La mobilitazione delle masse dopo le vittorie riportate in Africa (estate1936)

Lo zuccherificio di Avezzano|
Lo zuccherificio di Avezzano

Legate al contesto sociale del momento, le indicazioni dello storico De Felice, occupano, come sempre, un ruolo essenziale per la nostra ricerca: «Gli ultimi mesi del 1935 e la prima metà del 1936 videro il popolo italiano stretto attorno a Mussolini e al regime come non mai, in una sorta di esaltazione e di entusiasmo collettivi, via via che le vittorie militari e le difficoltà nelle quali si dibattevano la Società delle Nazioni e i governi di Londra e Parigi davano esca all’esaltazione patriottica e all’orgoglio nazionale» (1).

Infatti, l’estate del 1936 fu piena d’iniziative che galvanizzarono non poco le masse marsicane e italiane. Si registrarono ben 530.000 domande d’iscrizione alla milizia, per formare 778 battaglioni. Oltretutto, i volontari e i fautori dell’impresa africana ebbero gratis la tessera del partito fascista. 

Centomila fucili furono assegnati ai fasci giovanili e settecentomila bambini furono ammessi alle colonie estive. 

Il 13 luglio ad Avezzano, Enzo Celebrano, sostituì al comando della 132ª legione Monte Velino il capitano Gaetano Spallone, reduce dalla campagna d’Africa (2). 

Tutti i giornali del regime con articoli infervorati sul duce, dichiararono alle nazioni europee che l’Italia avrebbe costruito in Africa strade e mezzi di comunicazione: «perché le genti d’Etiopia possano entrare in contatto fra loro e scambiare i loro prodotti, migliorando le loro condizioni di esistenza». Il viceré Rodolfo Graziani, rincarò la dose, chiamando questa iniziativa: «Le strade della gloria». 

Il 19 agosto dello stesso anno, tra borghi imbandierati ed esultanza delle popolazioni, Mussolini con i soliti atteggiamenti oltranzisti, partecipò alla trebbiatura di novantamila quintali di «grano seminato nel giorno dello storico discorso di Pontina», quando ormai «la redenzione dell’Agro romano era stata finalmente compiuta» e già si firmavano i nuovi patti colonici (3).

Lo Zuccherificio di Avezzano lavora a pieno ritmo

In questa fase di eccitazione e consensi, occorre riconoscere, come ben specifica lo storico Emilio Gentile, che: «Il processo di integrazione totalitario era una rivoluzione continua, che richiedeva una capillare organizzazione della collettività nel campo della politica, della produzione e del tempo libero, e la costante mobilitazione delle masse» (4). 

Queste indicazioni possono ben riferirsi alla Marsica in festa, per il sopraggiungere del prefetto e del segretario federale (Avezzano, 13 luglio 1936). Le alte personalità della provincia, dopo essere state accolte dalle autorità locali furono accompagnate a visitare il Fucino dai dirigenti delle organizzazioni degli agricoltori. In questo periodo di mietitura tutta la zona era in grande fermento e già si erano organizzati: «i servizi assistenziali predisposti dall’Unione provinciale Lavoratori dell’Agricoltura per i mietitori forestieri a Celano, Avezzano, Luco dei Marsi e Trasacco». Dopo la visita ai posti di ristoro e ai dormitori costruiti per i mietitori, la nutrita comitiva si recò a ispezionare l’azienda agricola del principe Torlonia: «interessandosi dell’andamento delle colture ed intrattenendosi con i dirigenti dell’Azienda e con i lavoratori agricoli presenti. Poi, le autorità provinciali si portarono all’Incile del Fucino e, in ultimo, allo Zuccherificio di Avezzano, dove visitarono oltre al vecchio stabilimento, anche le nuove costruzioni che formeranno, insieme con l’impianto già esistente, una delle più grandi distillerie di alcool in Italia». Al termine dell’evento, il prefetto e il segretario federale espressero «il loro vivo compiacimento per la grandiosità delle opere visitate» (5).

NOTE

  1. R.De Felice, I. Gli anni del consenso 1929-1936, cit., p.616.
  2. Il Messaggero, Anno 58° – N.143-167, giugno-luglio 1936. Occorre specificare che, nonostante la vittoria in Africa, il bilancio delle sanzioni europee inflitte all’Italia, raggiunse oltre un miliardo di lire.
  3. Ivi, Anno 58° – N.171-198, Sabato 18 Luglio 1936. La spina dorsale dell’Impero. La strada del 40° parallelo, Addis Abeba; Giovedì 20 Agosto 1936. Una grande conquista del lavoro italiano.
  4. E.Gentile, Il culto del Littorio. La sacralizzazione della politica nell’Italia fascista, Economica Laterza, Bari-Roma 2001, p.148.
  5. Il Messaggero, Anno 58° – N.167, Martedì 14 Luglio 1936, p.4. Il Prefetto ed il Federale di Aquila visitano il Fucino.

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