Avezzano – Ieri mattina, nelle sale operatorie dell’ospedale di Avezzano, si è consumato un momento di straordinaria intensità, dove la vita, la morte e la speranza si sono incrociate in una maniera che solo il destino sa orchestrare.

Mentre una giovane donna attendeva di dare alla luce la sua bambina attraverso un parto cesareo, nella sala accanto si svolgeva un atto di grande altruismo: l’espianto degli organi di un giovane donatore. Cuore, polmoni, cornee, reni e fegato sono stati prelevati per donare una nuova possibilità di vita a sei persone. Sei destini segnati dalla sofferenza sono stati trasformati in nuove opportunità, grazie al gesto estremo e generoso del donatore e alla dedizione delle equipe mediche.

E se per il donatore il destino era già scritto, per i sei riceventi si apre un futuro migliore, una rinascita. La piccola G., invece, rappresenta un miracolo in divenire, un percorso di vita tutto da costruire.

“Ieri mattina mentre aspettavo che una donna desse alla luce la sua bimba con un taglio cesareo, nella sala a fianco si procedeva all’espianto degli organi (cuore, polmoni, cornee, reni e fegato) con cui un giovane donatore, in un ultimo atto di altruismo, ha restituito la speranza di vita a sei persone. Sei uomini/donne/bambini che oggi sono rinati, sono stati restituiti al mondo alleggeriti della loro sofferenza.

E se il destino del donatore è purtroppo certo, quello dei sei riceventi sicuramente migliore, quello della piccola G. un miracolo tutto da costruire. La vita, la morte e la malattia, noi sanitari le guardiamo in faccia tutti i giorni ma restano il più grande dei misteri soprattutto quando si intrecciano tra loro come questa mattina nelle Sale Operatorie dell’ospedale di Avezzano. Un grazie a chi ha reso possibile tutto questo, anestesisti e personale di sala operatoria. Un grazie alle equipe che dalla Sardegna, Sicilia, e altri posti d’Italia sono approdati ad Avezzano, ieri mattina. Che sia un 2025 di DONO per tutti, da tutti noi in tuta verde, bianca, celeste, in camice”.