Francesco Eligi come il capitano Willard di Apocalypse Now, risale il fiume Nung alla ricerca del colonnello Kurtz, icona di un ideale che forse non esiste più.
Avezzano – Fra le paludi di quel Vietnam che sembra diventata la politica avezzanese dopo la caduta di De Angelis, c’è chi prova a risalire il fiume Nung, addentrandosi in territori inesplorati della Cambogia, dove alleanze inedite, vengono ordite all’ombra della fitta boscaglia pluviale.
Nella circostanza il candidato sindaco del movimento 5 stelle Francesco Eligi sarà il nostro capitano Willard alla ricerca del colonnello Kurtz, inconografia di un ideale che forse non esiste più.
Domanda – Come vi siete rapportati col commissario Passerotti in questi mesi?
Risposta – Al commissario avevamo raccomandato di desistere sul taglio degli alberi in Piazza del Mercato. Lui ci aveva garantito la massima attenzione al problema, poi invece ha assecondato le decisioni prese dall’amministrazione uscente. Lo stesso è accaduto sulla collocazione del Mercato del sabato.
Domanda – A che punto è la questione del mercato del sabato?
Risposta – La collocazione del mercato del sabato, aveva innescato infinite polemiche fra maggioranza e opposizione e fra l’amministrazione e i banconisti. Con una delibera di consiglio si decise che entro il 30 giugno 2019 sarebbe stata trovata una sistemazione alternativa. Poi con una ulteriore successiva delibera, si stabilì che le bancarelle sarebbero tornate dove erano sempre state.
Si è sostanzialmente andati incontro all’umore dei diretti interessati, degli ambulanti, che più di altri, sicuramente più di un politico, sanno come va gestito e allocato un mercato. Sulle altre cose il commissario ha agito motu proprio, ma d’altra parte rientra nelle sue prerogative.
Domanda – Ha visto gli alberi artificiali in Piazza del Mercato?
Risposta – Sugli alberi artificiali che sono spuntati nella Piazza del Mercato dico solo che non posso sapere cosa passa nella testa di un progettista, ma spendere 600.000 euro è semplicemente assurdo. Certo, c’è un intervento di livellamento, ma la riqualificazione poteva essere fatta con un quinto della somma spesa.
Domanda – Oggi Sterpetti ha annunciato il passo indietro, chiamandosi fuori dalla competizione. Che ne pensa?
Risposta – Penso abbia capito che la politica avezzanese è una bolgia infernale, dove prevalgono i personalismi, e uno che fino a oggi ha fatto l’imprenditore, con ottimi risultati fra l’altro, rischiava di ritrovarsi impantanato nelle sabbie mobili, ancora prima di delineare alleanze e liste. Qui c’è gente disposta a spendere migliaia di euro per campagne elettorali faraoniche perché la politica, per loro, rappresenta un investimento dal quale ottenere un ritorno. Il movimento 5 stelle ritiene che la politica sia altro, ma questo lo sanno tutti.
Domanda – Chi ritiene saranno i suoi avversari?
Risposta – Chi saranno i competitor capilista degli altri schieramenti non lo so. Ad oggi non c’è nessuna candidatura ufficiale. So dalla stampa che potrebbe prendere forma una coalizione civica. Bisogna vedere come andrà avanti la coalizione di destra, visto che già litigano, ancora prima di confrontarsi sui programmi. Sembrerebbe che De Angelis abbia in animo di correre da solo mentre Lega e Fratelli d’Italia rivendicano, ognuno per sé, il capolista.
Però, dopo la diaspora di Forza Italia, i nomi che circolano sono sempre gli stessi anche se adesso indossano le casacche della Lega e di Fratelli d’Italia. Certo, se riusciranno a fare sintesi puntando su un sindaco unitario, quasi sicuramente vinceranno. Se invece andranno divisi potrebbe vincere un outsider, magari un civico. Il PD in tutto questo è abbastanza marginale, sembra non navighi in buone acque per i troppi personalismi interni, ma questa non è una novità.
Domanda – Cosa pensa del movimento per la ferrovia Mo.Ve.Te. e del comitato dei sindaci che si battono contro il caro pedaggi e per la sicurezza dei viadotti?
