Abruzzo – Dal 2017 cinque nuclei di faggete secolari del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sono stati riconosciuti dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, entrando a far parte del sito “Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa“. Un sito Unesco transazionale che nasce nel 2007 e che, grazie a successivi ampliamenti, è arrivato a ricomprendere, proteggere e valorizzare 94 foreste vetuste diffuse in 18 paesi europei.
Questi complessi e delicati ecosistemi si contraddistinguono per il loro elevato grado di naturalità ed integrità: sono boschi rimasti inalterati dall’azione degli esseri umani per secoli e secoli. Grazie al progetto europeo LIFE Prognoses il PNALM sta lavorando per realizzare ricerche scientifiche e azioni di comunicazione per diffondere l’importanza di questi luoghi.
Life Prognoses – Protection of Old-Growth Forests in Europe – è un progetto finanziato dal fondo Life + dell’Unione Europea. Coinvolge diverse organizzazioni di 8 paesi europei. Sono stati avviati studi scientifici sulle foreste secolari in Europa. La letteratura scientifica è coerente sul fatto che le foreste primarie e antiche in Europa, sebbene occupino un’area molto limitata, sono insostituibili in quanto ospitano la diversità biologica, stabilizzano lo stoccaggio del carbonio terrestre, regolano i regimi idrologici, consentono l’adattamento dell’ecosistema ai disturbi e benefici per la salute pubblica.
L’importanza degli habitat forestali per la biodiversità europea e la sua funzione di rimuovere il carbonio dall’atmosfera, convertire la CO2 in biomassa e creare significativi pozzi di carbonio è sottolineata dalla Strategia europea per la biodiversità 2030. La strategia afferma chiaramente l’esigenza cruciale di definire, mappare, monitorare e proteggere rigorosamente tutte le restanti foreste primarie e secolari dell’UE. Finora, la protezione delle foreste primarie e secolari è limitata da numerose carenze, che devono essere superate.