Le magnifiche sorti e progressive dei Contratti di Fiume

Morino – Giornata densa quella di venerdì a Morino. Iniziata con l’incontro fra i sindaci, un dibattito monopolizzato dal tema della depurazione delle acque, col CAM, destinatario in contumacia, della reprimenda dei sindaci. A seguire, l’assemblea allargata alle associazioni e ai portatori di interessi, convocata per costituire il forum permanente del Contratto di Fiume.

L’incontro ristretto dei sindaci ha visto la presenza, oltre che del padrone di casa, Roberto D’Amico, sindaco del comune capofila del Contratto di Fiume, anche quella di Francesco Ciciotti, sindaco di Capistrello e portavoce del contratto, di Giulio Lancia, sindaco di San Vincenzo Valle Roveto, di Sara Cicchinelli, sindaco di Civita d’Antino, di Antonella Buffone, sindaco di Balsorano e di Mario Vischetti, vicesindaco del comune di Castellafiume.

Il Contratto di Fiume è uno strumento per la tutela e la corretta gestione delle acque, un istituto giuridico volto alla valorizzazione dei bacini fluviali e alla salvaguardia dal rischio idraulico. Azioni da cui scaturiscono opportunità per lo sviluppo locale sostenibile.

Questi contratti, in termini operativi, si declinano come protocolli di intesa recepiti da comuni, enti, associazioni, cooperative e anche portatori di interessi economici privati, secondo quanto prevede il Programma d’Azione condiviso dai soggetti aderenti.

I protocolli d’intesa fanno riferimento alla direttiva 2000/60/CE (la direttiva quadro sulle acque) per il miglioramento della qualità dei bacini idrici, e alle direttive successive, oltre alla direttiva 2007/6n0/CE (direttiva alluvioni) e alle direttive 42/93/CEE (direttiva Habitat) e 2008/56/CE (direttiva quadro sulla strategia marina)

Si tratta di riferimenti normativi mirati alla prevenzione e alla riduzione dell’inquinamento, all’utilizzo sostenibile dell’acqua, alla protezione dell’ambiente e degli ecosistemi acquatici; alla mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità, nonché a coordinare gli interventi previsti, in coerenza con quanto prescritto dalle direttive stesse.

I Contratti di Fiume si attivano sottoscrivendo un protocollo d’intenti con gli altri attori che prendono parte al progetto, secondo obiettivi ben precisi, nel rispetto degli obblighi previsti dalle direttive comunitarie. La sottoscrizione di tale documento dà avvio all’attivazione del contratto di fiume.

A seguire viene messa a punto un’analisi preliminare, di solito uno studio tecnico multidisciplinare integrato sui vari aspetti ambientali, sociali ed economici del territorio oggetto del contatto di fiume, come ad esempio la produzione di una monografia d’area, uno studio di caratterizzazione ambientale, territoriale e socioeconomica, l’analisi preliminare sui portatori di interesse e le reti esistenti tra gli stessi.

Tra le finalità dell’analisi vi è la definizione di obiettivi operativi, coerenti con gli obiettivi della pianificazione esistente, sui quali i sottoscrittori devono impegnarsi. Definita la fotografia iniziale si pianifica un programma con un orizzonte temporale di medio-lungo termine, che integri gli obiettivi della pianificazione del distretto in un contesto più ampio che intercetti le politiche di sviluppo locale del territorio, mettendo a fattor comune i così detti stakeholder.

Il programma d’azione ha usualmente un orizzonte temporale ben definito e limitato a tre anni. Alla scadenza dell’arco temporale definito, si procede alla verifica dei risultati in maniera da aggiornare ed integrare la convenzione per mantenere o variare il percorso sulla base degli obiettivi prefissati.

La struttura dei contratti di fiume incentiva forme di partecipazione aperte e inclusive, che stimolano la condivisione delle idee, la suddivisione degli impegni e delle responsabilità, fra tutti i soggetti aderenti. Per questo, i dati e le informazioni sui Contratti di Fiume, sono resi accessibili al pubblico, come richiesto dalle direttive 4/2003/CE sull’accesso del pubblico all’informazione, e 35/2003/CE sulla partecipazione del pubblico ai processi decisionali sui piani di programmazione ambientale, attraverso una pluralità di strumenti divulgativi, utilizzando al meglio il canale Web

All’assemblea allargata ai portatori d’interessi e alle associazioni, erano presenti i referenti di Fare Verde, ProLoco di Rendinara, l’associazione di Castello Qui Meta Vocatur e Antichi Sentieri, il Fly club Marsica, la struttura comprensoriale AnceScao di Balsorano, Segen Holding, ProLoco di Roccavivi, Confagricoltura AQ, la Croce Verde di Civitella Roveto e gli Amici dell’Emissario. Presente all’incontro anche la presidente del GAL Marsica, Lucilla Lilli.

All’apertura del dibattito, Roberto d’Amico, ha rinnovato l’auspicio per una proficua collaborazione fra i partecipanti al forum, invitando tutti ad osservare le disposizioni previste dal regolamento, tuttavia non è riuscito a fare a meno di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, rispondendo alla consulta delle associazioni, Viviamo il Liri, che nelle scorse settimane gli aveva inviato una lettera, finita anche sui giornali, nella quale si lamentava il timore di un calo di attenzione da parte dei sindaci.

Nella riunione ristretta dei sindaci, anche Francesco Ciciotti aveva stigmatizzato l’atteggiamento delle associazioni, le quali a suo dire, si sarebbero attribuite meriti, circa la rinnovata attenzione sui temi ambientali da parte delle istituzioni, che in realtà, non essendo mai venuta meno, non avrebbe avuto bisogno di ulteriori sollecitazioni. Ciciotti ha poi puntualizzato il concetto, in un’intervista video al nostro giornale, che sarà pubblicata a breve.

Nel corso dell’assemblea, la direttrice della Riserva Zompo lo Schioppo, Rita Rufo, ha illustrato le modalità di partecipazione al forum, raccogliendo le osservazioni arrivate dalla platea e rispondendo a qualche richiesta di chiarimento pervenuta da alcuni dei presenti.

Gianni Petricca, geometra del comune di Morino che supporta sul piano tecnico il Contratto di Fiume, al termine dell’assemblea, ha comunicato che prossimamente si formeranno i gruppi di lavoro e verrà eletto il portavoce del forum, il quale, avrà il compito di alimentare le necessarie sinergie fra le associazioni e gli organi istituzionali, su tutte le idee messe in campo.

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