Avezzano – Lo sfogo sui social network di una ragazza “ex Covid” fa riflettere sulla gestione post lockdown dell’emergenza sanitaria e sulle procedure da seguire per evitare nuovi contagi.
La “ragazza dello sfogo”, di Collarmele, è guarita dal Covid-19 già dal mese di Maggio (guarigione accertata dall’esito negativo di due tamponi) ma nella necessità di dover eseguire una visita specialistica si è trovata di fronte a delle enormi difficoltà in quanto “ex covid”.
Questa la sua storia.
“Prenoto telefonicamente una visita presso uno studio privato, senza che mi venga chiesto nulla sul mio stato di salute presente o passato. Mi reco alla visita e durante il “colloquio” dichiaro di essere guarita dal covid e dico di avere il certificato di guarigione riportante i 2 tamponi negativi. Il medico, nonostante tutto, si rifiuta di visitarmi e mi manda a casa, dicendomi che al massimo può visitarmi per ultima ma non quel giorno, perché dopo la mia visita “dovrebbe igienizzare tutto” (solo dopo la mia visita?!).”
“Torno a casa arrabbiata e mortificata” continua “e il giorno seguente contatto un altro medico, diversa specializzazione. Vista l’esperienza del giorno prima, per non fare un viaggio a vuoto, faccio subito presente telefonicamente di mia spontanea volontà senza che mi venga chiesto dalla segretaria, che sono un ex covid con 2 tamponi negativi, ormai guarita dal mese di Maggio. Dopo alcuni minuti di panico e consultazione con il medico, la segretaria mi comunica che sí, mi possono visitare….a patto che io presenti l’esito di un tampone effettuato massimo 5 giorni prima del giorno della visita! Naturalmente questa richiesta viene fatta solo a me, non agli altri pazienti!”
“A questo punto mi chiedo, esiste un protocollo a riguardo che noi ex covid dobbiamo conoscere e seguire? E per quanto tempo? Tra un anno dovrò continuare a fare tamponi per ogni visita che dovrò fare? E chi mi paga questi tamponi? E perché io devo dimostrare di essere negativa e gli altri pazienti no? E chi ha passato il covid con sintomi lievi e non ha mai fatto alcun tampone come si comporta? E chi è positivo e non lo sa? Cosa devo fare, scrivermi EX COVID in fronte ed essere etichettata a vita? Non vi sembra umiliante per chi ha già sofferto, subire questo trattamento? Non lo so, a questo punto scrivete fuori gli studi “SI ACCETTANO EX COVID”, così sappiamo dove andare! Gradirei info da chi si occupa in prima persona di queste cose, perché io non voglio sbagliare, ma neanche voglio essere trattata perennemente come untrice!” conclude la ragazza.
Il Sindaco di Collarmele Tonino Mostacci commenta il fatto: “Questo è un altro SCANDALO tutto italiano. Allibito”.