Abruzzo – Il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, usa il proprio profilo Facebook per esprimere la sua opinione in merito alla scelta, ormai acclarata, da parte del Governo di lasciare l’Abruzzo unica zona arancione d’Italia. Marsilio mostra tutta la sua insoddisfazione per quanto accaduto: “Il Ministro decide di ‘non decidere’, e mentre in Consiglio dei Ministri approvano un decreto-legge per chiudere tutta l’Italia, mettendo sullo stesso piano le Regioni in cui la diffusione del contagio è in diminuzione e quelle dove invece crescono ricoveri e indice di replicazione (Rt), l’Abruzzo si ritrova ad essere l’unica Regione in arancione“.
La richiesta avanza dal Presidente abruzzese era quella di “prendere atto dei dati positivi che registriamo da settimane, per poter sfruttare almeno alcuni giorni (da domenica 20 a mercoledì 23) in zona gialla e dare respiro all’economia e possibilità di movimento ai cittadini. In particolare, la ‘finestra’ di domenica avrebbe dato la possibilità per quei pochi che sono in condizione di farlo di potersi trasferire nelle seconde case per il periodo festivo. Invece, dal ministero solo assordante silenzio, nessuna risposta nel merito e ottusità burocratica. A questo punto, resterebbe in piedi solo la possibilità di emanare un’ordinanza efficace per il solo giorno 23 (sempre che il Ministro confermi l’intesa), prima che entri in vigore la disciplina restrittiva per le festività natalizie approvata dal Governo. Con la conseguenza che l’Abruzzo sarebbe arancione il 22, giallo il 23 e rosso il 24“.
Dopo alcune considerazioni in merito al dubbio sulla concreta efficacia scientifica dei 14 giorni della durata della zona arancione, Marsilio spiega il suo punto di vista: “Il risultato è sotto gli occhi di tutti: da domenica 20 e per tre giorni l’Abruzzo ‘sembrerà’ la regione più ‘pericolosa’ e colpita dal Covid d’Italia. Basta leggere i dati per scoprire che – al contrario – l’Abruzzo è in tutti i parametri almeno al disotto della metà delle regioni, e per quello dell’occupazione delle terapia intensive (ieri al 22%) è tra le 5 migliori. Che in ‘giallo’, e in alcuni casi da settimane, ci sono regioni che hanno il doppio o il triplo del tasso di occupazione dei posti letto, un Rt superiore a 1 (Abruzzo a 0,8) e un livello di rischio classificato ‘alto’ da 2 o 3 settimane (l’Abruzzo è ‘moderato’ da almeno tre settimane)“.
Il post, si chiude con un appello a “ristorare seriamente le attività danneggiate, cosa che non è garantita dal decreto-legge di ieri, perché tutti sanno che fare riferimento al decreto rilancio non vuole dire affatto ristorare il 100% della perdita di fatturato di Natale ma appena il 15% di quello di aprile. E a pagare il prezzo delle chiusure non sono solo bar e ristoranti, ma intere filiere che vanno dai produttori agricoli, ai distributori, ai fornitori, ecc.“.