati Odoardo                                          Prop:[rietari]o                         ”                         Zelantis:[sim]o

118. Metildi Panfilo                                                            ”                                   ”                          Carb:[onar]o

119. Metildi Pasquale                                                         ”                                   ”                           Id[em]

120. Marianetti Semplicio                                                  ”                                    ”                            Id[em]

121. Marinucci Vittoriano                                        Prop:[rietari]o                        ”                       Elemosiniere Antico

256/N.[umer]o d’ordine[…]/

122. Marinucci Vincenzo                                           Prop:[rietari]o                        ”                             Affomicato

123. Marianetti Vincenzo                                                    ”                                        ”                             Carb:[onar]o

N.

124. Nolletti Carlo                                                      Caffettiere                                  ”                           Attivo, e Zelante

125. Nolletti Costantino                                                    ”                                        ”                               Carb:[onar]o

O.

126. D’Ovidio Loreto                                                           ”                                         ”                                 Id[em]

127. D’Ovidio Maso Vincenzo                                            ”                                         ”                                  Id[em]

128. D’Ovidio Vincenzo                                                       ”                                        ”                                     Id[em]         

P.

129. Pompilj Ant.[oni]o                                                      ”                                        ”   M[aest]ro Anrtico Zelantis.[si]mo

130. Porcarj Alberto                                      Sacerdote ex/Carmelitano                ”                           (sic)

131. Pace Benedetto                                               Sacerdote                                 ” S’ignora il grado, Pacifico, e Zelante

132. Pelleschi Berardo                                            Maestro                                 ”  M[aest]ro Antico. Maestro de’ Militi

133. Piperni Carlo Gaetano                               Prop:[rietari]o                          ”                   M[aest]ro

134. Procarj Rossi Diego                                        Ex Frate                                  ” M [aest]ro Esperto Antico. Fanatico/

                                                                                                                                        Istituzionale

135. Paoletti Domenicant:[oni]o                    Prop:[rietari]o                              ”          Carb:[onar]o pacifico

136. Picconi Dom:[eni]co                                              ”                                                     Id[em]

137. Pierleoni Ferdinando                               Prop:[rietari]o                            ”              Antico

138. Piperni Fabrizio                                                      ”                                     ”             Carb:[onar]o

139. Palmcioni Fran:[ces]co                                           ”                                     ”              Id[em]            

140. Persico Filippo                                                        ”                                     ”              Id[em]

141. Pierleoni Gius:[epp]e                                Prop:[rietari]o                            ”               Antico

142. Palmieri Gio:[van] Pietro                                         ”                                    ”             Carb:[onar]o Pacifico

143. Procarj Rossi Gius:[epp]e                                         ”                                   ”                 Id[em]        Fanatico

144. Picone Gius:[epp]e                                                   ”                                    ”                  Id[em]

N.[umer]o d’ordine[…] 257/

145. Piperni Gaetano                                                        ”                               Celano                    Carb.[onar]o

146. Paris Gaet.[an]o                                                         ”                                    ”                         Id[em]          

147. Poliani Gio:[vanni]                                                   ”                                         ”                     Id[em]

148. Procarj Giosaffatto                                                   ”                                         ”                    Id[em]                 

149. Paolucci Gio:[vanni]                                                  ”                                          ”                             Id[em]

150. Panfilj Gennaro                                                         ”                                          ”                             Id[em]

151. Persico Gio:[van] Pasquale                                       ”                                          ”                             Id[em]        

152. Paolucci Isidoro                                                         ”                                          ”                             Id[em]

153. Piereleoni Luigi                                      Ex ricevit:[or]er dem.[ania]le                     ”                ”     Fanatico all’eccesso

154. Procarj Rossi Luigi                                     Prop:[rietari]o                                     ” M[aestr]o Pacifico ma costituz:[ional]e

155. Procarj Luigi                                                     ”                                           ”                                   Antico

156. Palleschi Ludovico                                            ”                                          ”                                    Id[em]

157. Panfilj Luigi                                                       ”                                          ”                                  Carb:[onar]o

158. Pietrandrea Luigi                                              ”                                          ”                                     Id[em]

159. Pacchiarotta Paolo                                           ”                                          ”                                      Id[em]     

160. Pierleone Semplicio                                    Barbiere                                   ”                                       Id[em]    

161. Palmieri Semplicio                                       Speziale                                      ” M[aest]ro Fanatico Zelantte costituzionale

162. Palumbo Semplicio                                       ”                                        ”                          Carb:[onar]o

163. Palleschi Vincenzo                                         ”                                        ”                               Id[em]

164. Pierleoni Vittorio                                           ”                                        ”                               Id[em]

R.

165. Rosati Antonio                                        Sacerdote                                ”                       M[aest]ro zelantissimo

166. Rosati Francesco                                             ”                                       ”                            Carb.[onar]o

167. Rosati Giancola                                               ”                                       ”                                  Id[em]

168. Ranelletta Gaetano                                         ”                                       ”                                  Id[em]

169. Rosa Gaetano                                                   ”                                      ”                                   Id[em]     

258/N.[umer]o d’ordine[…]/

170. Rosati Luigi                                                    Fabro                                 ”                             Carb:[onar]o

171. Ranelletta Luigi                                                  ”                                     ”                                  Id[em]

172. Ranelletta Pasquale                                         ”                                      ”                                   Id[em]

173. Ranelletta Raffaele                                           ”                                      ”                                   Id[em]         

174. Rosati Stanislao                                                 ”                                      ”                                  Id[em]

175. Ranelletta Semplicio                                         ”                                       ”                                  Id[em]           

176. Renzi Vicenzo                                           Prop:[rietari]o                           ”                                  Antico

177. Ranelletta Venceslao                                           ”                                      ”                       Carb:[onar]o

178. Ranelletta Vincenzo                                       Pittore                                  ”                               Id[em]   Pacifico

S.

179. Silvestri Ant.[oni]o                                               ”                                      ”                             Id[em]

 180. Sapino Andrea                                                    ”                                       ”                             Id[em]

181. Serafini Ant:[oni]o                                                ”                                      ”                             Id[em]

182. Di Stefano  Angelant.[oni]o                                  ”                                     ”                             Id[em]

183. Santucci B[ru]no                                           Brac:[cial]e                             ”                    Antico

184. Stornelli Biagio                                                       ”                                     ”            Carb:[onar]o

185. Santucci Costanzo                                                   ”                                    ”                   Id[em]

186. Santucci Domenicant:[oni]o                                   ”                                    ”                 Antico.

