Avezzano. Un anno pieno di iniziative e solidarietà quello che sta salutando l’associazione di promozione sociale “I Girasoli”, con progetti di prevenzione dei tumori femminili e comunicazione svolta anche tramite la pagina Facebook, che è risultata essere un valido metodo per sostenere le donne in cura e i loro familiari. Tra i progetti il primo corso di nuoto per donne in chemioterapia o appena uscite dal percorso, avviato in collaborazione con la Pinguino Nuoto, mentre l’aspetto estetico è stato affidato alla delicatezza e professionalità dello staff di Arianna Pulsoni.
L’associazione porta inoltre a conoscenza quella che definisce l’ennesima beffa ai danni di una donna malata oncologica, in cura all’ospedale dell’Aquila. La donna, il cui nome per motivi di privacy non verrà indicato, nel mese di febbraio 2018 dovrà fare un controllo con l’oncologo al quale dovrà portare in visione la propria Tac. La suddetta Tac le è stata fissata, però, per il mese di giugno 2018, e dovrà quindi ricorrere a strade secondarie e piuttosto dispendiose, in quanto, come tende a sottolineare il presidente dell’ associazione, Benedetta Cerasani, non vi è una corsia preferenziale per i malati chemioterapici. Alla stregua di questa circostanza, sempre alla stessa signora, che ha un trombo al braccio, le è stata fissata un’ecografia a mesi di distanza, nello specifico ad agosto 2018. Ma non finisce qui. Da oltre 6 mesi questa persona sta attendendo i risultati dei test genetici, fondamentali per comprendere eventuali mutazioni ai geni Brca1 e Brca2, responsabili dei tumori al seno e all’ ovaio, soprattutto perché anche la madre e la sorella della signora in questione sono state spinte dall’associazione a svolgere simili esami a causa dei recenti problemi di salute che le stanno colpendo. Ciliegina sulla torta, i risultati del test genetico, si scopre, qualche giorno fa, sono stati riconsegnati ad una persona sconosciuta e gli operatori sanitari non hanno idea di come procurarsi una copia.
“I Girasoli” , da sempre vicini al malato oncologico, raccontano questa vicenda con rabbia e rammarico. “Non è ammissibile, alle soglie del 2018, continuare a portare alla luce disservizi simili ai danni dei malati e dei loro familiari. – dichiara il presidente -“Intercettare persone mutate sane arreca beneficio alla Asl e alla Regione perché con la prevenzione fatta su misura c’è risparmio, cosa che non avviene quando i soggetti non individuati in tempo diventano con certezza pazienti” . “Chiediamo alle istituzioni che venga creata una corsia preferenziale di appuntamenti per i malati oncologici diversa dalla trafila tradizionale – conclude la Cerasani – per non doverci più sentir dire dalle donne marsicane che devono ricorrere ad amici o parenti che lavorano in Asl per essere inserite anticipatamente negli appuntamenti di controllo, vitali direi”.