Avezzano – Il prossimo 19 gennaio presso la sala Montessori in via Fontana ad Avezzano il giornalista reatino Domenico Di Cesare presenterà il suo libro “Migranti”, un toccante racconto sulle drammatiche vicende dei richiedenti asilo.
Quindici emozionanti interviste ai migranti che l’autore del libro racconta in maniera intensa e senza filtri, offrendo un punto di vista e di riflessione sul fenomeno migratorio, oggi più che mai un dramma di stretta attualità, e sulle atrocità che milioni di persone sono costrette a subire spesso nell’indifferenza generale.
Un libro, che si apre con una prefazione di Erri De Luca e una postfazione di Luciana Castellina, estremamente commovente e coinvolgente dove emerge una profonda umanità dell’autore.
Come nasce l’idea di questo libro?
“L’idea è nata dalla mia esigenza di dedicarmi a temi sociali e dal mio impegno contro ogni tipo di discriminazione. Sono stato, purtroppo, vittima di episodi di intolleranza e campanilismo che mi hanno spinto a scrivere su alcuni temi “sensibili”. In questo libro ho deciso di affrontare la tematica dei migranti perché spesso non viene trattata in maniera chiara perciò ho voluto intervistare i diretti interessati, andando al cuore del problema.”
Lei ha fatto quindici interviste ai richiedenti asilo. Cosa le hanno raccontato?
“Mi hanno raccontato le ragioni che li hanno portati a scappare dal proprio paese, il viaggio della speranza per raggiungere l’Europa e la loro nuova esistenza in Italia. Le loro storie parlano di violenze, di guerre, di omofobia, di prostituzione, di condanne a morte e di ciò che i migranti si lasciano alle spalle. Storie drammatiche, di torture, di allontanamenti e di addii forzati dalle proprie patrie. Il dramma dei migranti è sotto gli occhi di tutti, nel nostro paese come nel mondo intero. Ma quanti conoscono, nei particolari, le storie di vita delle centinaia di migliaia di persone costrette a fuggire dai loro paesi per i motivi più disparati?”
Il suo libro è una riflessione sul fenomeno migratorio; una vera e propria testimonianza sull’animo umano e su chi sono i migranti. Qual è il messaggio che vuole mandare ai lettori?
“Il messaggio è a favore della verità e della sensibilizzazione sociale, per condurre ad una riflessione approfondita l’opinione pubblica, mettendo in evidenza che l’essere umano è tale, indipendentemente dal colore della pelle, dalla fede religiosa e dalla nazionalità. Senza dimenticare che noi italiani siamo stati migranti e che siamo stati vittime di moltissimi episodi di intolleranza. Il mio scopo è quello di smascherare i pregiudizi e le false notizie, dando voce alle persone di cui tanto si parla ma che in pochi hanno il coraggio di conoscere realmente. Si parla di loro ma non con loro.”
Cosa ha significato per lei scrivere questo libro?
“E’ stata un’esperienza di una bellezza indescrivibile, un viaggio di scoperta, di conoscenza, un arricchimento culturale e personale straordinario ma nello stesso tempo un cammino di dolore.
Legare il fenomeno migratorio a quello della criminalità è scorretto così come lo è dividere l’umanità in categorie, in “bianchi” e “neri”, in “noi” e “loro”, bisognerebbe sempre considerare il singolo individuo.”
Quali sono i suoi progetti futuri?
“Mi vorrei occupare di un altro tema purtroppo attuale, la violenza sulle donne. Dopo aver scritto “Si accende il giorno: la tragedia di Beatrice Cenci”, un romanzo storico dove ho raccontato fedelmente la vita di Beatrice, vorrei rielaborare la storia drammatica di questa donna e il suo dolore. Un nuovo racconto sull’eroina popolare romana che uccise il padre che l’aveva seviziata e che è divenuta il personaggio simbolo contro la violenza sulle donne.”
Dialogano con l’autore Aldo Antonelli, Lidia Di Pietro e Ilio Leonio.
Alcuni brani tratti dal libro verranno letti dagli attori dell’Associazione Lanciavicchio.