“Siamo passate all’obitorio. Sapevamo che c’era la salma di Matteo Messina Denaro e volevamo pregare per lui, malgrado tutto. La polizia però non ci ha fatto entrare”. A parlare sono Madre Donatella, suor Emanuela e suor Teresa Benedetta, tre monache benedettine del monastero dei Santi Cosma e Damiano di Tagliacozzo, che alle 11 di ieri mattina si sono presentate all’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove era presente il corpo del boss, a lungo ricoverato nella stessa struttura.
Sono tutte e tre suore di clausura, uscite in via eccezionale per una visita oculistica. Una volta uscite dal loro reparto della struttura sanitaria, però, hanno pensato di fare una deviazione: fare un salto dall’ultimo stragista di Cosa Nostra, morto il 25 settembre per tumore al colon, e rivolgergli una preghiera. Come raccontato dal Corriere della Sera, l’accesso, però, è stato loro negato.
“Sì è vero, volevamo pregare davanti alla salma. Sappiamo benissimo chi è stato e i reati che ha commesso ma è pur sempre un figlio di Dio”, commenta suor Emanuela. “Gli è stato negato il funerale religioso, va bene. Ma ricordatevi che ogni anima ha diritto ad essere salvata”, aggiunge suor Benedetta.