LFoundry: i sindacati denunciano criticità su ammortizzatori sociali e diritti contrattuali

Le associazioni sindacali FIM-FIOM-UILM, insieme alla R.S.U., hanno diffuso una nota stampa per fare il punto sulla situazione dello stabilimento LFoundry di Avezzano, a poche settimane dall’avvio del Contratto di Solidarietà (CDS) della durata di 24 mesi.
La delegazione sindacale ha già coinvolto gli enti preposti per fare chiarezza su questi punti e ha fissato un nuovo incontro con l’azienda per il prossimo 24 gennaio 2025.
Di seguito la nota stampa: “A meno di 3 settimane dall’avvio del CDS della durata di 24 mesi che aveva come obiettivo quello  di mettere in sicurezza lo stabilimento LFoundry di Avezzano e tutte le lavoratrici e lavoratori (con  l’approvazione della Regione che, per rendere sostenibile il percorso, si è messa a disposizione per  individuare i più adatti strumenti di formazione), nell’incontro odierno l’azienda ha spiegato alla  delegazione sindacale quanto segue: 

1) le giornate di malattia (che da CCNL sono pagate dall’azienda) verranno trasformate in CDS,  ossia poste a carico della collettività attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche con cui sono pagati  gli ammortizzatori sociali, con conseguente taglio del salario dei lavoratori. Su questo punto i  responsabili di HR e il rappresentante di Confindustria spiegano anche che accetteranno di correre il rischio di andare incontro a multe da parte degli enti preposti al controllo dell’uso corretto degli  ammortizzatori sociali perché se non si facesse in questo modo la situazione dell’azienda  risulterebbe insostenibile. 

2) l’interpretazione dell’azienda riguardo alle maggiorazioni turno previste dal CCNL porta, guarda caso, a riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori che prestano l’attività lavorativa nei giorni festivi  una maggiorazione in realtà prevista dal CCNL solo in caso di lavoro durante la domenica, pertanto  la maggiorazione riconosciuta dall’azienda a chi ha lavorato ad esempio il giorno di Natale, Santo  Stefano e Capodanno è del 10% invece di essere del 50% (in caso di turno notturno, 40% invece del 65%). 

3) riguardo al recupero del salario per riportarlo al livello precedente al cambio turno (passaggio  dai turni da 12 ore ai turni da 8 ore a partire dal 1 ottobre 2024), l’azienda si dichiara genericamente  disponibile, ma subordina questa discussione al nodo del controllo rigido delle pause attraverso i  tornelli. 

A questo si aggiunga che già in questi primi 20 giorni, nonostante i volumi produttivi alti per effetto di code del 2024, i lavoratori indiretti sono stati collocati in CDS per un numero di giorni non  coerente con il carico della linea. Inoltre si evidenzia una forzatura nella programmazione e  fruizione delle ferie. 

Alla luce di questa situazione, la delegazione sindacale si è già attivata ufficialmente verso gli enti  competenti affinché sia fatta chiarezza su tutti gli aspetti “controversi” che riguardano l’utilizzo  dell’ammortizzatore sociale.  

Inoltre la delegazione ritiene necessario andare fino in fondo nel confronto con l’azienda rispetto ai  temi squisitamente contrattuali che riguardano salario, pause e ferie, i quali verranno nuovamente  affrontati in un ulteriore incontro già fissato per il giorno 24 gennaio 2025″.

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