187. Di Stefano Davide                             Prop:[rietari]o                        ” M[aest]ro guarda suggello, e bollo si vuole  antico

188. Saracini Fran:[ces]co                                       Brac:[cial]e       ”                    Carb:[onar]o Zelante

189. Silvestri Fran.[ces]co                          Prop:[rietari]o               ”                    Elemosiniere Antico

190. Simonetti Fran:[ces]co                              Architetto               ”                     Fabbricatore de pugnali

191. Stornelli Giacinto                                    Prop:[rietari]o           ”                     Cavalier di Tebe Antico

192. De Sanctis Gio:[van] Ant:[oni]o               Brac:[ccial]e              ”                    Carb:[onar]o Antico, e Zelante

193. Di Stefano Gio:[van] Felice                                 ”                      ”                                     Antico

194. Serchia Gaetano                                              Sarto                   ” Presid:[ent]e di tutte le vendite. Si vuole/

                                                                                                                 spargesse la falsa notizia della costituzione/

                                                                                                                 in Roma./

N:[umer]o d’ordine[…]259./

194. (sic) Serchia  Gennaro                                          ”                   Celano                                     Carb:[onar]o

195. De Sanctis Giuseppeant:[oni]o                             ”                      ”                                                  Id[em]

196. Di Stefano Leonardo                                              ”                      ”                                                  Id[em]

197. Di Stefano Matteo                                               ”                            ”                                              Id[em]

198. Di Stefano Nunzio                                       Prop:[rietari]o               ”                        Zelantissimo, e fanatico

199. Santilli Niccola                                                 Brac:[cial]e                ”                          Carb:[onar]o

200. Silvestri Omobono                                               Sarto                      ” M[aest]ro.Fanatico. Guarda bollo, e sug=/gello

201. Santucci Pasquale                                             ”                         ”        Intimatore delle vendite. Si vuole an=/tico

 202. Stefano Pasquale                                             ”                         ”                       Carb.[onar]o

203. Stornelli Niccola                                      Prop:[rietari]o             ” M[aest]ro assistente. Antico. Fondatore del=/la

                                                                                                                   vendita di Avezzano. Cavalier di Tebe.

204. Santilli Pietro                                                    ”                         ”                       Spia. Antico

205. Supino Pietro                                                    ”                          ”                       Carb:[onar]o

206. Santilli Romualdo                                             ”                           ”                            Id[em]

207. Silvestri Silvestro                                          Sarto.                        ”                            Id[em]

208. Di Stefano Semplicio                              Prop:[rietari]o                ”                              Id[em]   Pacifico

209. Supino Simone                                                  ”                            ”                     Zelante. M[aest]ro de’ Militi

210. Santini Spiridione                                             ”                            ”                             Carb:[onar]o

211. Di Stefano Vincenzo il Poeta                           ”                             ”                                    Id[em]

212. Di Stefano Vincenzo il Priore                           ”                             ”                                     Id[em]

T.

213. Tomassetti Angelo                               Prop:[rietari]o                    ”                        M[aest]ro. Tesoriere Pacifico 

214. Tomassetti Ant:[oni]o                                    ”                                ”                                  Carb:[onar]o

215. Tomassetti B[ru]no                                         ”                               ”                   M[aest]ro. Pacifico ma Zelante

216.  Tomassetti Costanzo                                     ”                               ”                               Carb:[onar]o

217. Torrelli Dom:[eni]co                                        ”                               ”                                       Id[em]

218. Tedeschi Fran:[ces]co                                   Notajo                        ”             2° assistente. Antico per sentim:[ent]o 

218 bis (sic) Tomassetti Domenicant:[oni]o    Usciere                            ”                Carb:[onar]o Antico

260/N.[umer]o d’ordine […]/

219. Tangredi Filippant:[oni]o          Usciere del Reg:[i]o/giudicato  Celano     Intimatore della vendita Per sentim:[ent]o  

220. Tabassi D:[o]n Francesco            Ricev:[itor]e de Sali                ”                      Gran M[aest]ro Antico

221. Terralavoro Fran.[ces]co                        Ex Notajo                          ”                            Affomicato

222. Tabassi Gio:[van] Pietro                 Prop:[rietari]o                    ”                            M[aest]ro 1° assistente

223. Tomassetti Gaetano                                ”                                 ”                     Elemosiniere. Fanatico. Antico

224. Tomassetti Giacomo                                ”                                 ”                                  1° assistente Antico

225. Tomassetti  Gio:[van] B[ru]no          Brac:[cial]e                       ”                                         Zelante

226. Tomassetti Gioacchino                             ”                                ”                                             ” 

227. Tomassetti Gio:[van] Loreto         Ric:[evitor]e de’ Sali       ”  Gran M[aest]ro. Fondatore della vendita di/Avezzano

228. Taccone Nunzio                                       ”                        ”                                            Carb:[onar]o

229. Taccone Pietro                                          ”                       ”                                                    Id[em]

230. Tomassetti Pasquale                         Brac:[cial]e                 ”                                                Zelante

231. Torrelli Placido                                   Caffettiere                  ”                                         Carb:[onar]o

232. Taccone Pasquale                                Brac:[cial]e                  ”                                              Id[em]

233. Torrelli Pasquale                                          ”                           ”                                             Id[em]        

234. Tabassi Stefano (3)                              Prop:[rietari]o              ”              M[aest]ro 2.[secon]do assistente.

235. Tomassetti Venanzio                           Brac:[cial]e                   ”                                Zelante

236. Torrelli Vincenzo                                 Prop:[rietari]o               ”                          Carb:[onar]o

237. Taccone Vincenzo                                            ”                         ”                                  Id[em]

238. Tabassi Panfilo                                       Prop:[rietari]o             ”                                   Id[em]      Fanatico

V.

239. Villa Cesacco                                                      ”                        ”                        M[aest]ro. Tesoriere Antico

240. Vitaglioni Gius:[epp]e                               Sacerdote                 ”                        Zelante, e Costituz:[ional]e

241. Vitaglioni Gius.[epp]e                                        ”                        ”                              Carb:[onar]o

242. Del Vecchio Gius:[epp]e                                     ”                       ”                                    Id[em]          

243.Venditti Raffaele                                        Prop:[rietari]o           ”                                  Zelante[…]” (4).

