Abruzzo – L’Abruzzo, come altre regioni italiane, sta affrontando un’emergenza silenziosa e drammatica: il numero di decessi sul lavoro è in costante aumento.
Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering, la nostra regione si colloca in “zona arancione“, con un’incidenza di vittime superiore alla media nazionale.
Un dato allarmante che richiede un’azione immediata e coordinata da parte di istituzioni, imprese e lavoratori. Con 14 vittime sul lavoro registrate fino alla fine di Ottobre 2024, la regione, come detto, si colloca nella “zona arancione” della mappa nazionale.
A livello nazionale, la situazione non è meno critica. Nei primi dieci mesi del 2024, il numero delle vittime sul lavoro ha raggiunto 890, un incremento rispetto all’anno precedente. La statistica si fa ancora più drammatica quando si osserva che la mortalità è particolarmente elevata tra i lavoratori più anziani, con le persone oltre i 65 anni e quelle tra i 55 e i 64 anni che registrano le incidenze più alte di decessi.
Le cause di questa emergenza sono molteplici e complesse: carenze formative, mancato rispetto delle norme di sicurezza, precarietà del lavoro, usura fisica e psicologica. In Abruzzo, la situazione nelle costruzioni è particolarmente preoccupante, vista anche la prevalenza di questo settore nell’economia regionale. Qui, come altrove, sono i lavoratori più anziani a rischiare maggiormente: gli ultrasessantacinquenni, in particolare, registrano l’incidenza più elevata di mortalità sul lavoro.
Seppure rappresentino una parte rilevante della forza lavoro in molti settori, gli stranieri continuano a subire un rischio di infortunio mortale quasi triplo rispetto agli italiani. Un dato che sottolinea l’importanza di garantire pari diritti e pari tutele a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro nazionalità.
In Abruzzo, come in molte altre regioni italiane, è urgente intervenire per proteggere i lavoratori, soprattutto quelli più vulnerabili, come gli anziani e gli stranieri. Solo con un impegno coordinato tra istituzioni, imprese e sindacati sarà possibile rendere il lavoro un’attività sicura per tutti.