Ministero dell’istruzione condannato dal giudice del lavoro di Avezzano a corrispondere la carta docenti a 18 precari

Avezzano – Il giudice del lavoro di Avezzano, Dr. Antonio Stanislao Fiduccia, ha condannato il Ministero dell’istruzione a corrispondere la carta docenti a 18 docenti precari, rappresentati difesi dall’avvocato Salvatore Braghini della Gilda Insegnanti.

Hanno ottenuto dai 2.000 ai 3.500 Euro ciascuno. La sentenza, pubblicata ieri, ha infatti riconosciuto ai ricorrenti il diritto di fruire della carta elettronica del docente, ossia del bonus annuo di 500 euro, istituito nell’a. s. 2015-2016 per l’aggiornamento professionale.  

Dall’anno scorso tale diritto, inizialmente riservato al solo personale di ruolo, è stato esteso ai contratti annuali ma resta ancora precluso ai supplenti con contratti al 30 giugno e fino al termine delle lezioni. Il Giudice ha però sentenziato che tale normativa risulta discriminatoria nei riguardi di quest’ultimi e si pone in contrasto con l’equiparazione giuridica accordata in sede europea atra personale di ruolo e con contratto a termine.  

Tra i beneficiari del provvedimento del Tribunale anche una docente fuoriuscita dal sistema scolastico, alla quale il Giudice del Lavoro ha riconosciuto il risarcimento del danno pari a 3500 Euro per non aver fruito del beneficio quando era ancora in servizio.

Con la carta docente – la cui funzionalità online è stata riattivata proprio in questi giorni – è possibile acquistare pc, tablet, software, libri nonché pagare corsi, abbonamenti al cinema e teatro ed ora anche i percorsi abilitanti da 30 o 60 CFU di nuova istituzione presso le Università.

L’avvocato Braghini stigmatizza la scelta del Governo di non estendere il beneficio economico anche ai precari che svolgono supplenze inferiori a quelle di durata annuale “poiché in questo modo – afferma – si disconosce la professionalità di docenti che, di diverso rispetto ai supplenti che lavorano fino al 31 agosto, hanno solo due mesi estivi non retribuiti. E ciò, oltre ad essere ingiusto, è anche vessatorio“.

Inoltre, annuncia un’altra battaglia legale: “Come Gilda stiamo raccogliendo le adesioni per il riconoscimento giuridico dell’anno 2013, una vera rapina ai danni di tutto il personale della scuola, che ha visto annullare nella propria progressione di carriera l’anno 2013 in nome di una misura emergenziale, ingiustamente interpretata dal Ministero come permanente“.  

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