Note

1) Questi, il 1° marzo 1817, insieme ad altri 24 proprietari marsicani, scrive al Segretario di Stato Ministro dell’Interno di voler “[…]imprendere a loro rischio e spese l’esecuzione dell’opera del ripulimento del Gran canale di Claudio[…]” cioè bonificare il lago Fucino ( in L. Botti: ” Per la Storia sul Fucino”, AVEZZANO/TIPOGRAFIA F. P. ANGELINI/1893, p. 20.

2) Fu sindaco del comune di Celano nel 1810, anno in cui i comuni di Cerchio, Aielli e Paterno furono riuniti con il comune di Celano in quanto, i primi tre comuni,  avevano una popolazione  inferiore a mille abitanti.

3) E’ lo stesso personaggio riportato nell’allistamento della vendita carbonara del comune di Pescina e fratello del sunnominato Panfilo Tabassi il futuro deputato del Primo Parlamento Italiano (vedi qui). Nel 1820-21 svolgeva, in Pescina, la funzione di capitano ed erano a lui sottoposti 181 legionari ( Jetti G.:” Cronache op.cit.”. ).

4) Vedi Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”, pp. 53-60.

PANFILO TABASSI

( 1803-1896)

    L’ 11 novembre 1803, nacque a Celano, da Cristofaro Tabassi Masciarelli (1) e Donna Angela dei Marchesi Mazzara della città di Sulmona, Panfilo Tabassi, futuro deputato al primo Parlamento italiano, Barone di Musellaro e Cantalupo. Don Luigi Tomasetti dei Marchesi di Navelli fu il suo padrino di battesimo (2).

     Dall’ottimo volume di Cletto Arrighi: ” I 450 deputati del presente e i deputati dell’avvenire ” (3) apprendiamo:

“[…] PANFILO TABASSI/Nacque in Celano, piccola città degli Abruzzi nel/mezzogiorno d’Italia; i di/lui genitori nulla omisero/per la sua educazione ed istruzione; e/coll’esempio/loro gl’insegnarono sin dall’infanzia ad amare la/patria ed il prossimo./Con questi sentimenti succhiati col latte, allo scop-/piare della rivoluzione militare di Montefiore nel 1820,/benchè in tenera età, prese parte a quegli avveni-/menti politici secondando colle sue deboli forze i/movimenti liberali, fra i quali si ascrisse; e la-/sciato il collegio di Aquila ove trovavasi, si arrolò volontario nei cacciatori a cavallo, dei quali allora il generale Guglielmo Pepe era colonnello/Ricciardi intendevano organizzare un reggimento./Abbattuto dalle baionette austriache nel reame/di Napoli il regime costituzionale, principiarono le/persecuzioni, le sorveglianze del governo/borbonico contro il Tabassi; persecuzioni che or/più or meno molestarono – come vedremo -/fino al sospirato risorgimento del 1859./Infatti il 23 luglio 1828, il Tabassi denunziato/per uno dei capi; ed  emisarii di società segrete e/di cospirazioni (4) venne arrestato con parecchi dei mi-/gliori e distinti Concittadini celanesi. Dopo circa/tre mesi trattenuto nelle carceri di Aquila, fu con/tutti gli altri tradotto in Napoli, e sepolto in quelle/famose segrete delle prigioni di santa maria Appa_/rente, ed ivi assoggettato alla tortura, e ad ogni/specie di sevizie del ben noto e famigerato commis-/sario di polizia Gennaro Cioffi. Dopo più di tre mesi/di questo martirio, venne rinchiuso in prigione./Benchè dichiarato non reo per mancanza di prove/il ministro di polizia Intonti lo ritenne ancora in/carcere per molto tempo; finalmente fu spedito in patria con domicilio forzoso./Nel 1841 venne il Tabassi novellamente arrestato:/ma per breve tempo./Nel 1848, come è ben naturale prese parte at-/tiva a quei movimenti, adempiendo parecchie incom-/benze pubbliche affidategli. Ma strozzato pure al-/lora il regime costituzionale del famoso 15 maggio,/Tabassi dopo qualche tempo trasferì il suo domicilio/in Napoli./Nel 1860 tornava in patria per esaminare lo spi-/rito pubblico di quelle contrade, e delle altre che/doveva percorrere, con incarico di dirigerlo ed/esporlo a pronunziarsi per l’unità d’Italia; quando/nel giorno 11 ottobre scoppiava la reazione in Avez-/zano, capoluogo del circondario, che si diffondeva in Celano ed in altri paesi vicini per l’ap-/prossimarsi delle orde brigantesche, forte di circa/cinque mila armati, comandati dal Lagrange, che/irrompendo per la valle di Roveto, doveva ricongiun-/gersi in Aquila colla colonna comandata dal gene-/rale Scotti, contemporaneamente fatto partire da/Gaeta dal Borbone, progetto che andò subito fallito, perchè/Cialdini sconfisse completamente lo Scotti ad Isernia./Tabassi tentò di soffocare la reazione in Celano./Opponendosi ai primi moti degli insorti, e volendo/occupare l’ingresso del corpo di Guardia Nazionale/rimasto deserto, impedì solo ed inerme per qualche/tempo che vi penetrassero i briganti, e si imposses=/ssero delle armi. ma infine alla sempre crescente moltitudine, ed/alla violenza fu forza maggiore cedere in fine; ma la lunga/resistenza del Tabassi, con tanto pericolo della sua/vita, salvò parecchi liberali che ebbero in quel frat-/tempo agio di metterla in salvo fuggendo, perchè/appena prese le armi dal Corpo di guardi i bri-/ganti aggredirono le case dei medesimi./Reso ardito da questo primo caso nel quale egli/si vide rispettato nella persona da quella imbal-/danzita plebaglia, impavido accorse ovunque erano/minacciate le sostanze o le vite dei cittadini, e con/preghiere e con minaccie gli venne fatto di rendere/meno tristi le conseguenze di quella bestiale rea-/zione./Morto Enrico Berardi. Il Collegio di Pessina (sic) man-/cava di chi lo rappresentasse al Parlamento; con/vocatosi esso il 1° marzo 1863, nominava a quel po-/sto il Tabassi a maggioranza assoluta di voti./Il suo nome non figura tra gli assenti, o tra/quelli in congedo nelle lunghe e faticose sessioni/parlamentari. Assiduo negli ufficii si è adoperato/pel sollecito disbrigo degli affari. Non abituato agli/usi parlamentari ed alla pubblica discussione, rara-/mente la sua voce si è sentita nel recinto del Par-/lamento, ma solo in qualche circostanza, come fra/le alttre, nella discussione del progetto circa la ri-/forma della rete ferroviaria italiana, sostenendo che/non solo per giustizia, ma pel decoro e dignità del/Parlamento non si dovevano sopprimere i tratti di Coasa e di Forca-Caraso (sic), fra Solmona e Celano,/perchè due volte solennemente discussi, ed appro-/vati dal Parlamento e dal Senato e sanciti da regii/decreti./Votò sempre con indipendenza a seconda del suo/convincimento; votò per l’abolizione della pena di/morte.  Fu tra gli 80 Napoletani che sottoscrissero sul/trasferimento della capitale. Votò insomma sempre/a seconda gli sembrò più utile./Di lui così scrisse il Nomade di Napoli:”…inviso al governo borbonico, da cui patì il carcere poli-/tico, quando il trionfo della causa, era assai lontano, è per-/sona di provata fede liberale, costituzionale; è finalmente/un onest’uomo”:/MIlano, 2 Settembre[…]”.

