Avezzano. “Lungo il corso del viaggio verso e attraverso l’Europa, rifugiati e migranti affrontano terribili difficoltà. Molti subiscono maltrattamenti e abusi da parte di trafficanti e bande locali. Tra loro, molti bambini e adolescenti intraprendono viaggi lunghi e pericolosi, esposti a rigide condizioni climatiche e al rischio di cadere vittime di traffico o dell’esplosione di ordigni bellici.
Questi bambini hanno bisogno di un rifugio appropriato dove riposare, di uno spazio sicuro dove poter giocare e apprendere, di una nutrizione adeguata e di servizi igienici sicuri. Molti di loro necessitano di supporto psicologico e assistenza medica, poiché sono traumatizzati e fisicamente stremati dal lungo viaggio. Per i bambini più vulnerabili, specialmente quelli che sono separati dai loro genitori, è richiesta un’adeguata protezione da parte, in primis dei Governi dei Paesi di partenza, di transito e di destinazione e più in generale da parte di tutte le autorità competenti.
Con la chiusura delle frontiere della rotta balcanica e l’accordo tra Unione Europea e Turchia del marzo 2016, la situazione dei rifugiati e migranti in arrivo in Europa è entrata in una nuova fase: l’arrivo di persone lungo la rotta del Mediterraneo orientale – prevalentemente da Siria, Iraq e Afghanistan – è diminuito drasticamente, mentre i flussi di rifugiati e migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana si indirizzano verso il Mediterraneo centrale per raggiungere l’Italia dal Nord Africa. La chiusura delle frontiere ha dunque generato nuove rotte alternative verso l’Italia.
L’opera dedica particolare attenzione alla condizione e al traffico dei minorenni di origine straniera presenti nei centri di accoglienza in Italia per instaurare un costante dialogo con le istituzioni finalizzato a garantire le più ampie forme di protezione per quelli che giungono sul territorio italiano, a prescindere dallo status legale proprio o dei loro genitori (se accompagnati) di migranti, rifugiati, richiedenti asilo, ecc.
Il contenuto mira a costituire sia un valido e aggiornato strumento di advocacy da adoperare insieme alle istituzioni rispetto alla condizione dei minorenni migranti e rifugiati giunti sul territorio con i recenti arrivi (via mare e non), sia una pubblicazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle cause che spingono i minorenni e le loro famiglie a migrare, sulle situazioni che affrontano lungo le rotte attraversate e sulle condizioni che si trovano a vivere una volta giunti in Italia.
L’ “indagine” ivi svolta vuole anche essere uno strumento utile per individuare piani di intervento sistematici per far sì che l’attenzione ai più recenti arrivi via mare, non abbia carattere esclusivamente emergenziale. Venga così garantita piena tutela dei diritti di questi minorenni, in conformità agli obblighi contratti dall’Italia a livello internazionale e da quanto previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
La pubblicazione si compone di una sezione rivolta alla descrizione e alle testimonianze della condizione dei minori stranieri presenti nei centri d’accoglienza in Italia e un’altra dedicata alle cause del traffico di essi. Ciò permette di restituire volti e storie ai bambini coinvolti nelle migrazioni, approfondendo le motivazioni che spingono a spostarsi, valutando se esiste un legame di causa-effetto tra il Paese di provenienza e la riuscita della migrazione, analizzando storie di “successo” o “insuccesso” degli esiti, approfondendo il caso dei minorenni irreperibili
e i percorsi da essi intrapresi.
Vi si trovano commoventi testimonianze, raccolte dalla Sig.na MENDOLA in vari centri di accoglienza, di bambini che fuggono da orrori che i nostri cuori non conoscono. Sono bambini spesso soli, sono figli di guerra, della povertà, della violenza. Bambini che hanno visto deserti di sabbia e che ora sperimentano il deserto nel cuore degli adulti, ma non di tutti. Gli autori volano,con delicatezza, dai temi della disperazione e della solitudine e ci conducono sulle ali della speranza e dell’accoglienza”.