Aielli – Nel borgo di Aielli, in queste ore, è possibile vedere all’opera Laika, una delle street artist più famose al mondo, tanto che in molti l’hanno denominata la Banksy italiana. Qualche tempo fa, il Sindaco Enzo Di Natale ha deciso di contattare Laika proponendole di realizzare un murale ad Aielli e lei ha accettato, “nonostante non sia una sua abitudine lavorare su commissione (non ha voluto né rimborsi né compensi)“, scrive Di Natale.
Poco dopo l’arresto del boss Matteo Messina Denaro, detenuto presso il carcere dell’Aquila, dalle nostre pagine, avevamo raccontato l’impresa di Laika. L’artista aveva realizzato un murale che ritraeva il piccolo Giuseppe Di Matteo (giovanissima vittima di Messina Denaro), ricordandolo attraverso la foto che in tanti ricordiamo: mentre è a cavallo. L’opera venne ricreata sul muro di una cabina elettrica che si trova di fronte alla casa circondariale dell’Aquila dove Messina Denaro è tuttora recluso.
Anche in quella circostanza Laika non ebbe problemi a prendere una posizione decisa contro la mafia scrivendo, all’interno del murale, “Mafia suks”. Nel presentare l’opera, al tempo, l’artista condivise un messaggio forte sul suo profilo FB: “LA MAFIA FA SCHIFO e bisogna combatterla senza paura. Giovanni Falcone diceva: “Chi tace e piega la testa, muore ogni volta che lo fa, chi parla e cammina a testa alta, muore una sola volta”. Auguro a Matteo Messina Denaro di vivere più giorni possibile nelle sue condizioni sapendo adesso, che proprio fuori dalla sua ‘gabbia’ c’è Giuseppe di Matteo che esulta per la sua cattura. A Giuseppe, Nadia, Giovanni, Paolo. A tutte le vittime di mafia. Non c’è perdono“.
Dopo pochissime ore, però, il murale aquilano dedicato a Giuseppe Di Matteo venne rimosso. Quel murale, adesso, sarà restituito a chi vorrà ammirarlo, ma non sarà più a pochi metri dal carcere dell’Aquila, ma nel borgo di Aielli. “Realizzerà l’opera sulla parete del nostro municipio, che si metterà al servizio di una nobile battaglia” scrive Di Natale “Quel murale, quel messaggio così forte, tornerà a rivivere all’interno del nostro museo“.
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