Abruzzo – Il Parco, grazie ad finanziamento del MASE per il recupero e la valorizzazione dei muri a secco, ha realizzato una serie di interventi finalizzati al ripristino e al
recupero di queste strutture. Nel post di oggi vi racconteremo i lavori svolti nel Comune di Barrea.
L’intervento pone finalmente rimedio al prolungato stato di abbandono in cui versava la via antica (oggi sentiero J1) che dal “Convento” di Barrea permette di raggiungere la Sorgente “delle Donne”. L’itinerario attraversa il “paesaggio di pietra” più rappresentativo ed esteso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: cioè un vasto reticolo (230 ettari) di “campi chiusi”.
Tale sistemazione agraria si diffuse con l’eversione feudale, a seguito delle norme emanate da Giuseppe Bonaparte. Molti terreni furono quotizzati ed assegnati, formandosi così il paesaggio dei “campi chiusi”, ovvero fondi recintati da cortine murarie a secco o da siepi vive.
Percorrendo il sentiero J-1 si può osservare l’enorme opera di spietramento dei campi, per ricavare terreni da coltivare fino alle pendici delle montagne: le pietre rimosse dai fondi venivano accumulate in enormi “macere” oppure ricomposte in muri di recinzione.
La leggibilità di tale assetto territoriale è oggi in parte attenuata dalla “reazione selvosa” e dalle acque del lago di sbarramento che dagli anni cinquanta del novecento hanno mutato l’aspetto della valle del Sangro.
L’intervento del Parco ha liberato il sedime delle via antica dalla vegetazione arbustiva che ne impediva la percorribilità e ha ricomposto le cortine murarie poste sui lati, rendendo visibili i muri in pietra a secco che qui, più che altrove, si impongono per altezza, per dimensione dei blocchi lapidei e per il notevole spessore. Soprattutto nella parte mediana del sentiero lo spessore dei muri difensivi, a doppio paramento, misura 6 metri, mentre l’altezza fuori 3 metri.
I lavori di ricomposizione delle strutture murarie lungo il sentiero permettono di fare esperienza diretta di uno dei “luoghi della memoria” più suggestivi del Parco.