La Trara arriva su via Paganini e recinta i suoi terreni. Residenti sul piede di guerra. Di Matteo: Il Comune deve espropriare. Di Pangrazio: Situazione non facile ma appoggeremo gli avezzanesi

Avezzano. Una vicenda che si trascina da anni e che ora rischia di diventare una polveriera. Sono arrivate le lettere ai residenti della parte sud della città di Avezzano, che abitano a ridosso della ferrovia.

A loro, la società Rivalutazione Trara chiede di acquistare i terreni sui quali insistono le rotaie della ferrovia.

E’ un tracciato di oltre quattro chilometri che taglia in due la città, equivalenti a 33mila metri quadrati di terreno, che la Rivalutazione Trara ha deciso di vendere. Si tratta della stessa società che è proprietaria dell’ex zuccherificio, di cui è capofila l’’imprenditore Ermanno Piccone, titolare della Kromoss di Celano.

Piccone ha deciso di inviare 112 lettere a tutti i confinanti della ferrovia ma i lotti sono molti di più.

Da qualche settimana gli operai della società si sono presentati davanti alle proprietà di alcuni tratti della strada interessata e hanno iniziato a mettere paletti con tanto di catenella con la scritta “proprietà privata”. Qualche residente li ha sradicati e li ha gettati per strada.

“Abitiamo qui da 50 anni”, ha gridato un residente, “nessuno viene a comandare a casa nostra. Abbiamo pagato il terreno e ci siamo spostati dalla strada come vuole la legge. Ci vengono a bloccare gli ingressi davanti casa, ma stiamo scherzando?”.

Ieri mattina alcuni residenti hanno chiamato Nazzareno Di Matteo, candidato sindaco alle prossime elezioni e hanno chiesto a lui di portare attenzione su una situazione che sta diventando a rischio sicurezza.

E sì, perché è di questo che si tratta. La scorsa settimana una disabile ha percorso un tratto di via Paganini, dove oramai non ci sono più marciapiedi e ha rischiato di essere investita. Ci sono stati attimi di panico e paura anche perché il tutto accade all’incrocio con via Sant’Andrea, praticamente uno dei punti più pericolosi della città. Dove ci sono incidenti a raffica, dove i residenti hanno sollevato decine di volte, proteste e richieste di aiuto.

“Quando abbiamo costruito qui”, spiegano Vincenzo Gallese e Vincenzo Nunziato (il terreno fu acquistato dal suocero Vincenzo Chichiarelli), che abitano su un tratto di via Morino, “ci siamo messi a distanza dalla strada. Ora rischiamo che ci vengano a chiudere davanti alle nostre abitazioni”.

Ieri mattina tra gli altri è intervenuto anche Vincenzo Montanari, titolare di un’officina meccanica. “Siamo qui da decine di anni”, dice, “Piccone vuole venire a comandare qua?”.

“Qui deve intervenire il Comune”, ha detto Nazzareno Di Matteo, “queste sono strade pubbliche e stiamo parlando della sicurezza dei cittadini. Sono cose trascinate negli anni su cui bisognava intervenire già da tempo. Il Comune deve espropriare i terreni e deve darli alla città perché si tratta di strade che esistono da anni e anni e su cui transitano centinaia di persone. Come sempre non si è agito in tempo e ora ci ritroviamo in una situazione che rischia di esplodere”.

Di quanto accaduto ieri mattina abbiamo informato il sindaco Gianni Di Pangrazio. “Ho incontrato personalmente Ermanno Piccone e altri rappresentanti della società”, ha detto il primo cittadino, “già diverso tempo fa. Per acquistare il tratto ci sono stati chiesti due milioni e mezzo di euro. Si tratta di una cifra che i tecnici comunali non valutano corrispondente al valore della ferrovia e quindi non è conciliabile

Stiamo facendo il possibile per cercare di restituire quel pezzo di ferrovia alla città di Avezzano e siamo stati da subito disposti a recuperare questo tratto ma alla fine non c’è stato un accordo, visto il prezzo richiesto e per questo a questo punto è necessaria una valutazione da parte dell’ufficio territoriale erariale dello Stato. Ci sono pezzi di terra che sono occupati o che sono nella risulta o stanno adiacenti delle proprietà immobiliari da tantissimi anni. Per quanto riguarda la ferrovia, i binari, si possono studiare un’infinità di soluzioni, si può pensare a una pista ciclabile che arriva fino a Fucino. Solo per la parte della ferrovia siamo disposti a fare delle verifiche per valorizzarla per il resto, per gli altri tratti il Comune sosterrà i cittadini proprietari, saremo vicini ai residenti e ai proprietari delle case che affacciano su questi terreni. Quei terreni sono già stati utilizzati e sono già parte di strada utilizzati dal Comune. Non è che adesso all’improvviso si sveglia un proprietario e arriva ad Avezzano a chiudere gli accessi alle case o a prendere tratti di strada facendo da padrone”.

 

 

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