 Il Nostro, in un documento conservato presso l’Archivio di Stato dell’Aquila fu, comunque, proposto nel decurionato del comune di Celano, come sonsigliere provinciale dell’Aquila e, nel decurionato del comune di Ovindoli, fu proposto come consigliere del Distretto di Avezzano (5).

    Panfilo Tabassi, come abbiamo visto, fu eletto deputato nella VIII legislatura, quale rappresentante del collegio di Pescina: “[…] Morto Berardi una votazione parziale, annullata dalla/Camera, mostrò la leggera preponderanza, il 14 dicembre 1862, di Vincenzo Masciarelli, capitano della guardia nazionale di Ta-/gliacozzo; invece il 1° marzo 1863, il governativo barone Panfilo/Tabassi, di Celano, attendibile nel 1849, ebbe il mandato di 241/elettori, contro i 97 del Matteis./La prima legislatura impostò il problema della/strada ferrata Ceprano Pescara che la legge 21 agosto 1862, ap-/poggiata da una petizione del municipio avezzanese, approvava/per la valle Roveto ed Avezzano. Tornata sull’argomento, la Ca-/mera respinse un emandamento del Tabassi contrario a modifi-/che, e l’11 aprile 1865 impegnò il governo a presentare, entro/l’anno, un progetto di legge per la costruzione delle/ferrovie Terni-Avezzano-Ceprano[…]”(6).

    Il Nostro si candidò ancora nel medesimo collegio nella IX, X, e XI legislatura senza, però, essere mai più eletto (7). Fu eletto consigliere provinciale dell’Aquila dal 1862 al 1869, segretario del comitato provinciale dell’Aquila e membro supplente di leva provinciale (8).

    La morte lo colse a Celano alla veneranda età di 92 anni, il 20 ottobre 1896 (9). Come chiaramente si evince, il Nostro, fu una figura di primissimo piano non solo nel panorama socio-politico-culturale della nostra sub regione marsicana e , pertanto, merita la giusta attenzione di quanti vanno alla ricerca delle proprie radici storiche.

Piace chiudere queste note biografiche riportando la descrizione di questa famiglia che fece, nell’estate del 1843, il grande artista ( pittore, scrittore, musicista e ornitologo) inglese Edward Lear ( 1812-1888):

