Meteo, forti piogge e nevicate in montagna

Marsica – Un vortice di bassa pressione alimentato da correnti d’aria più fredda di matrice nord-atlantica, continuerà a favorire le condizioni meteorologiche spiccatamente variabili delle ultime ore o un tempo caratterizzato da un’alternanza tra sole e nubi, queste ultime nuvole in grado successivamente di prevalere e di essere associate a rovesci di pioggia localmente di moderata e di forte intensità e a tratti a carattere temporalesco, sia sul nostro entroterra abruzzese che soprattutto lungo il versante adriatico costiero da dove soffieranno subito dopo fredde correnti di Grecale, oltre che al freddo e teso Maestrale che soffia da nord-ovest in queste ultime ore, facendo abbassare anche le temperature massime, attestandole su valori quasi invernali e più tipici della fine della stagione in atto. Tra le giornate di martedì e di mercoledì, i rovesci o i temporali accompagnati da imponenti nembostrati e cumulonembi, nonché da raffiche di vento, daranno luogo a piogge a tratti anche intense, tutto a causa dell’espansione a mo’ di promontorio dell’Anticiclone delle Azzorre, fino al Nord Atlantico, consentendo, in questo modo, ad una massa d’aria moderatamente fredda di origine artico-marittima preceduta da un nuovo impulso d’aria umida e instabile dal Nord Europa, di convergere con i venti di Scirocco, dando luogo a temporali anche a carattere di nubifragio.

Nelle giornate di giovedì e di venerdì, invece, le condizioni meteorologiche dovrebbero migliorare, in una cosiddetta pausa interciclonica, attraverso l’alternanza tra nubi passeggere e momenti soleggiati, nonché le foschie e le nebbie mattutine e tardo-mattutine nelle conche e nelle valli, come nelle nostra area del Fucino e i paesi limitrofi, anche in prossimità della conca e della vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo. Si tratterà di una propaggine di alta pressione che, verso il fine settimana, seppur temporaneamente, farà sì che si ripristinino le inversioni termiche, ossia le temperature positive al variare della quota, mediante lo scivolamento di un carico d’aria fredda dai pendii delle montagne dovuta alla diminuzione delle ore di luce e ad un aumento, in questo modo, anche dell’irraggiamento notturno, cosicché l’aria fredda scende verso i bassi strati accumulandosi e ristagnando nelle conche o nelle valli e soprattutto nelle pianure, ove, nei grandi centri urbani, accresce, oltre all’umidità, soprattutto lo smog calcolato in PM10/al m2. L’aria più calda, invece, viene sospinta sul cuscino d’aria più fredda/umida e, per via della subsidenza atmosferica data dall’alta pressione, non si raffredda, di conseguenza né condensa, né sublima in nubi e precipitazioni. Ecco spiegata l’incisiva escursione termica, ossia il freddo notturno e del primo mattino, specie nelle aree interne appenniniche nelle giornate di stabilità atmosferica o nelle brevi fasi soleggiate.

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