Celano – E’ stato costretto a scendere dall’autobus e a tornare a casa a piedi con il buio, percorrendo la Tiburtina Valeria, perché non aveva i soldi necessari per acquistare il biglietto. Protagonista dello spiacevole episodio è un diciassettenne di Celano.
“Qualche giorno fa mio figlio di 17 anni – racconta il padre del ragazzo – si reca alla fermata sulla Tiburtina Valeria, nei pressi del centro commerciale Le Ginestre, per prendere il pullman delle 18:30 e raggiungere Avezzano. Con sé ha 1 euro e 70 centesimi, ovvero quanto previsto per il pagamento, direttamente dalle emettitrici automatiche a bordo, di due tratte.
Questa volta però il pullman è sprovvisto delle macchinette e quindi il biglietto lo fa direttamente l’autista, ma al prezzo di 1 euro e 90 centesimi. Mio figlio, però, non ha i venti centesimi di differenza. Con educazione spiega il tutto al conducente, ma lo stesso riferisce che non può farci niente e lo invita a scendere perché l’autobus, nel frattempo, sta intralciando il traffico.
Fortuna vuole che abitiamo a qualche centinaia di metri dalla fermata e quindi mio figlio è tornato a piedi a casa. Ho segnalato quanto accaduto sul sito dell’azienda di trasporti, ma nessuno mi ha risposto. È possibile lasciare un minorenne a piedi su una statale? Per 20 centesimi poi? Ed infine, perché questa differenza di prezzo se si fa il biglietto all’autista?”