“[…]30 Agosto 1843[…]Nel pomeriggio, da Avezzano mi sono affrettato ad anda-/re a piedi a Celano, un luogo che ero impaziente di visitare;/il sottintendente del Distretto, don Romeo Indelicato ( nome/strano, come ognuno può capire) mi ha gentilmente fornito/una lettera per una delle principali famiglie della città, i Ta-/bassi[…] ho già parlato tanto su Celano che un poco mi rimane/da dire solo sul conto dei miei ospiti e della loro famiglia./I Tabassi sono originari di Sulmona e, come si legge in/vecchi libri (Pacichelli, III, 9), appartengono e una delle/famiglie più antiche di quella città. Hanno proprietà sparse ne-/gli Abruzzi; il fratello maggiore, il barone Tabassi, risiede a/Chieti; Stefano sta a Pescina; Francesco ha una bella casa a/Sulmona e Panfilo vive a Celano assieme a due sorelle nubili; una terza sorella è monaca./Ho trascorso quattro giorni a Celano; don Francesco e/don Panfilo, donna Costanza e donna Felicetta abitavano allo-/ra nella casa di famiglia. Queste buone persone hanno cercato/in ogni modo di favorirmi e di prestarmi assistenza, ma mi/hanno lasciato libero di fare come mi piaceva riguardo alle/mie occupazioni fuori casa./Alla sera, alcune persone della città venivano in casa e/si divertivano a guardare i miei disegni, in cui riconoscevano/proprie case e quelle di altri, ecc. Eravamo se-/duti a cena nella prima sera del mio arrivo, quando mi sono/sentito improvvisamente spingere avanti la sedia, finchè il mio/naso ha quasi toccato il tavolo. Ho pensato: sarà un nuovo/modo escogitato dal domestico che sta dietro per sistemare cia-/scun convitato nel posto adatto; ma subito dopo tutta la fa-/miglia si è alzata in piedi e alcune persone eccitate sono en-/trate correndo nella stanza gridando: “Terremoto!”[…]La famiglia Tabassi viveva agiatamente ma senza osten-/tazione; le camere del loro palazzo erano confortevoli per una/residenza italiana[…]31 Agosto 1843[…]Don Panfilo mi ha condotto all’interno del castello, un/edificio aristocratico; vi sono archi di porta lavorati a rilievo/e finestre, cortile, cappella in splendido e robusto stile baro-/nale, ma negletti e in decadenza/Abbiamo anche visto sotto la città un convento che ha/un buon quadro[…]Alle/dodici, poichè ci eravamo alzato alle quattro, abbiamo mangia-/to una buona minestra, merlani freschi, cappone bollito, fette/di prosciutto crudo e salsicce di Bologna, tanti macaroni, carne/di vitello in umido, piccione arrostito, pere, prugne e meloni/con grande soddisfazione, tale era la qualità dei loro pranzi/soliti[…]1°, 2 e 3 Settembre 1843[…]Durante i giorni di digiuno, queste brave persone e sem-/plici sono state angustiate perchè non potevo mangiare/la carne, benchè io le abbia rassicurate che non ci facevo ca-/so; il che non era vero, perchè ho in odio il mangiare i granchi,/abramidi, barbi, e rane. Allora c’è stata la novità delle pere/cotte e delle patate cucinate in cinquanta modi! < E’ vero che/loro campono di patate?>, <Buono lei pel addattarsene>; così/mi dicevano./Ricorderò sempre le ventiquattrore ore trascorse a Celano/con grande piacere[…]4 Settembre 1843[…]Al sorger del sole ho lasciato i miei amici e mi sono mes-/so sulla strada da Celano a san Benedetto (Cramer,I,238/Sir R.C. Hoare, I, 359. Papa Bonifacio VIII (sic! E’ papa Bomifacio IV n.d.r.) nacque a San/Benedetto, secondo Martelli, Antichità di Sicoli, II, 25), un paesino presso il sito dell’antica Marruvium[…]5 Settembre 1843./Ero ansioso di giungere a Pescina per lòa notte[…]Pescina è una cittadina di tremila abitanti, situata strana-/mente sulla parete di un burrone o gola attraverso cui il pic-/colo fiume Giovenco scorre verso il lago. Le sue case sono come accatastate le une sulle altre in modo particolare e nella maggior/parte hanno la piccionaia ( i piccioni allevati a Pesci-/na sono assai numerosi; il letame delle piccionaie è usato co-/me concime per la canapa, e costa quindici carlini al sacco)./Un castello diroccato fa da coronamento all’intero panorama ( Tav. XXI)./Appena arrivato sono andato da don Stefano Tabassi, persona gentile e colta, che vive nel palazzo Tomassetti, ai/piedi della città; ivi, come al solito, c’è un labirinto di stanze/tappezzate con arazzi sbiaditi e con tele rosse, adorne di/ritratti ad infinitum./Due giovani abati, suoi nipoti, mi hanno accompagnato/a vedere le curiosità di Pescina, la casa in cui il 14 Luglio 1602 ( Gualdo, Hist. del Minist. Del Card. Mazarin) nacque ilCardinal Mazzarino, il cui padre era governatore della città[…]Don Serafino de’ Tabassi am-/mannisce ottimi pranzi e i suoi vini sono amabili; conversare/con lui è un piacere e le ore di società e quelle di cena sono/trascorse piacevolmente./La spontanea e cortese  ospitalità di questa gente non può/mai essere apprezzata abbastanza[…]7 Settembre[…]Non mi dava conforto l’essermi congedato dal caro amico don/Stefano Tabassi[…]” (10).

Note

1) Vedi qui.

2) Il nome esatto era Panfilo, Andrea, Simplicio, Francesco, Antonio, Paolo, Maurizio, Masciarello. ( ” Liber Baptizatorum/Huius Insig[n]e Coll[egiat]e et/Paroch[ial]e Eccl[esi]e S[antis]s[imo]r[u]m/Joan:[nes] Bap[ist]e et Avang:[elist]e/Civit[ati]e Celani, inceptus An-/no Domini 1809: cum suo/Indice in fine ” e, scritto da altra mano posteriore continua ” Usque ad annum 1810″. Archivio parrocchiale S. Giovanni, Celano ( ora in Archivio della Diocesi dei Marsi in Avezzano ).

3)ARRIGHI C.:” I/450/DEPUTATI DEL PRESENTE/E/I/DEPUTATI DELL’AVVENIRE/PER/Una società di egregi uomini politici, letterati e giornalisti”, Volume Quarto/Milano/Presso gli editori, via san Zeno n. e e S.Paolo N. 8/e presso l’/Ufficio della CRONACA GRIGIA, Corso Vittorio Emanuele, 15/1865.

