Il 21 novembre è la Giornata nazionale degli alberi, questa ricorrenza invita a riflettere, in un mondo deturpato dal disboscamento selvaggio, sull’importanza di rispettare gli alberi come noi partecipi del creato.
In una lirica la scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi, sostiene che come un albero l’uomo deve saper cambiare abito poiché non ha una sola personalità ma infinite. L’uomo: “Non è una forma fisica permanente è il saper spogliarsi e abbandonare l’io alla metamorfosi che conduce all’immortalità” (Herman Hesse “Il lupo della steppa”).
L’uomo è come un albero.
L’uomo è come il tronco
dell’albero
che la tempesta tormenta
e non spezza;
è come la scorza
che scava strade
per le formiche in fila
alla ricerca di cibo e luce;
è come foglie cadute
che morirono ai primi freddi
nell’attesa di nuovi germogli;
è come i fiori al vento:
aquiloni in fuga
innamorati delle stelle;
è come i rami legnosi
infiniti bracci
dipinti d’azzurro;
è come un groviglio
frastagliato di radici
che la terra raccoglie e culla
nell’ombra umida di rugiada.
L’uomo è come un albero
che pensa l’universo.