Abruzzo – Sulla Riserva naturale del Borsacchio, la Regione Abruzzo ha aggiunto una nuova brutta figura a quella – pessima – già fatta quando con un blitz notturno il 29 dicembre scorso ha cancellato la riserva portandola da 1100 a 24 ettari.
Nel Consiglio regionale di ieri è stato respinto, con voto con appello nominale (11 favorevoli, 17 contrari e un astenuto), l’emendamento proposto dalla minoranza per il ripristino dei confini della Riserva. La maggioranza che sostiene il Presidente regionale Marco Marsilio ha nuovamente pugnalato la Riserva naturale del Borsacchio. Dopo il voto notturno spazza-riserva, oggi la maggioranza di centrodestra ha respinto l’ultima possibilità che aveva per tornare sui suoi passi e ripristinare il perimetro originario, approvare il Piano di Assetto Naturalistico e mettere finalmente la riserva nelle condizioni di essere uno strumento di conservazione e valorizzazione del territorio.
Inoltre, questa mattina, il Presidente del Consiglio regionale Sospiri e il Presidente della Regione Marsilio si sono rifiutati di ricevere una delegazione in rappresentanza degli oltre 100 partecipanti al sit-in organizzato dalle associazioni ambientaliste davanti al Consiglio regionale a L’Aquila. Si sono così rifiutati di ricevere dalle mani dei promotori le oltre 22.000 firme raccolte fino ad oggi contro la cancellazione del Borsacchio. Le firme sono state quindi affidate al Sindaco di Roseto che è stato ricevuto dalla commissione consiliare regionale.
Ma non solo: l’avvio dei lavori del Consiglio, previsto alle ore 12, è stato rinviato di ora in ora fino a quando alle 15.30 i cittadini hanno dovuto riprendere i pullman per tornare nelle loro abitazioni. È vergognoso che chi rappresenta le istituzioni abbia scelto di chiudersi nel palazzo e non accogliere la voce dei cittadini che, attraverso una presenza pacifica e colorata, hanno manifestato davanti al Consiglio.
La promessa di riaprire la discussione con il nuovo consiglio dopo le elezioni è una presa in giro. E non è certo promettendo di aumentare di qualche decina di ettari la Riserva che si potranno ingannare i cittadini abruzzesi.
La faciloneria con cui alcuni consiglieri di maggioranza parlano di cambiare nuovamente il perimetro della riserva, quasi che i confini di un’area protetta si possano decidere con una contrattazione al mercato, la dice lunga sulla capacità di questi consiglieri di pianificare il territorio. La battaglia per la Riserva del Borsacchio non si chiude oggi. Faremo tutto il possibile affinché la riserva torni ad essere quello che deve essere.
Fonte: WWF Abruzzo