4) Da un documento del 28 agosto 1828 facente parte dell’Archivio dei d’Amore Fracassi di Cerchio ( ora in Archivio Storico del comune di Cerchio ) apprendiamo: ” A Sua Eccellenza Sig:[nor]e Comentatore/D:[on] Francesco Saverio del Carretto/Generale della Reale Gendarmeria/Signore. Nella Provincia dell’Aquila Distretto di Avez=/zano evvi il Comune di Cerchio, che Ri=/mane trà Celano e Pescina nel quale vi /è la Famiglia de’ Fratelli D:[on] Vincenzo/D:[on] Lorenzo, e D:[on] Francescant[oni]o d’Amore col=/legata con la classe de’ perfiti Settarj, che/manuntiene, garentisce, e regola i criminosi/giri de med:[esim]i./Questa famiglia, che per opera de’ Settarj stessi/non venne apparentemente descritta nell’/allistamento Carbonico, ancorchè regolava/nel nonimestre Costituzionale tutte le diloro/operazioni, si fece a bella posta rimaner/così per appoggiare ad essa nel tempo cri=/tico la diloro difesa./Infatti manifestatamente si è ciò realizzzato col/fatto; nè può rivocarsi in dubio di essere/i Fratelli predetti l’angora delle discostoro/criminose manovere, ed i manutentori, e/protettori dei diloro maligni giri./Questa verità non ammette molta discussione/dietro le seguenti osservazioni/Primo vi sono nella Famiglia de’ Fratelli pred:[ett]i/riunite tutte le cariche Amministrative,/militari, e Chiesastiche in modo da non potersi/nel pred:[ett]o piccol Comune vedere, ed essere/sorvegliate la manovere de’ Settarj med:[esim]i,/ne conoscere i quotidiani giri, che si fanno/da essi loro/Dal 1825, si è tanto organizzato, e la prima/di lor’operazioni fù quella di dar la cari=/ca di Sindaco al soprad:[ett]o D:[on] Lorenzo d’Amo=/re, abbenchè fosse domiciliato fin dal/1810, nel Comune di Scurcola ( è l’odierna Scurcalo Marsicana (AQ) n.d.r.), e si fece/tornare in Cerchio rivestito già della carica/pred:[ett]a. Indi si diede la carica di Arciprete/Curato all’altro Fratello D:[on] Francescant[oni]o,/e fin d’allora vennero allontanati dalle/cariche i Realista, e furono rimpiazzati/tutti quelli del diloro partito, e la carica/di Comandante Civico si addossò all’altro/diloro Fratello D:[on] Vincenzo d’Amore. Nè/valsero i Riclami delle parti offese, nè le accuse degl’abbusi di potere, e dei danni/causati alla classe de’ pacifici abbitanti/di quel luogo, ed al cumune istesso per/le devastazioni, ed usurpazioni commesse/dai Fratelli pred:[ett]i, anzi si vide confir=/mar Sindaco lo stesso D:[on] Lorenzo, si vi=/de dar la firma di Sott’Intendente in=/terino di quel Distretto al D.[on]/Vincenzo, ed/indi si vide addossar la carica di Coman=/dante la Guardia Urbana allo stesso D:[on] Vincenzo, e si diede luogo alla formazione/di una Guardia Urbana comoposta de’ Setta=/rj, e di persone loro aderenti, e consangui=/nei de’ Settarj Stessi, come specialmente, e/scandalosamente si è data la carica di se=/condo Comandante la Guardia istessa, ad un/tal Pietrosante Iacobacci ( Nacque a Cerchio il 6.6.1772 da Gian Paolo e Giustina Carusi di Paterno. Dal 1843 al 1846, in qualità di secondo Eletto svolse l’attività di sindaco facente funzioni n.d.r.)/persona vile, e terrazzano convive con il/dilui germano Luigi antico Settario ( il Nostro, infatti, era inscritto nella vendita carbonara del comune di Cerchio: “[…]Iacobucci(sic) Luigi- Bracciale- Cerchio- Carbonaro[…]”-Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”- Questi nacque a Cerchio il 18 settembre 1769. E’ il padre di Francesco Natale, nato a Cerchio il 25.12.1809, futuro notaio e capitano della Guardia Nazionale nel 1860-61. Fu radiato dall’albo dei notai : al momento non sappiamo i motivi. n.d.r.). /Questa manovera è Riuscita facile, perchè la Commissione in quel Comu=/ne viene composta dall’unica, e sola famiglia de’ pred:[ett]i Fratelli d’Amore, per/essere il D.[on] Francescant:[oni]o Arciprete Curato,/D:[on] Lorenzo Sindaco, e D:[on] Vincenzo Coman=/dante la Guardia Urbana./Secondo dietro tali fatti i Settarj del Comune/di Cerchio, col concerto de’ Settarj Celanesi,/Pescinesi, e di altre Comuni pe meglio co=/lorire le di loro Riunioni colla manutenzione/già detta, han fatto sì, che lo Speziale D:[on]/Luigi Macchiusi uno de’ graduati Settarj/di esso Comune ( Iscritto nella vendita carbonara del comune di Cerchio: “[…]46. Macchiusi Luigi- Speziale- Cerchio- 1° assistetne ascritto in Celano[…]” cfr. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.” n.d.r.), aprisse nel caduto Mese/di Aprile un ridotto, servendosi di un Gra=/nile di proprietà de’ Luoghi Pii, che a/proprie spese ha fatto abbellire. Ed in/esso dà comodi, e carte da guoco(sic), Nepolj, Dolgi, ed altri oggetti da complimenti; ed/ivi la classe de’ Settarj si riunisce gior=/nalmente a porte aperte, e qualche volta/ad avanzata sera a porte chiuse, e ciò/per apparentmente dar addivedere, che l’oggetto delle diloro Riunioni sia quello/solo del divertimento. In esso ridotto im=/mancabilmente, ed in tutt’i tempi si vede/con essi un tal Vincenzo di Marco d’A=/more fatto ascendere in tal frattempo al=/la carica di Cancelliere Comunale in es=/clusione di un tal Giovanni Sperandio de=/ciso Realista, e che nel nonimestre Costi=/tuzionale, ancorchè le sedute Carboniche/si volessero tenere nella cancelleria Co/=munale istessa, non volle lo Sperandio as=/scriversi a quella Setta./Oltre il Vincenzo di Marco d’Amore pred:[ett]o/vi si è visto intervenire qualchè (sic) pa=/rente de Settarj stessi, ed i Forestieri Set=/tarj, che sono andati in quell’istesso Comu=/ne./Tutto ciò Si è impunemente pratticato nel mo=/do Si Stà tutt’ora pratticando con/aperta/manotenzione de pred:[ett]i funzionarj Fratelli/d’Amore./Altronde chi non vede, che i soprad:[ett]i D:[on] Lorenzo,/D:[on] Vincenzo, e D:[on] Francescant[oni]o d’Amore/Siano i fautori degli impenetrabili ar=/cani de’ Settarj pred:[ett]i; se le discostoro ope=/razioni ed evidenza si dimostrano?/Si osservi qual maneggio i med:[esim]i ultimamente/operarono per liberare dall’arresto un qua=/lificato Settario del pred:[ett]o Comune, e quali/furono i risentimenti, e rimproveri,/che si fecero da med:[esim]i alla Gendarme=/ria in’atto, che si consumò l’arresto pre=/detto, quali le promesse, e le offerte/in favor dell’arrestato senza rimbre=/zo della forza publica presente; cioè/di volerlo ajutare col rilasciare qua=/lunque buon certificato, che potesse/mai bisognare; e finalmente le dichia=/razioni, che i rapporti di Polizia Si e=/ran sempre fatti a vantaggio dell’ar=/restato pred:[ett]o, come ave egli Stesso vi=/sto con i proprj occhi, perchè niun/rapporto era stato da esso Sindaco/inoltrato senza farglielo prima leg=/gere./Premesso tutto ciò, e premesso ancora, che/L’anzid:[ett]o arrestato era sempre as=/soggettato dalla Polizia ad una Stretta Sor=/veglianza del Sindaco pred:[ett]o, non è questo/evidentemente un fatto di essere i medesi=/mi associati alla classe de Settarj?/Questi fatti sono palesi, e notorj, e possono/benissimo deporsi dal Brigadiere di/Gendarmeria Giuseppe Bleferi incarica=/to dell’arresto pred:[ett]o, e dai Gendarmi/Projetto, e Tenaglia, che vi furono pre=/senti; e possono pur anche deponersi/ da Girolamo Paris, Giovanni Pelagalli,/e D:[on] Vincenzo Venditti, e da altri testimonj, che possono indicarsi da med:[esim]i./Si osservi ancora, che D:[on] Vincenzo d’Amore/allorche sostenne la firma/interina, da Sott’Intendente, che Si/tenne presso di se il qualificato Set=/tario D:[on] Gio:[van] Pietro Continenza ( Iscritto nella vendita carbonara del comune di Cerchio:”[…]19. Continenza Giovan Pietro – Sacerdote- Cerchio- Sacerdote 2° assistente iscritto in Celano[…]” (c.f.r. