LFoundry, Tangredi: ok ai contratti di espansione, ma a patto che le uscite siano compensate da nuovi ingressi

Le segreterie territoriali dei sindacati hanno partecipato a un incontro con i vertici della Direzione Generale del Ministero del Lavoro, organizzato dalla segreteria regionale del Partito Democratico

Avezzano – Come già aveva anticipato la nostra redazione, in un precedente articolo, nel pomeriggio del 10 giugno ha avuto luogo l’incontro a Roma, fra le Segreterie territoriali di FIM-FIOM-UILM, in rappresentanza dei lavoratori della LFoundry, e i vertici della Direzione Generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del Ministero del Lavoro.

Oggetto del confronto è stato il tema dei Contratti di Espansione, dopo che i sindacati, avevano raccolto la disponibilità della Direzione della multinazionale cinese, a valutarne l’applicazione, alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio, con riguardo specifico, alle procedure di scivolo per i lavoratori prossimi alla pensione.

Lo strumento, introdotto per agevolare le operazioni di riconversione e ristrutturazione aziendale. Consente di far uscire i dipendenti a 60 mesi dalla pensione di vecchiaia o di anzianità, su base volontaria, attraverso determinate forme di incentivazione.

La riunione presso la sede del Ministero è stata organizzata dalla segreteria regionale PD, presenti, Antonello Tangredi per la Fim, Rocco Rossi, della Rsu Fiom e Monica Di Cola, in veste di Rsu Uilm. Al tavolo si è aggiunto in seguito, il segretario generale della Uilm, Michele Paliani.

Per Tangredi, l’incontro si è rivelato molto costruttivo. «Abbiamo rappresentato la situazione dell’azienda ma prendere atto del fatto che ancora oggi, lo Stato, nella declinazione delle strutture ministeriali, non abbia adeguata contezza che ad Avezzano esista una fabbrica che produce semiconduttori, è la dimostrazione della scarsa attenzione a un settore strategico come quello dell’innovazione tecnologica.»

Secondo il leader della FIM, questa può essere l’occasione giusta per far uscire LFoundry dal cono d’ombra delle mancate attenzioni, venute meno anche per la responsabilità di chi non ha voluto fare i conti con un Paese che non ha mai puntato veramente sull’alta tecnologia.

«Sui contratti di espansione c’è la disponibilità del Ministero a mediare fra le parti, ma a patto che sul sito produttivo della Marsica, l’azienda illustri una prospettiva credibile e trasparente, in termini di investimenti per il futuro.» Questa la sensazione ricavata da Tangredi, al termine della riunione.

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