Abruzzo – A partire da oggi, lunedì 3 gennaio 2022, ci sono altre quattro Regioni italiane che sono entrate in zona gialla: Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia. In zona gialla si trovavano già Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, provincia autonoma di Trento e provincia autonoma di Bolzano. Una tendenza che, purtroppo, sembra caratterizzare anche l’Abruzzo che, dati alla mano, potrebbe entrare in zona gialla entro fine mese.
Come è stato indicato dagli organi preposti, sono tre i parametri che determinano il passaggio dalla zona bianca alla zona gialla. Serve prestare attenzione all’incidenza settimanale dei contagi ogni centomila abitanti che dovrà essere uguale o superiore a 50 casi; il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari deve raggiungere il 15% e quello nelle terapie intensive il 10%.
Ebbene, al momento due dei tre parametri, in Abruzzo, sono già superati: il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva ha raggiunto quota 12% e l’incidenza dei contagi è salita a 1.172. Basterà che poco più di dieci persone vengano ricoverate in area medica per portare l’Abruzzo in zona gialla. E’ pur vero che, a oggi, con gli obblighi imposti nel recente decreto del Governo, le regole in zona bianca sono praticamente quasi identiche a quelle della zona gialla.
Ciò che preoccupa è che si possa passare, nemmeno troppo difficilmente, dalla zona gialla a quella arancione e, in tal caso, le restrizioni diventerebbero più severe: chi non è in possesso di green pass rafforzato (da vaccino o da guarigione) non potrà uscire dal proprio comune di residenza, se non per ragioni di lavoro, necessità o salute, ad esempio.