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”). Nacque a Cerchio il 1 febbraio 1789 da Ferdinando e Maria Croce Di Domenico. Morì a Cerchio il 6 luglio 1863 n.d.r.) al/quale si permise quindi di andar va=/cando per Mesi intieri, come attual=/mente và vagando./Si osservi, che nel recente arresto di/Settari Celanesi tra’ quali D:[on] Lorenzo/Corsignani (vedi), che venne abilitato in A=/vezzano con cauzione, e che la sera ri=/condottosi a Celano la prima Sua cura/fù quella nella mattina seguente di/condursi in Cerchio, ed in Casa de’ Fra=/telli D:[on] Lorenzo, D:[on] Vincenzo, e D:[on] Fran=/cescant:[oni]o d’Amore, e confabulato con/essi Si vidde tornare in Celano. Se rap=/porto frà essi non vi fusse Stato/certamente non si sarebbe tanto visto./Non possono negarsi le reciproche visite tra’/i Fratelli Tabassi con i Fratelli d’Amore, e specialmente in ogni volta, che/dalla Provincia di Chieti D:[on] Gio:[van]Pietro Tabassi si è Ricondotto in Celano./Si osservi ben’anche ripromette=/ano fertilissima raccolta, e dell’aumen=/to de prezzi ricorsi, Si sono affollati nella passata stagione a ven=/dere generalmente i di loro generi, e questi/per lo contrario, ancorchè Siano grandi/proprietari de generi, qualche’ piciola/quantità soggett’a deperimento ne han/venduta e d’at’a credito a condizione/di doversele ristituire tanto genere/coll’aumento; è chiaro dunque, che i/med:[esim]i attentevano delle novità e de/soccessioni./Si osservi in’oltre il metodo tenuto dal/Sindaco D:[on] Lorenzo d’Amore ne’ rap=/porti di Polizia, e si troverà Sicura=/mente di aver Egli riferito sempre/in bene per i Settarj, ed ancorchè le/fusse ordinato la sorveglianza/de’ med:[esim]i, specialmente dello Speziale/D:[on] Luigi Macchiusi , costui non ha/mai rapportato  i criminosi di lui ma=/neggi, e giri: Non potendosi affatto ne=/gare, che sia egli spessissimo andato/a Venere, S. Benedetto, Manaforno,/Pescina, Scanno, Solmona, Celano, Coll/armele, Ajelli, Avezzano, Peschiosolito, e/molte volte in Roma, quasi sempre/senza passaporto./Non può negarsi, che in quel frattempo, che/è stato nel Comune di Cerchio, nel cor=/so della giornata è stato quasi sempre/nell’anzid:[ett]o ridotto, e costantemente la Se=/ra è andato a spasso fuora l’abbi=/tato col sporad:[ett]o Vincenzo di Marco d’Amore,/e con altri classici settarj./Se il Sindaco D:[on] Lorenzo d’Amore; se il Co=/mandante la Guardia Urbana D:[on] Vincenzo/d’Amore; e se l’Arciprete Curato D:[on]/Francescant:[oni]o d’Amore non fossero Stati/a parte de costanti giri dei Settarj/pred:[ett]i, lo avrebbero rapportato, e non/avrebbero permesso l’introdduzzione/de’ fogli esteri, che il Macchiusi ha/Riportati specialmente da Roma/E tanto ciò vero, che i soprad:[ett]i Fratelli/d’Amore sono quei, che sostengono/le operazioni Settarie, che nel Rincon=/tro dell’arresto de’ Settarj Celanesi, i med:[esim]i/Si sono ricompromessi della diloro liber=/tà, ed oltre i continui abboccamenti/avuti patentemente con i Parenti degli/arrestati, non può negarsi, che il giorno/ventisette Agosto prossimo cadente me=/se D:[on] Francescant:[oni]o Arciprete d’Amore/Siasi personalmente condotto in Celano,/ed in Casa dei Sig:[no]ri Tabassi per molte/ore à confabulato con i Parenti pred:[ett]i/specialmente con D:[on] Lorenzo Corsignani/L’altra tattica usata da Settarj predetti/è Stata quella di fare, che i Fratelli d’A=/more Ricevessero in Casa loro le Autori=/tà Amministrative, e di Polizia, onde/poter Egli giocare le diloro manovere./Finalmente i Fratelli d’Amore pred:[ett]i animati/dall’influenza de’ parteggiani Settarj han/trovata tale, e tanta protezione, che niun/noncumento l’han inferite le accuse/sofferte, e presso l’Intendenza di Aquila/esister deve un voluminoso incartamento/fatto nel prossimo caduto Mese di Decem=/bre dal Consiglier Provinciale D.[on] Anto=/nio Ferrante di Civitandino per dele=/gazione del Sig:[nor]e Intendente della Provin=cia con l’esame di trenta, e più Testimonj,/senza che sia stato atteso il loro detto;/anzi a disprezzo del med:[esim]o il D:[o]n Lorenzo/fù confirmato Sindaco del Comune di/Cerchio, ed il di lui Germano D:[on] Vincenzo/ebbe la firma Sott’Intendente Interi/no, e fu indi fatto Comandante della/Guardia Urbana con scandalo universale/della provincia/E’ tanto l’accecamento de’ Settarj, che senza ripo=/gnanza alcuna eruttano preposizioni tali,/che sol per effetto della passione loro/predominante nulla temono./Antonio Pacchiarotta di Celano, che fù mi=/lite nel nonimestre, trovandosi nel locale/così detto pergoleto, vantò di esser egli/ancor Soldato, e di Star servendo gior=nalmente D:[on] Lorenzo Corsignani, ( che fù/Capitano de Militi, e G.[ran] M.[aestro] della vendi=/ta di Cliternini Generosi), come può/ben contestarsi da Feliceant:[oni]o Cotturone, Giacin=/to Cotturone, e Giovanni Pelagalli di Celano/L’esistenza della Processura a carico di D:[on] Lo=/renzo Corsignani, che deve esistere presso/l’Intendenza dellam Provincia di Aquila/meglio contesta la certezza de fatti che/regolano l’assunto de’ Settarj Stessi. Esso/il D:[on] Lorenzo Corsignani cessato appena/la rivolta del nonimestre, animava i Suoi/subordinati, che poco durava il ristabili=/mento delle Armi Borboniche, e che frà/poco tempo tornar doveano a servire/la dominante nazione, e prometteva/loro carlini cinque al giorno durante le=/sistenza delle prelodate armi Borboni=/che; e pure Si è con dolore dovuto sof=/frire, che quest’incartamento rimasto Sta/a marcire frà le Carti inutili della/Polizia da circa sette Anni a questa parte/Sarebbe il non finirla mai, se enunciar Si do=/vessero le preposizioni, che si eruttano sia/Solo dagli accaniti Rubbelli del Re nostro/Signore; ma ben’anche dalle persone dei/loro sentimenti, pe’ detti loro proferisco=/no preposizioni tali, che ci pongono in/chiaro la diloro malgavità./Maria Amali Vedova Torrelli, di Celano don=/na protetta da Sì Malvaggie Genti ebbe/l’attrevimento di dire = Deve finire/questo infame Governo, e la più parte/grande di Vincenzo Venditti deve essere/L’Orecchio. Può contestarsi da Giu=/seppe di Alesandro Ciaccia, Domenico/Evangelista altrimenti Frittello, e Mar=garita d’Alessandro di Celano/oltre i Testimonj descritti di sopra, pos=/sono i fatti di Cerchio esser contestati/dai buoni Realista pacifici naturali/del predetto comune di Cerchio, e spe=/cialmente da Giovanni Sperandio ( ?? è inscritto nella vendita carbonara del comune di Cerchio: “[…]52. Sperandio Giovan candido- Bracciale- Cerchio- Carbonaro[…] (cfr. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.” n.d.r.)  = Nicola/Sperandio ( ?? è inscritto nella vendita carbonara del comune di Cerchio: “[…]53. Sperandio Niccola- Braccaiale – Cerchio- Carbonaro[…]” (cfr Amiconi F.: ” La Carboneria a Cerchio op.cit.” n.d.r.) = Camillo Rossi ( ?? E’ inscritto nella vendita carbonara del comune di Cerchio :”[…]50. Rossi Camillo- Bracciale- Cerchio- Carbonaro[…]”( cfr Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit. n.d.r.) = Giacomo Ros=/si = D.[on] Pasquale d’Amore Fracassi = Sig:[nor]e Giuseppe di Silvestro d’Amore (?? Era inscritto nella vendita carbonara del comune di Cerchio: “5. D’Amore Giuseppe di Silvestro – Proprietario- Carbonaro Tesoriere ascritto in Pescina[…]” (cfr. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”)=/D:[on] Paolo d’Amore (?? é inscritto nella vendita carbonara del comune di Cerchio : “[…]9. D’Amore Paolo- Sacerdote- Cerchio- Ascritto in Celano[…]” (cfr Amiconi F::” La Carboneria a Cerchio op.cit.”) =/Sig:[no]re Pietro Co=/stanzi= Non che da Tiburzio d’Agostino (?? è inscritto nella vendita carbonara del comune di Collarmele:”[…]7.D’Agostino Tiburzio- Bracciale- Collarmele- Ascritto in Caramanico[…]” (cfr. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.),/e Felice Pallotta di Colle Armele, e/finalmente da Ferdinando Ascenzi, e/Vincenzo Sabatini di Pescina. Il Supplicante animato da vero spirito di/Religione, e di attaccamento per la Sagra/Persona del Re nostro Signore, che Iddio/sempre feliciti, non ha saputo meglio diri=/gere la presente memoria, che all’E[ccellenza] V.[ostra]/come quegli, che tante riprove ha date/alla M.[aestà] S.[ua]; e che han saputo distin=/guersi per attaccamento, e fedeltà tra’/i Sudditi fedeli della Dinastia Regnan=/te; e vive Sicuro di vederne i più flo=/ridi effetti, perchè cessi una volta l’in=/trigo, e Sia il delitto ponito a misura/delle provvide Leggi.Tanto supplica all’E.[ccellenza] V.[ostra], e l’avrà a/grazia/Fatto in Celano il giorno 29. Agosto 1828/Costanzo Santucci.”(cfr. Amiconi F.:” La Carboneria a Cerchio op.cit.”.)

