Avezzano – “Siamo amareggiati per la bocciatura, da parte della Giunta regionale, dell’attivazione del liceo musicale e coreutico all’Istituto Galilei e di gestione delle acque e risanamento ambientale all’Istituto Serpieri di Avezzano. Il Comune di Avezzano ha fatto tutto il possibile, anzi, qualcosa di più, visto che malgrado la competenza sia provinciale, con delibera di Giunta comunale approvata all’unanimità e su mia proposta, in data 16 novembre 2018, abbiamo offerto piena disponibilità a collaborare anche economicamente, con gli enti preposti, allo sforzo organizzativo e logistico relativi all’istituzione e all’avvio del liceo musicale.”
L’assessore comunale alle politiche studentesche, Chiara Colucci, non vuole alimentare polemiche, ma chiarisce che il Comune di Avezzano non ha alcuna intenzione di arrendersi e continuerà a sostenere le legittime aspettative delle famiglie marsicane e la battaglia portata avanti ormai da anni dalla Provincia di l’Aquila: “Non vogliamo puntare il dito verso alcuno, dallo scontro interno alla maggioranza di sinistra che governa la Regione Abruzzo è emerso pubblicamente uno scaricabarile imbarazzante negli argomenti quanto aspro nei toni, che certifica un dato di fatto inequivocabile: non c’è e non c’è stata, al riguardo, una volontà politica chiara e soprattutto univoca della Regione Abruzzo sul tanto atteso ampliamento dell’offerta formativa per i ragazzi della Marsica. Affermare che le richieste degli studenti fossero esigue è semplicemente falso.
Così come è strumentale ricordare che in Provincia di Chieti c’è un solo liceo musicale e pertanto anche Vasto si è vista bocciare l’attivazione dell’indirizzo del liceo musicale. Hanno trascurato un dettaglio tutt’altro che banale: Vasto ha già l’indirizzo coreutico e quindi si poteva tranquillamente pensare quanto meno a una sede distaccata anche ad Avezzano. A nostro avviso – conclude la Colucci – non possiamo che prendere atto con rinnovata delusione dell’ennesimo disastro combinato dalla Regione Abruzzo e porre la questione sin da subito al futuro presidente della Regione, nell’auspicio che le regioni del territorio siano rappresentate con maggiore determinazione e meno arrendevolezza di quanto di è verificato sinora”.