LFoundry, intervento della Fiom sulla campagna di comando delle ferie a tappeto

Avezzano – Il Sindacato Fiom della provincia di L’Aquila interviene sulla questione delle ferie “comandate” ai lavoratori da parte dell’azienda LFoundry di Avezzano. Le richieste, iniziate nei primi giorni del nuovo anno e riguardanti alcuni dipartimenti dello stabilimento avezzanese, vengono inoltrate ai lavoratori, secondo il Sindacato, per far tornare i conti aziendali nel rispetto di alcune scadenze.

Di seguito si inoltra il testo integrale del comunicato stampa della Fiom.

“Niente di meglio, per iniziare l’anno in perfetto stile nuovaproprietà, che far tornare i conti attingendo dal cassetto delle ferie.

È iniziata infatti la nuova campagna di comando delle ferie a tappeto che interessa alcuni dipartimenti dello stabilimento, ma se conosciamo bene i protagonisti di questa storia è solo questione di tempo e ce ne sarà per tutti.

C’è poco da dire sui dettagli, la solita storia: arriva una e-mail del proprio capo che dice di aver ricevuto comunicazione da parte dell’ufficio delle risorse umane con la quale viene richiesto di programmare la fruizione di 2/3 giorni di ferie entro fine mese e di provvedere alla immediata registrazione sul sistema aziendale. Peccato che questo modo di operare violi lo spirito degli accordi sottoscritti sulla fruizione di ferie e par da alcuni anni a questa parte, ispirati al principio banale, ma non scontato, che il riposo è del lavoratore e che una sua corretta programmazione, nel rispetto delle esigenze sia del proprio gruppo di lavoro (accordo con il supervisore) che individuali, è alla base della soddisfazione dei bisogni personali ed aziendali.

Qualcuno ha dimenticato che l’argomento ferie afferisce alla sfera delle risorse umane (che significa “l’azienda per i dipendenti”, non “l’azienda contro i dipendenti”) non del finance e pensa di poterne disporre per far tornare i conti a proprio piacimento, magari in tempo per prendere il bonus individuale per aver rispettato certe scadenze.

Ebbene siamo stufi di questo modo di fare, c’è una trattativa delicata in corso, su un tavolo di confronto che richiede il rispetto di alcuni principi per poter restare in piedi: onestà, affidabilità, rispetto e correttezza delle e tra le parti”.

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