Lotta per la Santa Croce. Vincono i lavoratori

I lavoratori per tutto il giorno hanno presidiato l'area intorno allo stabilimento per evitare che dall'azienda uscissero le materie prime

Canistro. Ancora tensione a Canistro, intorno allo stabilimento in cui si imbottiglia l’acqua minerale Santa Croce: numerosi camion, arrivati da tutta Italia per caricare l’acqua, sono rimasti bloccati a causa della protesta degli operai. Un tratto di strada risulta interrotto da masso e da un albero spezzato, che impediscono, al momento, l’intero transito sulla via che porta allo stabilimento.

14877895_10154572134246702_2053268378_nPer via della tensione che si è creata tra un gruppo di operai e gli autisti dei mezzi pesanti, sono arrivati da Avezzano gli agenti di polizia, coordinati dal vicequestore aggiunto Paolo Gennaccaro e i carabinieri al comando del capitano Edoardo Commandè. Subito dopo sono arrivati anche il “patron” della Santa Croce Camillo Colella Colella e il sindaco Angelo Di Paolo.

Aggiornamento delle 11. Tutta l’area circostante lo stabilimento è presidiata dalle forze dell’ordine. Presenti gli agenti arrivati dalla questura dell’Aquila, che si occupano dell’ordine pubblico. Gli operai presidiano l’imbocco della strada che arriva allo stabile che si trova nella bassa del paese. Maurizio Bisegna, rappresentante sindacale e operaio, a nome del gruppo dei lavoratori presenti, dichiara che “gli operai non c’entrano niente con il sasso e tanto meno con il taglio dell’albero che ha bloccato la strada. Gli operai minacciano denunce nei confronti dei giornalisti qualora si facesse allusione a un loro coinvolgimento nello sbarramento della via. I toni della protesta si sono inaspriti. Arrivati anche i rappresentanti sindacali Leonardo Lippa, Umberto Trasatti e Marcello Pagliaroli. A breve sarà sul posto anche Franco Pescara.

Aggiornamento delle 13. C’è stato qualche tafferuglio: il figlio di Colella e l’imprenditore hanno provato ad alzare le mani nei confronti delle rsu aziendali. Le forze dell’ordine hanno evitato il peggio.

La dichiarazione di Umberto Trasatti, segretario generale della Cgil:

“I lavoratori sono fin troppo educati in una situazione come questa, in quanto un imprenditore non dovrebbe istigare gli animi così come sta facendo Colella e non dovrebbe nemmeno permettere che accadano queste cose.”

Arriva la notizia che è stato concordato per il 2 novembre, a Pescara, un incontro all’assessorato del Lavoro a cui parteciperà anche il vice presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli.

Il tutto accade davanti al piazzale dello stabilimento della Santa Croce. L’imprenditore Camillo Colella è in scontro diretto con i lavoratori. Le sigle sindacali, rimanendo ferme nelle loro intenzioni, hanno già confermato lo sciopero per i prossimi 5 giorni. In questo momento i carabinieri dei reparti speciali sono in tenuta antisommossa e stanno presidiando l’ingresso della fabbrica, la tensione è molto alta.

I lavoratori iniziano a distribuire un piatto di pasta a tutti i presenti. “Noi rivendichiamo solo il diritto al lavoro”, dicono in coro. Davanti ai cancelli ci sono operai e cittadini di Canistro, tutti insieme per far sentire la voce di una vertenza che va avanti da troppo tempo e che per troppo tempo è rimasta inascoltata.

La pasta è stata cucinata e offerta da una signora del paese.

 

Aggiornamento delle 14. Il continuo arrivare di forze dell’ordine fa temere ai presenti che qualcosa di imprevisto sta per accadere.

Aggiornamento delle 15:30. I timori di tutti hanno trovato fondamento: gli operai sono stati informati che Colella sta per far uscire le materie prime. Inizia “la lotta pacifica” dei lavoratori.

Attimi di paura si vivono quando viene sparato un petardo sulla strada che arriva allo stabilimento. La tensione è altissima. Gli operai hanno chiuso tutte le strade.

Aggiornamento delle 16:15. I ragazzini del paese si sono seduti davanti ai mezzi per non farli passare. Una donna dice di aver accusato un malore e viene circondata dalle colleghe.

Aggiornamento 17. Ancora tensione per via del continuo lancio di petardi.

Aggiornamento delle 17:20. I lavoratori si sono seduti all’imbocco della strada che conduce allo stabilimento. Il reparto celere della polizia ha messo i caschi ma il confronto fra lavoratori e poliziotti è stato pacifico. Tutta l’operazione è coordinata dal vice questore aggiunto Nazareno Lorigio. I lavoratori si sono alzati dopo circa due ore grazie alla presa di posizione degli autotrasportatori della società Alexis, che hanno deciso di tornare indietro e si sono rifiutati di caricare i materiali che aveva ordinato Colella. Marcello Pagliaroli (Cgil): “Prendiamo atto della decisione degli autotrasportatori, che come i nostri lavoratori vantano dei crediti nei confronti della Santa Croce. Li ringraziamo per quello che hanno fatto questa sera per noi”. In queste due ore si sono verificati dei disagi per il traffico in entrata e uscita dal paese. La protesta dei lavoratoti va avanti ad oltranza.

Domani si torna a “lottare” davanti ai cancelli. L’intenzione è quella di fare un presidio davanti allo stabilimento in modo che la proprietà non possa allontanare l’acqua già imbottigliata.


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Franco Pescara segretario cisl e Angelo Lori RSU cisl



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