5) ” Provicia del 2° Abruzzo Ulteriore Notamento degli Individui proposti da’ decurionati degl’infrascritti comuni della prov.[inci]a Sud.[ett]a per le Cariche di Consiglieri provinciali e distrettuali” per l’anno 1837 al 1840. Archivio di Stato dell’Aquila, Intendenza, Serie I, Affari generali, Categoria 19, Anni 1826-1839, 4591 A.

6) Jetti G.:” Cronache della Marsica ( 1799-1915)”, Luigi Regina editore, Napoli 1978.

7) Università degli Studi di Teramo- Deputati abruzzesi.

8) Università degli Studi di Teramo- Deputati abruzzesi.

9) Archivio Parrocchiale Chiesa di San Giovanni, Celano ( ora in Archivio della Diocesi dei Marsi in Avezzano).

10) Lear E.:” Viaggio attraverso l’Abruzzo pittoresco” a cura di Ilio Di Iorio, Edizione del centenario, Libreria Editrice Anronio Di Cioccio, Sulmona, 1988, pp. 80-88. Amiconi F: ” Panfilo Tabassi. Deputato al primo Parlamento Italiano. 1803-1896″, Giornale Terre marsicane Terza pagina-

Approfondimenti

Deputazione Abruzzese di Storia Patria: DASP

Portale degli antenati. Gli archivi per la ricerca anagrafica

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