“L’albero della libertà” una lirica di Maria Assunta Oddi per il 4 novembre

Oggi, 4 novembre, festa delle forze armate, con questi versi si vuole onorare e ricordare il sacrificio dei difensori dell’unità nazionale e soprattutto la necessità, in questi tempi travagliati dalla guerra, della pacifica convivenza. La poesia fa riferimento alla festa popolare, rivoluzionaria per il suo nobile valore etico, della piantatura degli “Alberi della libertà”, ancora presente nelle tradizioni di alcuni paesi montani d’Abruzzo.

L’albero della libertà.

Per ogni soldato

Caduto per la libertà

Lungo lo stradone del borgo

Tra case mute di nebbia

Vi è un albero piantato

Compagno invisibile

Impenetrabile allo sguardo

Distratto da brandelli di preghiera.

I rami stesi al cielo illividito di novembre

Abbracciano l’immenso nel volo di un sogno.

Al suo tronco nonostante il gelo,

la mia gente intreccia

con i pallidi crisantemi

danze e canti a rinnovar alleanza

d’affetti e abbracci.

Hanno ognuno il proprio nome,

nomi di giovani partiti e mai tornati.

Ogni volta che li chiami risponde l’eco

Nel cuore delle madri, di tutte le madri

Di ogni tempo, di tutti i tempi! 

 Il battito, posato sull’orlo 

D’infuocati abissi dove il mondo disperato

Scompare nell’orrendo schianto d’artiglieria.

Ancora gronda sangue.

D’improvviso si risveglia il vento

Nel lontano gocciare della pioggia

A lavare lacrime dai volti assorti

D’antico strazio per sussurrare:

“Mai più guerra”.

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