Risposta – Per quanto riguarda il movimento della ferrovia Mo.Ve.Te. dico che le buone idee camminano da sole. Questo movimento nasce dall’esigenza del territorio. L’asse Sulmona -Avezzano è qualcosa di inedito ma dimostra che le buone idee uniscono. Loro propongono un progetto che ha un ottimo profilo di concretezza ed è per questo che il Movimento 5 Stelle lo ha sostenuto fin dall’inizio con la senatrice di Sulmona Gabriella Di Girolamo e col senatore marsicano Primo Di Nicola ma è chiaro che sull’iniziativa occorre trovare una trasversalità politica.
Il tema del caro pedaggi e della sicurezza dei viadotti ha prodotto battaglie campali da parte dei sindaci quando Toninelli era ministro delle infrastrutture, eppure con i 5 Stelle al governo, gli aumenti delle tariffe sono stati bloccati. Curiosamente, oggi che la De Micheli fa il ministro al MIT, i toni dei sindaci si sono ammorbiditi, sembrano quasi addomesticati, passami il termine. Sono tutti rientrati nei ranghi.
Domanda – Che mi dice sul tema dell’inquinamento delle acque e dei depuratori che non funzionano?
Risposta – Sulla qualità delle acque di superficie ci sarebbe molto da dire. Già nella passata consiliatura segnalai il problema legato al malfunzionamento dei depuratori . Per Avezzano si era parlato di vasche di prima pioggia, per far fronte alle precipitazioni più violente che spesso sono state causa di ingenti danni ma poi, nulla è stato fatto. Poi si è passati ai megaprogetti irrigui per il Fucino ma ho come la sensazione che si parli di cose iperboliche per non mettere in campo progetti più semplici che si riescono a fare da per tutto, ma non qui. Discorso a parte meriterebbe il tema delle discariche abusive e degli sversamenti pericolosi.
Domanda – Sulla crisi del commercio e sulle chiusure dei negozi in centro qual è la sua idea?
Risposta – Da consigliere comunale sono stato l’unico a fare la battaglia contro l’apertura dell’ennesimo centro commerciale. Invitai tutte le associazioni di categoria ma se ne presentò una sola e la battaglia non volle farla. A volte non si capisce che il compito della politica è accendere i riflettori sui temi, ma la politica non può sostituirsi ai diretti interessati. Da questo punto di vista non siamo molto lontani da quella cultura, un po’ assistenzialista, che si aspetta siano gli altri a risolvere i problemi e pensa che le cose arrivino per grazia ricevuta.
Ma oltre ai negozi, Avezzano comincia a spopolarsi in termini di abitanti. Nel 2017 a citta contava 42.500 residenti, oggi siamo a 42.300. Se ci riappropriassimo delle prerogative tipiche del territorio, potremmo invertire il trend. Tutti parlano di Turismo e ambiente ma poi non si passa mai all’azione.
Domanda – Come vede il futuro del nucleo industriale?
Risposta – La crisi del nucleo industriale è figlia della stessa cultura assistenzialista di cui ho parlato prima. La scarsa lungimiranza di una classe dirigente miope ha sempre visto l’agricoltura come mero sfruttamento intensivo e solo recentemente si è iniziato a ripensare il modello della filiera agroalimentare. Forse qualcuno ha cominciato a capire che mentre la grande industria è facilmente delocalizzabile i terreni invece non lo sono.
Domanda – Altra nota dolente è la sanità. Il tema è l’ospedale di Avezzano.
Risposta – Sulla sanità le necessità del territorio vanno salvaguardate. Avezzano è il capoluogo di un comprensorio che ha bisogno di un ospedale moderno. Questa è sempre stata una priorità, per il M5S, ma il tema, al di là delle dissertazioni buone per i convegni, non è adeguatamente inquadrato dalle altre forze politiche. Sfido chiunque ad andare a vedere cosa c’è a Sant’Egidio alla Vibrata, territorio di Gianni Chiodi, oppure andate a vedere nel chietino e nella provincia di Pescara, come sono le strutture sanitarie. È evidente che il campanilismo più becero e la cultura dell’orticello ha avuto la meglio su una lungimirante programmazione.
Domanda – Qual è il futuro del M5S marsicano?
Risposta – Il movimento non è ermetico, non è un ecosistema chiuso. Chiunque può partecipare alle nostre riunioni con buone idee da portare avanti. Siamo una comunità che vuole il progresso del proprio territorio senza alcun pregiudizio politico. Non siamo né di destra né di sinistra, ma non siamo ancora riusciti a farlo capire, o forse è colpa nostra che non abbiamo saputo comunicarlo. Sicuramente continuerò a battermi per le cose in cui credo. Lo facevo prima del M5S e lo farò, eventualmente, anche dopo.